Rapporto giornaliero dall'ASSISI HOSPITAL nella Città di Mokkuttuthara nello Stato del Kerala in India.
12 gennaio 2004
Ore 15, arriva dall' India la 1a Mail dei nostri medici: Siamo finalmente giunti in India dopo tanti preparativi. Quello che abbiamo trovato supera di gran lunga le nostre aspettative. La miseria e la desolazione del posto e' inimmaginabile! Dopo un viaggio estenuante durato oltre venticinque ore, siamo giunti nell'ospedale. Le suore ci hanno accolto con immensa gioia, ci aspettavano fin dall'alba. Oggi abbiamo predisposto la rete informatica che avevamo organizzato. Visionato le corsie ospedaliere e preso accordi con l'unico medico Suor Jane. Domani mattina alle otto iniziamo le visite ambulatoriali programmate. Dopodomani sara' la volta delle vaccinazioni nei villaggi limitrofi. Vi terremo informato. Saluti.
I soci, distrutti, dell'associazione HHPP.
13 gennaio 2004
Mattino: Dopo la colazione, visita dei locali dell'ospedale, incontro con i due medici indiani che saltuariamente aiutano suor Jane, la ginecologa residente. Visita dei pazienti presenti in corsia. visione della farmacia dell'ospedale che risulta essere scarsamente fornita anche se contiene alcune delle ultime molecole in uso anche in Italia. (rabeprazolo, coxib... ), tuttavia le popolazioni locali, non possono permettersi neppure di acquistare un aspirina, il costo di una fiala di Rocefin e' pari ad un euro rispetto al prezzo italiano di 15 euro(!!!) e il costo di una confezione di antinfiammatorio tipo Rofecoxib ammonta a 1,50 euro contro i circa 30 euro in Italia. Inizio delle visite da parte dei nostri medici e sistemazione dei medicinali trasportati al seguito dei viaggiatori. I ciquecento chilogrammi di materiale spedito a meta' dicembre via aerea, comprensivo di macchianari, attrezzature mediche, medicine ecc. arrivato a Bombay il 22 dicembre scorso, non e' al momento ancora arrivato presso l'ospedale. Le ultime notizie sono tuttavia incoraggianti e speriamo di comunicarvi entro pochissimi giorni l'arrivo. Sono stati visitati i numerosi pazienti che si sono presentati all'ospedale ed e' stato eseguito dalla Dr. Franca Trampi un piccolo intervento chirurgico dermatologico. Alle ore 11,30 visita alla casa di accoglienza per orfani e ragazze madri posta vicino all'ospedale, dove sono ospitati 27 bambini con alcune madri. Molti di loro sono orfani oppure abbandonati dai genitori. Alcuni hanno la madre e provengono da famiglie talmente disagiate che e' preferibile rimangano presso la casa di accoglienza.
Pomeriggio: Alle ore 15,00 i medici partecipano ad un intervento di taglio cesareo con nascita di un bel bambino maschio di 3 kg di peso. Madre e figlio godono di buona salute. Continuano le visite ambulatoriali e alle ore 16,30 riprendono anche quelle alla casa di accoglienza dove riusciamo a visitare gli ultimi quindici bambini. Purtroppo molti di questi sono affetti da scabbia, denutriti, e con ritardo psicomotorio e di crescita ritardata. Ancora un'ora di ambulatorio con visita di un bambino affetto da porpora trombocitopenica idiopatica di circa 12 anni: gli unici esami ematici fatti consistevano nell'emocromo e il conteggio delle piastrine. L'ortopedico del gruppo, Dr. Pietro Vezzani, ha effettuato una visita urgente per un trauma ortopedico. Nell'arco della giornata sono stati effettuati anche interventi di pronto soccorso. Molto stanchi, comunque molto di piu' soddisfatti della prima intera giornata lavorativa, salutiamo tutti con affetto e andiamo a goderci qualche ora di riposo notturno. Il clima e' umido e la temperatura esterna e' di circa 30 gradi. Il fuso orario e' di + 4,30 ore rispetto all'Italia.
Quelli dell'HHPP ancora piu' distrutti.
14 gennaio 2004
Mattino: Dopo una frugale colazione, la Beatrice, al momento, vede sfumare all'orizzonte la possibilita' di dimagrire, considerando la cucina delle Suore. Abbiamo predisposto la documentazione ed i medicinali inerenti la vaccinazione dei bambini che verranno sottoposti questa mattina alla nostraattenzione. Cominciamo le visite dei bambini da vaccinare, prendiamo le misure antropometriche ( la maggioranza di questi appare sottopeso e malnutrito, anche se sembrano non presentare altre grosse patologie ). L' eta' varia da 17 giorni ( peso Kg 2,300 ) a 4 - 5 anni . Pratichiamo Epatite B , DPT (Difirite Pertosse Tetano) OPV (Sabin) MMR (Morbillo-Rosolia-Parotite) BCG (Tubercolosi) : tutti vaccini che abbiamo acquistato noi con i Vostri contributi. Terminate la vaccinazioni, visitiamo le persone che sono arrivate al Pronto Soccorso: traumi distorsivi, gonartrosi, claudicatio intermittens , ecc... Tutti quelli che soffrono di malattie croniche, bene o male, hanno preso le medicine giuste, ma poi, dopo un periodo, le hanno cessate per la impossibilita' ad acquistarle. In tarda mattinata arriva una chiamata drammatica dal Pronto Soccorso : e' arrivata una bambina molto grave, in realta' si trattava di una bambina dell' eta' apparente di 6 - 7 anni , giunta in Ospedale gia' morta. Era affetta da diabete tipo 1 ed in coma da ieri; i genitori abitano molto lontano dall'Ospedale e sono arrivati troppo tardi.
Pomeriggio: dopo pranzo riprendiamo le visite ambulatoriali. Alle 17,30 si va in citta' e si acquistano cibarie (soprattutto frutta) ed anche un frigorifero per l'Ospedale, molto grande, un bel frigorifero della Wirphool, per conservare farmaci e vaccini, in sostituzione di quello arrugginito e mal funzionante esistente.
Alle ore 21,00 cena e dopo ... un salto in Ospedale a vedere i nati della giornata, compresa una bambina nata da parto cesareo che Sr Jain sta portando a termine in questo momento. Questa Suora rappresenta l'anima e le braccia di questo Ospedale, ed e' praticamente instancabile. Domani programmato intervento di vaccinazioni e visite in un villaggio della zona.
Temperatura costante, umidita' in aumento.
Gli avventurieri dell HHPP.
15 gennaio 2004
Mattino: Dopo la solita colazione, di buon ora partiamo per il villaggio di Kannimala, non molto distante dall'ospedale, dove Suor Jane ha organizzato una massiccia campagna di vaccinazione per l'epatite B per i bambini sotto i dieci anni di eta' (qui e' una vaccinazione consigliata e quindi a pagamento). Sopra il ponte che permetteva l'accesso al villaggio c'era un telo con su scritto che il 15 gennaio, alcuni medici italiani sarebbero venuti nel villaggio a vaccinare e visitare gratuitamente chi ne aveva bisogno. Naturalmente al nostro arrivo c'era gia' moltissima gente in attesa. Descrivere i locali dove abbiamo lavorato e' praticamente impossibile: una capanna in costruzione
con teli di plastica in terra a nascondere di tutto, tavole di legno con funzione di scrivania e lettino per visitare i pazienti. Abbiamo visto patologie di ogni genere, quali artrosi, ipertensione, cardiopatie, tbc, gozzo, diabete e tanta, tanta denutrizione... un bambino presentava anche un quadro di linfoadenomegalia (ghiandole ingrossate dovunque) con splenomegalia (milza ingrossata) per cui lo aspettiamo domani in ospedale per gli accertamenti. Interruzione del lavoro alle ore 13,15 per un frugale pasto portato dalle suore e ripresa del lavoro alle ore 14,00
Pomeriggio: La coda della gente che aspettava davanti "all'ambulatorio" improvvisato era sempre piu' lunga e straziante. Presi dal nostro lavoro, non ci siamo neppure resi conto del tempo che passava, finche' e' arrivato il momento in cui non ci si vedeva piu' per l'oscurita': alcuni uomini ci hanno portato delle lampadine con dei fili volanti, mentre la coda di persone in attesa aumentava in quanto arrivavano i lavoratori di ritorno dalle piantagioni di caucciu'.
Siamo andati avanti cosi' fino alle otto di sera, quando il parroco del villaggio ha mandato via gli ultimi arrivati (CIRCA 100 PERSONE!!!) perche' non ci si vedeva proprio piu' e la stanchezza aveva preso il sopravvento. A conti fatti a fine serata sono state visitate 315 PERSONE di ogni eta' e vaccinati oltre 170 BAMBINI per l'epatite B. Siamo tornati alla base stanchi morti per il lavoro e per il caldo, ma sicuramente domani mattina, saremo tutti pronti per ripartire!!!
Qui India a Voi Italia.
16 gennaio 2004
Mattino: Dopo una nottata trascorsa in buona parte da alcuni di noi a metabolizzare sia emotivamente che fisicamente le fatiche della giornata al villaggio di Kannimala, abbiamo ripreso la nostra attivita' all'ospedale, visitando con relativa tranquillita' un buon numero di pazienti, sia adulti che bambini, affetti dalle patologie piu' svariate sia mediche che chirurgiche. Tra i casi piu' particolari una grave frattura di tibia da sottoporre ad intervento chirurgico, un'anziana con grave crisi asmatica, un paziente "aneddotico": durante la visita abbiamo notato una cicatrice chirurgica addominale ed alla richiesta della patologia che aveva determinato cio', ci e' stato risposto che era stato operato perche' aveva "aria nella pancia"; una giovane madre si e' presentata dicendo che aveva mal di pancia, le mestruazioni non venivano da circa un anno, ed il movimento che sentiva nella pancia, lo riferiva alla peristalsi intestinale. Secondo voi qual'era la patologia piu' plausibile?
Ma certamente una bella nuova gravidanza ormai quasi al termine!
Pomeriggio: Dopo un frugale pasto siamo velocemente partiti in direzione della costruenda casa di accoglienza per ragazze madri ed orfani a pochi chilometri dall'ospedale; e' cominciato qui un pomeriggio carico di emozioni molto forti. All'arrivo alla nuova costruzione dove ci aspettava Suor Elisabetta per farci prendere parte alla gettata del tetto. Abbiamo consegnato, con il cuore pieno di tristezza e rimpianto, la somma che abbiamo raccolto in Italia in memoria del Dott. Roberto Ferretti con la posa di una targa ricordo. E' stato un momento molto toccante per tutti noi. Ma il pomeriggio non era finito qui per l'emozione che ancora ci doveva regalare. Al nostro arrivo a Kottayam all'orfanotrofio per bambine abbandonate, siamo stati letteralmente assaliti da questi frugoletti pieni di tanto colore e tanto amore da regalare a tutti noi. Abbiamo mangiato un gelato insieme a loro, le abbiamo visitate e vaccinate tutte e per ultimo, ma solo nel tempo, ci siamo fatti un'iniezione d'amore con la loro stretta vicinanza, che ha commosso tanto la nostra Beatrice, il Dott. George e tutti gli altri, che non hanno potuto fare a meno di essere coinvolti dalle tristi storie di queste bellissime bambine! Alle ore 23,30 siamo tornati all'ospedale stanchi ma come al solito pieni di tanto affetto regalatoci e di gioia per quello che stiamo facendo.
Domani e' un altro giorno e l'avventura continua!!!
17 gennaio 2004
Mattino: Sveglia, colazione veloce e subito al lavoro: Franca e Michela si sono dedicate alla disinfestazione dei bambini di Suor Elisabetta; Pietro con Antonio
e Giorgio con Beatrice iniziano le visite in ambulatorio. Il trattamento e' cominciato con la pulizia accurata delle culle e dei locali. E' stato fatto il bagno ai 27 bambini, che successivamente sono stati trattati con il farmaco e rivestiti con il solo pannolone. Dopo e' stata la volta delle assistenti; era un vero e proprio lavoro a catena; fra pianti inconsolabili finalmente alle undici abbiamo finito. Domani c'e' il secondo turno. Quando Franca e Michela hanno cominciato l'ambulatorio, la sala d'attesa era stracolma; Pietro si e' cimentato in un gesso per frattura ad un piede con l'assistenza precisa del tecnico dei gessi Antonio, appena nominato. Andiamo avanti a visitare i pazienti fino alle ore 14,00, riuscendo con tanta fatica, ma sempre molta soddisfazione a smaltire tutti i pazienti che durante la mattinata si erano accalcati a decine e decine lungo i corridoi dell'ospedale.
Pomeriggio: Dopo il pasto consumato in tutta fretta, alle 15,30 siamo partiti insieme a molte Suore, in direzione della loro parrocchia, che oggi festeggiava il santo patrono.
Chiesetta graziosa immersa in una piantagione di caucciu', struttura lignea che non sappiamo come facesse a reggersi in piedi, ventilatori al soffitto che oscillavano paurosamente su una marea di persone vestite con l'abito della festa molto compiti e partecipi della funzione religiosa. Dopo una processione durata la bellezza di 4 ore, siamo tornati alle ore 21 all'ospedale per la cena. Come fine serata abbiamo avuto il piacere di sapere che in sala travaglio c'era quella signora che soltanto due giorni or sono non era a conoscenza di essere incinta; alle ore 22,15 e' nata una bella bambina di 2 kg che gode di ottima salute. La Dottoressa Franca, nell'andare a controllare insieme alle assistenti Michela e Beatrice, la nuova nata, ha soccorso il padre della piccola svenuto a terra a causa di una crisi di diabete.
Povero ragazzo, in solo due giorni quanto stress!!!
Stanchi ma molto felici anche per la nuova vita sbocciata oggi, andiamo a goderci un meritato riposo.
Qui India a Voi Italia.
18 gennaio 2004
Mattino: Finalmente un po' di meritato riposo. E'domenica! L'ambulatorio e' deserto,nell' ospedale ci sono soltanto due o tre pazienti da visitare; tra questi Giorgio ha visto un uomo di 76 anni di circa 36 kg di peso, con una grave insufficienza respiratoria, venuto in ospedale per febbre oltre i 102 gradi F, circa 40 gradi C. Abbiamo praticato una fleboclisi con antibiotico e cortisone e, dopo poche ore, il paziente e' stato subito meglio. Potenza della medicina occidentale??? Alle ore 10,00 siamo andati a fare il secondo trattamento anti scabbia all'orfanotrofio, stavolta soltanto trattamento antiparassitario, niente bagno. Mentre andavamo a pranzo, hanno chiamato Pietro per una visita ad una signora affetta da una grave forma di lombosciatalgia che si era sobbarcata oltre due ore di autobus per venire a farsi visitaregratis dai medici italiani.
Pomeriggio: Dopo pranzo, FINALMENTE, E' ARRIVATO IL CARICO SPEDITO DALL'ITALIA il 18 dicembre e dal 22 dicembre fermo alla dogana di Bombay per le lungaggini burocratiche ed "economiche" locali. Con il cuore pieno di gioia e trepidazione abbiamo aperto tutti i pacchi, riscontrando che anche se tutto era stato aperto e controllato minuziosamente, non mancava niente dello spedito.
Due ore di piacevole fatica a sistemare il tutto (oggi il giorno piu' caldo e afoso), abbiamo consegnato a Suor Dr. Jain il tanto sospirato ecografo che subito, con indescrivibile gioia e riconoscenza ha messo in funzione. Nel tardo pomeriggio, dopo una ritemprante doccia, breve passeggiata al vicino paese di Mokkuttuthara in festa per il patrono, dove siamo "riusciti a reclutare" altri pazienti, trenta bei vecchietti della locale casa di riposo. Per fine serata, ci siamo riuniti intorno ad un tavolo ed Antonio ci ha raccontato la storia di una bambina ospite dell'orfanotrofio di Suor Elisabetta. Malu' e' una bambina di un anno di vita rimasta abbandonata dalla madre, che all'eta' di 17 anni e' stata violentata insieme ad altre tre ragazze e colleghe di lavoro, mentre stava esercitano la sua professione di sarta. E' stata seviziata, violentata, drogata e abbandonata in coma dai suoi aggressori. Trasportata in ospedale, per le prime cure, ha in seguito partorito Malu' dopo otto mesi. I genitori della madre, esercitando ancora la patria potesta' sulla figlia, le hanno imposto di lasciare la neonata presso l'orfanotrofio. Oggi Malu' gode di ottima salute e non aspetta altro che essere adottata a distanza da una famiglia italiana.
Qui India a Voi Italia
19 gennaio 2004
Mattino: Sveglia ancor prima del solito per la solita colazione. Con gioia e sorpresa di tutti le suore dell'ospedale avevano preparato una piccola ma simpaticissima festicciola per la nostra Michela che oggi compie gli anni con tanto di torta fatta in casa. AUGURI!!! Subito dopo inzio delle visite ambulatoriali in ospedale. Gia' dal primissimo mattino le sale d'aspetto erano stracolme di persone in attesa. Alle ore 10,15 il portone dell'ospedale e' stato chiuso per l'enorme affluenza. Si e' continuato a visitare ininterrottamente fino alle 14,45!!!
Pomeriggio: Dopo il record delle persone visitate in una sola mattinata, le suore ci hanno accompagnato a fare una breve passeggiata lungo il fiume vicino al nostro villaggio. Ritornati in ospedale, sono state effettuate alcune visite ai pazienti ricoverati, ed e' stato eseguito il terzo ed ultimo trattamento anti scabbia ai bambini ospitati presso l'orfanotrofio. Dai primi segnali, sembra che l'epidemia sia stata debellata.
Dopo cena, eccoci ancora qua a salutare tutti i nostri amici che con tanto affetto ci seguono ogni giorno sul nostro sito internet.
Una nuova storia, anche se molto piu' breve, e' quella di REGINA, un'altra bambina che desidera tanto essere adottata a distanza da una famiglia italiana. Regina, ha poco piu' di un anno di eta', non sappiamo niente della sua famiglia di origine in quanto a pochi giorni dalla nascita e' stata ritrovata di notte davanti al portone dell'ospedale. Le suore si sono occupate di lei, ed oggi e' una bellissima bambina dolce e tenera con due occhioni neri meravigliosi.
Qui India a Voi Italia.
20 gennaio 2004
Mattino: Oggi Antonio, Franca, Michela e Pietro, a nome dell'associazione sono andati con le Suore a Kottayam ad acquistare giocattoli (fino ad ora esistevano solo tre palline di plastica per tutti i piccoli) farina lattea, latte in polvere, biscotti per i bambini dell'orfanotrofio sufficienti per SEI MESI, fiduciosi in seguito di trovare famiglie italiane disposte all'adozione a distanza.
Beatrice e Giorgio hanno preferito restare con Suor Jain all'ospedale, dove in mattinata hanno visitato le pazienti ostetriche che per vari problemi venivano a farsi controllare dalla Suora ginecologa, ed hanno avuto l'opportunita' di vedere il volto della Suora dottoressa indiana, pieno di gioia e riconoscenza al varo delle apparecchiature arrivate con i pacchi dall'Italia: abbiamo iniziato con il CARDIOTACOGRAFO (l'apparecchio che monitorizza il battito cardiaco fetale) su una paziente incinta di sette mesi che diceva di non sentire piu' muovere il bambino dentro di lei. E' stato come toccare il cielo con un dito, vedere la gioia della futura madre all'ascolto del battito del cuore del bambino nel suo grembo, e di Suor Jain che vedeva realizzato un sogno tanto atteso. Se tutto cio' e' successo per il monitoraggio del battito cardiaco fetale, immaginatevi la felicita' espressa da ambedue le protagoniste, quando l'ECOGRAFO atteso per tanto tempo dall'ospedale di Mokkuttuthara ha regalato l'immagine del feto nel grembo della mamma. Per l'HHPP e' stato un momento di vera soddisfazione, vedere nell'espressione della gioia di queste due donne, la realizzazione di tanti sacrifici fatti in Italia, per portare tante apparecchiature qui davvero indispensabili: si e' veramente realizzato il nostro primo SOGNO UMANITARIO.
Pomeriggio: Tranquilla vita di ospedale, orgnizzando e mettendo in ordine varie cose arrivate dall'Italia. Abbiamo sistemato in sala operatoria e in sala parto i guanti sterili per le operazioni e quelli non sterili per le visite delle pazienti, e Beatrice ha potuto vedere con i suoi occhi, quello che il Dr. George aveva raccontato: i guanti "sterili" per gli interventi chirurgici, erano appesi come calzini al sole ad asciugare per essere utilizzati alla successiva operazione.
Sconvolti da tale immagine, ma consapevoli del bene che e' possibile realizzare in mezzo a queste realta', ci avviamo alla nostra "appetitosa" cena. Domani ci aspetta una giornata densa di lavoro all'ospedale per la visita dei tanti pazienti che verranno.
Qui India a Voi Italia.
21 gennaio 2004
Mattino/pomeriggio/sera senza sosta!!! Alle 6,20 di questa mattina, gia' una lunga coda era presente davanti al portone dell'ospedale in attesa dell'apertura delle visite. Ogni giorno che passa, le patologie diventano piu' gravi, arrivano le persone dai villaggi piu' lontani. Il tam-tam della voce che comunica che ci sono medici italiani che visitano gratuitamente tutti coloro che si presentano, regalando anche medicinali, vitamine e eventuali esami ed accertamenti clinici e' arrivato ormai lontano.
Oggi sono stati visitati oltre 240 pazienti. I nostri medici e assistenti,
senza tregua sono andati avanti ad oltranza fino allo stremo delle forze. Immaginate cosa significhi vedere gravi ulcere diabetiche purulente, bambini affetti da gravi piedi torti congeniti, e le piu' disparate patologie. Tanta era la ressa accalcata davanti gli ambulatori che non era possibile uscirne per recarsi nella farmacia dell'ospedale per prendere i vari medicinali che ci mancavano.
E' stata una giornata allucinante, sia per noi che per i pazienti, visto
che alcuni hanno fatto ininterrottamente oltre DODICI ore di coda per essere visitati.
Domani ci aspetta un round non meno intenso: trasferta in un villaggio della zona per l'intera giornata. Visiteremo coloro che non possono muoversi o che non hanno avuto la possibilita' di venire in ospedale. Partiremo con tutta la nostra attrezzatura, le nostre medicine che abbiamo ricevuto in regalo da alcune aziende farmaceutiche sensibili alla nostra causa, o comprate con i soldi di tutti coloro che ci hanno fino ad ora sostenuto.
Qui India a Voi Italia.
22 gennaio 2004
Mattino/pomeriggio: Stasera siamo troppo stanchi anche per scrivere il diario giornaliero. Stamani siamo partiti alle 8,00 per il villaggio di "Thumamparana" a mezz'ora di Jeep dall'ospedale, nella foresta. In realta' non si trattava di un vero e proprio villaggio, ma del punto di riunione di tutte le "case" sparse nella foresta. Abbiamo fatto ambulatorio sotto una tettoia di lamiera di un laboratorio adibito alla fabbricazione di blocchi di cemento. Le pareti erano formate da teli di stoffa e nylon, fermati insieme da spille da balia. Abbiamo lavorato senza sosta fino alle 18,45 (era gia' buio da un'ora), quando e' andata via la luce e siamo stati costretti a smettere. In totale sono state visitate 348 persone e vaccinati per l'Epatite B, 215 bambini (con l'aiuto di alcune Suore infermiere dell'ospedale). Rientrati alla base, siamo andati a fotografare i bimbi dell'orfanatrofio di Suor Elisabetta per permettere a tutte le famiglie interessate all'adozione a distanza di conoscere almeno in fotografia i bambini. Domani ci aspetta un'altra "GITA" al villaggio di oggi, dove dobbiamo visitare gli "ultimi" 134 pazienti che si erano prenotati per oggi e che abbiamo dovuto mandare a casa per la mancanza improvvisa dell'energia elettrica. Peccato che ci aspettano anche tanti altri pazienti in ospedale... qualche Santo, sicuramente ci aiutera' !!! Qui India a Voi Italia... buona notte.
23 gennaio 2004
Mattino: Questa mattina, alle sei e trenta, (ancora prima del solito, ancora piu' stanchi del solito) colazione veloce e ritorno al villaggio di ieri. Sono stati visitati altri 150 pazienti, vaccinati oltre 80 bambini sempre con l'aiuto prezioso di alcune Suore infermiere dell'ospedale. Alle 12,15 siamo tornati in ospedale per le visite in corsia e a coloro che erano in attesa sin dal mattino per essere controllati dai nostri medici. Il tutto si e' protratto fin dopo le 14,00.
Pomeriggio: Dopo un veloce pasto, di nuovo in ospedale per le ultime visite e successivamente partenza per la citta' di Kottyam distante da noi circa 55 km (ovvero oltre due ore e trenta di Jeep). Qui dopo aver acquistato altri oggetti necessari per l'ospedale, ci siamo recati all'orfanotrofio locale, gestito sempre dalle consorelle Francescane di Ognissanti di Firenze, per una cena insieme
alle bambine ospiti dell'istituto che si sono prodigate anche in uno spettacolino recitato, ballato e cantato in nostro onore. Come prevedibile hanno toccato il nostro cuore, riempiendoci di commozione. Dopo lo scambio dei saluti, siamo rientrati alla nostra base. Domani ci aspetta un nuovo villaggio (con gia' oltre 250 prenotazioni di visite mediche e un numero imprecisato di vaccinazioni)
Qui India a Voi Italia
24 gennaio 2004
Mattino: Di buon mattino, dopo colazione, siamo andati come da programma, al villaggio di Kodythotumpara, situato a mezz'ora di viaggio dall'ospedale, anche questo posto in una foresta. In assoluto si e' trattato del villaggio piu' povero che abbiamo raggiunto, abitato da soli lavoratori di caucciu' e cavatori di pietre, che vivono in capanne di legno e stuoie. Sono state effettuate circa duecento visite mediche e circa cento vaccinazioni infantili contro l'Epatite B. Ritornati in ospedale, i medici hanno effettuato altre visite, soprattutto controlli a pazienti gia' visti nei giorni precedenti a cui erano stati prescritti esami ed accertamenti clinici. Sono state effettuate anche numerose medicazioni ed un intervento di pronto soccorso.
Pomeriggio: Dopo pranzo ( avvenuto dopo le 15,30), mentre Antonio e Michela si dedicavano al conteggio delle spese sostenute a nome dell'associazione, delle visite, delle vaccinazioni e quanto altro fatto in questi intensi quindici giorni di missione, Giorgio e Beatrice mettevano in funzione le ultime apparecchiature giunte dall'Italia, Pietro e Franca si sono recati ad una "casa di riposo" per la visita medica di tutti gli anziani ospitati. Infine abbiamo avuto il piacere di cenare insieme alla Madre Provinciale dell'India che e' giunta presso il convento che ci ospita affrontando un viaggio di oltre 20 ore di pullman, appositamente per salutarci e ringraziarci di persona per il nostro operato.
Qui India a Voi Italia.
25 gennaio 2004
Oggi, domenica, abbiamo visitato soltanto alcuni pazienti che sono arrivati in ospedale per ricercare un ennesimo nostro aiuto. Questo e' l'ultimo giorno della nostra peramenza in India. La prima avventurosa missione dell'Associazione Humanitarian Help for Poor People volge al termine. Come ogni cosa che finisce, arriva l'ora del resoconto, dei risultati raggiunti, delle cose fatte.
Tutti ormai sanno che il 27 marzo 2003 si e' costituita la nostra associazione. Ufficialmente e' stata presentata il giorno 11 giugno successivo. Da quel momento e' partita la nostra avventura, il nostro sogno umanitario. Nessuno, neppure noi soci fondatori, potevamo immaginare di raggiungere il traguardo a cui siamo arrivati.
In due settimane di missione sono state effettuate:
- oltre 1.600 visite mediche
- circa 530 prime vaccinazioni contro l'Epatite B
- circa 100 vaccinazioni infantili trivalenti (tetano, difterite, pertosse)
- circa 60 esami per il controllo della funzionalita' tiroidea
- circa 180 prelievi ematici di vario genere
- acquistati e distribuiti gratuitamente migliaia e migliaia di farmaci, oltre quelli che abbiamo portato dall' Italia.
Inoltre sono stati prenotati ed eseguiti, con spese a totale carico della nostra associazione:
- 49 ecografie
- 4 interventi chirurgici per cataratta
- 1 scintigrafia tiroidea
- 1 mammografia
- 1 intervento di isterectomia
- 1 intervento per leucoplachia della lingua
- 1 eco addome completo per probabile linfoma infantile
- 15 visite oculistiche
- 2 paia di occhiali da vista
- 42 RX di vario genere. ecc. ecc.
- Tutto questo e' stato fatto a persone che non avevano alcuna possibilità di pagarsi le varie prestazioni. L'Associazione si e' assunta tutto l'onere economico oltre che materiale di quanto sopra, acquistando inoltre altri 1.060 vaccini contro l'epatite B che saranno praticati successivamente dalle Suore dell'ospedale, ai bambini come seconda e terza dose, a completamento della vaccinazione.
- L'Associazione si e' anche assunta l'onere economico per alimentare tutti i bambini dell'orfanotrofio di Suor Elisabetta, acquistando direttamente latte in polvere, farinate, biscotti e quanto altro necessario alla loro alimentazione, in un quantitativo sufficiente a sei mesi.
Tutto questo confidando anche nella sensibilita' di tutti coloro che al nostro ritorno in Italia, vorranno "adottare a distanza" uno di questi bambini.
In aggiunta ai bambini dell'orfanotrofio, Suor Dr. Jain ci comunichera' almeno altri dieci casi di bambini da adottare a distanza che vivono allo stato attuale in famiglie assolutamente disagiate.
Qui India a Voi Italia.
26 gennaio 2004
Alle una di notte di questo 26 gennaio partiamo per ritornare in Italia dove giungeremo dopo circa 24 ore di viaggio (tra spostamenti via terra ed aerei). Siamo stanchissimi per il caldo sopportato, l'umidita' pazzesca, le condizioni disagevoli in cui abbiamo operato e per tutto il lavoro incessantemente svolto senza alcun risparmio da parte di tutti noi. Per tutto questo non possiamo che essere comunque felici e soddisfatti del nostro operato che e' stato possibile comunque realizzare grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto moralmente ed economicamente, fin dalla nascita della nostra Associzione.
Un pensiero particolare di ringraziamento va alle Suore Terziarie Francescane di Ognissanti di Firenze, che gestiscono questo ospedale in cui abbiamo lavorato. Il loro lavoro e' incessante, sono al servizio costante dei piu' poveri e bisognosi, e si sono prodigate indefessamente per aiutarci nello svolgimento del nostro lavoro, preparando in modo inappuntabile il programma giornaliero di lavoro, gestendo la farmacia e gli ambulatori da campo con
precisione e altissima professionalita'. Oltre a questo si sono prodigate affinche' nulla ci mancasse nella nostra permanenza, donandoci tutto il loro calore, l'affetto e ospitalita' inimmaginabili.
Ricordiamo in particolar modo la Madre Superiora Suor Chinnamma, che, nonostante la sua giovane eta' dimostra una capacita' incredibile nella gestione del Convento e dell'Ospedale, un' energia inimmaginabile per l'espletamento del suo operato, un affetto quasi imbarazzante per noi. Ringraziamo Suor Dr. Jain, soprannominata da noi la Suora Medico Bionica. Instancabile, irraggiungibile, impossibile. Una Suora che dopo giornate intere di lavoro svolto al nostro fianco, trovava il tempo di effettuare visite in corsia, e da specialista in ostetricia e ginecologia quale e' portare avanti tutta la sua attivita' con decine di parti naturali e cesarei, oltre che una settimana consecutiva di turni di guardia notturna per tutto l'ospedale. E pensare che da qui in poi dovra' trovare il tempo per effettuare
le ecografie con l'apparecchio che abbiamo portato dall'Italia.
Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla nostra missione in tutti i modi possibili con i loro contributi piccoli e grandi, in particolar modo la Societa' Verinlegno srl di Massa e Cozzile che con la loro organizzazione hanno permesso di effettuare l'imballaggio e il trasporto delle attrezzature e del matariale raccolto in India, curando poi, attraverso i loro corrispondenti in loco, lo sdoganamento e il trasporto alla destinazione finale (quattro giorni di viaggio in camion da Bombay all'ospedale). Non possiamo neppure dimenticare Padre Giuseppe che ci ha sostenuto con la preghiera e ci ha permesso di utilizzare tante volte i locali della Parrocchia di Santa Maria in Selva in Buggiano e i locali del convento Agostiniano; il presidente Sig. Renzo Gaggini del Rione S. Maria di Buggiano e tutti i componenti; Marco Cecchini, altro componente del nostro consiglio direttivo rimasto in Italia; Stefania e Rossano Michelotti; Giuseppe Papini, Sara e Luca, Fabio e Giulia, Gigi e Ulrica, Silvia, la Nonna Rosa, Marisa, Iva, Patrizia,
Fida e Asia, Franco e Vania, Moreno Romani, la Ditta Fabbri Ricami di Pistoia, il Dott. Luciano Bensi, il Dott. Claudio Benedetti, il Dott. Massimo Gianni, tutte le nostre famiglie, e tutti coloro che in questo momento di stanchezza stiamo involontariamente dimenticando.
Infine, ma non per importanza, non possiamo che ringraziare con immensa gratitudine il Dott. Mariano Bertoli di Firenze della Societa' Farmaceutica ZAMBON che quotidianamente, inappuntabilmente e con tanto entusiasmo ha prima creato e poi aggiornato queste pagine del nostro sito internet, permettendo a tutti i nostri amici di seguirci giorno per giorno nel compimento del nostro bellissimo sogno umanitario.
Un abbraccio a tutti,
Qui India a Voi Italia......... stiamo tornando!