OBIETTIVI:
1° PARTE - ANDHRA PRADESH
Attività sanitaria: visite mediche ad adulti e bambini (e somministrazione medicinali) con base all'ospedale Mary Matha di Thullur e camp giornalieri nei villaggi limitrofi.
Verifica ed aggiornamento delle adozioni a distanza.
Distribuzione di beni di prima necessità.
Verifica andamento del progetto "Gestione Struttura sanitaria Mary Matha" con consegna Ecografo ed Incubatrice alla responsabile Dr SrJain. Collocazione nel poliambulatorio oculistico di Thullur dell'apparecchiatura oculistica portata dall'Italia.
Inaugurazione il 18 Ottobre del nuovo progetto "Acqua potabile al Mary Matha".
Verifica attuazione nuovo progetto "Ampliamento Mary Matha English Medium High Scholl " di Thullur.
2° PARTE - KERALA
Attività sanitaria: visite mediche ai bambini dei 7 orfanotrofi nel distretto di Kottayam che l'associazione sostiene attraverso il progetto di adozione a distanza
Verifica ed aggiornamento delle adozioni a distanza.
Distribuzione di beni di prima necessità
Incontro con i partecipanti del viaggio di Turismo Responsabile in Kerala per conoscere i progetti di H.H.P.P.
PARTECIPANTI:
Dr.ssa Boccara Rosa Aryele - Medico Medicina Generale
Bardelli Lidia - Volontaria - Stud. Medicina
Dr Cappelletti Roberto -Medico Cardiologo
Dr Coppa Alessandro - Medico Specializz. Med. Urgenza
Dr Giuntini Franco - Medico Pediatra
Dr Marongiu Franco - Medico Oculista
Dr Martini Giorgio - Medico Medicina Generale
Meacci Giada - Volontaria Assist. Infanzia
Dr.ssa Raco Roberta - Medico Cardiologo
Zampieri Massimiliano - Volontario - Informatico
PERIODO:
Dal 16 al 27 Andhra Pradesh
dal 27 al 31 Kerala
16 Ottobre 2011
Come nelle precedenti missioni anche questa mattina i 4 partecipanti in partenza dalla valdinievole ( Giada, Lidia, il Dr Franco e il Dr George) si sono ritrovati per questa nuova avventura di H.H.P.P. in India ; imbarcate le innumerevoli valigie contenenti 2 strumenti oculistici al completo ,altro materiale utile al nostro lavoro e quanto possibile portare per donarlo ai bambini che incontreremo, siamo partiti dalla sede dell’Associazione direzione Fiumicino. La generosità della Ditta Sedoni Noleggi di Pistoia e la disponibilità sempre completa dell’amico Maurizio Vannelli, ci hanno permesso di trasportare la bellezza di 24 colli con un unico automezzo. A Firenze abbiamo imbarcato il giovane Dr Alessandro ed il nostro Oculista il Dr Franco e ci siamo avviati verso Roma. Qui siamo arrivati in orario più che perfetto, trovando ad attenderci la Dr.ssa Aryele, e tutti insieme ci siamo avviati al consueto stress del peso delle valigie al check-in. In realtà l’organizzazione accurata della nostra agenzia di viaggi, la Ranieri Viaggi di Montecatini, ci ha risparmiato le difficoltà incontrate in altre occasioni e senza colpo ferire abbiamo potuto imbarcare tutte le nostre valigie. Via sms ci giungevano notizie che anche a Milano l’operazione bagagli procedeva secondo i programmi senza intoppo escluso un allarme overbooking che rischiava di lasciare a terra uno dei milanesi. Ciò nonostante fortunatamente la Dr.ssa Roberta, il Dr Roberto ed il nostro Massimiliano sono partiti tutti regolarmente . Dopo circa 1 ora e mezzo di attesa forzata all’interno dell’aereo causa un malfunzionamento dell’apparato informativo, finalmente siamo volati in direzione di Dubai. Qui ci siamo riuniti alla parte del gruppo proveniente dalla Lombardia e dopo oltre 4 ore di attesa siamo partiti per Hyderabad. Il volo è stato più che piacevole, all’arrivo tutti i nostri innumerevoli bagagli sono arrivati a destinazione, ma purtroppo “ il bello doveva ancora venire “ ! Ovviamente le 8 valigie contenenti le parti suddivise dei 2 strumenti oftalmologici , peraltro molto ingombranti e pesanti, non sono sfuggite al controllo attento e fin troppo scrupoloso degli addetti alla dogana ! Gli strumenti , a loro dire, erano molto preziosi, non era giustificata la spiegazione della nostra donazione ad una struttura sanitaria indiana, e nonostante gli sforzi diplomatici della nostra Sr Jain giunta in soccorso della nostra debacle burocratica indiana, abbiamo temuto di doverli lasciare lì. Fortunatamente, dopo un oneroso contributo di ben 100 € ( 5100 Rupie certificate da una regolare ricevuta doganale) la situazione si è sbloccata e siamo riusciti a partire verso la nostra destinazione : Thullur .
17 Ottobre 2011
Arrivati a destinazione ! Abbiamo avuto la graditissima sorpresa di essere accolti da oltre cento bambini della locale scuola, festanti e sorridenti per il nostro arrivo. Dopo una salutare doccia, abbiamo sistemato tutto il materiale portato dall’Italia, in attesa domani di iniziare la nostra attività. Dalla partenza in Italia sono passate ben 30 ore !!! Che stanchezza e che caldo …. ma ne è valsa la pena !
18 Ottobre 2011
Giornata di intensa attività per H.H.P.P. ed i suoi volontari.
Di prima mattina abbiamo avuto il piacere di festeggiare Luca, un nuovo bimbo venuto alla luce presso la nostra struttura sanitaria di Thullur costruita nel 2008 .
Luca è un bel bambino di Kg 2,200 nato dopo 8 anni di attesa da parte dei genitori che ovviamente sono molto felici. Averlo chiamato con questo nome è stato un gesto di gratitudine nei nostri confronti da parte dei nuovi genitori , ricorrendo oggi la festa del Santo Evangelista e sovvertendo la tradizione indu che assegna il nome definitivo al bimbo solo dopo 3 mesi dalla nascita.
Sono arrivati con i bus della scuola i circa 950 alunni della Medium High School di Thullur, i quali prima di iniziare le lezioni si sono disposti sul piazzale a cantare l’inno nazionale, a recitare le preghiere e festeggiare il compleanno di uno di loro. Con l’occasione abbiamo constatato la progressione dei lavori di ampliamento del nuovo edificio scolastico, che rispetto all’anno appena trascorso vede ultimato il piano terra, tanto che 3 aule sono già funzionanti , ed il piano superiore è in via di completamento.
Alle ore 10,00 inaugurazione dell’impianto di potabilizzazione delle acque che sarà a disposizione di tutta la popolazione di Thullur evitando così loro le ricorrenti epidemie di infezioni gastrointestinali dovute all’utilizzo di acqua non potabile. Cerimonia molto importante per il significato e per la realtà dell’aiuto concreto offerto a queste popolazioni che si è conclusa con la distribuzione dei primi contenitori messi sempre a disposizione da H.H.P.P.
Successivamente è iniziata la vera e propria attività sanitaria con le visite mediche ai bambini adottati a distanza , ai quali dopo il controllo sono stati distribuiti giocattoli, doni e capi di vestiario portati dall’Italia. L’esperienza è comune ogni anno, ma riscontrare la crescita e lo sviluppo di questi bambini, rappresenta per tutti noi e per le famiglie sostenitrici del progetto Jeevan una soddisfazione impagabile.
La prima giornata di attività sanitaria è stata l’occasione anche per saggiare sul terreno la disponibilità e l’entusiasmo dei nuovi volontari: ognuno di loro ha dato tutto se stesso per rendere il lavoro il più efficiente e gradevole possibile.
Domani ci attende una trasferta in 2 scuole limitrofe per vaccinare contro l’epatite b circa 600 bambini.
Se volete conoscere il resoconto del tour di H.H.P.P. non vi rimane che leggere questo diario anche domani .
Qui India a voi Italia !
19 Ottobre 2011
Ci siete ancora ? Come promesso vi riferiamo su ciò che abbiamo fatto oggi .
Siamo stati svegliati di buon’ora dal piccolo Luca che, impaziente di andare a casa, riempiva con i suoi vagiti i locali del complesso sanitario Mary Matha. Lo abbiamo salutato scattando una foto ricordo tutti insieme. Il bambino , figlio di famiglia molto povera, è stato inserito nel Progetto di adozioni a distanza.
Subito dopo con il bus dell’istituto ci siamo recati presso 2 scuole del villaggio di Rajapudi dove, dopo la consueta cerimonia di accoglienza a base di collane di fiori ed incenso, il preside ci ha ringraziato per la nostra presenza e per l’opera essenziale svolta a favore dei bambini lì presenti. Approntato il servizio vaccinazioni da campo , abbiamo iniziato il lavoro senza interruzione fino a quando tutti i 580 bambini non sono stati vaccinati contro l’epatite b. Potete immaginare voi i pianti, i lamenti, ed i … tentativi di fuga per eludere il dolore della famigerata “puntura” ! Ad ognuno di loro, oltre ad una caramella per addolcire la paura, veniva distribuito uno spazzolino da denti ed un dentifricio.
Tornati a Thullur il nostro Oculista di fiducia il Dottor Franco ha ufficialmente inaugurato con i primi 15 pazienti gli strumenti oftalmici portati dall’Italia e donati generosamente dalla Ditta Medical Service Ms di Firenze. La Dottoressa Aryele, alla vista dell’imponente strumentario montato, ha manifestato tutta la propria sorpresa nel constatare che tutto ciò era stato portato smontato nelle nostre valigie, e giustificando indirettamente le rimostranze dei doganieri al nostro arrivo ad Hyderabad.
Abbiamo anche stasera aggiornato alcune schede di bambini del progetto Jeevan, visitato una cinquantina di persone che si sono presentate per i problemi più vari , fra i quali un ragazzo di 25 anni con una grave forma di malaria, diagnosticata da Sr Jain tramite il test enzimatico sul sangue effettuato grazie agli strumenti donati da H.H.P.P.
Domani nuova missione di vaccinazioni e poi … si vedrà !
Restate sintonizzati sulle frequenze di H.H.P.P.
20 Ottobre 2011
La giornata di oggi è stata carica di emozioni. Dopo un lungo peregrinare per le dissestate strade dell’Andhra Pradesh siamo arrivati alla Scuola Don Bosco di Mangalajiri dove Sr Jain aveva programmato la seduta di vaccinazioni antiepatite b di circa 300 alunni. Dopo essere stati accolti dal solito entusiasmante saluto di benvenuto, ben rodati dall’esperienza di ieri, abbiamo più agevolmente portato avanti la nostra attività sanitaria. Abbiamo constatato la buona salute della maggior parte degli alunni escluso un ragazzo di 15 anni con febbricola serotina da un mese, stato di debilitazione ed un pacchetto linfonodale ben evidente nella parte laterale del collo a destra. H.H.P.P. per mezzo dei volontari presenti si è immediatamente attivata, sia da un punto di vista medico che economico, per far effettuare gli accertamenti del caso.
Un evento altrettanto impegnativo si è verificato al termine delle visite, quando è stato portato in infermeria un bambino in stato di incoscienza, probabilmente conseguente ad una forma epilettica, nota in precedenza ai parenti ma mai farmacologicamente trattata. Dopo il pronto intervento di urgenza del nostro esperto in emergenza, il Dr Alessandro, il bimbo è stato prontamente ricoverato in ospedale. La crisi si è positivamente risolta : saranno necessari però ulteriori accertamenti per chiarire il quadro ed iniziare una costante ed adeguata terapia. Prima di lasciare la scuola abbiamo visitato il laboratorio di protesi degli arti già noto fin dallo scorso anno, ma che ha nuovamente stimolato molto interesse da parte di tutti i volontari.
Finita l’attività clinica Sr Jain ci ha concesso qualche ora di libera uscita che è stata occupata nella visita del Tempo Indu di Amaravati e del Grande Budda ancora in costruzione lungo la riva del fiume Krisna.
Qui il Dr Roberto ha allietato la giornata ad alcuni poverissimi bambini di strada che bivaccano presso i templi, con dolcissimi lecca lecca .
Nonostante il caldo afoso chiudiamo con l’immagine di una campagna verdissima, colorata dal tramonto.
21 Ottobre 2011
La stanchezza inizia a farsi sentire ! Ne abbiamo avuto la dimostrazione stamani quando due dei volontari si sono presentati a colazione con mezz’ora di ritardo. Nonostante ciò, privi di qualunque senso di colpa, hanno saccheggiato la tavola. Con il nostro fidato scuola bus giallo siamo partiti alla volta del villaggio di Rajapudi dove il locale adibito alle visite ha destato molto stupore nei nuovi volontari. Perché ? L’ambulatorio era allestito nella chiesa cattolica del villaggio, unico ambiente adatto allo scopo. L’estrema povertà della gente del posto è stata dimostrata anche dalla difficoltà di trovare dei tavoli da utilizzare per le visite. Dei circa duecentotrenta controlli effettuati merita riportare una giovane donna con evidente gozzo. Un bambino di circa un anno con una grave ipotonia generalizzata tale da impedirgli di mantenere la testa diritta. Un ragazzo di sedici anni con sospetto deficit ormonale tale da avere l’aspetto di un bambino di otto anni : e pensare che era venuto solo per chiedere una pastiglia-per-crescere. Mentre lo staff medico era impegnato nelle visite, Max distribuiva i farmaci e Giada era immersa nel magico mondo delle bolle di sapone allietando i bimbi. Nel pomeriggio prima di riprendere la consueta attività ambulatoriale nel dispensario, ha avuto luogo la partita del secolo : Mari Matha High School VS H.H.P.P. Volley Club. Esito scontato : ne abbiamo prese di santa ragione ! La giornata si è conclusa degnamente a tavola con un gustoso uovo al pomodoro e cipolla cucinato dalla straordinaria Suor Elsye e con un giro di valzer sulle note di “Romagna mia” tra Suor Alice e l’effervescente pediatra Franco.
22 Ottobre 2011
Anche oggi il caldo sole indiano ci ha accompagnati nella nostra trasferta verso il villaggio di Dhondapadu dove, in una Chiesa adibita anche ad edificio scolastico, abbiamo visitato 252 pazienti. Fra i casi particolari evidenziamo: un anziano cardiopatico con una severa bradicardia ( 30 battiti al minuto ) che i nostri cardiologici hanno prontamente assistito completando gli accertamenti con un ecg eseguito presso il Mary Matha Dispensary ed approntando una adeguata terapia con somministrazione endovenosa di farmaci; un signore di 70 anni con una mega ernia inguinoscrotale invitato a recarsi al nostro Dispensario quando sarà effettuata la missione chirurgica a Febbraio 2012; si segnalano frequenti casi di cataratta e pterigio sia da operare che con esiti chirurgici in opacità corneali; una signora di 68 anni con una grave crisi ipertensiva sintomatica con difficoltà respiratoria trattata con adeguata terapia.
Fortunatamente possiamo riportare oggi alcune notizie positive del bimbo colpito dalla grave crisi epilettica dell’istituto Don Bosco che sta rispondendo positivamente alla terapia e di Vennila, una bambina di 6 anni, che dopo essere stata sottoposta ad un intervento di cardiochirurgia ha ora una ottima qualità di vita.
Nel pomeriggio, dopo avere esaurito tutti i pazienti presenti, Sr Jain ci ha proposto di visitare il Tempio Indu di Vijayawada. Qui abbiamo avuto l’opportunità di notare molti pellegrini che affluivano al tempio con la testa rasata a zero, in segno di riconoscienza verso la divinità locale per grazia ricevuta . La giornata si è conclusa con la visita alla città che ha colpito tutti i volontari per la variegata umanità presente, per il traffico a dir poco caotico, e per l’inquinamento atmosferico che ricopriva di una plumbea cappa il centro abitato.
Stasera a letto presto perché domattina sveglia alla 06,00 per andare a Messa a Guntur.
23 Ottobre 2011
Oggi è domenica anche nelle terra di Gandhi; per tale ragione le Suore come annunciato nei giorni precedenti, non ci hanno fatto lavorare e per concederci un meritato riposo … ci hanno organizzato un programma ancora più stancante.
La giornata è iniziata con una sveglia anticipata per arrivare in tempo alla Santa Messa nella Cattedrale della città di Guntur, sede della locale Diocesi. La Chiesa era gremita, ciononostante i parrocchiani si sono prodigati per offrire ad ognuno di noi un posto a sedere. Musica di accompagnamento tradizionale, rito latino che abbiamo potuto seguire nonostante la lingua telugu, cerimonia molto partecipata dai numerosissimi presenti. Terminata la funzione religiosa, visita al vicino Ospedale Saint Joseph , struttura sanitaria che è apparsa ai nostri occhi occidentali molto funzionale e decorosa, rispondente alle necessità dei pazienti.
In un susseguirsi di campagna verdeggiante costellata di piantagioni di cotone, viali alberati, processioni rituali indu, centri abitati caotici, mucche sacre libere di muoversi in ogni dove, discariche a cielo aperto nelle città e lungo le strade, dopo circa 2 ore siamo arrivati a Batapala. Questa è una piccola cittadina che si affaccia sul golfo del Bengala, nota agli abitanti del luogo per la sua spiaggia sconfinata. Le Suore hanno festeggiato la giornata particolare con noi, prendendo confidenza con le onde dell’Oceano Indiano nelle quali due avventurosi volontari di H.H.P.P. hanno condiviso con i locali la gioia del bagno. Lasciamo alla vostra immaginazione l’identità dei due … Ha fatto seguito un pranzo al sacco sullo scuolabus posizionato sotto il sole cocente e il tutto è stato allietato dalla presenza di numerose scimmiette impazienti di ricevere i nostri avanzi.
Al ritorno a Thullur abbiamo trovato alcuni pazienti presenti al Dispensario nonostante la giornata festiva, e ciò ha confermato l’essenzialità di questa struttura per la comunità locale e l’impegno indefesso che Sr Jain e le Consorelle prodigano quotidianamente 365 giorni l’anno, senza alcuna eccezione.
L’unico cosa che profondamente ci continua a stupire è il costante caldo opprimente che sembra aumentare di giorno in giorno. E dire che il Meteo Indiano per oggi aveva previsto un piccolo ciclone!
24 Ottobre 2011
Dal momento che ogni promessa è debito, riveliamo l’identità dei due misteriosi nuotatori che rispondono ai nomi dei nostri Dr.ssa Roberta e Dr Alessandro.
Questa mattina lo staff di H.H.P.P. è stato accolto dalla festosa banda del paese di Anamthauram che ci ha accompagnati tra le piccole strade del villaggio fino all’improvvisato ambulatorio. Un variopinto tendone simile a quello dei circhi equestri era stato allestito per soddisfare le esigenze della nostra attività sanitaria dove una enorme folla era già ad attenderci accalcandosi all’ingresso in modo a dir poco caotico. Abbiamo avuto molta difficoltà a far rispettare la classica fila indiana ma alla fine della giornata siamo riusciti ugualmente a visitare 343 persone. Il nostro Oculista Dr Franco, Medico di Medicina Generale sul campo, ha riscontrato 2 casi di lebbra lepromatosa ulcerata, il Dr Alessandro e la Dr.ssa Aryele vari casi di bronchiti asmatiche impegnative, la Dr.ssa Roberta con Lidia un sospetto caso di peritonite, Dr Franco – Pediatra – un bimbo con malformazioni multiple agli arti inferiori, ed i consueti numerosi casi sanitari più o meno gravi da parte degli altri Medici. Terminato il nostro lavoro sotto un caldo opprimente, liberatici a fatica della pressione umana che ci avrebbe trattenuti fino a notte, siamo ritornati verso Thullur a bordo dello scuolabus. Qui dopo il consueto pasto preparato con tutto l’amore del mondo dalle nostre Suore, siamo partiti nel tardo pomeriggio per una breve gita sul locale fiume Krisna. E’ stata l’occasione per immergerci nella povera realtà del territorio che ci ha permesso di approfondire la vera conoscenza delle necessità locali.
Il ciclone non è arrivato, ma il cielo ci ha regalato un seppur breve temporale che stasera ha rinfrescato parzialmente l’aria. Domani … si vedrà !
25 Ottobre 2011
Dopo la consueta, gustosa colazione di gruppo, abbiamo svolto la nostra attività sanitaria nei locali del Dispensario Mary Matha. Anche stamani l’impegno è stato notevole perché, tra visite di controllo e vaccinazioni, abbiamo raggiunto la bella cifra di 293 accessi. Ci è giunta notizia del risultato dell’esame istologico del ragazzo visitato giovedi con ingrossamento delle ghiandole al collo, che sospettavamo espressione di una forma tumorale, fortunatamente è risultato “solo”… una forma di tubercolosi . I nostri cardiologi Roberta e Roberto hanno effettuato l’elettrocardiogramma alla donna di ieri che respirava male ed aveva una notevole tachicardia: il risultato è stato un’aritmia benigna che è stata prontamente curata. L’intervallo del mattino è stato allietato dalla distribuzione delle penne a tutti gli 850 alunni della nostra Scuola. Dopo pranzo spettacolo in nostro onore: balli folcloristici, musica, canti e sorrisi per tutti, cui è seguita la rivincita della partita di volley, purtroppo terminata con la nuova sconfitta dell’ H.H.P.P. Volley Club.
Per ingannare il tempo che mancava per arrivare all’ora di cena, alcuni volontari si sono recati a fare shopping nel centro di Thullur, mescolandosi con gli abitanti locali, e gustando l’ebrezza della velocità e del rischio dell’AutoRichò.
Adesso siamo tutti qui riuniti a redigere questo diario … vi salutiamo e vi auguriamo buona notte .
Domani qui è festa grande : la festa della luce in lingua locale Diwali !
26 Ottobre 2011
Ultimo giorno di presenza attiva dei volontari di H.H.P.P. a Thullur ; visite tutte all’interno del dispensario, controlli di pazienti già visitati i giorni scorsi e primi consulti. In tutto 210 prestazioni erogate, terminate quasi completamente le medicine portate dall’Italia e molte di quelle acquistate in loco, distribuito tutto il vestiario, i dolciumi ed i giocattoli per i bambini.
Dopo pranzo rituale cerimonia della “vestizione” dei volontari con gli abiti tradizionali indiani; le donne con degli sgargianti sari policromi ed i maschietti con sottana ( doti ) e candida casacca arabescata. Così agghindati ci siamo recati a piedi nel centro di Thullur, rischiando gli uomini ad ogni passo una caduta, per la difficoltà a camminare con la lunga gonna. Le persone del luogo si voltavano divertite al nostro passaggio, sempre però con il sorriso sulle labbra e pronte al saluto. La passeggiata è stata l’occasione per notare lo stato di avanzamento della costruzione di due case finanziate da H.H.P.P., andare a trovare nella sua abitazione la nostra Koteswaramma la quale con i suoi sinceri sorrisi ha dimostrato tutta la propria gioia. E’ stata una padrona di casa perfetta, molto orgogliosa di mostrarci il suo “misero” monolocale quasi che fosse una reggia, ed offrendo a tutti noi una fresca gazzosa. Siamo stati inoltre ospiti del Parroco della locale Chiesa Bala Jesus Bahavan, abbiamo giocato con i bambini del villaggio e siamo rimasti molto colpiti nel vedere con i nostri occhi come le vecchie costruzioni riportino i segni dei costanti allagamenti che avvengono durante il periodo delle piogge.
La cena è stata servita presso il refettorio del Convento alla presenza di tutte e 22 le Suore che compongono il nucleo di Thullur. Dopo cena siamo stati deliziati da uno spettacolo musicale allestito e interpretato dalle Sisters stesse , oggetto di attenzione dei ringraziamenti da parte di Sr Jain, e compartecipi dei fuochi di artificio per la odierna festa di Diwali o delle luce.
Domani ci aspetta la lunga trasferta in direzione del Kerala.
Buona serena notte a tutto voi, mentre noi andiamo a letto con un “pizzico” di malinconia ma con il cuore colmo d’amore.
27 Ottobre 2011
Notte un po’ agitata con risveglio amaro al Mary Matha Convent. Purtroppo è arrivato il giorno di dover lasciare i nostri amati bambini e le nostre care Sisters; l’avventura umanitaria a Thullur è terminata. Ci aspetta ancora la realtà degli orfanotrofi del Kerala, ma la povertà estrema dell’Andhra Pradesh difficilmente la reincontreremo. Baci, abbracci e qualche lacrimuccia al momento dei saluti hanno coinvolto tutti. Partenza sul nostro tradizionale mezzo di trasporto, il bus della Scuola direzione aeroporto di Vijayawada, e chissà come mai soprattutto la prima parte del tragitto ha visto regnare un silenzio assordante. Dopo la breve sosta al Tempio rupestre, antico luogo di culto buddista nella regione, ci siamo immersi nel traffico caotico cittadino , dove abbiamo avuto la sorpresa di vedere il nostro automezzo sottoposto ad un test in corsa anti-inquinamento; ma tutti i miasmi che costantemente si diffondono nell’aria e la rendono irrespirabile chi li misura ? Anche questo è India! Sr Jain ci ha accompagnati e ci ha attesi fintantoché l’aereo direzione Bangalore non è partito, ed abbiamo così intrapreso il nostro viaggio di trasferimento che ci porterà dopo molte ore a Kochi. Ci risentiamo in Kerala. Arrivati in perfetto orario anche se con qualche sobbalzo aereo di troppo a causa dei temporali tropicali in atto, abbiamo trovato ad attenderci Sr Elisabetta la quale, con un pulmino a noleggio ci ha trasferiti dopo 3 ore di viaggio all’Assisi Baby Sadan di Panacepally.
Qui gli angioletti dell’orfanotrofio stavano ovviamente già dormendo e li abbiamo osservati sdraiati nei loro letti a castello serenamente con gli occhi chiusi in attesa del domani. Anche noi andiamo a letto con la gioia nel cuore nell’attesa di vederli l’indomani mattina.
Qui Kerala Orfanotrofio Assisi Baby Sadan a voi Italia !
28 Ottobre 2011
Stamani purtroppo siamo stati raggiunti dalla triste notizia della prematura scomparsa del suocero di un nostro volontario il quale, per stare vicino ai propri cari, ha deciso di fare immediato rientro in Italia. Come non condividere la sua decisione e partecipiamo al suo dolore con tutto il nostro cuore. La mattinata è trascorsa velocemente , prima incontrando i bambini dell’Orfanotrofio che al loro risveglio hanno inondato l’aria con strilla urli e canti stimolati anche dalla nostra presenza, e successivamente, dopo aver attraversato intere vallate di piantagioni di caucciù, abbiamo iniziato la nostra consueta attività medica, visitando gli ospiti dei vari istituti dove H.H.P.P. sostiene le adozioni a distanza. Abbiamo controllato i bambini del Saint Jos Bala Bhavan (che ci hanno deliziati con uno spettacolo di arti marziali con scudi e spade ) e successivamente gli altri del Bethlahem Balah Bhavan : qui abbiamo riabbracciato Sudeesh, il bimbo fatto operare anni fa dalla nostra Associazione per una malformazione cardiaca, e che il nostro Cardiologo Roberto ha trovato in perfetta forma fisica. Dopo il solito abbondante pranzo siamo immediatamente ripartiti per l’Assisi Balika Bhavan di Kottayam, dove siamo arrivati nel primo pomeriggio dopo un’ora e mezzo di viaggio sotto un sole cocente. Qui ci attendevano le bambine che conosciamo da molti anni. Baci abbracci e gioia per tutti e, dopo un gustoso piatto di banane fritte al quale tutti abbiamo fatto festa, il ritorno è stato mitigato da uno scroscio temporalesco tipico.
Questi nostri continui spostamenti in auto, ci hanno permesso di constatare l’enorme differenza esistente fra l’Andhra Pradesh ed il Kerala dove il clima, il paesaggio,la pulizia, la qualità della vista in generale, stanno a dimostrare un maggiore benessere socio-economico in questo Stato del sud India. Adesso sono le 21,45 locali, i bambini stanno dicendo tutti insieme la preghiera serale prima di andare a letto, e anche noi tra poco ci concederemo una salutare doccia fredda, ed il riposo che pensiamo proprio di aver meritato.
A domani ! Chi ci ama ci segua !!!
29 Ottobre 2011
Dopo un altro risveglio nell’orfanotrofio Assisi BaBy Sadan, siamo partiti alla volta degli ultimi due istituti da visitare. Dopo circa un’ora di viaggio attraverso piantagioni di ananas a perdita d’occhio, dove i contadini festanti hanno risposto al nostro saluto, siamo arrivati al Bethlem Ashrum, meglio noto come l’istituto della Madonna dall’ombrello, per la presenza di una statua che raffigura la vergine situata nel giardino. Qui ad attenderci abbiamo trovato un coro composto da cinquantuno bambine e due bambini, che ci hanno dato uno splendido benvenuto. Ogni membro del gruppo ha subito preso posizione, e sono così cominciate le visite e la distribuzione dei giocattoli, palloncini, e materiale scolastico, fra cui pennarelli, quaderni, penne, gomme e lapis. Terminato il lavoro ci siamo dissetati sorseggiando il nettare delle noci di cocco offertoci dalle suore, quindi siamo ripartiti alla volta dell’altro orfanotrofio. Lungo il tragitto abbiamo avuto una “grossa” sorpresa … un elefante indiano in carne ed ossa, che, sul bordo della strada, si districava tranquillamente nel traffico cittadino. Giunti a destinazione, all’istituto Marthoma Balika Bhavan, siamo stati accolti da un gruppo di ragazze molto festose ma al tempo stesso composte. Tra i casi giunti all’osservazione segnaliamo un’adolescente con una sospetta massa ossea alla tibia sinistra, per la quale abbiamo programmato ulteriori accertamenti. Al termine delle visite e della distribuzione dei regali, siamo stati salutati da uno spettacolo composto da balli tipici locali. Siamo poi tornati all’Assisi Baby Sadan dove, dopo uno scrosciante temporale tropicale, abbiamo sottoposto i piccoli ospiti ai controlli sanitari e alle foto da riportare in Italia per i genitori adottivi. Il problema è arrivato al momento della distribuzione dei palloncini e degli altri regali portati dall’Italia: piccole cavallette festanti ma molto agguerrite si sono catapultate contro i missionari per accaparrarsi il maggior numero possibile di gagget. La proverbiale severità del dottor George ha cercato di arginare, ma non è servito a niente! Alle 20 e 30 cena finale presso il nuovo istituto La Porziuncola, gentilmente offerta da suor Elisabetta e le sue sisters, insieme ai bambini più grandi. Domani inizierà il nostro lungo viaggio di ritorno, con una sosta tecnica a Cochin.
30 Ottobre 2011
Stamani , domenica, abbiamo partecipato alla Santa Messa celebrata nella cappellina dell’Orfanotrofio Assisi Baby Sadan, con la partecipazione di tutti i piccoli ospiti che hanno attivamente preso parte alla funzione con canti religiosi che hanno inondato la struttura. Terminata la celebrazione è iniziata la distribuzione dei regali portati dall’Italia: bamboline Barbie per le bambine e macchinine per i maschietti. Immaginate l’entusiasmo generale e la confusione durante la consegna: i più svegli e smaliziati hanno fatto manbassa dei regali, mentre i più arrendevoli e generosi hanno subito la razzia del dono appena consegnato. Con grossi lacrimoni agli occhi i più indifesi sono venuti dagli zii ( ci chiamano “ancle” e “aunty”) chiedendo giustizia e reclamando un nuovo gioco. Il tutto è proseguito fino all’ora di pranzo, momento in cui abbiamo terminato di preparare le nostre valigie. Alle 15,00 è arrivato il pulmino che ci ha trasportato fino a Cochin, da dove domani mattina alle 04,30 lasceremo la nostra cara India.
Ci risentiremo all’arrivo con le consuete considerazioni finali.
31 Ottobre 2011
Quando alle 01,30 del mattino è suonata la sveglia dell’Albergo Durban Airport di Chocin, dove i volontari di H.H.P.P. avevano avuto l’opportunità di farsi una bella doccia calda prima di tre ore di sonno, tutti sono saltati immediatamente dal letto per andare a prendere lo shuttle dell’albergo che li avrebbe portati all’imbarco. Folla incredibile per quell’ora di notte, disbrigo delle pratiche burocratiche più che agevole, e dopo un ritardo alla partenza di circa 1 ora, siamo partiti alla volta prima di Dubai, dove saluteremo i milanesi, e poi destinazione finale Roma.
Come sempre in ogni missione, giunti alla sua conclusione, è lasciata facoltà ai singoli componenti di esprimere un proprio personale, libero ( e non censurato ) giudizio su tutto quello che abbiamo condiviso in questi 15 giorni di comune attività umanitaria.
ALESSANDRO
"L'esperienza appena terminata è coincisa con la prima volta in assoluto in una missione sanitaria ed è stata la realizzazione di un obiettivo che mi ero prefissato da quando mi ero iscritto all'università. Prima di partire speravo di essere all'altezza del compito e mi immaginavo che avrei dato qualcosa al prossimo, in realtà mi sono reso conto man mano che i giorni trascorrevano che quello che mi veniva dato indietro era molto di più in termini di esperienza, affetto ed esempi di vita. Frutto della mia pregressa esperienza mi ero abituato prevalentemente a relazionarmi con la sofferenza legata alla malattia ma non a percepirla connaturata con l'esistenza stessa; è stato un po' come passare dal conoscere un disagio a "sentirlo" intorno a se. Ma il ricordo che mi rimarrà più intenso credo che sarà l'incredibile esempio di chi ha deciso di dedicare la propria vita all'assistenza dei piu bisognosi, un grazie di cuore a tutte le suore e a chi quotidianamente si prodiga per il prossimo! Infine ringrazio tutti i partecipanti per aver condiviso con me l'esperienza, avermi arricchito mediante il confronto ed essermi stati vicini in un triste momento. Che dire ancora George.. Aspetto la prossima occasione!"
ARYELE
Spesso ci domandiamo se è preferibile il sogno o la chimera.
Ora, dopo tante missioni fatte con H.H.P.P. , so con certezza di preferire il sogno, perché ho constatato che talvolta si avvera.
Grazie Giorgio .
Grazie a tutti i compagni di queste meravigliose avventure.
FRANCO – Il Pediatra
Sono partito per l’India ponendomi 3 domande :
- sarò capace dal punto di vista medico di essere all’altezza del compito che mi sono assunto ?
- saprò dare qualcosa di mio agli abitanti del luogo ?
- che cosa riceverò da loro ?
Dal punto di vista medico non mi sembra di avere avuto particolari problemi; grazie a Dio la maggioranza dei bambini visitati era in buona salute, salvo qualche inevitabile rara eccezione. Mi sarei aspettato di trovarmi di fronte a malattie particolari, strane ed a bambini denutriti e con gravi carenze.
Ciò che però mi ha più colpito della missione è l’aspetto umano. Quanta miseria e sofferenza nell’ Andhdra Pradesh !!! Ma, al tempo stesso tanta gioia nel volto dei bambini nel momento in cui ricevevano da me un bacio ed una carezza. I bambini indiani , soprattutto quelli che vivono in orfanotrofio, hanno assoluto, impellente bisogno del contatto fisico. Ed io li avrei toccati tutti, me li “ sarei mangiati con gli occhi “, tanto era la loro bellezza ed il loro sorriso accattivante.
Una citazione particolare la devo alle Suore che, sopportando mille difficoltà, trovano giorno dopo giorno la forza, il coraggio, la ferrea volontà di aiutare le loro creature. Sempre disponibili, sinceramente vicine a noi volontari, me le porterò sempre nel cuore!!!
Ed infine i miei “ compagni di avventura “ con i quali ho instaurato un rapporto meraviglioso. Chiedo loro scusa se qualche volta ho esagerato con le mie battute ed il mio carattere forse un po’ troppo esuberante , volti però ad un unico fine : incrementare maggiormente la nostra amicizia e rendere più serena e brillante la convivenza fra noi.
Ciò che la missione lascia dentro di me è difficilmente riferibile su di un pezzo di carta. E’ stata un’avventura per certi versi esaltante e che molto mi farà riflettere quando, tornato agli agi e comodità di tutti i giorni, certe emozioni avranno superato il vaglio del tempo.
Grazie caro Dr George ! Sei stato un cerimoniere ed un organizzatore perfetto : l’H.H.P.P. ti deve molto se non tutto !!! Insisti, continua nella tua opera per il bene dei bambini indiani. Non so se, in futuro, aderirò nuovamente ad una missione di H.H.P.P. Me lo auguro ! Certo è che se dovessi partecipare, dovrebbero guidarmi la volontà di rendermi utile ed il desiderio di strappare un sorriso in più a questi meravigliosi e stupendi bambini. Il tempo me lo dirà !!! Per adesso mi godo queste indimenticabili sensazioni che porterò sempre nei miei ricordi e nelle mie preghiere.
Grazie buon Dio per avermi concesso questa opportunità.
Grazie amici, Suore , bambini.
Grazie meraviglioso popolo indiano .
FRANCO – L’Oculista
Ogni sacrificio ha un obbiettivo; fare esperienza come questa arricchisce e dà la forza per continuare a costruire una vita più valida.
Grazie per quello che ho ricevuto, cercherò di farne tesoro per me e per chi mi sta vicino.
GIADA
Siamo sull’ultimo volo che ci riporterà in Italia …
Per me questa è stata la prima missione umanitaria – sanitaria e le emozioni che ho provato non riuscirò né a scriverle a voi né a rispondere alle domande che mi verranno fatte al ritorno a casa, perché sono ancora troppo vive dentro di me e non riesco a descriverle totalmente.
Il sentimento che provo adesso è nostalgia, di una terra rigogliosa, di profumi speziati, di persone particolarmente educate … ma i bambini …………………
Ognuno di loro con semplicità mi ha trasmesso un sentimento complicato, cioè l’amore. E’ bastato donare loro un sorriso, una carezza, uno sguardo, un abbraccio per riempirci di felicità a vicenda, soffocando per un attimo la cruda e povera realtà che regna intorno a loro.
Voglio ringraziare i miei compagni di viaggio per avermi regalato forti emozioni; brave persone sotto il punto di vista professionale ed umano, che hanno reso la missione ancora più bella. Da subito mi sono sentita a mio agio con ogni mebro del gruppo e grazie a loro ho imparato tante cose nuove.
Il Dr George è una gran bella persona. In questi 15 giorni, le poche volte che ho provato un senso di angoscia mi è bastato guardare Giorgio negli occhi ed, oltre a tranquillizzarmi senza dire niente, sembrava capire il mio stato d’animo trasmettendomi sicurezza.
Con i missionari veterani mi sono confrontata tanto sulle emozioni che stavo vivendo, provate in precedenza da loro, e con i novelli, come me, abbiamo instaurato un bellissimo rapporto raccontandoci a vicenda le impressioni positive e negative dell’esperienza.
Una delle cose che mi ha emozionato di più della missione è la conoscenza di Sr Jain …… una donna straordinaria che solo chi ha avuto la fortuna di conoscere guardandola nei suoi profondi occhi neri, sa quanta forza ti trasmette per vivere la vita.
SONO FELICE !!!
E siccome chi mi conosce sa che per me la felicità è uno stila di vita, chissà se parteciperò ad altre missioni di H.H.P.P. ?
Io spero proprio di sì !
LIDIA
Siamo arrivati alla fine di questa esperienza. ero partita senza aspettarmi niente, per evitare ogni tipo di suggestione ed aspettativa che potessero condizionare le mie impressioni e valutazioni durante il soggiorno in india. Sia in Andra Pradesh che in Kerala abbiamo visto cose inimmaginabili. aldilà delle varie curiosità, delle religioni e dei templi che abbiamo visitato, dell'intenso traffico cittadino, del sovraffollamento che quasi ti soffoca, degli spettacoli più strani a cui tutti abbiamo assistito, questa missione è stata densa e ricca di cose concrete, vere: le persone, le persone che soffrono, la povertà. tante volte è capitato a me, come a chiunque, di vedere determinati scenari di povertà in televisione, nei libri di scuola e sui giornali. Ma confrontarsi realmente con questa realtà, entrarci dentro come io ho fatto è una cosa ben diversa. nel nostro paese, nella sicurezza delle nostre case, pur consapevoli che queste cose esistono perchè qualcuno ce le racconta, le sentiamo distanti, troppo lontane per toccarci veramente, per minacciarci. questo è quello che io pensavo prima. ma trovandomici di fronte ne sono stata profondamente colpita. I primi giorni guardandomi intorno pensavo continuamente: "caspita, è tutto vero!". Ora ho veramente compreso che non c'è nulla che possa essere dato per scontato. nulla. L'assistenza sanitaria che il nostro paese ci offre, pur con qualche lacuna, il diritto all'istruzione, la propria casa, una casa vera fatta di mattoni, che ci fa restare asciutti quando piove, che non viene spazzata via se il vento è troppo forte, che non viene allagata ad ogni temporale, gli adeguati e sicuri mezzi di trasporto, che ci fanno arrivare dovunque ogni volta che noi lo vogliamo. Tutte le nostre comodità, tutta la ricchezza che abbiamo non possono più esser considerate scontate. Le cose che abbiamo visto, che io ho visto non possono lasciarti indifferente, a meno che tu non sia già abituato a vederle, e ti costringono a fare un "resettaggio" di tutto quello che hai sempre conosciuto, cominci a vedere le cose con una luce diversa, con una consapevolezza diversa.
Non posso spiegare a parole tutte le sensazioni che ho provato; più forte di tutto è stato lo stupore di vedere quanto un povero possa essere dignitoso, pur nella sua dura realtà. Il dottor George aveva già detto qualcosa al riguardo, prima di partire, ma ho potuto verificarlo coi miei occhi. e soprattutto mi ha colpito vedere l'amore e l'adorazione che noi tutti abbiamo ricevuto da parte dei bambini, delle altre persone venute a visitarsi e delle Suore che ci hanno assistito nel nostro lavoro.
Spendo qualche parola anche per dire una cosa che personalmente è stata molto importante: ho avuto la grande fortuna di ritrovarmi in un bellissimo gruppo: la dolcezza di Roberto, la gentilezza di Massimiliano, la disponibilità di Roberta e di Alessandro, l'umorismo di Franco, la simpatia di Giada, la pazienza di Aryele, i consigli e gli insegnamenti di Franco e la fiducia di George e di Suor Jain mi hanno aiutato tantissimo, più di quanto loro stessi immaginano; mi hanno permesso di vivere bene questa esperienza e fare tutto quello che sono riuscita a fare. Mi hanno fatto sentire utile e importante, perciò li ringrazio e li stimo.
In India mi sono impegnata, mi sono divertita, mi sono commossa. e se qualcuno mi chiede se è un'esperienza da fare o da rifare, rispondo con sincera convinzione che sì, è un'esperienza da fare, perchè mi ha arricchito culturalmente e soprattutto umanamente.
MASSIMILIANO
Terminata la missione in India, eccomi rientrato a casa, mi sembra tutto strano, almeno per oggi, tanto é stata l’immersione nella realtà locale di Thullur e il coinvolgimento nei due giorni presso gli orfanotrofi in Kerala. A Thullur siamo stati giornalmente in contatto con la povertà, i medici hanno effettuato parecchie visite, abbiamo distribuito medicinali, vestiti raccolti da amici e conoscenti, piccoli doni, ai bambini che venivano al dispensario dai villaggi e a quelli della scuola. Cercato di ascoltare e constatato i problemi della gente del posto, siamo andati a visitare le capanne e le stanze in muratura dove vivono, che magari alla prima pioggia si allagano sistematicamente. Ogni anno c'é un passo avanti: lo strumento per le visite oculistiche, nuove aule scolastiche, e l'acqua potabile, una splendida idea degli amici di Lecco. Poi i bimbi del Kerala, bellissimi, affettuosi, pieni di vitalità e vorresti per loro un riscatto, un futuro che li ricompensasse delle sofferenze, di vivere comunque in un posto che non é la loro famiglia, che magari non c'é più, pur se accuditi con grande attenzione e premura dalle Suore e quindi già più fortunati di altri loro coetanei. Vorrei quindi ringraziare i miei compagni di viaggio con cui abbiamo condiviso tutto ciò e H.H.P.P. per il suo impegno costante. E le formidabili Suore che ci hanno assistito e accudito con ogni premura. Quest'anno forse ho fatto meno fotografie, ma ho osservato di più le cose direttamente, non attraverso il mirino della macchina fotografica. Molti sguardi intensi, sorrisi, rimarranno indelebili nella mia mente e per ultima l'immagine nel palmo della mia mano di tre fiorellini bianchi regalatimi alla nostra partenza da un bimbo: non poteva essere dono e ringraziamento più grande.
ROBERTA
L’India e’ come un buon profumo, dopo che l’hai lasciata, ti rimangono addosso per lungo tempo tutte le sensazioni che hai vissuto laggiù: odori, profumi, emozioni...
Il mio cuore e’ rimasto a Thullur tra i nostri “angeli” : le Sisters che ci hanno adottato e coccolato per tutto il tempo, tra cui Sr Jain , instancabile, dolcissima e sempre col sorriso, Sr Bina sempre disponibile, Sr Jain 2 affettuosa, dolce e anche lei sempre disponibile ad aiutarci. E’ rimasto tra i colori dei sari, lo sguardo della gente che veniva per farsi curare, il loro buffo modo di annuire scuotendo lievemente la testa. Ho impresso nella mia mente quei visi pieni di rughe portate con dignità e fierezza , di stanchezza per il lavoro sui campi e quell’espressione dolce di amore, di generosità e di ospitalità che caratterizza questo popolo...
E poi e’ rimasto in Kerala , tra i bimbi degli orfanotrofi primo fra tutti il nostro Assisi Baby Sadan, tra tutti quegli occhioni grandi pieni di entusiasmo per la vita, l’insaziabile bisogno di amore e di coccole, la voglia di giocare, e di farci conoscere la loro grande famiglia prendendoci per mano e facendoci visitare la loro struttura ...
Ringrazio di cuore tutti i miei compagni che hanno condiviso con me questa esperienza primo fra tutti il Dr George che mi ha dato la possibilità ancora una volta di farla e per la prima volta ringrazio mia sorella che e’ stata lei , da una pura coincidenza a permettermi di conoscere la realta’ di HHPP, Dr George , Beatrice e tutti i volontari che vi partecipano.
Rimane solo un po’ di amarezza e quella sensazione di non fare mai abbastanza ...ma questo non può essere altro che uno stimolo in più per farmi andare avanti nel mio e nostro progetto di aiutare i popoli più sfortunati e bisognosi di noi...
ROBERTO
La mia seconda esperienza umanitaria indiana, ha confermato, accentuandole, le impressioni e le forti emozioni che avevo vissuto lo scorso anno. Ho ritrovato e riconosciuto nella moltitudine volti e sguardi già incontrati, e ne ho conosciuti di nuovi. Mi ha spiazzato, ma anche piacevolmente sorpreso, vedere la dignità e la fierezza di persone provate dalla malattia , dalla povertà, da condizioni di vita che secondo gli standard occidentali definiremmo inaccettabili. Eppure c’è gente che ogni giorno qui come in altri angoli della Terra si sveglia e cerca di vivere come può, con il poco o nulla che ha a disposizione, mentre i nostri sguardi volgono altrove e i nostri occhi fingono di non vedere. Queste stesse persone che andiamo a sostenere spesso ci impartiscono grandi lezioni di vita, proprio per la serenità con cui vivono la loro condizione. E l’esperienza dal punto di vista umano che ne scaturisce è impagabile. Dal punto di vista pratico si fa molto, ma mai abbastanza, mai quanto si vorrebbe. Le cure mediche prestate ci possono sembrare un’ inezia, anche se per chi vive in questi luoghi una manciata di pillole antidolorifiche può fare la differenza. Il nostro è un lavoro di appoggio e rinforzo all’attività che le Suore Francescane svolgono quotidianamente . E iniziative come l’inaugurazione dell’impianto di potabilizzazione dell’acqua per il villaggio di Thullur fanno ben sperare per il miglioramento della qualitàdi vita della popolazione locale. A me piace soprattutto pensare che la nostra , seppure circoscritta , presenza riesca in qualche modo a trasmettere a questa gente la sensazione di non essere completamente abbandonata a se stessa, di poter contare sull’ aiuto, anche minimo, di qualcuno. E’ bello che anche loro possano sentirsi speciali, anche solo per un giorno. Sentirsi amati. Soprattutto vorrei che gli splendidi bimbi e ragazzi incontrati nei villaggi, nelle scuole, negli orfanotrofi , anche un po’grazie ai nostri sorrisi, alle nostre carezze, ai nostri abbracci, al nostro incoraggiamento, potessero acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità, del proprio valore , della propria bellezza , della propria unicità .Ma questi forse sono solo pensieri di un visionario. Concludo ringraziando tutti i miei compagni di avventura, Dr George in testa, e le Sisters che ci hanno sostenuto, in particolare Suor Jain e Suor Elisabetta, due straordinarie sognatrici che quotidianamente trasformano i loro sogni in tangibile realtà, testimonianza di amore incondizionato per gli altri.
“ Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore …non sarei nulla. L’amore è paziente, è benigno, non è invidioso, non si vanta, non si gonfia,non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, non si compiace della verità.Tutto copre, tutto crede,tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine “ ( San Paolo, Lettera ai Corinzi)
Dr GEORGE
Anche questa volta, come Dio ha voluto, sono riuscito a portare a compimento questa 16° Missione in India ; come sempre le emozioni che ogni volta riporto strette nel mio cuore sono molto cariche di sentimento, di affetto e condivisione umanitaria per tutti coloro che giorno dopo giorno traggono giovamento da tutto quello che i componenti di H.H.P.P. riescono a realizzare in Italia e all’estero. Questa ennesima missione indiana è stata carica di tanti risultati positivi concettuali e materiali : concettuali perché avendo ottenuto il riconoscimento ufficiale delle strutture sanitarie facenti parti del complesso Mary Matha di Thullur, costruite dalla nostra Associazione dal 2008 ad oggi, da parte delle Autorità Sanitarie di Guntur, per la prima volta i Medici che hanno svolto la loro opera in questi 15 giorni lo hanno fatto non come “turisti” ma ufficialmente come Dottori in Medicina. Da un punto di vista materiale cosa dire poi dell’inaugurazione di quella importantissima opera che è il “punto acqua potabile” per gli abitanti di Thullur che rappresenta e rappresenterà sempre più negli anni a venire un sicuro elemento di prevenzione di tante malattie trasmesse dall’acqua non potabile distribuita dallo Stato. Quanto è stato essenziale dotare di due importantissimi strumenti l’ambulatorio oculistico, la lampada a fessura e il Cheratometro resa possibile grazie all’interessamento completamento gratuito del nostro Oculista missionario Dr Franco Marongiu e della Ditta Medical Service MS di Firenze !!! Tra le opere in essere ed in evoluzione c’è poi la costruzione del nuovo padiglione della Scuola Mary Matha Medium High School della quale H.H.P.P. Onlus è cofinanziatrice tra gli altri con la nascente nuova Sezione di Lecco dell’Associazione stessa, e che permetterà a tanti bambini di incamminarsi per la via della conoscenza che è l’unica che li può rendere liberi ed asserviti dalla vera povertà. La sinergia dell’opera di aiuto a queste misere popolazioni indiane è come sempre dimostrata dalla completamente gratuita partecipazione di tutti i componenti, parte medica e non , che oltre tutto si sobbarcano completamente le spese vive del viaggio e del soggiorno stesso. I risultati di questa missione sono 2173 visite mediche effettuate, 130 controlli oculistici che hanno evidenziato 23 leucomi 28 presbiopie 46 cataratte 16 sospetti glaucomi e 57 melanosi congiuntiveli, 659 vaccinazioni antiepatite b ( delle quali abbiamo lasciato a Sr Jain il finanziamento per effettuare le altre 2 successive ), controllo sanitario a tutti i bambini del Progetto Jeevan di Adozioni a Distanza ed aggiornamento delle loro schede personali per portare notizie fresche ai genitori adottivi italiani, assicurato a Sr Jain il contributo per la gestione per l’intero anno 2012 delle spese relative al punto acqua potabile ( stipendio del guardiano, acquisto dei contenitori per l’acqua, sostituzione periodica dei filtri, energia elettrica necessaria al funzionamento delle varie apparecchiature ), continuata la campagna di prevenzione dentale consegnando spazzolini da denti e dentifrici a tutti i bambini incontrati.
Adesso torniamo in Italia alle nostre rispettive attività, con i nostri quotidiani problemi di vita professionale e non, ma come sempre questa ulteriore esperienza con H.H.P.P. servirà per riuscire a vedere i nostri problemi con uno spirito diverso e molto più positivo, avendo conosciuto e condiviso quelli essenziali di sopravvivenza di chi non ha niente, ma riesce lo stesso a trasmetterti tanta serenità.
Grazie come sempre a tutti coloro che in ogni modo , in Italia e all’Estero, con le loro donazioni, la loro vicinanza, con la sottoscrizione delle adozioni a distanza, con la partecipazione alle iniziative dell’Associazione, rendono possibile la prosecuzione e la crescita continua della realizzazione degli impegni che H.H.P.P. prende a nome di tutti i propri benefattori.
Grazie a voi miei fantastici compagni di avventura che con il vostro personale e costante impegno avete permesso che anche questa missione si sia conclusa in modo positivo con il raggiungimento degli obbiettivi prefissati.
Grazie alla mia unica e amata Beatrice che mi è vicinissima anche quando sono fisicamente solo in missione.
Il più bel saluto e la più soddisfacente conclusione di questo nuovo impegno per tutti noi volontari è comunque nel sorriso dei bambini dell’Orfanotrofio Assisi Sadan di Panaceppally nel Kerala, nella loro gioia e nella loro felicità per tutto quello che chiunque è vicino ad H.H.P.P. fa per loro. Il bacio che mi hanno dato calorosamente Arun e Kiran lo trasmetto virtualmente a tutti voi perché sentiate sulla vostra pelle quanto fate per la felicità di questi piccoli angeli.
H.H.P.P. li porterà per mano sempre e non li abbandonerà mai !