Verificare la possibilità di operare sotto il profilo sanitario per le future missioni di H.H.P.P. nell ' Health Center di Wasserà nel Sud dell'Etiopia gestito dalle Suore Francescane Missionarie di Cristo di Rimini - Effettuare attività sanitaria gratuita durante i giorni di missione per tutti coloro che si presenteranno nel Centro Sanitario - Verificare lo stato della struttura sanitaria sotto il profilo delle attezzature presenti analizzando le necessità strutturali per quali possiamo portare il nostro aiuto
10 Aprile 2014
Dopo il laborioso rito della preparazione delle valigie, sotto la supervisione e l’attenta scrupolosa regia di Novella, partono oggi alla volta dell’Etiopia i volontari di H.H.P.P. Ritrovo, come di consueto, al Garage Olimpia di Montecatini dove l’amico Maurizio ha imbarcato sul furgone gentilmente concesso dalla Ditta Sedoni Noleggi di Pistoia, i Dottori Emiliano ed il Dr George. Poco dopo il pulmino ha caricato i due infermieri pistoiesi, Federico e Novella per poi dirigersi a Firenze Sud dove la squadra si è completata con il Dr Alessandro. Il viaggio per Roma è stato affrontato con spensieratezza e goliardia propria di chi si appresta a fare qualcosa di positivo per se stesso e per il prossimo. Non sono mancati momenti di immaginari incontri con serpenti dal morso più o meno fatale intramezzati da pittoresche ipotesi su quello che avremmo trovato in Etiopia. Stracarichi di borse colme di oggetti e beni da destinare a pazienti e bimbi, abbiamo affrontato con un risultato più che eccellente lo scoglio del peso delle valigie. Dopo esserci trastullati un po’ in attesa della partenza del volo, ci siamo imbarcati su un aereo al limite del overbooking con i bagagli a mano che strabuzzavano dalle cappelliere e invadevano i corridoi provocando l’ira delle hostess. Il volo è durato poco per chi…ha dormito; è invece sembrato un’eternità per Federico che aveva, proprio sul sedile davanti al proprio, una falsa magra di 150 kg che ostinatamente faceva retrocedere lo schienale fino a stritolare il debuttante volontario in una stretta penosa.
11 Aprile 2014
La squadra H.H.P.P. è finalmente approdata in Etiopia; ad attenderli con in mano un cartello con su scritto “ Gruppo Arezzo” (???) c’era Mamush, un ragazzone di colore, che si è dimostrato in seguito molto abile nella guida del pulmino in mezzo al traffico ultra caotico della capitale etiope, in mezzo a bovini ed ovini liberi di scorrazzare in mezzo alle carreggiate e astutissimo nel convincere i vari poliziotti stradali che a più riprese hanno cercato di bloccare la corsa dell’automezzo verso Wasserà.
Il viaggio si è snodato fra paesaggi bellissimi, con una continua alternanza di radure ed altopiani di variegata vegetazione dove di tanto in tanto spiccavano le tipiche case africane costruite con pali di legno, pietre e fango . Nel vedere questo paesaggio facciamo fatica a ricordare che anche per loro “corre l’anno 2014” e, mentre nell’opulento occidente che ha trasformato il mondo in un supermercato con relativa discarica si fa la fila ai centri commerciali per accaparrarsi l’ultimo modello di telefonino, fa riflettere vedere come a queste latitudini la gente combatta quotidianamente la dura lotta per la sopravvivenza. Dopo 8 ore di viaggio “avventuroso” siamo finalmente giunti all’Health Center di Wasserà dove le Suore Francescane Missionarie di Cristo ci hanno accolti con grande affetto mettendoci a disposizione l’intero edificio e programmando insieme l’attività dei prossimi giorni. Stanchi dopo 23 ore di viaggio, ma carichi per la nuova avventura che li aspetta, i cinque volontari si concedono un giusto sonno… e domattina si fa sul serio !!!
12 Aprile 2014
La buia notte etiope ha cullato i sonni dei volontari fino al momento in cui la campana della Chiesetta di Wasserà non ha risuonato in modo perentorio alle ore 06,00; secondo voi come avrà reagito la squadra H.H.P.P. allo scampanellio insistente ? Tutti svegli all’istante ad esclusione della componente più giovane dell’equipe che, per chi non lo avesse capito, trattasi di Alessandro ed Emiliano. Colazione nel refettorio delle Suore e subito dopo smaltimento e ripartizione attenta del materiale sanitario e non trasportato dall’Italia. Con 3 grandi valigie stracolme di tutto e di più, abbiamo invaso l’ordinatissimo magazzino dell’Health Center creando sul momento un po’ di scompiglio nella responsabile Sr Anna; poco dopo, però, vedendo tutto il ben di Dio che era stato portato in Etiopia per la struttura sanitaria, è apparsa ai volontari assai contenta del sovraccarico di lavoro. Anche stamani abbiamo apprezzato la pulizia dei locali e l’organizzazione operativa che è andata avanti in modo puntuale per tutta la mattinata. Il Dr Emiliano con Novella si sono calati nel ruolo di “tecnici di laboratorio analisi” ;il Dr Alessandro ha istruito la Suora sull’uso diagnostico dell’ecografia del torace in modo così esauriente da consentire poi alla stessa Religiosa di individuare il focolaio broncopolmonare su di un giovane paziente febbricitante da vari giorni; il Dr George e Federico stavano pianificando i futuri interventi di collaborazione con la struttura soprattutto sul piano chirurgico. Durante queste ore, l’attenzione della squadra è stata catturata dalla versione africana della barella portaferiti, costruita interamente in legno e corde in materiale vegetale; tutti sono rimasti perplessi sulla reale operatività di tale presidio; non potevano immaginarsi che da lì a poco l’avrebbero vista in funzione … Durante il pomeriggio, appena i volontari hanno iniziato a distribuire i giochi, ecco che subito sono stati circondati da bambini festosi e sorridenti, unendosi con gioia ai loro passatempi fatti di matite e palloni variopinti. Guidata da Minni, bambina di 8 anni orfana di genitori ed ospite della struttura religiosa , la squadra si è inoltrata all’interno di un bosco dove una moltitudine di scimmiette si divertivano a far sfoggio delle loro abilità acrobatiche saltando di ramo in ramo. In seguito, le Suore ci hanno accompagnato a conoscere un bambino di 2 anni di età, che subito dopo la nascita era stato rinvenuto miracolosamente vivo, abbandonato in un gabinetto in mezzo agli altrui escrementi. La polizia, avvertita di ciò, affidò alle cure delle Religiose il neonato, salvandolo da morte certa; per 7 mesi il piccolo è cresciuto nel convento salvo poi essere affidato recentemente ad una famiglia adottiva. Negli occhi stupefatti di questo bimbo c’è tutto il valore delle Missioni di H.H.P.P. ! Durante il ritorno verso i loro alloggi, ecco che i 5 volontari hanno visto messa in pratica la validità della barella portaferiti etiope: una signora di circa 60 anni è stata trasportata al cancello dell’Ospedale con un evidente crisi respiratoria. Non è dato sapere se sia stato merito dell’abilità dei barellieri oppure dei legacci che bloccavano la paziente alla lettiga, fatto sta che dopo pochi minuti la signora era già all’interno della struttura sanitaria e presa in carico dall’equipe mista italo-etiope che in poco tempo ha risolto brillantemente l’importante crisi asmatica. E’ ormai sera, ed al buio della notte si è sommato quello dell’assenza delle luci artificiali per mancanza di energia elettrica; in Africa succede anche questo e domani… è un altro giorno e si vedrà !!!
13 Aprile 2014
Oggi Domenica delle Palme e dei kilometri dal momento che alle ore 8 del mattino siamo montati in auto con Padre Ammanuel e siamo ritornati a Wasserà alle ore 19,10. Come avremo impiegato il nostro tempo oltre a tutto quello dedicato al tragitto a bordo del fuoristrada ? Non a mangiare , come qualche maligno tra voi potrebbe supporre, bensì impegnati in attività di supporto ecclesiastico, cioè presenziando alla Santa Messa nella Chiesetta di Kuterata. Qui abbiamo potuto piacevolmente constatare che il progetto di ampliamento della Scuola per la quale H.H.P.P. aveva nel 2013 stanziato una cospicua somma di denaro, è stato portato brillantemente ultimato. Al termine della funzione religiosa, durata la bellezza di oltre due ore, i volontari si sono intrattenuti con circa 100 bambini, insegnando loro la filastrocca “ ci son due coccodrilli… “ e distribuendo palloncini colorati. Una volta lasciata Kuterata, ci siamo diretti ad andatura “estremamente” sostenuta ( forse Padre Ammanuel resosi conto dell’eccessivo protrarsi della Messa intendeva recuperare il tempo perso !) alla casa del Vescovo Matheus a Hosanna. Qui abbiamo pranzato insieme a sua Eccellenza in una tavola imbandita di spaghetti al pomodoro ed ogni sorta di verdure lesse e di patate “non troppo” lesse. Comunque l’ospitalità del Presule ha colpito i cuori dei volontari e dopo aver constatato il perfetto funzionamento del pozzo di acqua potabile cofinanziato nel 2013 da H.H.P.P. ci siamo diretti a Soddo . Qui i neofiti hanno potuto ammirare ed apprezzare l’opera dei Padri Cappuccini, i quali hanno aperto nel 2008 la struttura Smiling Children che ospita, rieduca ed indirizza ad un mestiere, i ragazzi di strada etiopi. Ripartiti per la nostra destinazione dell’Health Center di Wasserà, sotto un acquazzone torrenziale, dopo circa 90 minuti di brividi stradali a causa della guida “disinvolta” del driver religioso, siamo stati accolti dalle Suore che erano già molto preoccupate per la nostra sorte, essendo noi arrivati sì alle ore 19,10 ma in piena notte e ,per loro, in notevole ritardo. Dopo l’esperienza odierna, il gruppo dei volontari ha deciso alla unanimità che la prossima volta che risaliranno sulla jeep, accadrà solo per effettuare il viaggio di ritorno in Italia, verso l’aeroporto. Domani conosceremo i bambini della scuola locale e consegneremo loro tutto il materiale portato dall’Italia: prepariamoci ad un altro festoso assedio. Qui Etiopia molto piovosa a voi Italia !!!
14 Aprile 2014
Se il postino suona sempre due volte, qui in Etiopia può capitare che alle 6 di mattina le campane della locale chiesetta risuonino alternativamente per ben quattro volte. Non sarà mica perché le Suore sono consapevoli del sonno pesante dei volontari che alle 7 e 30 sono attesi per la colazione ? Fra chi si è svegliato subito e chi ha pigroneggiato fra le coperte dei nostri “comodi” letti, tutti eravamo pronti per la prima scadenza mattutina. Agghindati con il camice d’ordinanza per il nostro lavoro, ci siamo recati all’Health Center dove ad attenderci c’erano le Suore ed una folta schiera di pazienti. Mentre il Dr Emiliano riprendeva la propria attività nel laboratorio analisi ( siamo in attesa della prossima promozione a Primario locale ) il Dr Alessandro iniziava le visite insieme a Sr Anna istruendola all’uso dell’ecografo, il Dr George faceva da supporto all’attività sanitaria di Sr Maria, i due Infermieri Federico e Novella, espletate le loro specifiche mansioni, si sono recati all’asilo adiacente all’ospedale dove, fra canti balli tamburi girotondi e filastrocche, hanno intrattenuto i circa 400 bambini ospiti della struttura. Fa riflettere come alla breve distanza di pochi metri si passi dalla gravità di situazioni sanitarie complesse alla spensieratezza nei volti sorridenti dei bambini, intrattenuti per l’occasione dai due “musi pallidi”. Numerosi i casi di amebiasi e parassitosi intestinali le più disparate, medicazioni di ferite infette precedentemente “curate” in Ospedale, denutrizioni gravi infantili al limite della sopravvivenza, traumi di varia natura, stati infettivi polmonari in adulti e bambini e tanto di più. Il pomeriggio è stato dedicato alla programmazione del progetto per il futuro allestimento di una “Emergency Room” dove poter trattare le situazioni di emergenza più importanti che afferiscono alla struttura sanitaria; ad oggi essa non dispone di un locale unico dove siano riuniti tutti i presidi sanitari necessari che attualmente sono dislocati in più ambienti. Piacevole fine di serata con la nostra piccola mascotte Minni ed i suoi amichetti, impegnati nell’insolito, per loro, gioco di rincorrere le bolle di sapone soffiate in aria dai due esperti Novella ed Emiliano. All’ora di cena eravamo tutti pronti per andare al refettorio, ma il Dr Alessandro non era fra di noi: a cosa era dovuta questa defezione ? Semplicemente perché il nostro Specialista in Medicina di Emergenza ed Urgenza era stato chiamato dalle due Suore Sanitarie per assistere al parto di una giovane donna di 22 anni, giunta al termine della gravidanza. Il travaglio non è stato dei più semplici : la mamma aveva un importante calo della pressione arteriosa, il bimbo appena nato era cianotico e ha stentato a respirare autonomamente a causa delle abbondanti secrezioni, ma alla fine tutto si è risolto nel modo migliore e tutti siamo stati molti contenti e soddisfatti. Ci auguriamo che il bimbo venga chiamato “Alessandro”. Come ogni sera andiamo a letto come le galline … in attesa della visita notturna delle scimmie che si rincorrono sul tetto in lamiera del nostro alloggio !!!
15 Aprile 2014
La settimana Santa è iniziata per i volontari all’insegna della positività: le famigerate campane stamani sono rimaste mute permettendo a tutti di poter riposare un po’ più a lungo. A colazione la crisi di astinenza da Nutella è stata sopperita dalla previdenza di Novella che aveva portato nel proprio bagaglio un capiente barattolo del prezioso nettare! Dopo quel buon rinforzo glicemico ci siamo recati da Davide Alessandro: vi chiederete chi possa essere questo individuo…Ebbene, trattasi del bimbo nato nella serata di ieri, assistito da Alessandro e da Suor Anna. Il destino ha voluto che fosse un maschio ed è stato deciso di chiamarlo con il nome del volontario che ha seguito il parto della ragazza etiope.Novella e Federico si sono poi dedicati alla difficile arte di intrattenere i 400 bambini delle scuole; circondati ed assediati da quella moltitudine di bimbi, non si sa come avrebbero potuto cavarsela se non fossero stati accorti nel portarsi dietro le sempre miracolose bolle di sapone! Appena le scolaresche sono state fatte rientrare nelle aule, Novella si e’ dedicata ad istruire Suor Uangi sull’utilizzo del pc: avreste dovuto vedere la Religiosa come gioiva quando la volontaria le ha programmato alcune tabelle in excel per l’amministrazione della scuola! Pareva esser arrivato Babbo Natale, vestito da Novella…Mentre i due volontari intrattenevano gioiosamente i bambini della scuola, la parte Medica del gruppo continuava nella sua opera di visite mediche e quant’altro di necessario per l’attività dell’Health Center. La buona riuscita del parto della sera precedente deve aver messo coraggio a due neonati che hanno pensato bene di nascere nella tarda mattinata di stamani; assistiti dai nostri Medici Emiliano e Alessandro, due maschietti sono usciti dal grembo materno al grido di “ Gombi Gombi Gombi” ovvero “Spingi, spingi, spingi!”. Così spronati, i due neonati hanno impiegato un attimo a schizzare fuori dagli uteri delle due mamme! Dopo pranzo siamo stati assaliti dalla frenesia di camminare; speranzosi di non perdere la strada, ci siamo avviati giù per un dedalo di viottoli e viuzze. Ad un tratto, come uscito fuori da un cartoon, ecco che appare Andryso, lo sceriffo della contea di Wasserà. L’ uomo, con cappello alla Clint Eastwood, ci ha subito rassicurati dicendo che la zona è infestata di serpenti e, oltre una radura che si estendeva nelle vicinanze, non era consigliabile recarsi perché zona abitata da “ Bad people” sui quali lui non aveva potere e giurisdizione. Il personaggio pittoresco ci ha raccontato tutta una serie di storie, al punto che ci è sorto il dubbio di aver incappato in un buffone: narrava di api, kalashinikov, falsi banani, socio Slow Food Italia e altre amenità. Con grande stupore ci ha accompagnato alla sua dimora e abbiamo constatato che diceva la verità! Intanto, Novella e Dr George assistevano alle prove dei canti pasquali dei bimbi intrattenendoli con le amenità italiane. Federico ha sicuramente una futura carriera come aiuto sottocuoco, specializzato in pelatura di agli e ginger, mentre Emiliano e Novella si affigliolavano due piccole mascotte etiopi. Domani ultimo giorno di attività sanitaria e di programmazione della futura collaborazione di H.H.P.P. con questa struttura. In attesa di risentire nel cuore della notte la risatina isterica della iena che viene a turbare i nostri sonni, si rechiamo a letto a ricaricare le nostre energie messe a dura prova dal clima locale ultra montano
16 Aprile 2014
Ultimo giorno operativo per i volontari di H.H.P.P. in terra di Etiopia. La mattinata si è alternata fra visite mediche al Centro Sanitario, controllo dei due nuovi nati riscontrati in perfetta forma, visita ad un Healt Center di 2° livello a circa 4 km da Wasserà, intrattenimento dei bambini locali e sintesi con le Suore della programmazione per le future attività dell’Associazione. Fra un alternarsi di un cielo incredibilmente limpido e temporali scroscianti le ore di questa giornata sono trascorse senza che ce ne accorgessimo, intervallate dalla distribuzione dei giocattoli portati dall’Italia da parte di Federico e Dr George ai bambini della scuola delle Suore. A metà pomeriggio Sr Anna è venuta a chiamarci per farci assistere alla nascita di un bambino che prometteva di nascere velocemente essendo l’ 8° figlio. Tutti noi ci siamo precipitati nella sala parto, ma abbiamo trovato la futura mamma sì in mezzo ai dolori del parto, peraltro sopportati senza emettere alcun grido di dolore, ma ben lontana dall’espletamento del parto stesso. Sr Anna, visto il prolungarsi del travaglio, aveva consigliato alla futura mamma di recarsi in ambulanza al più vicino ospedale, nella prospettiva di un taglio cesareo. Bisogna però ricordare che la mamma appartiene ad una tribù molto povera, per cui la prospettiva di dover pagare l’intervento chirurgico , l’ha fatta immediatamente desistere dall’idea. La serata si è conclusa a cena con le Suore che ci hanno ringraziato per la nostra disponibilità e con le quali abbiamo scambiato le nostre sensazioni e progettualità per il futuro. Tra la preparazione dei nostri bagagli per la partenza e la amara consapevolezza che domani lasceremo quanto angolo di paradiso , ci accingiamo ad andare a riposare, per intraprendere domani il lungo tragitto che ci attende per tornare in Italia dai nostri cari.
17 Aprile 2014
E adesso che dopo 24 ore di viaggio ognuno dei volontari è tornato all’affetto dei propri cari, cosa rimane ad ognuno di noi di questa breve ma intensissima missione in terra di Etiopia? Sicuramente non una ma mille sensazioni che per sempre resteranno impresse nei nostri cuori e che ciascuno di noi cercherà di trasmettere a tutti quelli che umanitariamente lo staranno ad ascoltare per trasmettere, se sarà completamente possibile, tutto ciò che abbiamo vissuto, condiviso e soprattutto incorporato in noi: la estrema povertà e dignità di queste popolazioni, la semplicità negli occhi languidi di tutti i bambini incontrati, la povertà rassegnata degli adulti per molti dei quali il destino è tristemente segnato dalla cruda realtà della vita quotidiana. Ed allora il nostro compito, vorrei dire il nostro doveroso impegno sarà quello di impegnarci affinché la condivisione delle nostre sensazioni e la nostra volontà di aiutare al massimo tutti coloro che abbiamo incontrato, ci aiuti a spronare tutti ad unirsi a noi per continuare quello che da 11 anni è il sogno umanitario dalla Valdinievole nel mondo che H.H.P.P. va portando avanti. I poveri veri che abbiamo incontrato ci chiedono aiuto, e noi volontari, che li abbiamo visti nella loro realtà di profonda miseria, ci impegneremo sempre più perché altri vogliano condividere con noi questa esperienza di solidarietà attiva perché H.H.P.P. diventi sempre di più la strada per un vero MONDO MIGLIORE !