1° Isola di Pemba (Tanzania)-Sett 2011

Dal 01.09.2011

OBIETTIVI:

Missione esplorativa umanitaria e operativa sanitaria per valutare la possibilità di H.H.P.P. Onlus di intervenire in modo costante sulle tristi condizioni di vita dei 350 mila abitanti dell'isola.

PARTECIPANTI:

Dr.ssa Boccara Rosa Aryele - Medico Medicina Generale

Dr.ssa Ravalli Gabriella - Medico Pediatra

Dr. Martini Giorgio - Medico di Medicina Generale

Sig.ra Telukha Yuliya - Infermiera

Sig. Ricci Roberto - Volontario

PERIODO:

Dal 01-09-2011 al 09-09-2011

I volontari di H.H.P.P.Onlus effettueranno visite mediche in 5 villaggi vicini a Makangale nel Nord dell'isola prendendosi cura delle malattie più diffuse in zona quali polmoniti, anemia, malattie dell'apparato respiratorio, parassitosi intestinale, malattie oculari, ipertensione, malattie dell'apparato urinario e problemi dovuti alla scarsa igiene personale


 

DIARIO GIORNALIERO


31 Agosto 2011

 

 Il gruppo di volontari si è riunito all’ora convenuta all’uscita autostradale di Calenzano: qui erano arrivati Aryele, Roberto e il Dr George provenienti da Montecatini, Gabriella da Arezzo e Yuliya da Rimini. In perfetto orario sulla tabella di marcia, tutti insieme abbiamo proseguito per Milano Malpensa da dove partiva il nostro volo Eurofly Meridiana per Zanzibar. Brutta sorpresa quando al chek-in la gioia di essere riusciti a consegnare tutti i 12 bagagli senza incorrere nel minimo sovrapprezzo, è stata offuscata dalla triste notizia che il volo per motivi tecnici era rimandato di 3 ore ; sarebbe partito alle ore 04,00 di notte. Il nostro proverbiale ottimismo ci ha fatto decidere immediatamente di rifocillarci al ristorante dell’aereoporto e di ammazzare il tempo rimanente nello shopping più sfrenato.         Sorpresa !!! Il clone di Dubai in Italia alle  ore 22,00 chiude qualsiasi tipo di attività commerciale per cui a malincuore ci siamo dovuti accontentare,solo perché affamati, di un modesto panino consumato in piedi. Attesa delle 3 ore rimanenti in scomodissime poltrone in ferro fino all’agognata partenza. 


 

01 SETTEMBRE 2011  

Siamo in volo verso Zanzibar e tutto fila liscio ; in orario perfetto per il ritardo accumulato arriviamo alla prima tappa della meta. Qui nonostante che tutto il lavoro di consegna bagagli sia stato fatto esclusivamente a mano senza il benché minimo aiuto di un piccolo tapis roulant, le nostre 12 valigie sono arrivate tutte incolumi ! Qui abbiamo incontrato Yiussuf il nostro corrispondente locale, il quale ci ha aiutato nel disbrigo veloce delle pratiche per il secondo volo aereo verso la destinazione finale, l’isola di Pemba. Mentre il gruppo riuniva le valigie in arrivo, Roberto si recava nella città vecchia di StoneTown in una specie di ingrosso farmaceutico, a ritirare i 23colli di medicine ordinate dall’Italia e che serviranno per l’attività sanitaria dei prossimi giorni. Ci siamo imbarcati su di un aereo monoelica da 15 posti e… anche questa per  molti di noi è stata una nuova emozionante esperienza. Il piccolo aereo, volando a bassa quota, ci ha dato la possibilità di ammirare la bellezza della barriera corallina e tutte le altre meraviglie che Roberto ci aveva già ampiamente descritto facendoci sognare .  Il viaggio di trasferimento dall’aeroporto di Pemba alla sede operativa di Makangale, ci ha permesso, complice anche la giornata festiva per la conclusione del Ramadan, di vedere i villaggi attraversati con le nostre auto, addobbati a festa, le donne e le bambine vestite con abiti dai colori sgargianti. Il tutto , unito al verde della natura che da anche il nome all’isola, dava l’impressione di un immenso giardino fiorito. Negli ultimi 30 km , finita la strada asfaltata, siamo entrati nella locale foresta che abbiamo attraversato non senza inquietudine per il buio sempre più intenso, per la strada sempre più dissestata con buche allagate che sembravano crateri, e, non ultimo, per la guida super spericolata del nostro driver. Sosta tecnica per scaricare le valige dei medicinali al Dispensario, che malgrado il buio si è presentato in tutto il suo stato di abbandono, da cui abbiamo capito l’arduo lavoro che si prospetta da domani. Stasera , dopo la cena a base di piatti locali, nostro impegno per il diario quotidiano e, molto stanchi, tutti a letto. Dall’Isola verde di Pemba un saluto a voi : qui Africa a voi Italia !!! 


02 Settembre 2011

 

  Oggi è iniziata la vera attività sanitaria dei 5 missionari di H.H.P.P. !Dopo una notte trascorsa ad osservare le splendenti stelli africane attraverso le numerose fessure nella copertura di foglie e cannette del tetto ( “makuti” in lingua swahili )  dei nostri alloggiamenti, in compagnia di simpatici gechi ed animaletti notturni i più vari, di buon mattino ci siamo recati al dispensario di Makangale ( a circa 5 Km dal nostro alloggio ) attraversando la foresta già conosciuta emozionalmente al nostro arrivo. La prima attività è stata quella di sistemare nel modo migliore le medicine acquistate a Zanzibar, predisporre gli ambulatori da visita e attrezzare la sala medicheria . I pazienti venivano accolti per la registrazione dei dati anagrafici ed auxologici da due volontari locali e successivamente accompagnati nelle stanze dei Medici. Il lavoro preparatorio ha richiesto ovviamente molto tempo ed altrettanto ne abbiamo impiegato per interloquire con il Medico locale responsabile dei 14 ambulatori della zona che ha illustrato a tutti noi la realtà sanitaria locale. Immediatamente dopo abbiamo iniziato le visite mediche supportati da due giovani traduttori assoldati da H.H.P.P. e da Padre Mathias : fra i casi di oggi possiamo menzionare 2 anziani con ulcere croniche profonde agli arti inferiori ( medicate prontamente dalla nostra infermiera Yuliya ), enteriti e forme respiratorie sia nei piccoli pazienti che negli adulti, malattie della pelle di vario tipo, sepsi oculari ed otologiche e tante tante parassitosi intestinali . Al termine della giornata contiamo solo 63 visite rispetto alle 100 programmate a causa del tempo dedicato alla indispensabile preparazione del “ campus sanitario “. Domani per rispettare la tabella di marcia prevista, inizieremo molto presto la nostra attività e siamo tutti d’accordo nel rinunciare alla pausa pranzo per non interrompere il lavoro. Chi allieterà stanotte le nostre ore di riposo ? Con questo amletico dubbio auguriamo a tutti voi che ci leggete dall’Italia ( e soprattutto dormite sotto un solido tetto ! ) la buona notte .Qui Africa a voi Italia !!!   

 


03 Settembre 2011 

Come avevamo in programma, stamattina ci siamo alzati presto per raggiungere il dispensario di Makangale ed iniziare il nostro lavoro. Lì ci attendeva una moltitudine di persone organizzata e suddivisa dai volontari locali per affluire in modo ordinato nei tre ambulatori medici. Superando le nostre aspettative a fine giornata siamo riusciti a visitare la bellezza di 135 persone che ci hanno dimostrato con un sorriso l’apprezzamento per il nostro impegno umanitario. In mattinata sono venuti a trovarci il Direttore Sanitario del Dispensario ed il Funzionario del Ministero della Salute i quali, oltre a ringraziarci per il lavoro che stiamo svolgendo,ci hanno assicurato tutto l’appoggio di cui possiamo avere bisogno. E’ tornato a medicarsi il paziente con le gravi e  persistenti  ulcere al piede; si è presentata una signora con un voluminoso e cronico gozzo tiroideo che fortunatamente non le ha mai creato grossi problemi. Purtroppo la stessa paziente, all’osservazione attenta della Drssa Aryele, presentava su tutto il corpo delle macchie insensibili agli stimoli dolorosi, espressione sfortunatamente di una lebbra di lunga data. Aryele non ha potuto fare altro che consigliare caldamente alla paziente di recarsi quanto prima all’Ospedale di Chake Chake per gli accertamenti e le cure del caso. Fra i numerosi pazienti, all’attenzione della Drssa Gabriella sono giunti 2 bambini con ustioni rispettivamente su di un braccio e sul collo e spalla gravi per la loro profondità e per la sovrapposizione infettiva resa manifesta dalla presenza di numerose mosche posate sopra, come nelle immagini che spesso presentano ai nostri occhi la grave povertà di alcune regioni dell’Africa. Il Dr George si è districato tutto il giorno fra parassitosi intestinali e dolori i più vari anche in giovani pazienti . Roberto non ha avuto un momento di riposo dovendo distribuire i farmaci ad una tale moltitudine di persone, e Yulyha fra medicazioni ed iniezioni intramuscolo, è riuscita a  distribuire tanti giocattoli e  vestitini ai bambini che si sono presentati.         Tutti coloro che sono giunti al Dispensario sono stati visitati, infatti non abbiamo interrotto le visite neanche per il pranzo. Al nostro rientro, stanchi ma soddisfatti, la nostra soddisfazione è stata accresciuta dalla merenda con spaghetti meravigliosi preparati magistralmente dal nostro Roberto, Chef personale di H.H.P.P. …. e non solo !La luna che si riflette sul mare, augura una buona notte a noi qui in Africa ed a voi che ci leggete dall’Italia.


04 Settembre 2011 

 Anche oggi di primo mattino siamo arrivati al dispensario di Makangale dove ci attendeva una folla che non ci aspettavamo, essendo oggi domenica anche qui in Africa.Siamo stati oberati dalle visite senza un attimo di tregua, senza nessuna pausa e abbiamo lavorato fino al pomeriggio inoltrato per prestare la nostra opera a  145 pazienti.Durante l’attesa del proprio turno i malati rimangono pazientemente per ore seduti o distesi per terra in qualunque spazio riescano a trovare. Ci colpisce profondamenteil loro aspetto tristemente miserabile: vestiti di cenci laceri, il corpo diffusamente ricoperto di croste di sporcizia e di infezioni varie,  i bambini con i nasi continuamente “moccicosi”.E’ proprio difficile per noi occidentali accettare che in una qualsiasi parte del mondo la vita si svolga in queste inimmaginabili condizioni di povertà.E’ tornata a medicarsi la bambina con la grave ustione sul collo della quale abbiamo parlato ieri: la nostra infermiera Yulyha l’ha trovata decisamente migliorata, con la ferita detersa e meno gemente. Come ogni giorno abbiamo riscontrato numerosi casi di parassitosi intestinali, enteriti, anemie, malattie respiratorie, dolori i più vari con localizzazioni le più diffuse, infezioni cutanee (micosi,scabbia,piodermiti,ecc). All’osservazione della Dottssa Gabriella tra i casi particolari segnaliamo una Sindrome di Down, un bambino con criptorchidismo completo bilaterale ( ritenzione dei testicoli ) e 2 gravi anemie da malnutrizione cronica valutate col dosaggio dell’emoglobina. La Dottssa Aryele ci ha segnalato il caso di una giovane mamma in allattamento con una forma di infezione mammaria bilaterale tanto grave da provocare ingrossamento delle ghiandole linfatiche ascellari di ambo i lati. Il Dr George come caso particolare ha segnalato un nodulo mammario sospetto in una giovane di 22 anni, alla quale ha caldamente consigliato un esame ecografico all’Ospedale di Chake Chake. Eravamo quasi al termine dello svolgimento del nostro lavoro ambulatoriale, quando si è presentata una mamma di 25anni, con al seguito 6 figli ( tra i quali 3 femmine gemelle ); tale prole non deve assolutamente stupire dal momento che è la norma in questa località (anche l’infermiera che collabora con la Dottssa Gabriella ha la bellezza di 8 figli ). Ci ha colpito invece sapere che la donna così giovane  non ha un marito perché tutti questi figli sono il risultato di rapporti mercenari alla favolosa somma di € 0,50 a prestazione !!! Essendo la donna in condizioni miserabili è obbligata a continuare a prostituirsi per sfamare alla meno peggio i piccoli.La nostra scorta di farmaci è stata messa a dura prova da tutti questi pazienti, tanto che abbiamo dovuto riordinarli a Zanzibar e via aerea stamattina erano pronti a nostra disposizione.Qui è già buio profondo e mentre ci aggiungiamo ad andare a cena, vi auguriamo una buona notte dalla nostra isola verde ! 


05 Settembre 2011 

Anche stamani siamo partiti di buon ora in direzione del dispensario di Makangale, e lungo la strada la nostra attenzione è stata catturata da alcuni bambini di un villaggio che stavano mangiando seduti in terra davanti alla loro capanna con le pareti di fango.Durante il tragitto abbiamo incrociato diversi carretti tirati da buoi con la gobba, alcuni stracarichi di noci di cocco ed altri che trasportavano numerosissime persone. Se ieri la folla che ci attendeva ci aveva turbati, oggi la moltitudine dei poveri che aspettava le nostre visite ci ha letteralmente scioccati. Oggi infatti siamo riusciti a visitare 182 persone fra adulti e bambini . Il primo piccolo paziente di 3 mesi di vita si è presentato in gravi condizioni generali per una importante difficoltà respiratoria legata a problemi congeniti e complicata attualmente da una infezione broncopolmonare . Dopo aver praticato la adeguata terapia d’urgenza, la Dottssa Gabriella lo ha inviato all’Ospedale più vicino, sostenendo la spesa del trasporto in auto. Fra gli altri visitati, 2 gravi anemie settiche sempre in piccoli pazienti, ed un caso veramente insolito di un bambino di 2 anni di vita con un incredibile rettocele ( estroflessione della mucosa rettale strozzata dalla muscolatura anale ) tanto impressionante che, nonostante lo abbiamo fotografato per documentazione, riteniamo opportuno non pubblicarlo. L’81° piccolo visitato stamani, una bimba nata di peso inferiore alla norma da appena 18 giorni, presentava una grave insufficienza respiratoria e condizioni generali critiche al limite della sopravvivenza; in aggiunta la Dottssa Aryele ha scoperto che la madre non voleva allattarla adducendo come scusa che la neonata tossiva appena si attaccava al seno. Rapido consulto fra tutti i Medici di H.H.P.P. e decisione immediata di ricoverarla di urgenza in Ospedale, pagando stavolta Aryele il necessario trasferimento. All’attenzione del Dr George è giunto un uomo di 68 anni di età con una grave e cronica parassitosi cutanea della gamba destra al quale è stata somministrata una energica terapia a base di antibiotico ed antiparassitario.Mentre i Medici visitavano freneticamente, Yulyha non ha avuto un momento di tregua tra medicazioni, terapie  iniettive e distribuzione di vestiti e giocattoli. L’infaticabile Roberto si è sobbarcato l’onere della consegna e relativa spiegazione della somministrazione dei farmaci prescritti dai Medici.La giornata è stata pesante sotto tutti i punti di vista e stasera andiamo a letto con il cuore pieno di angoscia ma anche con tanta speranza in un mondo migliore .        


 

06 Settembre 2001 

L’ultima giornata di visite al Dispensario di Makangale ha visto la stessa grande affluenza di pazienti come nei giorni scorsi. Abbiamo affrontato il nostro impegno con un misto di soddisfazione per il notevole lavoro svolto e tanta malinconia per dover lasciare al loro destino tutte queste persone bisognose. E diciamo notevole poiché anche oggi siamo riusciti a visitare e distribuire i necessari farmaci a 171 persone; senza dimenticare la mole di terapia iniettiva, le medicazioni e non per ultima, la consegna di giocattoli , dolciumi e vestiti portati dall’Italia, non meno importanti delle medicine, visto che quasi tutti i bambini sono coperti di veri e propri stracci. Oltre alle consuete infezioni della pelle, parassitosi intestinali, broncopolmoniti, anemie più o meno gravi, dichiarate malattie cutanee che molte volte sono solo il risultato visivo di assenza di igiene personale , si sono presentati da noi dei casi come da viaggio dell’ultima speranza. E precisiamo ciò perché alcuni di loro ci hanno riferito di essere stati indirizzati a noi dai Medici degli Ospedali vicini con le parole “ Andate dai Medici italiani che sono molto bravi e vi danno anche le medicine “. Ecco dunque arrivare bambini con ritardo psicomotorio grave, donne sterili alle quali lo stregone del villaggio ha dato come speranza risolutiva un amuleto propiziatorio, interventi rituali mal riusciti ed oramai irrisolvibili ( esempio un bambino  circonciso con incontinenza urinaria permanente ). Fortunatamente in mezzo a tutte questi problemi, la giornata è stata allietata dalla nascita per noi inaspettata di uno splendido maschietto di Kg 4,300; mentre noi eravamo impegnati ad effettuare le visite, ognuno nel proprio ambulatorio, l’infermiera che stava collaborando con la Dottssa Gabriella, ha chiesto di assentarsi un momento perché era arrivata una partoriente a termine. Dopo circa 15 minuti, per il silenzio più assoluto nella sala parto, la curiosità della nostra Pediatra è stata tale da spingerla ad aprire la porta per rendersi conto della situazione. Quale sorpresa nel vedere la puerpera tranquilla sul lettino e nella stanza accanto il neonato già lavato ed avvolto in una veste, posizionato sopra la bilancia. Processione di Medici e volontari H.H.P.P. per partecipare alla gioia del lieto evento, che ci ha ripagati delle tristi realtà di questi giorni giunte alla nostra osservazione.  Dopo appena due ore dal parto, la nonna la mamma ed il neonato erano pronti a tornare a casa su di un carretto trainato dal bue con la gobba. Domani la giornata sarà dedicata alla visita degli Ospedali locali ed incontri col personale, per renderci conto della realtà sanitaria di questo angolo d’ Africa.La nuova vita arrivata fra di noi, ci permette di salutarvi con un sorriso più ottimistico di sempre ! A voi Italia !!!   

 


07 Settembre 2011

 La giornata di oggi è stata dedicata a verificare le realtà ospedaliere pubbliche dell’isola di Pemba per renderci conto delle criticità e degli eventuali interventi che H.H.P.P. possa in esse realizzare. La prima struttura è stata quella di Micheweni, luogo di primo intervento sanitario, molto poco dotato dal punto di vista strutturale, ma nel complesso dignitoso in rapporto alla realtà locale. L’unico Medico del complesso, che ovviamente è anche il Responsabile, ci ha condotto nei vari reparti illustrandoci il tutto. Successivamente abbiamo visitato nella capitale Chake Chake, l’ospedale più grande di tutta l’isola di Pemba, diretto da un’infermiera, la cugina del nostro corrispondente locale  Yussuf Salim Hussein . Qui siamo stati molto colpiti da un piccolo gravemente denutrito che si trova in ospedale da circa 1 mese, di aspetto fortemente apatico e con gli occhi spenti; un altro piccolo paziente di circa 2 anni affetto da una grave ustione da acqua bollente diffusa su buona parte del corpo; un diciottenne ormai paralizzato definitivamente agli arti inferiori a causa di una caduta da palma da cocco dove si era arrampicato per raccogliere la noce. Dopo tutti questi casi pietosi e così dolorosi, ci ha gratificato immensamente ritrovare il bimbo da noi fatto d’urgenza ricoverare ieri ( quello che la mamma non allattava perché tossiva quando prendeva il latte )  in condizioni respiratorie e generali nettamente migliorate. Il fatto di aver contribuito a salvare questo neonato, ci riempie di gioia, orgoglio e soddisfazione, permettendoci di dormire un sonno tranquillo e ristoratore, dal momento che la giornata è stata per tutti noi molto faticosa.Mentre ci accingiamo a raggiungere le nostre camere, un affettuoso pensiero vola ad una nostra cara amica che sta attraversando un momento difficile e che aiuteremo con l’amore nostro e di tutti questi piccoli angeli incontrati durante le nostre missioni.       

 


    08 Settembre 2011

 

 

Oggi ultimo giorno a Pemba. Preparati i nostri bagagli, sotto un temporale tropicale siamo partiti alla volta di Chake Chake. Abbiamo così sperimentato che i tetti delle capanne-camere hanno egregiamente superato la prova dei nostri dubbi . Altri animali di tutti i tipi hanno avuto libero accesso in questi giorni, ma l’acqua no ! La Dottssa Aryele ha effettuato il chek-up allo staff al completo della struttura presso la quale alloggiavamo ,ovviamente ciascuno a proprio carico, soddisfacendo completamente la loro necessità sanitaria. Ci siamo imbarcati in perfetto orario con il volo verso Zanzibar, dove siamo arrivati nel tardo pomeriggio, e domani in prima mattinata inizieremo il nostro rientro in Italia.  Qui  Zanzibar , buona notte Italia


 

09 Settembre 2011

 

Alzati di buon’ora ci siamo goduti il sorgere del sole sul Mare di Zanzibar e dopo una frugale colazione via di corsa verso l’aeroporto dopo ci attendeva il volo Eurofly Meridiana che di lì a poco ci avrebbe riportati in Italia. Cogliamo l’occasione per ringraziare l’amico Dr Sergio Solinas della Compagnia Aerea Meridiana in quale tanto si è prodigato per fare in modo che tutti noi fossimo autorizzati a portare il doppio dei bagagli consentiti sia all’andata che al ritorno, e solo in questo modo ci è stato possibile distribuire a tutti i bambini incontrati giocattoli, vestiti, dolciumi e materiale scolastico.

Tra non poche ore arriveremo tutti quanti alle nostre case ed ai nostri affetti più cari ed è questo il momento nel quale, di ritorno da una missione sanitaria ed umanitaria come quella che abbiamo realizzato , mille pensieri si affollano nella nostra mente e nel nostro cuore.

 

ARYELE

 

Aereo verso Roma , di ritorno da Pemba, il 09.09.2011 ore 11,30 –

Ogni missione con i compagni di H.H.P.P. sembra sempre insuperabile : persone eccezionali, lavoro interessante , esperienze sempre diverse . E quindi ci si domanda : come sarà la millesima missione ?

Grazie Giorgio, grazie Gabriella, grazie Roberto, grazie Yuliya e auguri H.H.P.P.

 

 

GABRIELLA

 

Sono alla mia 8° missione con H.H.P.P., la prima in Africa. Sono molto contenta di aver partecipato perché per me è stata un’esperienza che mi ha arricchita personalmente e professionalmente. Mi è stato possibile conoscere più a fondo questa realtà avvicinandomi alla sofferenza delle persone .

Pemba mi ha affascinato per la sua bellezza naturale, ma anche colpito molto per la grande povertà della sua gente e per il grande bisogno di aiuto anche dal punto di vista sanitario.

Visitare i bambini africani vestiti di stracci, sporchi,spesso con la pelle coperta di infezioni, è stato duro all’inizio e mi ha dato la forza solo il pensiero di poter fare qualcosa per loro. Adesso li porto tutti nel mio cuore questi bambini con i loro occhi grandi, il loro visetto scuro ed il loro sorriso di gioia per un palloncino o una caramella. Sono certa che tornerò per loro.

 

YULIYA

 

Non so da dove cominciare perché tutto quello che abbiamo vissuto insieme e quello che abbiamo visto in questa missione lo abbiamo scritto sul diario. Da parte mia vi dico che mi fatto molto piacere di nuovo rivedervi e collaborare insieme.

Questa missione in Africa è stata una bella esperienza, abbiamo visto tante cose brutte e paurose che mi hanno fatto grande senso, ma abbiamo visto anche cose belle, quelle che ti riempivano di gioia. Ho avuto tanta soddisfazione . Vi ringrazio di tutto.

Un bacio e a presto, con affetto.

 

ROBERTO

 

Questa è stata la mia quinta missione. Senza togliere nulla alle altre che mi hanno dato, ogni volta, sensazioni diverse ed entusiasmanti, questa è comunque stata la più sentita. Il motivo principale di questa mia ulteriore soddisfazione è dovuta a più fattori :

-         la gioia di essere riuscito a portare a Pemba la prima missione sanitaria  umanitaria

-         un importante coinvolgimento nella sua preparazione

-         la tensione provata nel rischio di doverla annullare per vari inconvenienti verificatisi fino a pochi giorni prima della partenza.

Non sto a ripetere la quotidianità di questa missione che è ampiamente e dettagliatamente riportata ed illustrata nei diari giornalieri. Voglio solo fare un ringraziamento in primis al Dr George che ha creduto in me e solo grazie a lui è stato possibile realizzare questa missione esplorativa in Tanzania. In egual misura ringrazio i miei compagni di missione che che hanno accettato di partecipare a questa avventura, condiviso i momenti felici ed i momenti tristi e che hanno avuto la pazienza di sopportarmi, per tutta la sua durata, sempre con un sorriso sulle labbra.

Cari Amici di avventura, spero tanto che Pemba, nonostante le difficoltà che avete dovuto superare, sia rimasta anche a voi nella testa e nel cuore e che questo vi stimoli ad essere i protagonisti anche della prossima missione nell’Isola Verde:

Un forte abbraccio a tutti voi miei cari e grazie ancora. A presto

 

DR GEORGE

 

711 persone visitate in cinque giorni di attività , centinaia e centinaia di confezioni di medicinali comprati direttamente a Zanzibar e distribuiti gratuitamente alle persone che sono giunte alla nostra osservazione , consegnati a tutti i bambini incontrati tutto quanto avevamo portato dall’Italia: sono certo che questa è la migliore e più gratificante considerazione di questa 28° missione di H.H.P.P. all’estero.

La realtà dell’Africa ed in particolar modo quella dell’Isola di Pemba, che ho conosciuto per la prima volta, mi hanno letteralmente sconvolto: vedere la bellezza superlativa ed incontaminata di una natura lussureggiante dietro ad ogni stelo di un fiore, in mezzo ad ogni granello di sabbia bianca e soffice come il borotalco circondata da un mare che definirlo splendido è sicuramente riduttivo, hanno fatto da contraltare alla tremenda realtà di vita quotidiana con la quale sono obbligati a confrontarsi ogni giorno grandi e piccini.

Dagli stracci indossati come vestiti, dai corpi martoriati dalla cronica mancanza di igiene personale e dalle malattie non curate, dalle capanne con le mura di fango che al primo imponente temporale si scioglieranno crollando su se stesse, dalle strade che strade non sono e possono fare invidia al più abile percorso da rally automobilistico nostrano,  dalle mucche con la gobba che sono di una magrezza impressionante anche rispetto alle loro sorelle indiane, dai grandi occhi neri dei bambini che al nostro arrivo quasi scansavano con timore anche i nostri sorrisi e che alla partenza ci hanno circondato ed accompagnato lungo tutto il percorso con saluti e  grida di gioia.

Il Dispensario di Makangale dove non opera mai   un medico, ma è affidato per 365 giorni all’anno all’incessante lavoro di 4 infermieri e 2 tecnici di laboratorio, dove la lungimiranza ottusa di qualche politico o benpensante locale ha fatto acquistare 2 incubatrici supermoderne che fanno bella mostra di sé sotto uno spesso strato di polvere dal non utilizzo, dove la scorta di farmaci antimalarici da noi fortunatamente inutilizzata a causa del periodo stagionale di non malattia ma che sarà essenziale quando arriverà il periodo delle piogge e la malattia falcidierà centinaia e centinaia di persone,  merita sicuramente che H.H.P.P. ritorni periodicamente ad aiutare, come noi possiamo e sappiamo fare, queste persone povere al limite dell’abbandono e della malnutrizione.

E’ per queste ragioni che voglio ringraziare dal più profondo del cuore tutti coloro che in qualsiasi modo hanno permesso la positiva conclusione di questa missione: dalla mia unica Beatrice, dai miei come sempre fantastici compagni di avventura e fratelli di missione, in una parola tutti quei benefattori che in Italia e all’estero a qualsiasi titolo sono vicini alla nostra comune Associazione e permettono che noi, braccio attivo di solidarietà, possiamo realizzare queste missioni sanitarie.

Quale miglior saluto finale per tutti voi del trasmettervi l’immagine vitale del bambino denutrito che abbiamo ricoverato moribondo e che abbiamo ritrovato l’indomani in condizioni nettamente migliorate.

Il sogno umanitario di H.H.P.P. continua a manifestarsi e a consolidarsi nel mondo !

   Alla prossima missione !!!