20° MISSIONE SANITARIA ED UMANITARIA IN INDIA

Dal 06.10.2014

  1. BRESSY Dott.ssa Silvia                MEDICO
  2. CAPPELLETTI Dott. Roberto         MEDICO CARDIOLOGO
  3. MELANI Letizia                           INFERMIERA Profess.le
  4. SAJEVA Dott.ssa Maria Rosaria     MEDICO
  5. SPAGNI Dott.ssa Giuditta             MEDICO CHIRURGO
  6. ZAMPIERI Massimiliano               VOLONTARIO

Partenza il giorno 06 Ottobre da Roma Fiumicino - Arrivo ad Hyderabad ( via Dubai ) il giorno 07 Ottobre; lo stesso giorno trasferimento aereo a Vijayawada dove le Suore ci verranno a prendere con lo Scuolabus per portarci a Thullur ( Stato di Andhra Pradesh ). Il 16 Ottobre partenza da Thullur con volo Vijayawada-Hyderabad-Kochi per trasferirci a Kanjirappally nello Stato del Kerala dove visiteremo ed aggiorneremo le schede dei bambini che abbiamo adottati a distanza nei 7 Orfanotrofi locali.   Il 20 Ottobre partenza per il ritorno in Italia

DIARIO GIORNALIERO

 

7 ottobre 2014:

 

Ci scusiamo per il clamoroso ritardo nel pubblicare la prima tappa della nostra missione ma il viaggio interminabile di più di 30 ore fra voli, scali, transiti e ritardi vari ci aveva leggermente provati...il sonno ha avuto la meglio su tutti noi!!!

 

Ma andiamo per ordine: Da Montecatini La dottoressa Giuditta e L'infermiera Letizia sono partite in compagnia del Presidente dell'associazione HHPP Dottor George, che con grande dispiacere ha dovuto rinunciare per la prima volta alla missione in India, ma ciò non gli ha impedito di accompagnarle fino a Roma indossando la divisa ufficiale...la mitica maglietta gialla!!!!!

 

Recuperate la dottoressa Maria Rosaria e la dottoressa Silvia il viaggio verso Thullur è finalmente cominciato.

 

Arrivate al dispensario a buio inoltrato siamo state accolte gioiosamente dalle suore ed abbiamo atteso l'arrivo dei nostri compagni di missione: dottor Roberto e Massimiliano provenienti dal kerala. Finalmente abbiamo potuto gustare l'ottima cena preparata dalla suore e ci siamo concessi il meritato riposo.

 


 

8 ottobre 2014:

 

La prima giornata in Andhra Pradesh è cominciata ancor prima di colazione...i primi bambini chiamati da Suor Jain per l'aggiornamento delle schede di adozione a distanza era già in fila fuori dal dispensario. Mentre il dottor Roberto con l'aiuto di Suor Jain visitava i bambini e aggiornava le schede e Massimiliano provvedeva a realizzare le foto da inviare alle famiglie adottive, le altre volontarie iniziavano le visite ai numerosi pazienti che si sono susseguiti per tutta la giornata. Come al solito le problematiche che abbiamo incontrato sono state le più varie: dal semplice raffreddore a visite più specialistiche che hanno richiesto l'utilizzo delle apparecchiature a nostra disposizione: elettrocardiografo, ecografo e il laboratorio analisi.

 

Tra le varie visite si è presentato un giovane uomo di 21 anni, affetto da diabete dalla nascita con un livello di glicemia 4 volte superiore alla norma. Grazie all'aiuto delle suore, che agivano da interprete, abbiamo appurato che il ragazzo non aveva la possibilità di conservare il farmaco fondamentale per la sua sopravvivenza, l'insulina, in un banale frigorifero. Dopo una rapida consultazione il gruppo di volontari ha ritenuto opportuno prendere in considerazione l'acquisto del un piccolo elettrodomestico da parte dell'associazione HHPP.

 

Con grande emozione abbiamo rivisto Praveen, il piccolo di 4 anni che soffre di una grave forma di anemia, che lo obbliga a sottoporsi a continue trasfusioni di sangue. L'associazione è attualmente impegnata per valutare la possibilità di sottoporre il bambino ad un trapianto di midollo osseo, unica possibile cura alla sua malattia. Il problema però non è di facile soluzione sia sotto il profilo burocratico sia sotto quello economico. Sarà quindi necessario ed indispensabile tutto l'aiuto degli amici e dei sostenitori dell'HHPP.

 

Durante la giornata i nostri medici volontari sono stati impegnati anche nel somministrare la prima dose del vaccino contro l'epatite B ai ragazzi della Mary Matha school: sono state effettuate circa 200 vaccinazioni.

 

Proprio sul rush finale si è presentato al dispensario un altro vecchio amico...il mitico Luka, il paziente anziano e diabetico, medicato l'anno scorso dalla dottoressa Giuditta e dalla dottoressa Federica per una grave infezione di un'ulcera diabetica al piede destro. Dopo numerose medicazioni e 3 paia di scarpe fornite da suor Jain la ferita di Luka si è completamente rimarginata. Resta però la sua grave malattia che purtroppo crea problemi anche all'altro piede. La dottoressa Giuditta coadiuvata dall'infermiera Letizia ha provveduto ad un'accurata pulizia e revisione della ferita, che sarà rivista nei prossimi giorni.

 

Si può dire che il primo giorno è stato all'insegna di vecchie e nuove conoscenze...un po' come tornare a casa.

 


 

9 Ottobre 2014

 

 

 

La giornata è iniziata con il trasferimento in scuola-bus alla volta del villaggio di Vykundapuam dove siamo stati accolti da tutti gli abitanti in festa.

 

Camminando sotto una cascata di petali gialli abbiamo raggiunto la chiesa dove siamo stati salutati dal parroco e dalle autorità locali, mentre le bimbe del villaggio si sono esibite in una scatenata danza locale.

 

Dopo i brevi ma emozionanti festeggiamenti abbiamo iniziato l'attività medica. Durante la mattinata la fila dei pazienti in attesa é via via aumentata...alla fine abbiamo contato ben 242 visite.

 

Oltre a molti casi di tosse, raffreddore, dolori articolari dovuti ai lavoro nei campi, diabete e pressione arteriosa non controllati, molte persone si rivolgevano ai medici per l'approvvigionamento dei farmaci indispensabili che altrimenti non avrebbero potuto permettersi.

 

Il nostro chirurgo, dottoressa Giuditta, ha riscontrato una cisti sebacea e una ferita suppurate che ha deciso di operare domani presso il dispensario.

 

Ci ha fatto molta tenerezza un bimbo di sei anni visitato dal dottor Roberto che dall'età di due anni ha perso completamente l'udito a seguito di una febbre e quindi poi non ha mai potuto imparare a parlare. Suor Jain si informerà sulla possibilità di fargli frequentare una scuola speciale, difficilmente reperibile vicino al villaggio.

 

Mentre i dottori continuavano a visitare instancabili e senza respiro, anche per il caldo soffocante, la nostra infermiera Letizia e il nostro volontario Massimiliano giravano tra le postazioni, distraendo i piccoli pazienti spaventati, con bolle di sapone e regali gentilmente donati dagli amici e parenti dei volontari.

 

Rientrati a metà pomeriggio, dopo esserci rifocillati, abbiamo avuto la possibilità di visitare il tempio induista di Vijeyawada. Ci ha molto colpiti una particolare usanza dei fedeli che visitano il tempio i quali ricevono una speciale benedizione con l'urina appena raccolta da un vitello sacro.

 

Per chiudere in bellezza la nostra infermiera Letizia si è resa protagonista di un salvataggio rocambolesco: mentre il gruppo si era fermato a bere, un bambino di circa 2 anni aveva attirato intorno a se una piccola folla. Il piccolo era rimasto incastrato con il piedino in una griglia e nessuno riusciva a liberarlo....ma con l'aiuto del gel disinfettante Letizia è riuscita a far scivolare il piede del bimbo e a salvarlo, tra i complimenti dei presenti.

 

Come sempre i volontari HHPP sono in servizio ACCAVENTIQUATTRO...non ci smentiamo mai!

 

 

 

Ps: lanciamo una nuova tradizione: Proverbio del giorno HHPP

 

Quando un uomo con una jeep incontra un uomo con un autobus su una strada indiana, l'uomo con una jeep è un uomo morto!

 


 

 

10 Ottobre 2014

 

 

 

Questa mattina, prima della trasferta prevista, si sono presentati al dispensario alcuni pazienti e alcuni bambini per le vaccinazioni. Mentre le dottoresse Rosaria e Silvia somministravano i vaccini, la dottoressa Giuditta medicava l'affezionato paziente, il mitico Luka e coadiuvata dall'infermiera Letizia trattava due ulcere del piede di un giovane uomo di ventisette anni. Il dottor Roberto intanto ultimava gli aggiornamenti delle adozioni a distanza e visitava un giovane diabetico presentatosi con un dolore toracico.

 

Al termine dell'attività sono stati consegnati al dispensario i medicinali acquistati da suor Jain grazie al contributo di HHPP.

 

A metà mattinata siamo partiti alla volta della scuola di Rayapudi, dove ci attendevano con ansia, ignari di ciò che li aspettava i bimbi e i ragazzi per le vaccinazioni.

 

Mentre il nostro volontario Massimiliano misurava la temperatura e cercava di mantenere l'ordine, i dottori e l'infermiera tra urli, pianti, scene drammatiche, tentativi di fuga e atti di coraggio da parte sopratutto dei più piccoli somministavano 288 vaccini contro l'epatite B.

 

Al termine del supplizio i piccoli sono stati premiati con caramelle, coccole ma sopratutto con dentifricio, spazzolino e saponetta, articoli non così scontati in questa realtà.

 

Nel tardo pomeriggio nuova immersione nella vita locale con attraversamento del fiume Krishna utilizzando un tipico battello atto al trasporto di persone, merci e motociclette. Sull'altra sponda, al tramonto, abbiamo osservato le donne che nell'acqua del fiume, non proprio pulitissima, eseguivano riti di purificazione e di igiene personale.

 

Abbiamo così constatato per l'ennesima volta che quello che per noi è la normalità: uno spazzolino, una saponetta, acqua corrente per lavarsi non è affatto scontato in tutto il mondo.

 

 

 

Proverbio del giorno HHPP

 

Can che abbaia...volontario lo morde!!!!

 


 

 

11 Ottobre 2014

 

Giornata densa di impegni...ma anche con un piccolo tocco di mondanità. Andiamo per ordine.

Caricati tutti i medicinali ed i consueti regalini per i bimbi siamo partiti alla volta del villaggio di Karalapudi dove ad accoglierci abbiamo trovato un esiguo numero di persone che ci ha fatto sperare in una giornata tranquilla e di poco lavoro...vana speranza. Al diffondersi della voce della presenza dei medici, la gente dei dintorni é iniziata ad accorrere al medical camp. Sono state effettuate 200 visite alcune delle quali più impegnative delle altre, sicuramente dipeso dal fatto che l'età media era sì particolarmente alta e non si è certo abbassata quando una vanitosa CENTOCINQUENNE ha cercato di farsi passare per una nonvantanovenne, dimostrando comunque di essere più in forma di tutti i volontari messi assieme.

Tra i più impegnativi il caso di un'ulcera del piede molto estesa di ignota origine, trascurata per ben due anni e medicata con cura dalla dottoressa Silvia e dall'infermiera Letizia. L'anziano paziente al termine dell'operazione ha ringraziato in lacrime per l'attenzione ricevuta commuovendo tutti i presenti.

I volontari hanno dovuto anche fronteggiare una piccola urgenza in quanto una signora ha perso conoscenza nell'attesa di essere visitata. Somministrata una flebo di liquidi e distesa sul pavimento, dopo poco, con le sue gambe, è riuscita ad avviarsi verso casa.

Si è presentato anche uno sfortunato ragazzo il quale un anno fa giocando con gli amici era caduto su qualcosa di appuntito forando l'occhio sinistro perdendolo per sempre. Purtroppo sperava  in un aiuto che i medici in questo contesto, con i mezzi limitati a disposizione, non potevano dare; con un sorriso e una maglietta abbiamo così espresso il nostro affetto e la nostra solidarietà.

Ad un certo punto il dottor Roberto è stato chiamato per una visita a domicilio ed è stato accompagnato in una capanna del villaggio dove ha trovato una signora che versava in gravi condizioni per la quale si è potuto solo consigliare un rapido ricovero in ospedale.

Siamo rimasti colpiti dalle condizioni di estrema povertà del villaggio che però non hanno impedito agli abitanti di offrirci in segno di riconoscenza e ringraziamento, un lauto pasto.

Dopo questa intensa giornata siamo stati invitati al secondo evento mondano : abbondante cena a casa del parroco di Thullur; dresscode: maglietta bianca.

Nell'occasione abbiamo potuto constatare e sperimentare di persona il funzionamento dell'impianto di potabilizzazione dell'acqua inaugurato dai volontari lo scorso anno.

La serata si è conclusa con l'affettuoso saluto da parte di suor Jain e le altre consorelle ai nostri volontari Massimiliano e dottor Roberto che domani sera prenderanno la strada del ritorno verso l'Italia.

Le volontarie rimaste hanno un solo pensiero: il vuoto lasciato sarà incolmabile....più che altro per la stesura del diario!

 

Proverbio del Giorno HHPP:

Gallina vecchia...basta speziarla!

 


 

 

12 ottobre 2014

E' domenica anche in Andra Pradesh e la sveglia per i volontari HHPP suona addirittura prima delle altre mattine. Dopo colazione siamo stati letteralmente sequestrati dalle consorelle del Matha Mary Convent, le quali, con entusiasmo e assoluta competenza ci hanno vestito a festa per l'importante occasione della messa domenicale.

Mentre i nostri volontari uomini, dottor Roberto e Massimiliano, hanno indossato il “comodo” dhoti , composto da una lunga camicia bianca e un pareo lungo fino alle caviglie, le volontarie,dottoresse Rosaria, Giuditta e Silvia e l'infermiera Letizia, sono state vestite con il meno confortevole ma sicuramente più coreografico Shari tradizionale.

A completare l'opera, le vivaci suore si sono scatenate con trucco, acconciature ed applicazione di tradizionali gioielli indiani... Vi lasciamo immaginare l'opera compiuta...un capolavoro!!!!

Una volta completata la vestizione abbiamo potuto così “mimetizzarci” e passare “assolutamente” inosservati (soprattutto le nostre bionde volontarie) tra la folla che ha riempito completamente la chiesa del villaggio di Thullur.

Nonostante le palesi barriere linguistiche che ci hanno impedito di seguire attentamente il rito, ne siamo comunque rimasti affascinati, per i mille colori, suoni e la partecipazione di tutti.

Il momento più emozionante sicuramente è stato quando, alla fine della cerimonia, siamo stati invitati a sedere davanti a tutta la comunità e lì, con parole sincere e piene di gratitudine, abbracci, sorrisi e strette di mano, siamo stati ringraziati pubblicamente.

Con il cuore pieno di gioia ma anche con un po' di malinconia, per l'imminente partenza di Roberto e Massimiliano, siamo tornati al dispensario, dove abbiamo appreso di un fastidioso contrattempo: il volo interno che avrebbe portato i nostri amici da Vijayawada a Hyderabad era a forte rishio di cancellazione a causa del maltempo che in questi giorni ha colpito la costa dell'Andhra Pradesh. Per non rischiare di rimanere a terra suor Jain ha deciso di accompagnarli in auto alla capitale...un viaggio lungo ben 6 ore!

Le altre volontarie, rimaste al dispensario a causa del brutto tempo, si sono dedicate alla preparazione del materiale necessario per la trasferta di domani mattina e hanno approfittato spudoratamente del tempo libero per un po' di riposo.

Dopo circa 5 ore è arrivato l'atteso messaggio che i nostri amici sono giunti a tempo di record a destinazione.

Comincia così il loro rientro in Italia...Grazie di tutto, ragazzi, Buon viaggio!

 

Proverbio del giorno HHPP:

C'è sapore...Grazie a Dio! [cit. Sister Clotilde] 

 


 

 

13 ottobre 2014:

 

Grazie a Dio è lunedì, gente!!!!Ebbene sì, nonostante l'inizio della settimana, che come sapete è sempre traumatico, le volontarie HHPP si sono svegliate con il sorriso e felici per la nuova trasferta che le stava aspettando.

Come al solito, di buon mattino, siamo  partite per il villaggio di Dondapadu, dove ad accoglierci abbiamo trovato una schiera di bambini vestiti a festa. Dopo i consueti saluti al parroco e agli abitanti anziani, ci siamo sistemate all'interno della chiesa e abbiamo dato il via alle visite.

Si sono susseguiti molti casi di dolori articolari, tosse e raffreddore, diabete e pressione arteriosa non ben controllati...il solito insomma!

Tra i casi più interessanti, la nostra dottoressa Giuditta ha visitato un giovane uomo di 27 anni affetto da emiparalisi del lato destro del corpo, avvenuta 5 anni fa, che da allora gli ha impedito di lavorare. Non avendo grosse risorse a disposizione abbiamo potuto dargli solo una terapia di supporto ed invitarlo a fare ulteriori accertamenti presso l'ospedale, sostenendolo economicamente.

La nostra “chirurga”, in astinenza da sala operatoria, ha poi visitato alcuni pazienti con patologie chirurgiche, che ha invitato a presentarsi nei prossimi giorni al dispensario, luogo sicuramente più adatto ed attrezzato.

La dottoressa Rosaria ha visitato, tra le altre, una giovane donna con un gozzo di notevoli dimensioni, che è stata invitata ad effettuare gli esami per i dosaggi ormonali presso il laboratorio di suor Jain, in modo da suggerirle una terapia adeguata.

Mentre anche la dottoressa Silvia si districava tra decine di visite la nostra Letizia saltava da una postazione all'altra nella veste sia di infermiera, che di clown giocoliere, di baby sitter e di fotografa...HHPP ha solo volontari multitasking!

Dopo un'intensa mattinata, che è terminata nel primo pomeriggio, siamo tornate al dispensario dove ad attenderci abbiamo trovato alcuni pazienti da medicare, tra i quali il nostro affezionatissimo mitico Luka, che ormai è diventato parte del gruppo.

Udite udite...siamo sul giornale!!!!Suor jain ci ha presentato una copia del quotidiano locale (da noi nominato L'eco di Thullur) dove è presente una foto del gruppo al completo ed una descrizione del nostro operato: non sarà il Times, ma fa sempre un grande piacere!

Per concludere la giornata siamo partite alla volta di Vijayawada con un'unica missione: l'acquisto del frigorifero per il nostro giovane amico diabetico, visitato il primo giorno, che così avrà modo di conservare la sua indispensabile insulina.

Manco a dirlo...obiettivo ovviamente raggiunto...Grazie HHPP!!!

 

Proverbio del giorno HHPP:

voglio una vita spericolata...voglia una vita come un autista a Thullur!!!

 


 

 

14 Ottobre 2014

Ultima trasferta per le volontarie HHPP...almeno per quanto riguarda l'Andhra Pradesh.La nostra meta di oggi è stata il villaggio di Rayapudi, lo stesso della scuola dove pochi giorni fa abbiamo effettuato quasi 300 vaccinazioni. Infatti al nostro arrivo abbiamo riconosciuto alcune delle nostre piccole “vittime”...fortunatamente non ci serbavano rancore!

Allestite le nostre postazioni abbiamo iniziato con le consuete visite, che si sono protratte ininterrottamente per tutta la mattina, raggiungendo il numero di 264 totali.

Anche oggi ai molti anziani si sono mescolati tanti piccoli pazienti, che dopo le accurate visite da parte delle nostre dottoresse, sono stati etichettati come gravi casi di “giocattolopenia”, prontamente curati dalla nostra infermiera Letizia con somministrazioni di palloncini, vestitini e bolle di sapone.

Purtroppo in mezzo a tanta allegria si è presentata anche una piccola di 10 anni che presentava dei segni sospetti per Tubercolosi, che è stata prontamente inviata presso il più vicino ospedale per le opportune indagini e terapie.

La nostra dottoressa Rosaria ha brillantemente trattato dei casi, nei pazienti più anziani, di spalla “congelata” utilizzando la mesoterapia con infiltrazione di antifiammatori.

Durante le nostre visite, le autorità del villaggio, insieme ad alcuni giornalisti della TV locale (dai noi nominata RAI thullur) hanno creato un po' di scompiglio fra gli astanti...particolarmente  ci ha colpito una donna di 85 anni che, nelle loro vicinanze, si rifiutava di sedersi in segno di rispetto. Dato che il nostro lavoro era “leggermente” disturbato dalla loro presenza, li abbiamo gentilmente invitati ad andarsene.

Nel pomeriggio ci siamo dedicate ad alcune visite presso il dispensario, anche se il brutto tempo ha scoraggiato la maggior parte delle persone.

La dottoressa Rosaria, insieme a Suor Jain, ha valutato il caso di una donna di 32 anni con epatite C cronica a forte rischio di cirrosi, che potrebbe trovare indicazione ad una terapia specifica ma molto costosa e non facilmente reperibile, per la quale l'associazione HHPP valuterà la possibilità di offrire un aiuto concreto.

Nel frattempo la dottoressa Giuditta, insieme a Suor Omena e Suor Beena, preparava i ferri, i farmaci anestetici e controllava il funzionamento del bisturi elettrico donato lo scorso anno dalla Ditta Eurosanitas di Montecatini Terme , in vista dei piccoli interventi previsti per domani....speriamo che il maltempo non fermi gli operandi.

Dopo questa intensa giornata abbiamo ricevuto il gradito invito a cena da parte delle suore del Matha Mary Convent.

Indossata la nostra migliore maglietta bianca eravamo già pronte per recarci al convento, quando alla porta del dispensario ha bussato una giovane donna di 22 anni, al nono mese “spinto” di gravidanza. Purtroppo dopo un'accurata visita di Suor Jain, abbiamo visto sfumare la possibilità di assistere alla nascita di un piccolo/a indiano...pare che manchino ancora pochi giorni.

La giovane mamma spera tanto che il piccino nasca durante il Medical Camp...tutte noi ci auguriamo che il suo desiderio venga esaudito!

 

Proverbio del giorno HHPP

Chi ha pane non ha denti, chi ha denti non ha pane...ma tanto c'è il chapati!

 


 

 

15 Ottobre 2014:

 

Ultima giornata per le volontarie del Medical Camp in Andra Pradesh, ma non per questo meno impegnativa....anzi le nostre dottoresse e la nostra infermiera hanno affrontato una lunghissima, ma molto soddisfacente giornata di lavoro al dispensario.

Mentre la dottoressa Rosaria e la dottoressa Silvia si alternavano tra numerose visite e vaccinazioni dei piccoli della scuola Mary Matha, la dottoressa Giuditta, coaudiuvata dalla nostra infermiera Letizia ha affrontato alcuni interventi di piccola chirurgia che da uno, sono passati a 5...le voci corrono velocemente a Thullur.

La “lista operatoria” comprendeva alla fine due cisti sebacee, una lipomatosi diffusa (operata in equipe con la dottoressa Silvia), un lipoma del fianco, uno della fronte ed una neoformazione sospetta della coscia sinistra, in una donna di 36 anni, inizialmente valutata come una grossa cisti sebacea che però purtroppo presentava, una volta asportata, un aspetto tutt'altro che benigno...aspetteremo con ansia la risposta dell'esame istologico per valutare insieme la necessità di ulteriori cure.

Nel pomeriggio, dopo tanta chirurgia ambulatoriale,la nostra chirurga ha potuto utilizzare anche la piccola ma attrezzatissima sala operatoria del dispensario ed insieme a Letizia, Suor Jain e Suor Omena ha operato un giovane paziente con una voluminosa ernia inguinale, il quale alla fine dell'intervento ci ha ringraziato con un grosso sorriso. Anche se avrebbe potuto tranquillamente tornare a casa propria abbiamo comunque deciso di trattenerlo una notte in osservazione...giusto per poterlo disturbare mentre scriviamo il diario nella stanza accanto;-)!  

Naturalmente in questo ultimo giorno a Thullur non poteva non esserci il saluto dell'ormai affezionato mitico Luka, il quale non è mancato in affettuosi ringraziamenti verso tutto lo staff!

La dottoressa Giuditta ha potuto riabbracciare anche una sua vecchia paziente, la signora che lo scorso anno ha operato per un tumore della fronte, che è passata dal dispensario solo per ringraziarla di nuovo...potete solo immaginare la commozione.

Tra i tanti piccoli visitati oggi c'è stato anche un piccino di soli 22 giorni, nato qui al dispensario, che è venuto solo per un controllo ma soprattutto per tante coccole da parte delle volontarie.

E così tra tanti casi di infiammazioni articolari, controlli medici vari, 2 sospetti casi di filariosi e tanti piccoli pazienti ai quali sono stati distribuiti sorrisi, caramelle, vestitini e giocattoli è giunta l'ora della fatidica “ultima cena”...o almeno così credevamo.

Si è presentato, al dispensario, il padre di Rajeswara e Revi, due ragazzi di 15 e 13 anni, studenti del Mary Matha, chiedendo un aiuto per i suoi figli. Purtroppo quest'uomo di 40 anni non può attualmente lavorare a causa di un grave problema cardiologico e non riesce a sostenere più le spese familiari. L'associazione lancia quindi un appello a tutti i suoi amici e sostenitori o a chiunque volesse aiutare, tramite il progetto di adozione a distanza, i due fratellini.

Stanche ma felici, abbiamo potuto così gustare per l'ultima volta i manicaretti di Suor Elsy e a fine cena commuoverci insieme a tutte le suore per i ringraziamenti, i regali e gli abbracci di tutte le consorelle.

Domani la sveglia suonerà alle 5 del mattino, per la partenza verso il Kerala...già questa sera qualche lacrima ci ha inumidito gli occhi, ma dietro ciascuna di esse si cela il sorriso e la certezza che il prossimo anno le troveremo tutte qui ad aspettarci!

 

Proverbio del giorno HHPP: (in tema chirurgico)

il filo di sutura è come il maiale...non si butta via nulla!

 


 

 

16 ottobre 2014

 

La giornata inizia prima dell'alba, alle 5 del mattino, con gli ultimi commoventi saluti alle consorelle del Mary Matha Convent. Le volontarie HHPP partono così alla volta di Vijayawada accompagnate come sempre da Suor Jain, dove le attende il volo per Hyderabad e da qui per Kochin: destinazione Kerala. Il viaggio sarebbe stato tranquillo, se non fosse stato per un incoveniente al check-in della compagnia IndiGo, dove un'addetta anche troppo scrupolosa ci ha addebitato 5000 Rupie per l'eccessivo peso dei bagagli. (!!!) Ma finalmente arriviamo a Kochin, dove ad attenderci troviamo una sorridente Suor Elisabetta che, dopo i saluti di rito e le presentazioni alle nuove volontarie, gentilmente ci conduce a pranzo a casa della sorella Maria (ottima cuoca!) sulla strada per Kanjirapally. Rifocillate e un po' assonnate giungiamo dopo 3 ore di viaggio alla nostra meta: Assisi Baby Sadan, la bellissima struttura circondata da alberi di caucciù. Al nostro arrivo veniamo accolti, per non dire travolti, dalla folla di bambini ospitati dall'istituto. Particolarmente commovente l'abbraccio tra Giuditta e il piccolo Christo, bambino da lei adottato a distanza e che non rivedeva da un anno! Fin da subito siamo state coinvolte in giochi, canti e foto ma la situazione è degenerata quando abbiamo avuto la “brillante” idea di distribuire le bolle di sapone...tempo 10 minuti e il pavimento multicolore sembrava diventato un campo di calcio saponato! Le suore hanno dimostrato un'immensa pazienza non tanto con i bambini, quanto con le volontarie, le quali, recuperata un minimo di serietà, hanno contribuito a ristabilire l'ordine e a ripulire il caos. Distrutte ma colme di soddisfazione finalmente ceniamo e...di corsa a nanna!

 

Bastano un'ottantina di bambini e qualche bolla di sapone per trasformare 4 “serie professioniste” in un quartetto di adolescenti...questo e l'Assisi Baby Sadan!

 

 

 

Proverbio del giorno HHPP:

 

In Kerala c'è tanto verde...c'è tanta speranza!

 


 

 

17 Ottobre 2014

 

 

 

Come è bello svegliarsi con il suono delle voci e dei canti dei bambini. Le nostre volontarie, dopo una lunga notte di sonno ed un dolce risveglio hanno affrontato la prima lunga giornata all'Assisi Baby Sadan.

 

Grazie ai nostri amici Roberto e Massimiliano, che hanno trascorso qui una settimana prima di raggiungerci in Andra Pradesh, abbiamo trovato il lavoro dell'aggiornamento delle schede delle adozioni a distanza praticamente concluso....grandi Roby e Max!

 

Dopo un'abbondante colazione e salutati i piccoli ospiti ormai pronti per un nuovo giorno di scuola, ci siamo gustate una piacevole gita nella natura del Kerala. Dopo un lungo viaggio abbiamo raggiunto le immense e suggestive piantagioni del thè dove ci siamo sbizzarrite fra foto e tentativi maldestri di raccolta, tra le risate generali delle raccoglitrici che divertite, ci hanno coinvolto nel loro lavoro.

 

Il rientro è stato impegnativo ma panoramico: montagne ricoperte di un verde mai visto!

 

L'arrivo all'istituto è avvenuto in contemporanea con la fine delle lezioni...precise!!! Ovviamente è scattato subito il “sequestro” da parte dei bambini il cui riscatto è stato pagato grazie ai bellissimi palloni marcati HHPP, che hanno fatto la loro felicità e.... la disperazione delle suore ormai rassegnate!

 

Le poche giornate all'Assisi Baby Sadan stanno passando decisamente troppo in fretta!

 

 

 

Proverbio del giorno HHPP:

 

Prendi la vita con piu’ Kerala.

 


 

 

18 Ottobre 2014

 

Bambini...sveglia!!! Questa mattina c'è pane e Nutella!

La mattinata delle nostre volontarie inizia alle 6.30 quando ancora assonnate cominciano a preparare una bella sorpresa per i piccoli ospiti dell'Assisi Baby Sadan: una vera colazione da campioni a base di pane, Nutella e latte fresco. Ovviamente nessuno è rimasto a bocca asciutta...ma soprattutto nessuno è rimasto con la bocca pulita! Alla fine tutti i bimbi e le volontarie erano molto soddisfatti...un po' meno le suore che hanno dovuto ripulire il solito caos!

Terminata la colazione siamo partite per Kottayam dirette alla Casa Assisi Balika Bhavan, dove abbiamo trovato ad accoglierci le sorridenti ed eleganti ragazze dell'istituto. Dato che ormai abbiamo abbandonato da giorni i panni delle Operatrici Sanitarie per vestire quelli di “animatrici/clown”, ovviamente abbiamo creato scompiglio! Palloncini, bolle di sapone, caramelle e come sempre tante foto e tanti sorrisi. Alla fine le ragazze, insieme alle consorelle che gestiscono con passione il centro, ci hanno salutato con baci e abbracci.

Sulla strada del ritorno, tra una sosta alla Cattedrale di Kottayam e un particolare incontro con un elefante, siamo riuscite a trovare un internet point...in Italia sarebbe stato più difficile!

E così abbiamo potuto inviare diario e foto degli ultimi due giorni, al caro Dottor Giorgio, che da casa aspettava trepidante nostre notizie.

Dopo un ottimo piatto di spaghetti (aiuto...STIAMO INGRASSANDO!!!) all'Assisi Baby Sadan abbiamo dedicato il pomeriggio agli adolescenti che risiedono presso la Porziuncola a pochi metri dall'istituto. In questo caso le nostre doti da intrattenitrici, nonostante palloni e palloncini, sono state sopraffatte dall'estrema simpatia dei ragazzi che con canti, balli e giochi ci hanno fatto trascorrere una giornata molto divertente. Particolarmente emozionante è stato il momento in cui i due gemellini, Arun e Kiran, nati e cresciuti qui all'istituto e orfani di padre e madre, ci hanno annunciato, con un enorme sorriso, che finalmente hanno trovato una famiglia: presto si trasferiranno a Dubai, con un nuovo papà ed una nuova mamma.

E' proprio vero che in Kerala c'è tanta speranza: Arun e Kiran sono l'esempio che si deve sempre continuare a sperare...In bocca al lupo ragazzi!!!

 

Proverbio del giorno HHPP:

Che mondo sarebbe senza HHPP?!

 


 

 

19 ottobre 2014

 

Gli occhi sono un po' lucidi mentre ci allontaniamo dall'Assisi Baby Sadan, direzione Kochi, per prendere il volo che ci riporterà in Italia....a questo punto restano soltanto le impressioni dei nostri volontari da condividere:

 

GIUDITTA

 

Non mi dilungherò sui motivi che mi hanno spinto a ritornare per la terza volta in questa splendida terra; non voglio ripetermi dicendo quanto sia felice, quanto mi senta a casa, accolta, coccolata ogni volta che torno, quanto senta di ricevere molto più di quello che riesco a donare; non voglio annoiarvi scrivendo quanto ami il mio lavoro e di come mi sembra veramente di renderlo speciale mentre sono qua..anche se in realtà non faccio granchè. Tutte queste cose, quello che provo, lo sapete, me lo avete sentito dire tante volte, alcuni lo hanno vissuto con me...

Non voglio neanche perdermi a descrivere ed elogiare le splendide persone che ho ritrovato e incontrato, con le quali ho condiviso questa magnifica esperienza: Suor Jain, Suor Elisabetta, tutte le altre consorelle; i miei compagni di avventura Roby, Max, Leti, Silvia, Rosy; e perchè no, il mitico Luka, Praveen, i bimbi dell'Andra Pradesh e del Kerala, i nostri pazienti pazienti, tutti quanti...non so se ne sono consapevoli, ma sono fantastiche persone e li adoro...spero di averglielo dimostrato con i fatti, non serve ripeterlo.

Non vi descriverò neanche l'immensa commozione e la gioia di aver riabbracciato il piccolo Christo, pestifero e dolcissimo allo stesso tempo, di aver abbracciato la sua mamma, di averla ringraziata...non vi dirò neanche di come mi mancherà in questo anno infinito...

Eh sì, tutto questo e anche di più è stata questa missione...ma voi lo sapete, chi c'era e chi no, chi lo ha provato e chi no... ve lo abbiamo raccontato e le nostre foto ve lo hanno mostrato...non serve a niente che io lo scriva!

Ma una cosa voglio davvero condividerla...

ero partita carica di preoccupazione, ansia..della responsabilità e con il pensiero di essere davvero una brava “capo missione”....ma non c'è ne stato assolutamente bisogno: il nostro fantastico gruppo ha affrontato insieme ogni cosa...siamo stati davvero una SQUADRA FORTISSIMI!

Allora alla fine ho capito...avevo in realtà un unico compito, come “veterana”, verso chi affrontava per la prima volta questa meravigliosa esperienza: trasmettere la gioia, la passione per questa missione... dimostrare il perchè se lo provi una volta ti resterà per sempre nel cuore...

Silvia, Letizia, Rosaria...mi scuso se non ne sono stata capace...sappiate che ce l'ho messa tutta! Ma se invece proverete un immenso desiderio di tornare (e magari lo farete)...beh...spero che in piccolissima parte sia stato merito mio! Voi per me avete fatto questo....

Grazie

 

LETIZIA

 

Raccontare in poche righe i 15 giorni trascorsi è praticamente impossibile! Ogni singolo giorno richiederebbe intere pagine per essere descritto, ed anche volendo sarebbe difficoltoso condensare ogni episodio. Posso però partire dal principio: dal giorno in cui ho deciso che potevo e volevo partire per l'india. In un libro ho trovato scritto che "quando qualcuno ha una propria leggenda personale da perseguire, tutto l'universo si muove affinché l'obiettivo venga raggiunto" (L'Alchimista,Paulo Choelo) e per me che ho sempre avuto sogni più grandi dei miei pensieri, è stato un risveglio. E così ho dato inizio alla mia Rivoluzione Umana, trovando la fiducia ed il coraggio, dedicando ogni giorno antecedente la partenza a rinnovarmi affinché il mio desiderio fosse esaudito. Sono partita pensando che avrei arricchito la mia professionalità, e torno avendo arricchito la mia vita. Ogni giorno trascorso mi ha regalato un sorriso, mi ha dato luce ed energia per rinnovarmi e per quanto domani questo viaggio termini, di questi giorni trascorsi riporto a casa molto più di sorrisi,volti,colori e suoni: porto a casa la mia vita, la mia crescita, il mio arricchimento. Vecchie e nuove consapevolezze e soprattutto la forte fede che mi lega al mio credo, che mi ha accompagnata e condotta fin qui e che mi permette di sorridere anche adesso, nel momento dei saluti da questo paese "folle”.

 

In fondo agli occhi, sullo sfondo dell'Andra Pradesh con i suoi infiniti campi verdi e acquitrinosi e la sua gente semplice e imperturbabile, trattengo l'autorevolezza sorridente e serena di Suor Jain. In fondo al cuore la sua straordinaria umiltà  e lo sguardo profondo e sincero, di chi ha dedicato la propria vita agli altri,non per egoismo di realizzazione personale ma perché "volontà di Dio". Nonostante non sia Cattolica, questo mondo di tolleranza e pacifica convivenza tra molti credi mi ha stupito, e l'amore di Suor Jain per ogni uomo, per ogni singola anima, ha colmato la mia. Risuona ancora nelle mie orecchie la sua melodiosa preghiera prima dell'Intervento di Ernia Inguinale: "che il Signore guidi le mani della Dottoressa Giuditta, perché quest'uomo possa avere una vita migliore”. Qualsiasi parola è insufficiente per descrivere questa Donna straordinaria.

 

Ancora di fronte agli occhi i profili delle Consorelle, la loro energia inesauribile, il loro sguardo attento, presente sempre impegnato. La loro semplice umanità , qualcosa che non ti aspetti, come una risata di cuore, un saluto affettuoso, o un abbraccio sincero e forte: che strana idea che spesso abbiamo delle suore!

 

Impresse nella mia mente le lacrime di gratidudine delle tante persone incontrate in questo viaggio, le mani giunte, i sorrisi incuriositi stretti in abiti dai mille colori, conficcati nelle rughe di volti invecchiati dal vento; gli occhi dei bambini con i loro abiti colorati e sporchi, le mani impiastricciate di caramelle e polvere e le labbra increspate di stupore.

Gli odori di smog e gas di Vijeyawada, il suono dei clacson, le migliaia di persone per strada, che a un certo punto non capisci quale sia la corsia giusta, se quella a destra o quella a sinistra! Vie colme di negozi e bancarelle che vendono di tutto, mille colori, un frastuono di suoni e l'espressione stupita di chi non comprende la tua meraviglia: “questa è l'India! Cos'è che non ti torna?”

 

Poi ecco il Verde del Kerala, i suoni e i profumi di una giungla da cartone animato, da film! Palme, banane, chicchi di cacao...! Per non dimenticare il thè! Il Kerala dei bambini, il Kerala della speranza, speranza di un “futuro”, speranza di un' opportunità.

Il Kerala con la disponibilità e la profonda esperienza di Suor Elisabetta, il sorriso e l'allegria di Suor Alice, la giocosità e la simpatia di Suor Mariuccia: Donne che custodiscono storie, racconti, episodi, che trattengono per se l'amore profondo che provano per ogni bambino. Donne che con gli occhi colmi di lacrime, trattengono il respiro nel raccontare di Arun e Kiran che presto andranno a vivere con la loro nuova famiglia.

Donne pazienti! Che hanno dedicato ogni loro giorno ai bambini!

 

Ma non potrei concludere le mie impressioni su questa esperienza senza lasciare un pensiero ai miei compagni di viaggio: il Dottor Roberto, che con la sua professionalità e il suo estremo amore per i bambini non ha fatto che donare sorrisi e simpatia; Max che ha dispensato gioia e sorrisi ai bambini, alle madri, a chiunque gli fosse vicino, compresa me!  E che con le sue magiche foto ha costruito splendidi ricordi da riportare a casa; la Dottoressa Rosaria con la sua esperienza e professionalità .

 

E poi...ovviamente non posso non dire due parole su quelle pazze scatenate della Dottoressa Giuditta e della Dottoressa Silvia (Bressi,Bressì o Bressai?!?!) che sono state le due anime che hanno accompagnato i miei giorni, lasciandoli scorrere tra lavoro e risate, tra impegno e svago. Sono partita ammetendo che definirmi Infermiere è un'esagerazione: ho ancora tanto da imparare e anche se ho tutte le carte in regola preferisco definirmi un'infermierina. Grazie a loro porto a casa soddisfazione ed esperienza: mi hanno trasmesso che anche il mio ruolo, se pur da meno, aveva un senso; mi hanno dato l'opportunità  di essere al loro fianco nelle medicazioni complesse e negli interventi chirurgici, senza mai farmi sentire da meno, anzi! Dandomi l'opportunità  di imparare molto da loro e di scoprire lati della mia professione che avevo sempre escluso. Ma non solo, mi hanno fatto vivere questo viaggio "tra amiche” nella semplicità  e nello svago che accompagnano ogni esperienza, condividendo ogni signolo giorno, ogni episodio maldestro, ogni emozione. Domani svegliarsi senza averle accanto non sarà  semplice!

Mi riporto dal viaggio anche questa bella compagnia, questa avventura condivisa, questa "squadra" multicolore, multipensiero, multiesperienza ben azzeccata!

 

Tuttavia mi rendo conto che anche provandoci non sono in grado di condividere con tutti ogni singolo giorno vissuto: troppi colori,suoni,sorrisi e volti andrebbero descritti, e non è la fatica a fermare le mie mani, quanto l'impossibilità  delle parole di riuscire a trasmettere cosa sia stata l'India per me. Ho arricchito la mia vita, riporto con me a casa più di quanto ho lasciato e ho dato. E a chi mi chiederà "Com'è andata?" potrò solo rispondere "Bene!" perché non sarà  mai possibile far comprendere a chi non l'ha vissuto cosa significhi vivere un'esperienza come questa, conoscere un paese così diverso, eppure così amichevole! Potrò solo suggerire una cosa a chi tra i miei amici e conoscenti chiederà : di contattare HHPP e partecipare alla missione! Perché non solo è un'esperienza caritatevole verso chi ha molto meno di noi materialmente, ma soprattutto è un arricchimento della propria anima e della propria vita!

E nel congedarmi da questo mondo così diverso e straordinario non posso che commuovermi e tuttavia sorridere, perché so che il prossimo anno Suor Jain e le consorelle, Suor Elisabetta ed i bambini, saranno qui, ad aspettarci per regalarci ancora una parte della loro anima.

Perché è così che è andata! Il vero regalo lo hanno lasciato loro a me!

 

 

 

 

MARIA ROSARIA

 

L'India è come uno schiaffo che ti colpisce in piena faccia con i suoi colori, odori, caldo opprimente, un'umanità che ti fagocita e ti si spalma addosso. Vita che pulsa in ogni piccolo angolo.

Aver fatto parte , anche se pur per un brevissimo attimo, del respiro caldo di questa gente è  stato all'inizio un'emozione estrema , poi sempre più avvolgente e rivitalizzante.

Indelebili nel mio cuore: il sorriso di suor Bina che nel suo manifestarsi non ha mai smesso di arginare la mia sete e la fatica del momento, la ruvida dolcezza di suor Jane , forza vitale allo stato puro. L'accoglienza semplice e costantemente attenta di suor Clotilde col suo buffo modo di parlare e scuotere il capo. Che dire ancora? Lussureggiante Kerala e  cento grandi occhi sorridenti.

Grazie HHPP per avermi dato questa opportunità.

 

 

MAX

 

Sono tornato in Italia e il giorno dopo ho iniziato subito a lavorare, per tutta la settimana non mi sono reso conto dei quindici giorni trascorsi in India, da subito preso negli impegni quotidiani, ma appena rilassato mi ha assalito una grande nostalgia di tutte le persone, i bimbi, le bimbe, i ragazzi, le suore, i luoghi con cui ho condiviso questa nuova esperienza.

Tornare in India é ritrovare affetti, gioie, dolori, bellezza e miseria.

Abbiamo passato la prima settimana in Kerala presso l’Assisi Baby Sadan, girando anche per gli altri orfanotrofi per visitare e fotografare tutti i bambini in adozione a distanza con HHPP. Sono tutti intelligenti, vivaci, bisognosi di affetto, di una bellezza intatta nonostante le loro storie a volte veramente drammatiche. Vivono inevitabilmente in una sorta di mondo a parte, parallelo e anche un po’ protetto rispetto al mondo “fuori”. Sempre a stretto contatto, giocando con loro, condividendo i ritmi, ascoltandoli, abbracciandoli é impossibile non innamorarsene e non desiderare un futuro per loro come se fossero propri figli. Un’ammirazione per suor Elisabetta e le  altre suore che accudiscono tutti loro. Suor Elisabetta é instancabile, l’abbiamo accompagnata a Bangalore dove ha costruito anche una casa di accoglienza per persone anziane abbandonate sulla strada.

Da Bangalore abbiamo raggiunto l’Andhra Pradesh, dove é iniziata la missione medica.

Altri emozioni, persone ritrovate e il mio bimbo gemello in adozione a distanza, senza una casa ma che sta per essere costruita dal babbo, vederne le fondamenta è stato toccante. Abbiamo visitato villaggi con tanta miseria, ma un abbraccio di un bambino, un sorriso, la riconoscenza di una persona anziana visitata da un medico ci ha riempito il cuore gioia di speranza.

Ringrazio tutti i miei compagni di missione: Roberto, Giuditta, Letizia, Silvia e Maria Rosaria, per l’armonia che si é creata nel gruppo e la loro dedizione, suor Jain e tutte le suore per le mille attenzioni e la loro costante presenza. Ringrazio anche Giorgio per il suo supporto da lontano.

E vorrei già ritornare a immergermi ancora una volta in tutti i colori dell’animo e della parte del mio cuore rimasta là.

 

 

ROBERTO

 

Ho pensato a cos’è che da cinque anni mi porta via da casa,  dagli affetti,  dalla mia vita’ “ordinaria” e mi conduce in queste terre lontane e diverse da tutto cio’  che io sono,o che almeno credevo di essere.

Non è certamente solo la voglia di aiutare il prossimo e di fare del Bene, che pur è stato  ed è il “primum movens”, e che è il motivo per cui ho scelto la professione medica. Sicuramente qui’ tutto sembra più’ semplice e immediato, anche se in realtà’ non lo è affatto.Non è semplice reperire guanti sterili, farmaci, non è semplice poter sempre disporre di acqua potabile o di corrente elettrica. E quello che  a noi occidentali puo’ sembrare banale e scontato, qui non lo è.

Io svolgo la mia professione cercando di far fruttare al meglio il poco di cui dispongo.Bella lezione di vita.Forse proprio per questo fare il medico qui ha un che di pionieristico  e mi riconcilia con le motivazioni iniziali della mia scelta professionale.

Ma sarebbe riduttivo dire che solo questo mi ha portato qui. Forse la prima volta è stato anche cosi', assieme alla voglia di mettermi alla prova e alla curiosità’.

Ma non spiega perche ci sono tornato una seconda volta, e una terza e una quarta , per un totale di  8 volte in cinque anni.

Quello che ho trovato qui è stato cilò che mi ha fatto tornare. Qui ho trovato l’altro me, forse il vero me, quello che avevo già’ dentro ma che faticava a uscire.Qui ho imparato a lasciarmi condurre da flusso delle emozioni

L’India ha questo potere straordinario e disarmante di metterti a nudo. E’ tutto elevato all’ennesima potenza, i colori, gli odori, i sapori, i suoni, le sensazioni ,nel bene e nel male.

E questo stordimento sensoriale ed emotivo ti porta ad azzerare tutte le sovrastrutture e i condizionamenti culturali e ad entrare in profondo contatto con te stesso e con il mondo.E in un certo senso con una diversa concezione della Vita

Nel film “Marigold Hotel” un personaggio (donna inglese) dice ad un altro (uomo inglese): “ Cosa trova lei di così’ affascinante qui che io non vedo?”…la risposta è” I colori, la luce, i sorrisi, il fatto che la gente qui non consideri la vita come un diritto ma come un privilegio, questo mi ha insegnato molto”.Altra bella lezione di vita’.

Quindi non posso che ringraziare tutte le persone che ho incontrato e continuerò’ a incontrare lungo questo percorso, dai miei compagni d’”avventura” di HHPP,vecchi e nuovi,a suor Jain ,Suor Elisabetta e tutte le sisters.

Ringrazio tutti coloro che con le loro storie e testimonianze hanno rappresentato per me un bagaglio di valore  incommensurabile.

Infine ringrazio tutti i bambini incontrati, nelle scuole,negli orfanotrofi, per le strade, per avermi insegnato il vero significato della Bellezza.

Soprattutto ringrazio i bimbi e i ragazzi dell’ Assisi Baby Sadan e della Portiuncola, per avermi di nuovo mostrato il vero significato dell’Amicizia e dell’Amore disinteressato.

Ecco, forse è l’Amore che ogni volta mi riporta qui.

 

 

SILVIA

 

Il risveglio al mattino con il vociare allegro dei bambini della Mary Matha School, il caldo buongiorno di Suor Jain e delle instancabili consorelle, il dolce sorriso di Suor Bina, le Love letters dell'ottima cuoca Suor Elsy, gli sguardi ammirati, spaesati, meravigliati ma soprattutto sempre riconoscenti di questo popolo straordinario, le risate dei bambini dell'Assisi Baby Sadan, i canti e i balli degli allegri ragazzi della Porziuncola, il verde del Kerala, l'essere coccolate da Suor Elisabetta e le consorelle da mattino a sera, l'andare a dormire con il canto dei grilli che ti culla...Ecco cosa mi mancherà dell'India e di questa missione...Questi sono i pensieri, gli odori, i sapori che voglio imprimere indelebilmente nella mia mente e portare a casa...Le paure e le ansie che turbinavano vorticosamente dentro di me alla partenza per questa missione hanno lasciato il posto, in queste due settimane, a una sensazione di soddisfazione per il lavoro compiuto, di amore verso questo popolo che ci ha saputo dare sicuramente più di quello che ha ricevuto, di riconoscenza verso tutte le consorelle che si sono prese cura di noi facendoci sempre sentire a casa, e verso tutte le persone speciali incontrate in questa indimenticabile esperienza. Quindi, come ormai da tradizione prima del pasto quotidiano, ringrazio il Signore e chi mi ha datto la possibilità di partire per questo fantastico progetto con HHPP, augurandomi con tutto il cuore di essere di nuovo qua il prossimo anno, per rivedere gli stessi sguardi, gli stessi sorrisi, risentire gli stessi abbracci, rivivere le stesse emozioni e condividere la stessa Felicità.