MISSIONE SANITARIA ED UMANITARIA ISOLA NOSY BE - MADAGASCAR n 1

Dal 09.04.2016

LA 1° MISSIONE SANITARIA ED UMANITARIA IN MADAGASCAR SI SVOLGERA' NELL'ISOLA DI NOSY BE DAL 15 AL 30 MAGGIO 2016

SCOPO DELLA MISSIONE :

COMPONENTI DELLA MISSIONE :

  1. BRESSY Silvia                                                    Medico
  2. CHIORRAZZO Gisberta                                        Medico
  3. GIUNTINI Franco                                                Pediatra
  4. MARTINI Giorgio                                                 Medico
  5. NICOLETTI GASPARRINI Ilaria                             Medico
  6. SOLINAS Sergio                                                 Volontario
  7. TORRE Michele                                              Volontario
  8. ZAREMBA Maria                                                  Volontaria
  9. ZINGARELLI Enrico Maria                                     Chirurgo

 

PROGRAMMA DELLA MISSIONE :

  1. 16 Maggio = arrivo ed incontro con le Suore del Sacro Cuore
  2. 17 Maggio = preparazione del materiale necessario per le visite ai villaggi
  3. 18 Maggio = visite mediche al Villaggio di Antafianambitry
  4. 19 Maggio = visite mediche al Villaggio di Mangirankirana
  5. 20 Maggio = visite mediche ai Villaggi di Antsakolany ed Andrianankoko
  6. 21 Maggio = revisione e controllo dei casi sanitari più gravi
  7. 22 Maggio = riposo
  8. 23 - 24 -25 - 26 -27 Maggio = viiste mediche agli oltre 1500 bambini delle Scuole delle Suore del Sacro Cuore nelle sedi di Cocotier , Dzamanzare e Ambatoloka ed a quelli ospiti della Struttura Sanitaria Stela Maris gestita dalle medesime Suore 

DIARIO GIORNALIERO

Domenica 15 Maggio2016

 

Dopo settimane di preparazione più o meno frenetica ecco arrivato il giorno della partenza per la 43° missione sanitaria ed umanitaria ,questa volta nell’Isola di Nosy Be in Madagascar. All’appuntamento a Montecatini nella Piazza del vecchio mercato, alle ore 7,30 del mattino si sono trovati prontissimi il Pediatra Dr Franco da Livorno , la Volontaria Mirela da Massa e Cozzile , il Volontario Sergio ed il Dr George da Montecatini Terme. Partenza in perfetto orario con il nostro furgone, come consuetudine stracarico di valigie, direzione Milano Malpensa dove avremo incontrato gli altri volontari H.H.P.P. Piccolo intoppo nell’avvicinamento all’aeroporto di Milano, dal momento che avendo "bucato" l’uscita per la Malpensa, ci siamo ritrovati a Novara, rendendoci conto solo dopo circa 20 km di aver sbagliato strada. Veloce dietro front per indirizzarci , questa volta correttamente, verso la nostra meta . All’aerostazione erano già ad attenderci le Dottoresse Gisberta da Paestum e Ilaria da Salerno con le quali abbiamo fatto la prima conoscenza. Nel frattempo erano arrivati da Torino i Dottori Silvia ed Enrico e subito dopo il Volontario Michele dalla Sardegna. Ricostituito il gruppo al completo ci siamo indirizzati ai banchi del checkin della Meridiana : qui abbiamo avuto la dimostrazione di quanta importanza , oltre al piacere di tutti , abbia oggi la presenza con noi di una persona come Sergio , il quale , oltre alla sua personale sensibilità e disponibilità, con le proprie giuste ed approfondite conoscenze all’interno della compagnia aerea, è riuscito a farci passare senza colpo ferire tutte le nostre pesantissime valigie contenenti medicinali, vestiti e giochi per i bambini che incontreremo. Imbarco in perfetto orario ed ora, nel cielo notturno sopra il continente africano, ogni volontario sta sicuramente elaborando nella propria mente tutti i sentimenti che si attende di provare in questi giorni di missione.

 


 

 

 

Lunedi 16 Maggio

 

Arrivo in piena notte all’aeroporto internazionale di Nosy Be che di aerostazione ha ben poco ed ancor meno di internazionale . Oltre alla calda umida aria africana mitigata solo da miseri ventilatori da muro, ci siamo scontrati con la micidiale burocrazia cartacea africana per i documenti dell’immigrazione. Dopo questo scomodo scoglio amministrativo ci siamo gioiosamente incontrati con Roberto ed in questa occasione i disagi patiti per la lunga fila al caldo molto umido della notte sono stati ampiamente ripagati dalla magica visione dell’immenso cielo stellato australe ; è stata questa l’occasione per rinfrescare la memoria alla Dottoressa Gisberta ( soprannominata Brunilde dal Volontario Michele ) che eravamo collocati molto sotto l’equatore. Con 45 minuti circa di viaggio siamo arrivati alla nostra destinazione del Les Jolicoins di Roberto e qui , dopo aver ammirato la nascita del chiarore del giorno sullo sfondo del mare del Madagascar, ci siamo fiondati sulle noci di cocco già munite di cannuccia . Frugale colazione , periodo di riposo dettato dalla nottata aerea e pomeriggio dedicato all’essenziale lavoro della preparazione degli aiuti sanitari e non per le visite programmate nella settimana. A fine pomeriggio non ci siamo fatti mancare una full immersion nella realtà dei bambini locali i quali, avendoci visto maneggiare giocattoli di ogni genere, piano piano si sono timidamente avvicinati a noi , reclamando con dolcezza un piccolo regalo . Questo, che per alcuni volontari è stato il primo contatto con la realtà umanitaria, ha rafforzato ancora di più, se mai ce fosse bisogno, la certezza della scelta di partecipare a questa missione di HHPP.

 

Una domanda sorge spontanea nell’immaginazione dei volontari : ma domani vedremo i lemuri ?

 


Martedi 17 Maggio

 

Anche oggi è stata una fantastica giornata che non abbiamo certo acquistato al mercato ma che , come sempre , ci è stata generosamente donata da chi pensa a tutti noi . Di prima mattina tutto il gruppo si è recato " a cascione " ( sul pickup di Roberto si erano comodamente posizionati en plein air 5 volontari , mentre i soliti raccomandati godevamo all’interno addirittura della cintura di sicurezza ) a fare la conoscenza di Sr Josephine , la Responsabile della Scuola del Cocotier situata davanti all’omonima spiaggia; nella struttura multifunzionale oltre all’insegnamento scolastico a 1500 bambini è presente il convento delle Suore, la mensa , un forno industriale che produce il pane quotidiano a tutti gli alunni ( donato da un benefattore italiano ) ed una decorosa foresteria che potrebbe essere il nostro futuro campo base per le missioni umanitarie e che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che vogliono provare un’esperienza di turismo solidale . La Religiosa si è dimostrata ben felice del nostro arrivo , pienamente disponibile ad accompagnarci durante le visite ai villaggi nei prossimi giorni. E’ stato un incontro commovente . Presi accordi per l’indomani , dopo esserci salutati, ci siamo recati nella capitale Helle Ville per fare spesa e fornire i nostri telefoni delle necessarie tessere locali. Tornati alla base il pomeriggio è stato dedicato dai vari volontari alle singole iniziative , tra le quali meritano una particolare menzione la visita pediatrica estemporanea eseguita a due bambini affetti da tosse insistente, non in ambulatorio ma sulla spiaggia e da un dottore non con il camice ma in costume da bagno. La solidarietà non segue le regole formali ! Inoltre la volontaria Mirela ci ha sorpresi per la sua capacità di intrattenere con balli , giochi ed esercizi ginnici una ventina di bambini giunti casualmente sulla spiaggia. Domani inizia la nostra vera attività sanitaria e come sempre tutti cercheranno di dare il loro miglior contributo.

 

Oggi in effetti ancora non abbiamo visto i lemuri , ma abbiamo visto un pediatra visitare in costume da bagno sulla spiaggia.


  

Mercoledi 18 Maggio 2016

 

La giornata di oggi , 1° di effettiva attività sanitaria nel villaggio di Antanfianambitriy, ci ha riservato fin dal suo inizio degli importanti imprevisti ; alla sveglia delle ore 6,30 abbiamo avuto la spiacevole sorpresa di sapere che durante la notte la nostra Dottoressa Silvia aveva avuto un incontro ravvicinato con la Maledizione del Montezuma locale trascorrendo le ore dedicate al sonno ad impegni altrettanto impellenti. Nonostante tutte le nostre raccomandazioni per dedicarsi una giornata di riposo, la dedizione ad HHPP e la voglia umanitaria di aiutare i bambini hanno avuto il sopravvento aiutandola a stare ancora meglio di come si mostrava a tutti noi . Dopo la consueta colazione sulla terrazza dell’amico Roberto siamo partiti verso il villaggio programmato facendo una sosta alla Scuola del Cocotier per imbarcare Sr Josephine che ci accompagnerà questi giorni di visite nei villaggi. L’arrivo ad Antanfianambitry ha spalancato davanti ai nostri occhi una realtà che l’immaginazione non poteva assolutamente prevedere : un insieme di baracche di legno con per tetto una copertura di lamiera o paglia , rialzate da terra per sfuggire alla violenza della pioggia tropicale, con al centro una misera Chiesetta che è stata la sede operativa delle nostre visite . Abbiamo organizzato le nostre postazioni di lavoro con Sergio e Michele alla registrazione dei dati ed al triage , Mirela alla somministrazione dei farmaci , i Medici tutti impegnati nelle visite . Alla fine della giornata di lavoro abbiamo contato 119 visite ad adulti e bambini, fra le quali un caso di sifilide in fase attiva già diagnosticata al quale abbiamo somministrato una energica cura antibiotica, una colecistite acuta, un caso di insufficienza respiratoria acuta, due difficoltà urinarie in ipertrofia prostatica , molti casi di parassitosi intestinali pediatriche ed un caso sospetto di rachitismo infantile; è stata effettuata anche una visita domiciliare dalla Dottoressa Gisberta ad una donna paralizzata da una malattia neurologica non meglio definita. Al termine delle visite mediche " ricchi premi e cotillons " a tutti i bambini presenti ed a qualche adulto che proditoriamente si infiltrava fra i piccoli : immenso successo dei palloni , delle bolle di sapone e di tutti i giochi che i nostri benefattori ci hanno regalato in Italia. Prima di ripartire da Antinfianambitry dopo il sopralluogo alla fatiscente scuola primaria del villaggio che già H.H.P.P. ha programmato di ricostruire di sana pianta, ci siamo recati a portare dei piccoli doni a Rodrigo , il giovane affetto da anchilosi ossea e ritardo mentale non correttamente deambulante in posizione eretta, già aiutato dall’Associazione e che ci ha fatto un sacco di feste. Pranzo a casa di Elina in una "gargotte" ( tipica osteria malgascia) dove ci siamo rinfrancati dalla fatica con dell’ottimo pesce e del riso al cocco. Al ritorno al Joliecoins nuovo momento di natura estrema vissuto da Gisberta e il Dr George con Roberto che ci ha fatto ammirare uno stupendo tramonto sul mare facendoci però passare attraverso una strada che di strada non aveva niente , che assomigliava solo ad un torrente in secca, e che ha messo a dura prova il mezzo meccanico di Roberto , ma anche l’animo dei due viaggiatori.

 

Anche oggi non abbiamo incontrato i lemuri ; ma ci saranno davvero a Nosy Be o sarà solo una leggenda " robertiana " ?


 

Giovedi 19 Maggio 2016

 

Oggi sveglia di buon ora per raggiungere il lontano ed isolato villaggio di Mangirankirana con il solito prezioso supporto di Sr Josephine e della maestra Lia . La strada per il villaggio è stata una vera odissea : un letto di fiume in secco si è presentato ai nostri occhi al posto di una strada con ovvie e complicate difficoltà per superare i fossi profondissimi. Due incontri particolari prima dell’arrivo al villaggio : un  brillante camaleonte  ci è apparso sulla strada sorprendendo la nostra immaginazione e più avanti una persona quasi completamente privata della vista è apparsa lungo la strada portando sulla spalla dei tranci di pesce appena pescati. Ci hanno spiegato che il misero cieco tutti i giorni compie il percorso a piedi dal villaggio , dove il fratello ha pescato il pesce, alla ricerca di un probabile acquirente . Immaginate la difficoltà di una persona senza vista a percorrere questi tratturi solo con l’aiuto di un bastone. Arrivati al villaggio abbiamo impiantato il nostro ambulatorio all’aperto , dal momento che era inesistente un qualsiasi locale atto all’uopo. Solite postazioni di lavoro, solito afflusso di persone bisognose , solite patologie più o meno importanti. Comunque grande soddisfazione da parte di tutti compreso il capo villaggio che ci ha calorosamente accolti e ringraziati al saluto per le 140 visite effettuate. La Dottoressa Silvia  ha effettuato una visita domiciliare ad una donna da 4 anni impossibilitata a camminare , con un tremore inintenzionale elevato, dimagrita all’inverosimile, con una massa calcifica ai lati del collo e che non ha mai e ripeto mai potuto effettuare nessuna visita e nessun controllo sanitario. Abbiamo somministrato una terapia per qualche giorno e ci siamo raccomandati di farci sapere come starà da qui a breve. Di seguito distribuzione di tutti i vestiti e regali portati per i bambini , foto e saluto finale con la promessa di dotare il villaggio di una Scuola per permettere l’alfabetizzazione dei piccoli; tra l’altro il capo villaggio ci ha consegnato la concessione edilizia  per la realizzazione dell’ambiente scoolastico. Al rientro abbiamo avuto il piacere di constatare il perfetto funzionamento del pozzo costruito da HHPP nel mese di Ottobre u.s. e la sua resistenza alle violenti intemperie locali. Solito pranzo malgascio alla gargotte e rientro alla nostra sede per un “ meritato “ riposo ed attività ludica a scelta. Per non farci mancare niente,  mentre qualcuno nuotava , qualcuno correva , qualcuno sonnecchiava o giocava con i bambini, a due passi dal Dr George un pescatore ha avuto una breve ma violenta crisi epilettica prontamente affrontata dall’unico Medico presente in quel momento.

 

Stasera , sembra incredibile, ma finalmente sono venuti a farci visita tre lemuri che ci hanno … augurato buona notte.

 


  

 20 Maggio 2016

 Stamani la giornata è iniziata con la condivisione della colazione con Sr Josephine e la maestra Emma le quali ci hanno raggiunto a piedi camminando lungo la spiaggia dal Cocotier . Caricati i nostri mezzi di trasporto ci siamo recati al Villaggio di Antsakolani , dove ci attendevano per le visite gli abitanti locali e quelli di Andrianankoko . Il capo villaggio ci ha accolti calorosamente , ma i nostri occhi erano impegnati ad osservare la maestosa Chiesa e la Scuola ristrutturata da H.H.P.P. Già dalla prima impressione il villaggio si è presentato a noi molto ordinato ed organizzato , tanto che i 247 pazienti visitati si sono alternati senza ressa e tutto il nostro lavoro si è svolto serenamente. Fra i casi particolari un bimbo di 1 anno di età con grave ipotonia assiale ( non riusciva a tenere la testa eretta ) , una donna con una voluminosa neoformazione mammaria , un giovane affetto da condilomi diffusi al pene ed un caso di un giovane epilettico che abbiamo fornito di adeguate terapie; oltre a questi le "consuete" cataratte, micosi cutanee, otiti, parassitosi intestinali e stati di malnutrizione. Al Pediatra Dr Franco è accaduto di visitare i 9 figli di una mamma di soli 25 anni !!! Terminate le visite la farmacista Elina ha consegnato al Dr George una pergamena con i ringraziamenti per HHPP e tutti i suoi volontari da parte del capo villaggio. Il Dr George ha lasciato nel libro della scuola un attestato di riconoscenza per la gioiosa ospitalità. Consegna di regali a tutti i bambini presenti che si sono comportati in un modo veramente ordinato non nascondendo la propria felicità per quanto ricevuto. Anche in questo villaggio è stata forte la richiesta di ripetere nel prossimo futuro questa esperienza umanitaria ed HHPP farà di tutto per appagare il loro desiderio che è d’altronde l’essenza stessa dell’Associazione. Lasciando il villaggio, siamo stati salutati dallo sventolare della bandiera di HHPP sulla scuola locale. Fine serata con un’ ottima cena a base di gamberoni del Madagascar che hanno sollevato una simpatica diatriba fra i componenti del gruppo : Ilaria sosteneva che il pepe di quelli cucinati alla malgascia nascondeva la freschezza del crostaceo mentre Franco sosteneva che " de gustibus non est disputandum " .


 

Sabato 21 Maggio 2016

 

Oggi , in ottemperanza agli strascichi culturali della dominazione della Francia di Vichy , essendo sabato , su tutta l’isola di Nosy Be ogni attività è sospesa; per tale motivo anche il programma di H.H.P.P. oggi riposa, dando la possibilità ai 9 volontari di ritemprarsi dopo i pochi ma intensissimi giorni di attività missionaria . Questa giornata di forzata sospensione è stata l’occasione per permettere ai componenti dell’Associazione di prendere visione delle straordinarie bellezze di questo angolo di paradiso terrestre, riuscendo così a recuperare le necessarie energie per affrontare da lunedi la seconda parte della missione , quando li attenderanno la bellezza di oltre 1500 bambini delle Scuole delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Lecce. Corroborati nel fisico e fortissimi nello spirito, inviamo a tutti voi che ci seguite una calorosissima buona notte .

 

P.S Oggi finalmente siamo riusciti a vedere una famiglia di bellissimi lemuri

 


 Domenica 22 Maggio 2016

 

Oggi è domenica anche a Nosy Be per cui i volontari di HHPP si sono recati di prima mattina alla Chiesa di Antsakolani . La cerimonia , alla quale in verità non erano presenti proprio tutti gli abitanti del villaggio che abbiamo visitati, è durata oltre 1 ora e mezzo , ed al termine di essa il Sacerdote , in lingua malgascia, ha ringraziato gli uomini bianchi ( vasa ) per il lavoro effettuato. La Messa è stata accompagnata per tutta la sua durata da canti gioiosi con un coro improvvisato ma polifonico, senza strumenti musicali, ma con le voci in falsetto delle donne presenti. Salutati gli astanti e dato un ultimo bacio ai bambini presenti, ci siamo indirizzati ad una spiaggia vicina dopo la giornata è strascorsa in assoluto e corroborante riposo. Al ritorno verso Les jolicoins ci siamo fermati alla struttura del Cocotier per prendere accordi con Sr Josephine per le visite di domani. Stasera , o meglio stanotte, lasceranno Nosy Be per tornare in Italia i 2 Medici Enrico e Silvia ed i due volontari Michele e Sergio: daremo loro una caloroso saluto, li ringrazieremo di persona per la dedizione all’Associazione dimostrata in questi giorni, ma anche da queste pagine del diario vogliamo condividere con tutti voi che ci leggete , con quanta gioia abbiamo lavorato in questi giorni e con quanta riconoscenza HHPP li aspetti nelle prossime missioni.

 


 Lunedi 23 Maggio 2016

 

Stamani il gruppo , forzatamente ridotto per la partenza dei quattro volontari, è stato ospitato dalle Suore della Scuola del Cocotier. Purtroppo il nostro intento di visitare tutti i bambini presenti per farne un database utile per il prossimo anno, è risultato vano ; la Direttrice della Scuola , Suora ma più somigliante alla Direttrice Gertrude di Gianburrasca, ci ha fermamente negato tale possibilità programmata, limitandoci a visitare gli alunni che avevano chiesto la consultazione medica . A fine mattinata 81 visite effettuate : di queste molte otiti , asma bronchiale ed una bambina di 10 anni con un sospetto melanoma nell’occhio destro. Purtroppo Sr Josephine ci ha detto che nessun Oculista è presente a Nosy Be ma si trova solo nella “grande terra”  ( l’isola del Madagscar ) e per tale ragione sarà praticamente impossibile per la piccola di essere visitata per la conferma della diagnosi e la successiva terapia. Sulla strada del ritorno piacevole ed inaspettato incontro con le Suore ed i bimbi dell’Istituto Stella Marina , dove sono ospitati i piccoli affetti da piede torto congenito sia prima che dopo l’operazione.  Abbiamo programmato con loro le visite mediche e fra un pallone e l’altro, una bolla di sapone e qualche scherzo innocente, abbiamo terminato la nostra giornata.

 

Buonanotte dal Tropico del Capricorno.      

 


 

 Martedi 24 Maggio 2016

 

 Fatta colazione di buon ora , ci siamo recati nella capitale Hellville per acquistare prodotti alimentari per i bambini dell’Istituto Stella Marina : riso, biscotti, pane biscottato, marmellata e cioccolato spalmabile . I volontari si sono diretti poi verso vari negozi dove ognuno ha acquistato un ricordo da portare ai propri cari al ritorno in Italia. Nel primo pomeriggio  ,come programmato , sempre presso l’ istituto dei bambini dal piede torto, abbiamo effettuato 53 visite mediche ad abitanti del villaggio di Ambodrona ; tra questi come casi particolari una donna con una grossa neoformazione al gomito sinistro recidivante dopo un’operazione e sospetta neoplastica , una bambina di 6 anni con una grave forma di rachitismo ipofosfatemico con tibia a sciabola  che dovrà essere operata a data da destinarsi, una donna arrivata con tanto di esame radiografico datato 2014  dimostrante una quasi completa anchilosi delle ginocchia e che era obbligata a camminare con delle stampelle. Abbiamo cercato di aiutare tutti per i loro piccoli o grandi problemi sanitari, ed al termine della consultazione gli abitanti del villaggio ci hanno ringraziati con il loro sorriso. Nel frattempo abbiamo avuto l’opportunità di conoscere un Ortopedico di Torino , capitato al centro per caso, che si è detto disponibile a ritornare l’anno prossimo anche collaborando con HHPP per effettuare interventi chirurgici ai bambini bisognosi.                                                                                   Il Tropico del Capricorno ci ha regalato stasera un tramonto da favola il cui calore ci accompagna ora che stiamo per andare a letto.


 

 

 

Mercoledi 25 Maggio 2016

 

Stamani come programmato col capo villaggio , presso la struttura del Jolies Coins abbiamo allestito ambulatorio medico nei locali all’esterno dei bungalows. Di prima mattina ci eravamo già recati nella capitale Helle Ville per rifornire la nostra farmacia e per fare un’altra spesa per la struttura della Stella Marina ; precisamente abbiamo acquistato latte in polvere, dentifrici, carta igienica e tre scope utilissime per le Suore per le pulizie nel centro. Vi chiederete perché abbiamo comprato solo i dentifrici : non per voler risparmiare, ma perché già un congruo numero di spazzolini da denti ci era stato regalato in Italia. In mattinata abbiamo visitato 71 abitanti del locale villaggio di Ambondrona e nel pomeriggio siamo stati nuovamente ospiti del centro dei bambini dal piede torto dove abbiamo visitato tutti i piccoli ospiti ed ancora adulti del villaggio per un totale di 39 visite. Fra le consulenze particolari un neonato di 2 mesi di vita controllato dal Dr Franco con una forma di bronchite ed un bambino di 9 anni con una grave deformità del ginocchio sin , già operata 3 volte, e che avrà necessità di ulteriore correzione chirurgica. Al termine delle visite, momento di gioia con tutti i bimbi, ai quali abbiamo preparato una merenda a base di pane biscottato con un generoso strato di cioccolato spalmabile. Questo momento conviviale è stato condiviso con altri volontari di una associazione inglese , Frontier ,  presenti in loco per fare festa ai bambini. Fine pomeriggio commovente con gli accorati saluti della Suora Superiora del centro che con l’occasione ha fatto cantare per noi dai bambini delle canzoni in italiano. La stessa ci ha salutato affermando che tutti loro “ avevano pregato per noi già prima di incontrarci “ dal momento che il nostro arrivo era stato anticipato dall’amico Roberto. Le lacrime non hanno avuto difficoltà a riempire i nostri occhi e dopo gli ultimi saluti al tramonto siamo tornati al nostro campo base . Stasera sicuramente ancora di più qualcuno pregherà per noi.

 


Mercoledi 26 Maggio 2016

 

Questa mattina i nostri volontari si sono nuovamente ritrovati nel patio del Les Jolies Coins dove hanno allestito l'ambulatorio medico. Sono venuti per fasi visitare, non solo gli abaitanti del villaggio di Ambondrona, ma anche dei villaggi adiacenti Diego Heli e Dzamanzar . La mattina è trascorsa serenamente ed il caso più impegnativo è stato quello di una bambina piccola di 2 anni con un ascesso cutaneo alla coscia sinistra. L'equipe al completo, coordinata dalla Chirurga Drssa Gisberta ha provveduto alla incisione e drenaggio della lesione , fra gli strilli strazianti della piccola Monicà. Il risultato è stato molto soddisfacente e la bambina domattina tornerà a controllo . Nel pomeriggio visita ai laghi sacri del Mont Passot ( che perchè siano sacri nessuno sicuramente lo sa ) da dove abbiamo ammirato un tramonto mozzafiato difficilmente dimenticabile. Domani ci attende una giornata particolarmente impegnativa perchè siamo attesi nella Scuola del Cocotier dove Sr Josephine ci ha programmato i controlli sanitari ai bambini più piccoli che dovrebbero venire accompagnati dai propri genitori. Stasera il cielo su Nosy Be è particolarmente luminoso perchè la luna calante rende le stelle , che come sempre stanno a guardare , ancora più sfavillanti.

 Buonanotte a tutti i nostri lettori


 Venerdi 27 Maggio 2016

 

Oggi , come concordato con Sr Josephine, ci siamo recati alla Scuola del Cocotier per visitare tutti i bambini delle classi elementari. Ogni bambino era accompagnato dal proprio genitore, perchè volevano assicurarsi che i " vasa " non mettessero in pratica quella che è una radicata credenza in Madagascar : i bianchi fanno delle iniezioni ai piccoli per sterilizzarli !!! Affollamento di pazienti all'inverosimile, tanto che a fine mattinata avevamo controllato olre 128 bambini : fra gli altri una piccola con un secrezione purulenta vaginale che ha obbligato il Dr Franco e Mirela a stendere un telo per la necessaria privacy ; un'altra bambina con una sospetta lesione melanosica all'occhio destro; un bimbo con un torcicollo congenito ; lavaggi nasali ed auricolari molto copiosi e parassitosi intestinale , malattia più gettonata. Ovviamente oltre alla visita medica ed alle necessarie medicine, a nessun piccolo è mancata una dolce caramella al miele. Pranzo dalle Suore in compagnia di Sr Josephine , presa visione della struttura recettiva per il prossimo anno, saluti calorosi ed affettuosi a tutti , e ritorno nel pomeriggio al nostro centro . Forse stanotte pioverà ancora ma i nostri comodi letti accoglieranno come sempre i nostri corpi ed i nostri pensieri positivizzati in queste intense giornate umanitarie.

 


 Sabato 28 Maggio 2016

 

Oggi , ultimo giorno di attività ; chi ha scelto la libertà , Gisberta ed Ilaria , ha effettuato una escursione alla favolosa isola dalla sabbia bianchissima Nosy Ranja ; chi è rimasto al Jolis Coins , Franco ,Mirela e Dr George, ha comunque effettuato alcune visite a pazienti che avevano saputo della nostra presenza e disponibilità . In mattinata ci siamo recati ad Helle Ville dove abbiamo effettuato un generoso acquisto di generi alimentari per le Suore ed i bambini della struttura del piede torto : 50 kg di fagioli , 30 kg di riso , 10 kg di pasta , 4 litri di olio di semi , molte confezioni di biscotti per la colazione dei bimbi a scuola, Nesquik , cioccolate , varie confezioni di sapone in polvere da lavatrice e di marsiglia per cura personale, altre 3 granate per pulire in terra. Tornati alla nostra base nel pomeriggio recati a far visita ai bambini della Stella Marina dove la Drssa Gisberta ha avuto l’occasione di cimentarsi , purtroppo, in una bendatura rigida al polso di un bambini sospetto fratturato. Se domani mattina il piccolo dovesse avere ancora molto dolore , gli faremo effettuare una riadiografia all'ospedale locale. Dopo aver ammirato un tramonto limpidissimo dalla spaggia di Anbondrona andremo nei nostri letti a badacchino per trascorrere l'ultima notte in terra malgascia. Purtroppo tutte le belle esperienze prima o poi finiscono ... fino all'anno prossimo !

 


 Domenica 29 Maggio 2016

 

Buongiorno a tutti i lettori del diario di HHPP della 1° missione in Madagascar. Oggi il nostro primo appuntamento era programmato per le ore 08,00 presso la struttura della Stella Maria ( scusate ma solo adesso abbiamo scoperto la vera denominazione e non Stella Maris o Stella Marina ) per la Santa Messa con i bambini dal piede torto . Il Dr George è giunto qualche minuto prima della celebrazione in quanto che , accompagnato da Roberto con pickup , ha consegnato alle Suore tutto il materiale alimentare che ieri l’Associazione aveva acquistato per questi bambini. I quattro volontari sono arrivati camminando sulla spiaggia ed all’ora convenuta è iniziata la cerimonia religiosa. I bambini , le Suore ed i volontari hanno attivamente partecipato e la concentrazione emotiva è stata veramente notevole. Al termine consegna svergognatamente prodiga di tutti i giochi rimasti nelle nostre valigie ed il Dr Franco ha avuto il compito di spiegare a Sr Odette come utilizzare i tanti farmaci che abbiamo lasciato per i piccoli. Nel pomeriggio ognuno preparerà la propria valigia per il viaggio di ritorno in Italia . Nel proprio cuore ognuno metterà le forti sensazioni che ha provato in questi giorni e le elaborerà nel proprio io.

 


 Lunedi 30 Maggio 2016

 

Nosy Be ore 02,30 !!! Sveglia dei volontari HHPP per il ritorno in Italia ; inizia così il lungo viaggio per il rientro in Italia . Il ritardo di due ore della partenza dell’aereo non ha certo facilitato questa giornata , ma le sensazioni positive vissute in questi giorni sono talmente tante , che le piccole ( o grandi ) contrarietà che ostacolano in modo così vistoso la nostra ricerca della felicità , non possono certo scalfire ciò che il nostro cuore ha immagazzinato in queste due settimane di permanenza in Madagascar, tesoro prezioso quando avremo ripreso il nostro trantran quotidiano in Italia. Come sempre il diario si conclude con le considerazioni finali sulla missione ,che ogni componente del team rilascia spontaneamente e senza alcuna censura preconcetta.

 Enrico 

Pochi ma intensi i giorni trascorsi in Madagascar con H.H.P.P. insieme ad un gruppo di persone a prima vista molto diverse tra loro ma tutte partite con l'obiettivo comune di dare un piccolo aiuto a chi ha avuto meno fortuna di noi.

L'immagine legata a questa esperienza, che porterò sempre nel cuore, è quella di due bimbi che tornano a casa insieme da scuola. Corrono veloci come schegge sulla stessa bicicletta, ormai piccola per entrambi; quello seduto sul sellino pedala velocemente e l'altro, seduto sulla canna della bicicletta tiene stretto il manubrio. Durante la loro corsa si scambiano un bel sorriso, complici nella rapida discesa sull'unica strada asfaltata di Nosy Be. Dopo averli visti ho pensato: ecco il vero significato dell'assistenza sanitaria..aiutarsi condividendo un sorriso.

Ricevere tutti quei sorrisi, durante le visite ai villaggi, mi ha aperto il cuore ed ha reso quest'esperienza indimenticabile, ricordando, a me ma credo anche a tutti i componenti della missione, che la mano che dà deve essere sempre più lunga di quella che riceve.                             Ho avuto inoltre la fortuna di poter condividere tutte queste emozioni con la persona che amo.

Ringrazio in particolare il dott.George, e tutto il gruppo di medici e volontari che hanno preso parte alla 1° missione H.H.P.P. in Madagascar.

Franco 

3 !!! Il numero perfetto ! Dopo le due precedenti missioni in India ed in Uganda eccomi sul volo di ritorno da Nosy Be, una splendida isola al nord del Madagascar, dove HHPP ha effettuato la sua prima missione sanitaria. Sono felice perchè dopo 14 giorni di intenso lavoro torno a vedere i miei cari, ma non posso negare che il mio cuore è al tempo stesso triste. Lasciare questa magnifica terra con i suoi contrasti tra la vita misera degli abitanti e quella opulenta dei turisti, mi riempie di tristezza e nostalgia . Grazie ad HHPP che , ancora una volta, mi ha offerto la possibilità di portare un po' di aiuto e solidarietà ai bambini del luogo. Bambini belli come non mai, con quegli occhioni splendidi che ti colpiscono l'animo , con i lori umili, sporchi e consunti vestiti, nettamente in contrasto con quelli firmati dei bambini italiani. Un loro sorriso, un bacetto sulla guancia al Dr Franco sono valsi di più di qualunque ringraziamento. Se la missione ha avuto successo lo dobbiamo in gran parte alla preparazione del nostro ospite Roberto, un amico che ci ha spianato la strada per poter svolgere la nostra attività nei vari villaggi. Grazie Roberto per averci accolto con gentilezza e professionalità ; ti auguro ogni bene per la tua attività ricettiva , te lo meriti !!! Grazie Dr George , mitico instancabile motore dell'Associazione ; per te saranno sicuramente aperte, il più tardi possibile, le porte del Paradiso. Grazie amici miei tutti : 1) " I Fidanzatini " Enrico e Silvia rimarranno sempre nei miei ricordi più belli per la loro spontaneità e gentilezza, per il loro aspetto acqua e sapone, qualità al giorno d'oggi difficilmente riscontrabile il ragazzi della loro età 2) " Sergino " , alias Sergio Ajo, mitico ed instancabile organizzatore di viaggi e spostamenti, sbadato tuttofare in mare con il cellulare nel costume 3) " Michi " l'Avvocato , riflessivo e giocherellone al tempo stesso ; se domani non avrà più clienti potrà fare , insieme a Sergio , il triagista in ospedale 4) " Fosforo " come io l'ho soprannominata Ilaria , un po' troppo critica a mio giudizio , ma pronta a cogliere il momento per farsi apprezzare 5) Gisberta , la mia " Gis Yaankee " preparatissima in tutto , brava chirurga , lettrice instancabile ed amica vera , insomma un tesoro ! 6) Mirela ( con una elle ) " Cher all'italiana " data la sua somiglianza alla cantante . Cosa dire ? Di tutto e di più : una sorpresa nell'accudire gli animali per strada e nel far giocare i bambini . Davanti al suo bulgalow vi sono sempre state lunghe file di bambini in attesa di una carezza, di un bonbon, di un abbraccio . Insomma un grande acquisto per HHPP , considerando che potrà prestare la propria opera sia come infermiera che come animatrice . Come dimenticare poi Suor Josephine , la mia " fidanzata malgascia " ; anche Susanna , mia moglie, vedendo noi in foto teneramente abbracciati, si è complimentata con me per la scelta. E che dire poi del piccolo Gaetano ? Con il suo nasino sempre "moccioso" ed il sorriso a 20 denti ( decidui ) è stata la nostra mascotte quotidiana. Infine una menzione particolare per le Suore dei bambini operati di piede torto : difficilmente piango , però devo confessare che stavolta l'ho fatto , e volentieri , quando la Madre Superiora ci ha ringraziato per i doni offerti ed i piccoli ci hanno salutati con i loro canti . Un colpo al cuore !!! Basta così !!! Mi scuso per la prolissità ma non potevo farla più breve per tutto ciò che avevo dentro. Nel mio piccolo spero di non essere stato invadente e sgradevole per i miei compagni . Se ciò è avvenuto, vi prego di scusarmi. Ciao a tutti ! Sono quasi certo che , a Dio piacendo , il prossimo anno tornerò !!! Un abbraccio forte.

 

Gisberta

 

Fuori dalle mura "familiari" ho scoperto un senso più ampio dell'esisitenza , una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione dell'essere umano e dell'uomo. Attaverso gli amici di HHPP ( Dr George, Franco, Ilaria, Mirela, Silvia, Enrico, Michele, Sergio e Roberto ) con semplice naturalezza, ho capito qualcosa in più di me stessa, dei miei desideri, dei miei limiti. Durante la permanenza a Nosy Be, complici il cielo stellato ed i tramonti del tropico, ho aperto il mio cuore e la mia mente al " bello " ed ad un personalissimo sentimento di " benficienza ". Continuerò da oggi il mio impegno quotidiano verso gli altri, con un'ambizione meno oscura e rovente ... India , HHPP , sto arrivando !

 Ilaria 

Avere la possibilità di dare " qualcosa " a chi non ha nulla, ti trasmette una fantastica sensazione, una sensazione che tutti dovrebbero poter provare almeno una volta nella vita. La consapevolezza di aver impiegato bene il tuo tempo , specialmente , se è stato dedicato con amore . Ringarzio HHPP ed il Dr George per questa possibilità e tutto il gruppo che , con piacevole compagnia, ha condiviso con me questa esperienza , rendendola ancora di più indimenticabile.

 Michele

15 maggio 2016, incontro all’aeroporto di Malpensa con delle persone solari, gioiose, positive. Se il buon giorno si vede dal mattino era proprio una splendida giornata.                                                                     Il bagaglio era fatto di curiosità e voglia di viaggiare, per conoscere e scoprire un altro pezzettino di questo meraviglioso mondo. È vero, con poche ore di aereo si arriva dappertutto senza sapere niente di quello che si sta visitando. Mettiamo subito in chiaro che replicare a destinazione il nostro modello vincente stile resort non è viaggiare ma solo riposare, divertirsi, passare del tempo ... piacevole se paragonato alla banalità della nostra quotidianità … un delitto paragonato a quello che si potrebbe imparare immergendosi nella cultura del posto.      Siamo partiti inquinati dal nostro stile di vita e forse abbiamo capito qualcosa del Madagascar ma per certo abbiamo capito molto più di noi stessi. Il vero viaggio è stato dentro di noi.                                        La forza della squadra è nota, ha moltiplicato in modo esponenziale i nostri entusiasmi ed ha rafforzato l’impegno.                                       Toccata terra è passato in secondo piano che Gisberta non si era ancora resa conto che ci si trovava nell’emisfero australe e che il portabagagli si meravigliava ancora che l’aereo che ci aveva ospitato sino a pochi minuti prima era appena ripartito: "hai visto? Tu prima lì, ora qui". L’arrivo notturno e afoso in una realtà arretrata ma ingenuamente lanciata verso il nostro modello di accumulo è stato abbastanza insignificante così come i primi due giorni passati, uno a riposarci e l’altro a prendere le misure del posto, in ostaggio del nostro resort.    Già dal breve incontro del secondo giorno con Suor Josephine alla scuola di COCOTIER si è assaggiato il senso di umanità che ci avrebbe atteso.                                                                                 Josephine, una guerriera dal viso dolce e sereno come le persone consapevoli del bene che stanno seminando. 1500 studenti per un’educazione indispensabile, forse più dello stesso pane, che producono grazie ad un forno industriale di un benefattore nord-italiano, al quale i bambini che si alzano prima che sia pronta la colazione nello loro case o capanne possono attingere liberamente. La funzione del cereale non è solo alimentare bensì finalizzata a garantire la concentrazione degli scolari per la lunga giornata tropicale. Comunque anche quella alimentare era benvenuta.                                        Subito abbiamo scoperto come il convento avrebbe potuto ospitarci in una struttura meno sfarzosa ma più accogliente, sia per concreta logistica sia per quella sana spiritualità che vi si respirava; senza tralasciare quell’immensa spiaggia incontaminata a disposizione per lavare in mare le sofferenze materiali che il nostro occhio occidentale avrebbe visto nei villaggi primitivi ma simbiotici con madre natura che saremo andati ad incontrare. Tutta esperienza, si può sempre migliorare. Ne abbiamo fatto tesoro.                                              HELL VILLE al secondo giorno di vacanza mi ha fatto pensare ad un’origine etimologica di improbabile fondazione britannica. Un piccolo girone infernale con una sovrapposizione di miasmi umani e animali condito da nuvole di mosche e gas di scarico esaltato da una temperatura superiore ai trenta gradi all’ombra che non c’era. La carne tagliata al momento puzzava più del pesce ma gli zebù erano la ciliegia sulla torta per culminare con lo scolo delle acque, coperto e parallelo alla strada assiepata di bancarelle e bazar, alternata da venditori di granchi giganti neri per il fango da disfacimento lavico che li ricopriva e forse conservava in assenza di refrigerazione.                                              Il primo giorno di lavoro vero, il terzo di vacanza, per il volontario T alla sua prima esperienza è stato intenso ed affascinante. Il villaggio dei pescatori di aragoste di ANTANFIAMANBITRY, pur nella sua fatiscenza era antropologicamente meraviglioso, le nasse sparse ovunque, gli zebù a pascolare sotto le mangrovie con la bassa marea, l’insana ed igienicamente dannosa commistione tra uomo, animali e loro escrementi, a mio avviso frutto della più parte dei problemi sanitari valeva più di un trattato sull’evoluzione. Eravamo all’età del ferro, con usanze arcaiche che affondano le origini nella notte dei tempi e che nonostante tutto hanno permesso al villaggio di sopravvivere sino ai nostri giorni onorevolmente.                                                           Forse c’era di tutto oltre ai casi diagnosticati di tifo, polmonite, sifilide, bronchiti diffuse, tenia, vesciche alle gambe, rigonfiamenti strani, mal di testa, tosse, mancanza di calcio, problemi legali alla ciclo, cateratte ecc., ma chi siamo noi per giudicare se stiamo facendo bene a impartire loro una saggezza sanitaria, secondo noi vincente, fatta di vaccini, di regole igieniche, di prevenzione e cure, oppure preservare quell’equilibrio magico frutto una simbiosi originaria con la natura che ci insegna la prima legge della vita e cioè: il grande mangia il piccolo come ci ha ricordato la nostra guida malgascia. La risposta non c’è, e non si può dare, ma si può solo fare. Loro chiedevano il nostro aiuto, e noi, con tutte le ristrettezze contingenti, la SI OFFRIVA, senza altre elucubrazioni.                                                                             Come restare filosoficamente inermi davanti al bisogno imminente?    Una goccia nel mare senza alcun giudizio etico, solo una speranza, una recondita certezza: provare a fare del bene a chi chiede aiuto, aiuta prima di tutto a chi lo fa; si innesca un ciclo endorfinico che per certo giova a chi, a sue spese, con il proprio tempo sottratto al lavoro vi si dedica.                                                                                        Aver toccato con mano la magia del meccanismo è stata una rivelazione. Non è che l’aridità intrinseca del volontario T allenata da quasi 50 anni di egoismo ne sia stata scalfitta, perché per certo si riprenderà a costruire con l’entusiasmo di sempre, solo con una consapevolezza ulteriore: che questa vita ci può regalare una gioia immensa, quella di fare del bene. Che anche questo sia egoismo poco importa, si potrebbe argomentare a favore e contro ma non mi compete ne mi interessa.    La mattina proseguiva tranquilla tra l’ospedale allestito in chiesa ed il banco accettazioni. Io S ed E facevamo la prima selezione compilando le schede.                                                                                            Il secondo giorno di lavoro, il quarto di vacanza, è stato forse quello più difficile sotto il profilo sanitario, conformemente alla distanza dal villaggio di MANGIRANKIRANA dall’unica strada asfaltata dell’isola, al termine della stagione delle piogge. Più volte ho avuto la sensazione che il 4x4 si capottasse e quando una voragine ha fatto desistere l’impavido conducente locale dal proseguire, percorrere l’ultimo chilometro a piedi sotto il sole e con le borse dei medicinali a tracolla è stato solo una gioia. L’incontro con il vecchio con il bastone in spalla e alle estremità i quarti di una manta leopardata, con il suo incedere lento verso la strada nonostante le cateratte agli occhi è stato come incontrare un marziano, anche se in fondo chi veniva veramente da un altro pianeta eravamo noi.                                                                                         Ritornando al villaggio non posso che descrivere una situazione di maggiore povertà. Anche nell’estremo bisogno vi è una scala di relazione, contornata però da un’identica gioia di vivere.                     Io, S ed Emma, un’insegnante malgascia della scuola di Josephine, prestata alla mediazione culturale ci aiutava a compilare le schede-paziente – nei tre giorni di lavoro saranno più di 400.                            Il compito assegnato era di aiutare i medici nell’individuare in fretta il problema del paziente ottimizzando i tempi. Emma traduceva a noi i sintomi rappresentati dai villani e ci arricchiva di informazioni sul Madagascar nei ritagli di tempo.                                                      Nel secondo villaggio la scarsezza di mezzi era tale che non avevamo neanche un tavolo, non tanto per scrivere, ma per posizionare le medicine o far sdraiare i pazienti. Abbiamo rimediato legando insieme tra panche simili a quelle che ci hanno fatto da postazione di lavoro e scrivania improvvisata. Al termine delle visite – come ogni giorno – lo scambio dei ringraziamenti alla presenza del FUKUNTANI fiero di aver portato così tanti medici "VASA" che vuol dire bianchi, al proprio villaggio. Politicamente un ottimo risultato in vista delle prossime elezioni, quindi la consegna dei doni ai bambini, penne, quaderni, vestiti e giochini tra i quali i frisbees erano i più graditi.                                La sincerità della gioia sprizzava dagli occhi dei bambini e si rifletteva nei nostri.                                                                                      Nel secondo villaggio non c’era la chiesa e nemmeno la scuola; e come negli altri villaggi non c’era corrente elettrica o acqua corrente, la gente non sapeva quanti anni aveva, solo alcuni fortunati avevano il "carnet" un piccolo quaderno sporco e consunto nel quale c’era scritto il nome e, per chi lo aveva, anche il cognome, accompagnato dalla data o dal solo anno di nascita, o peggio ancora dall’età che vi veniva riportata, rigorosamente senza aggiungere l’età del carnet stesso.                      IL TEMPO NON ESISTE è una nostra invenzione metrica, è il nostro modo lineare di misurarlo, che ci aiuta a programmare, mettere da parte, fare scorte e gestire. Il Tempo è Danaro e qui che il denaro non c’è, perché gli scambi tra riso e pesce avvengono con il baratto, qui il tempo è ciclico, si ripete gratuitamente quindi non esiste e per certo non è importante.                                                                                    Il terzo giorno di lavoro – il quinto di vacanza – nel villaggio di ANTSAKOLANY sulla carta era impegnativo, si presentavano due villaggi insieme davanti alla scuola restaurata da HHPP la onlus che ha reso possibile questa esperienza, ma la macchina era rodata ed il triage mio e di S e della indispensabile Emma era efficacissimo. A parte un "simula mal di testa" e un "le raschia la gola quando beve rhum" la solita emergenza sanitaria in un contesto di relativo maggiore agio: bambini vestiti e lavati, e la stessa identica gioia di vivere con festa alla scambio dei regali.                                                                                    Quelle due allegre diagnosi sono servite a far sorridere i medici – anche loro ne avevano bisogno – sovrastati dal numero dei pazienti.              In "farmacia" Evelina, una malgascia di Pavia con tanto di accento lombardo nella duplice veste di futuro capo del villaggio dell’etnia dei RE, una delle 18 del Madagascar, e tuttofare nel resort improvvisato che ci ha ospitato … a pagamento. Una ragazza determinata, intelligente, che ha deciso di far rientro nella sua terra e provare a fare del bene con il sogno di aprire una farmacia e laurearsi in medicina.               GIORGIO è un padre spirituale, FRANCO un mito, pane al pane e vino al vino con quella sottile vena di intelligenza livornese con la quale ha saputo dire cose giuste al momento giusto. ILARIA, … fosforica. GISBERTA, equilibrata, una vera appassionata, ma che nome … . SILVIA ed ENRICO, … i bimbi, simpatici, seri, distinti e consapevoli. SERGIO un leader naturale, MIRELLA miss Bulgaria, una pediatra innamorata dei bambini.                                                                                           Il sesto giorno la sofferta escursione a Nosy Comba nell’arcipelago di Nosy Be con dei coralli e dei pesci tropicali che ci lasceranno d’incanto, ma mai quanto le due tartarughe d’acqua e i lemuri che ti mangiano la banana sulle spalle.                                                                  PENSAVO PEGGIO è solo il nome della Gargotte – leggila capanna - di una disperata che da cinque anni abita in Madagascar e somministra birra THB Three Horses Beer prodotta dalla STAR, quella del dado I suppose, che ha solo un’ottima funzione antibatterica naturale; dicevo che somministra birra e melanconia mentre dei simpatici topi malgasci corrono sulle travi sopra la nostra testa e quella di due altrettanto disperati esausti francesi oltre la settantina. Peggio di così non saprei, ma era solo il penultimo giorno – non importa.                              L’ultimo giorno, il settimo, relax ad ANDILANA la spiaggia più bella contaminata solo dall’immancabile resort, ma allietata da Lulù, un ristorante malgascio francese con un buffet fantastico a soli 40.000 Ariary pari a 12 euro.

Cena di saluto e la solita voglia di rientrare a casa. … il mal d’africa non tarderà!

 Mirela

Hhpp-cioè humanitarian help for poor people ma non bastano le quattro parole per descrivere tutto quello che queste missioni racchiudono. Per parlare del impegno costante nel aiutare i più bisognosi , della costruzione di scuole e pozzi in queste zone dove non hanno ancora l'ufficio anagrafe e l'immondizia la smaltiscono bruciandola , delle visite e medicazioni ai villaggi , degli sguardi e sorrisi di ogni bimbo...ci vuole un vocabolario intero . Il Madagascar della natura ancora incontaminata è lo stesso Madagascar che ha bisogno di così tanto . Ho provato forti emozioni che porterò dentro per tutta la vita : i colori , i bambini che mi correvano incontro ogni volta che mi vedevano con i loro vestiti strappati e nasi mocciosi , addormentarmi e svegliarmi con il rumore del mare , le passeggiate notturne con i piedi nel acqua ... Così come il ricordo di ognuno dei compagni di viaggio: il grande dottor Giorgio con il suo cuore immensamente generoso, disponibile e ottimo organizzatore , Franco- ottimo pediatra innamorato di ogni bimbo che ci ha incantato con i racconti dei suoi viaggi, Gisberta - l'amica ideale gentile e determinata , Silvia ed Enrico - la bella e dolce coppia innamorata , Ilaria ,Michele- simpatia e Wikipedia vivente nonché Sergio e le sue simpatiche "disavventure ". Sono ancora qui però sento già la nostalgia dei tramonti unici ed il cielo particolarmente stellato , dei bimbi seduti davanti al mio bungalow mentre preparo la valigia e la loro felicità per delle caramelle o biscotti o semplici giochi. Una parte di me resta qui !Un abbraccio di cuore a tutti voi ❤️

Sergio

Quando ho chiesto al dottor Martini di poter partecipare alla missione in Madagascar ero cosciente di affrontare un'esperienza nuova,come volontario ,quindi meno preparato di altri all'impatto con condizioni sanitarie improbabili . Per questo ho iniziato l avventura con HHPP
con una destinazione immaginata , in teoria , non troppo forte magari come l'India e già vicina a frequentazioni turistiche .
Mi unisco al Gruppo HHPP sapientemente formato dal Dr George ,Vate illuminato nel condurre, con Dr Senior HHPP Franco , tutte le azioni
del Gruppo e gestori prudenti sopratutto delle reazioni emotive del Gruppo.
Arrivati a destinazione da Roberto ,
Basta veramente poco per capire che la realtà di Nosy Be è cosa ben diversa da ogni immaginazione. la mia impreparazione emotiva a
reggere l'impatto con la visione delle condizioni della popolazione locale "rinchiusa " nei villaggi è totale.
Impensabile immaginare di trovare popolazioni dalla vita allo stato primordiale, scandita dall'alba al tramonto della sola luce solare ,senza acqua potabile ,in totale condivisione e commistione con gli animali utili alla loro vita ,esposti a ogni destino previsto dai fatti naturali, senza alcuna possibilità poter cambiare nulla di questo percorso,se non con l'aiuto esterno.
Comincia il lavoro ;il Gruppo è dotato di energie infinite

garantite dalla motivazione per la missione, le pause per riposo o imprevisti danno persino fastidio .
Comincia la sequenza delle visite ; a me con Michele tocca

la preparazione delle schede visita ,intervista alle persone e breve indirizzo per i medici ai sintomi malattie dichiarate ( ci dicono bravi da creare imbarazzo in qualche pronto soccorso nostrano )
Il contatto ravvicinato con gli occhi e gli sguardi delle popolazioni del villaggio è una lezione di umanità incredibile : le ragazze madri
anche di 6 figli all'eta di 25 anni , dei bambini febbricitanti per la stagione delle piogge , l'anno di nascita a fatica ricordato perchè nessuno lo ha scritto su un pezzo di carta , la dignità nel mettersi nelle mani di chi vuole fare qualcosa per loro , tutto comincia a demolire la nostra visione della vita nel mondo moderno.
Qui si impara che la differenza evidente tra i villaggi e tra chi
possiede almeno le infradito e chi va scalzo anche nelle strade allagate, chi ha la scuola e chi rimarrà analfabeta, chi può permettersi di pagare 3 euro al mese per la scuola e chi vi rinuncia per poter mangiare .

 Le medicine un lusso inavvicinabile per tutti .
Una strada transitabile l'evoluzione verso il mondo moderno è a volte la salvezza.
Ecco perchè quello che sta facendo HHPP è qualcosa di grandioso.

Lo percepisci realmente . Donare un pozzo , una scuola può cambiare il destino delle persone, così come una visita sanitaria .
Si va via
Nasce un nuovo senso da dare alla dignità delle persone , al reale valore delle cose . Sperando di poter trasmettere agli altri la lezione
ricevuta dall'esperienza HHPP.
Scorre già l'attesa di poter mantenere la promessa del ritorno al sorriso di Sr Josephin
Un caro saluto a tutti.. al Gruppo HHPP Madagascar

 Silvia

 Seconda volta in Africa e seconda Missione con H.H.P.P: formula vincente non si cambia e quindi eccomi qui pronta a partire!                 Il magnetismo dell’Africa è troppo forte per farmi scappare questa splendida opportunità , che questa volta posso vivere e condividere con la persona che amo (ebbene sì, le preghiere delle Suore del Mary Matha di Thullur affinchè trovassi un fidanzato alla mia età sono state ascoltate!)                                                                                       La Missione per me è stata breve ma intensa, non sapevo bene cosa avrei trovato davanti ai miei occhi, e una settimana sicuramente è poco per ambientarsi ed entrare nel vivo delle cose.                       Nonostante tutto, questi pochi giorni sono serviti per riconfermare ancora una volta la bellezza del mio lavoro e per ricordarmi perché ho scelto di fare il medico sopra ogni cosa.                                          Sono bastati i volti curiosi dei bambini (che probabilmente non sono mai stati visitati da nessuno prima d’ora), i loro sorrisi, e gli sguardi riconoscenti delle mamme, per riscoprire la vera essenza di un mestiere che troppo spesso nel mondo occidentale viene schiacciato sotto il peso della burocrazia e degli impegni lavorativi.                                    Come sempre il "bene" ricevuto è stato più di quello donato, ma spero di essere stata comunque in grado di dare un piccolo aiuto, se non con una medicina, almeno con un gioco o un sorriso, in modo da far sentire queste persone meno sole e dimenticate.                                        Torno a casa con il cuore gonfio di gioia e gli occhi pieni di sorrisi, pronta a partire per la prossima missione!

Dr George

 Cosa dire di questa mia ennesima missione in HHPP ? Sicuramente ripeterò dei concetti già espressi nei precedenti diari , delle sensazioni già tentate di descrivere nell’avvicinarmi ad altre popolazioni, ma lo faccio più che volentieri. Sono felicissimo di ripetere quanto per me sia importante ripetere queste occasioni di contatto ravvicinato con le diverse realtà umane incontrate e cercare in tutte le maniere possibili di aiutarle ; sono felicissimo di ripetere come secondo il mio modesto parere questa esperienza sia veramente indispensabile per ciascuno di noi perché ci fa riflettere e comprendere quanto siamo fortunati ad essere nati dalla nostra parte del mondo e come sia nostro dovere mettere in atto tutte le energie per essere vicini chi si aspetta solo un aiuto da noi ; sono felicissimo di ripetere come la condivisione di tutte le emozioni vissute nell’ambito di una missione umanitaria di HHPP , nonostante tutte le difficoltà che immancabilmente si incontrano nella sua organizzazione e realizzazione , sia sempre nuova e sempre più stimolante per proseguire ciò che l’Associazione ha iniziato 13 anni orsono. Ma allora direte voi questa missione è stata la fotocopie di altre, non ha portato niente di nuovo all’evoluzione e maturazione del sottoscritto ? Se vi ho dato questa sensazione vuole dire proprio che mi sono espresso male e vi spiego perché : conoscere la realtà di vita vissuta nel Madagascar è significato essere catapultato in un mondo che assomiglia ad un medioevo più arretrato dell’Etiopia e per questo ancor più affascinante ; vedere le opere strutturali realizzate da HHPP nell’ottobre scontro ( e per la supervisone delle quali dobbiamo ringraziare l’attenzione costante del nostro socio Roberto Ricci ); la gioia negli occhi delle popolazioni che potranno finalmente godere di un pozzo d’acqua per le esigenze quotidiane e di una Scuola per i propri figli che abbia la dignità di tale nome, è il più grande ringraziamento che ogni volontario che dona il proprio tempo all’Associazione possa mai chiedere in cambio . Voglio sempre ricordare , ed anche se mi ripeto ne sono felice, che tutto ciò che abbiamo potuto realizzare , dalle circa 1000 visite mediche effettuate a grandi e piccoli , alla quantità innumerevole di giocattoli vestiti e quant’altro portato dall’Italia donati a chi si è presentato noi , è stato possibile grazie all’aiuto di tutti coloro che ancora una volta hanno creduto in HHPP ed hanno elargito ognuno qualcosa : dai farmaci da parte del Centro Farmaceutico Missionario di Firenze diretto da Massimo Ghirelli , dal tempo e l’abnegazione dimostrati dai volontari attivi vecchi e nuovi partecipanti alla missione , da tutti coloro che hanno regalato qualcosa perché lo portassimo in dono agli abitanti di Nosy Be . Grandissimo , come sempre , il regalo che ogni volta la mia cara Beatrice fa a me stesso ed a HHPP supportandomi ( e molte volte " sopportandomi " ) con amore durante l’organizzazione e la realizzazione delle missioni . Tanti sono i ricordi e gli episodi emotivamente toccanti che ho vissuto in questi giorni ed avrei veramente la voglia di raccontarveli tutti ; ma state tranquilli , terrò a freno la mia prolissità e vi parlerò solo di Antonià . Questa bambina di circa 4 anni ( circa perché in Madagascar non esistendo anagrafe non si sa neppure con certezza quando siamo nati ) ospite del Centro Stella Marina dei bambini dal piede torto , per una naturale empatia con il sottoscritto mi è sempre stata vicina durante le nostre presenze nella struttura e mi ha donato tanta di quella dolcezza permettendomi di starle accanto come il proprio vero nonno e ricambiandomi con sorrisi ed abbracci ; per tutta la durata della Santa Messa di ieri è stata seduta accanto a me su di una panca improvvisata , mi ha tenuto per mano ed accompagnato per tutta la celebrazione lasciando impressi nel mio cuore il suo sorriso ed i suoi occhioni bisognosi d'affetto. Grazie , grazie ed ancora grazie a tutti voi che avete letto questo diario in questi giorni condivendo con noi le emozioni quotidiane ; se credete in HHPP in quello che ha fatto ed in quello che ancora vuole fare , state a noi vicini in tutti i modi possibili ed insieme porteremo avanti il nostro comune messaggio del " SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINIEVOLE NEL MONDO " .