Obiettivi:
Attività sanitaria che si realizzerà attraverso lo svolgimento delle visite mediche e la somministrazione gratutita di medicinali all'interno delle scuole Casa Belem di Salvador de Bahia e Escolina Sao Francisco di Candeias, verifica ed aggiornamento delle schede dei bambini per il progetto Jeevan di adozione a distanza, distribuzione di beni di prima necessità.
Partecipanti:
Medici: Dr. Giorgio Martini – medicina generale. Dott.ssa Triulzi Silvia - ginecologa. Dott.ssa Loredana Marrapodi e Dr. Roberto Ronchetti – pediatri.
Infermiera Professionista: Laura Baracchi
Volontari: Gloria Conti, Linda Pucci, Sergio Rastelli
Date di svolgimento:
dal 18 al 30 maggio 2008
25 Maggio 2008
Dopo sei giorni continuativi di lavoro, oggi domenica i volontari di H.H.P.P. si sono concessi un momento di riposo. Stamani le Suore ci hanno permesso di utilizzare il furgoncino di Casa Belem per andare ad assistere alla Messa nella Chiesa di Nostra Senora della Conceiçao de Praia ( vicino al porto ). Dopo 45 minuti di omelia ininterrotta, ovviamente in portoghese, la resistenza religiosa è nuovamente venuta meno e gli 8 avventurieri, silenziosamente sgattaiolati fuori dalla Chiesa, sono andati a cercare ricordi per i cari lasciati in Italia al Mercato Modelo di Salvador. A fine mattinata, di ritorno verso Amaralina, aperitivo rinfrescante sull’oceano al Faro di Barra. Dopo questa piccola sosta, ci attendeva il compito più impegnativo dell’intera giornata : un classico pranzo brasileiro in una classica churrascaria . In questo tipo di ristorante diecine di camerieri continuano a girare intorno al tuo tavolo offrendoti carne allo spiedo di vari tipi fino a che non mostri il cartellino “ nao, obrigado “ che ti permette finalmente di non subire più l’assalto delle pietanze. Il tutto innaffiato da bevande a base di vodka e frutta ( caipirinha e caipiroska ). Al pranzo la comitiva era rallegrata dalla presenza delle Suore di Casa Belem, dalle 3 novizie francescane e dal Padre Giurassy, Direttore della Escola Casa Belem. Dopo circa 2 ore di pranzo, satolli come non mai, siamo tornati verso casa notando le splendide spiagge di Salvador oggi, domenica, popolate più che gli altri giorni, oltre che dalle consuete speranze del calcio, anche da molti bagnanti. Da qui, dopo un breve salutare riposino, via di nuovo ad immergerci nella realtà della vita brasiliana per vivere varie esperienze veramente toccanti; subito siamo andati nell’interno della favela di Amaralina, dove abbiamo consegnato al nostro amico Reginaldo i farmaci per lui necessari ed indispensabili. Per raggiungere la sua “ casa “ ci siamo fatti strada tra una folla festante riunita per una “ favela party “ con tanto di musica dal vivo. Meno male che avevamo come apripista Suor Valsamma e come retroguardia la neo Suora Gigliola; tutto ciò è stato per noi molto rassicurante anche se abbiamo avuto l’impressione che la nostra presenza, forse per la conoscenza da vari anni dell’attività dell’Associazione, non destasse particolari attenzioni. Ma le emozioni non erano ancora finite ! A conclusione della serata, quella che doveva essere una semplice uscita al Centro Historico per gustarci una bibita digestiva, si è trasformata in un brutale impatto con la realtà dei ninos de rua; mentre eravamo seduti al tavolino, si è avvicinato un bambino di circa 9 anni di età, sporco in modo inverosimile ed altrettanto magro, che già da un po’ ci osservava facendo finta di essere senza braccia nascondendole sotto una maglia di 4 taglie sopra la sua. Visto che tale trucco non aveva stimolato la nostra sensibilità, dopo una esibizione di passi di capueira, si è avvicinato a noi chiedendo non soldi, non da mangiare, non birra o coca cola, ma del latte. Tale richiesta talmente insolita, ha così emozionato tutti noi e Linda in particolare, che abbiamo cercato di farci portare del latte dal cameriere. Ovviamente in un bar di Salvador non viene venduto del latte, ma prontamente il bambino ci ha suggerito di recarci in un negozio vicino per acquistarlo. Durante il tragitto, abbracci a Linda e tutti dritti verso il negozio: si trattava di una Farmacia. Qui il piccolo si è prontamente recato allo scaffale del latte in polvere da neonati e ha prelevato 2 confezioni. Pur con molta perplessità da parte nostra, Linda stava già alla cassa per pagare la merce, quando la stessa cassiera e il padrone della farmacia ci hanno guardato scuotendo la testa. La nostra sicurezza è venuta meno ed è stata soccorsa dall’arrivo di un poliziotto che, spiegandoci che tale acquisto serviva per un baratto con della droga, ha mandato via il bambino che da allora, da gentile che era prima, ha cominciato ad inveire contro tutti allontanandosi nella notte. Sconvolti da tale esperienza siamo tornati verso Amaralina, in attesa di riprendere domani l’attività sanitaria; siamo in attesa di visitare una nuova paziente incontrata lungo le strade della favela, misera nell’aspetto e nei “vestiti”, con due diffuse medicazioni ad una gamba talmente edematosa da apparire di volume il doppio dell’altra. E pensare che noi ci lamentiamo sempre !!!