Obiettivi:
I volontari alloggeranno ed effettueranno l'attività sanitaria nei locali del polo sanitario Mary Matha che l'associazione ha costruito negli ultimi tre anni, realizzando un ospedale ginecologico ed un poliambulatoro oculistico ed odontoiatrico a fianco di un piccolo dispensario tenuto dalle Suore Francescane Terziarie Regolari di Ognissanti.
Durante la missione, sono previste le seguenti attività:
Attività sanitaria: visite mediche ad adulti e bambini (e somministrazione medicinali).
Vaccinazioni anti epatite B per i bambini delle scuole di Thullur, Harichandrapuram, Udhandayapalam,
Distribuzione di beni di prima necessità.
Partecipanti:
Medici: Bartoli Daniela, Bartoli Nadia, Becherucci Sara, Braccesi Giulia, Falai Ilenia, Iacopini Sarah, Lotti Emiliano, Viviani Gabriele
Infermiere Professionale: Nesi Giacomo
Volontaria: Lotti Benedetta
Periodo:
24 agosto – 10 settembre
24 agosto 2010
E finalmente dopo mesi di preparativi e attese H.H.P.P. Onlus è ripartita alla volta dell'India, con rinnovato ed infinito entusiasmo e con lo stesso intento che da sempre contraddistingue le nostre missioni: portare un po’di sollievo e qualche sorriso agli ultimi della lista. Molte le novità di questa 13esima missione nella terra di Gandhi, a partire dai partecipanti; infatti a chi da queste parti capita quando può come il Dr. Emiliano Lotti e la Dr.ssa Sarah Iacopini, si sono aggiunti due specializzande in Pediatria dell’Ospedale Meyer di Careggi, Dr.ssa Sara Becherucci e Dr.ssa Giulia Braccesi, il Dr. Gabriele Viviani, specializzando in Medicina d’Emergenza-Urgenza, la Dr.ssa Nadia Bartoli, specializzanda in Geriatria, la Dr.ssa Daniela Bartoli, specializzanda in Medicina Interna, l’infermiere Giacomo Nesi (conosciuto dai più come il Neso), la Dr.ssa Ilenia Falai medico generico e la volontaria Benedetta Lotti, la più piccola del gruppo.
E proprio l’età dei partecipanti rappresenta un’altra novità di questa missione umanitaria a Thullur, nello stato dell’Andhra Pradesh: infatti questa e’ la prima (speriamo di una lunga serie) spedizione umanitaria formata da giovani volontari che credono fortemente in quello che fanno e che non vogliono perdere l’occasione di ringraziare il Presidente di H.H.P.P. Onlus, Dr. George Martini, per la fiducia loro concessa e per aver fortemente incitato noi ragazzi che oggi scriviamo queste pagine in ogni momento durante i preparativi della missione.
E con il vento in poppa la mattina del 24 agosto alle 7:00 in punto Benedetta, Sarah ed Emiliano sono partiti in sella ad un furgone carico di valigie e medicinali da Montecatini Terme ed hanno raggiunto le due pediatre, Sara e Giulia a Prato.
Vicino a Firenze Sud si sono incontrati con gli altri compagni di viaggio; i medici Gabriele, Nadia, Daniela, Ilenia e l'infermiere Giacomo.
Dopo una breve sosta all'Autogrill di Incisa, si sono spostati in direzione Roma-Fiumicino, da dove sarebbe partito il volo delle 15:30 per Dubai!!
Con la maglietta blu dell'Associazione "H.H.P.P." e la voglia di partire sono saliti sull'aereo e atterrati soltanto alle 23:30 a Dubai(ora locale).
La sensazione, appena si tocca la terra degli Emirati Arabi, è quella di non aver mai lasciato l'Europa, infatti l'aeroporto di Dubai si presenta come un grande magazzino di lusso dove non mancano marche come Valentino e Furla, ma il nostro pensiero è volato subito a ciò che ci sarebbe aspettato all’arrivo ad Hyderabad e più tardi a Thullur.
Quindi con molti interrogativi e molte perplessità sul Mondo e le sue contraddizioni abbiamo aspettato il volo che ci avrebbe portato dalla nostra cara Sr Jain.
25 agosto 2010
Alle 03:45 è partito l'aereo che da Dubai ci ha portato poi a Hyderabad, alle 9:00 circa di mattina.
Come sempre ad accoglierci abbiamo ritrovato la nostra immensa Sr. Jain che ci aspettava all’uscita dell’aeroporto Ragiv Gandhi con 2 jeep che in men che non si dica sono state letteralmente sovrastate dalle 20 valigie che avevamo portato con noi dall’Italia.
Il tragitto da Hyderabad a Thullur è durato circa otto ore, durante le quali tutti loro hanno scoperto un po’ d'India, nei suoi colori caldi e negli odori forti che quasi infastidiscono un viaggiatore inesperto, ma soprattutto hanno scoperto volti di uomini considerati alla stregua dei cani, gli ultimi nella gerarchia delle caste indiane, "gli intoccabili".
All'interno dei furgoncini hanno sperimentato l'ebbrezza del modo di guidare indiano, fatto di creatività più che di rispetto di qualsiasi logica stradale!
Più volte i due furgoncini hanno rischiato di portar via qualche mucca, libera di compiere ogni infrazione e Nadia ha fatto capire al conducente, nel linguaggio universale della paura, che in Italia le strade funzionano diversamente!!
Suor Jain non ha mai mancato di coccolare i nostri volontari durante il viaggio, offrendo loro acqua e uno straordinario "chapati" (pane indiano di farina di grano) .
Alle 21:00 circa (ora locale) dopo ben otto ore di viaggio sono arrivati a Thullur, dove è stata offerta loro un'ottima e abbandonate cena.
Se questi primi aggiornamenti risultano scarsi e superficiali,ci scusiamo da subito ma la stanchezza di questo viaggio fatto di soste e imprevisti, vedi rottura di uno dei due furgoncini, ci vince tanto che a malapena siamo ancora svegli!!
26 agosto 2010
Questa mattina dopo una ricca colazione (complimenti per l’appam con marmellata era buonissima!) e l’accurato lavaggio del pullman da parte dell’autista, ci siamo diretti verso un piccolo villaggio di nome Vykuntapuram dove ci attendevano i bambini della scuola locale per essere sottoposti a vaccinazione.
Accolti da una folla di bambini con vestiti coloratissimi e sorrisi smaglianti, abbiamo dato inizio ufficialmente al medical camp in India!!!
Il primo impatto con la realtà locale è stato molto entusiasmante, ma al tempo stesso emotivamente coinvolgente. I bambini sono stati inizialmente visitati da Giulia, Sara e Ilenia e successivamente sottoposti alla vaccinazione da Sarah, Gabriele, Giacomo, Nadia, Daniela ed infine registrati nell’archivio da Benedetta e Emiliano. Nonostante il caldo eccessivo ed il pianto inconsolabile dei bambini siamo riusciti ad effettuare 225 vaccinazioni anti-Epatite B. L’unico bambino a cui non è stato somministrato il vaccino aveva un ascesso a livello della parte mediale della coscia destra che ha richiesto un ulteriore valutazione nel pomeriggio, dove Gabriele, Sr Jane e Giacomo hanno effettuato un’accurata medicazione a livello locale.
A vedere questi bambini sorridenti e con i loro vestiti più belli non si direbbe mai che vivano in capanne di paglia e fango, circondati da escrementi di mucca …………………. a proposito di “escrementi bovini” come buon auspicio per il proseguimento dell’intera missione il Neso è letteralmente sprofondato in un “enorme, fresca fortuna”!!!!
A metà pomeriggio siamo tornati al dispensario dove ci attendeva un succulento e abbondante pranzo accuratamente preparato dalle suore del Mary Matha.
Domani ci attende un altro entusiasmante giorno di lavoro e connessione permettendo speriamo di tenervi aggiornati sulle nostre avventure.
PS La buona notizia del giorno che renderà felici i volontari della scorsa missione a Thullur! La ragazza trasfusa per una grave anemia, come dimostra la foto con i nuovi volontari Gabriele Sara e Daniela, gode di ottima salute e lavora al Mary Matha con le suore. Ringrazia calorosamente il Dr. George e gli altri volontari che le hanno salvato la vita!!!
27 agosto 2010
Oggi dopo la solita abbondante colazione, come da programma stilato dall’inossidabile Sr Jain, visite e vaccinazioni al Dispensario Mary Matha.
Ad accoglierci una folla multicolore di bambini ed adulti accorsi anche dai villaggi vicini, che già dalle prime ore del mattino attendevano pazientemente e silenziosamente l’inizio della nostra attività.
Il primo paziente è stato il bambino che avevamo conosciuto ieri e che non aveva potuto effettuare la vaccinazione per la presenza di un ascesso sottogluteo: già dopo le prime cure la sua situazione clinica è decisamente migliorata ma dovrà ancora essere tenuto sotto controllo.
Trai casi interessanti di oggi: un bambino di 14 anni affetto da malaria confermata dal test rapido, due casi di tifo, diversi bambini affetti da tigna, scabbia e patologie cutanee varie.
Si è presentata una donna di trentacinque anni con tachi-aritmia, crisi ipertensiva, trattata con terapia endovenosa, che nel giro di poche ore è stato possibile rimandare al proprio villaggio in buone condizioni.
Il momento più intenso che ha visto unirsi nella stessa stanza tutti i volontari di “HHPP” è stato quando si è presentata una ragazza all’ottavo mese di gravidanza, sottoposta a ecografia da Gabriele e Nadia: la mamma e il bambino godono di ottima salute e il parto è previsto per la metà di settembre.
La vita è passata dal nostro ambulatorio in tutte le sue manifestazioni: infatti dopo aver eseguito l’ecografia e conosciuto l’ultimo nato nell’Ospedale costruito dalla nostra associazione, si è presentata una donna di 102 anni che lamentava solo dolori articolari!!!!
Tra una visita e l’altra si è presentato armato di penna e macchina fotografica, un giornalista locale, che unendo l’utile al dilettevole, alternava foto e appunti scritti sulla nostra attività ad una visita medica per risolvere la sua pigrizia intestinale!
In tarda serata,una donna con grave crisi asmatica è arrivata al dispensario in evidente difficoltà respiratoria, ma anche per lei le cure sono state effettuate prontamente da Emiliano e Sarah ed in poco tempo, ringraziandoci tra le lacrime, è tornata al proprio villaggio a circa un’ora a piedi dal Mary Matha.
In totale abbiamo effettuato 227 visite, vaccinando anche i bambini più piccoli della scuola Mary Matha.
Come sempre il nostro diario si chiude con un’impresa del Neso: oggi mentre i medici si dimenavano tra lamenti dei vaccinati e dolori (nepì in telogu, la lingua locale), con una facilità disarmante ha sistemato la farmacia del Dispensario, tanto che anche la stessa Sr Jain stentava a riconoscerla!!!
28 agosto 2010
Oggi siamo arrivati al villaggio di Harichandrapuram (a circa quindici minuti di pulmino dal Mary Matha), dove ci hanno accolto più di duecento bambini di una scuola media.
L’accoglienza riservataci è stata commovente: ghirlande di fiori e canti degli alunni della scuola tutti vestiti in divisa bianca e ,infine, parole toccanti del Preside, Padre Chendiramma.
Un’aula è stata trasformata in un campo di battaglia: all’entrata i pazienti adulti passavano sotto le grinfie di Emiliano, Nadia, Gabriele, Sarah e Daniela, i più piccoli invece venivano visitati e coccolati dalle due pediatre Giulia e Sara; mentre Neso, Ilenia e Benedetta distribuivano farmaci e giochi.
Non ci aspettavamo una così grande calca di persone che attendeva fuori e forzava la porta per entrare nella piccola stanza allestita ad ambulatorio polifunzionale!
Nei pochi momenti di respiro dalle visite e dalle continue richieste dei pazienti, venivamo continuamente intervistati da varie troupe di giornalisti che dopo averci fotografato, ci hanno assicurato che il servizio andrà in onda su qualche rete televisiva indiana (attendiamo il cd che confermi quanto promesso!)
La mattinata è stata movimentata anche dalla visita inaspettata di un funzionario del Ministero della Sanità Indiana, che ha controllato le nostre generalità e i nostri titoli e le date di scadenza dei farmaci.
Grazie all’intervento deciso di Sr Jain, anche questo imprevisto è stato raggirato senza nessun tipo di conseguenze!!
Dopo questo spavento, siamo stati ristorati dal pranzo tipico indiano offerto dal Parroco Chediramma a base di riso biriani con pollo piccante, chapati e salsa di anacardi speziata.
Subito dopo ci siamo rimessi a lavoro e, terminate le visite agli adulti, abbiamo vaccinato gli adolescenti della scuola che manifestavano tutti dolori ossei dovuti a carenza di calcio e vitamine.
Tra i casi particolari di oggi, riportiamo: filariosi in una giovane donna, che tornerà lunedì da noi al Dispensario per curarsi al meglio con la terapia specifica, morbo di Von Reglinghausen (NF di tipo2) in una paziente venuta da un villaggio più lontano, e molti bambini con disturbi visivi che sono stati invitati a recarsi nell’ambulatorio oculistico inaugurato dalla nostra Associazione lo scorso settembre.
Il Neso continua a stupirci ogni giorno di più: riesce a mangiare sempre più chapati, nonostante siano numerosi i tentativi di Gabriele di raggiungerlo!!!
Ora ci andiamo a riposare: domattina sveglia alle 6.30, ci aspetta il villaggio di Janampet a circa 2 ore di jeep dal Dispensario … ma conoscendo le 2 ore di Sr Jain saremmo contentissimi di arrivarci per l’ora di pranzo!!!
29 agosto 2010
Sveglia presto oggi per i volontari H.H.P.P.! Alle ore 7:45, dopo la consueta abbondante colazione di Sr Jain, siamo partiti per Janampet, villaggio a circa due ore e mezza da Thullur. Anche se ancora stanchi dopo la giornata di lavoro di ieri, abbiamo osservato con interesse il paesaggio che si modificava continuamente davanti ai nostri occhi. Fra risaie e piantagioni di cotone, nei piccoli villaggi che si susseguivano lungo la strada, abbiamo visto tante donne intente a fare il bucato, mamme che lavavano i propri figli, uomini che si radevano nel cortile di casa. Sia ai margini delle grandi città che dei piccoli villaggi, abbiamo osservato con tristezza che “gli intoccabili” vengono emarginati e separati dal mondo circostante da veri e propri recinti. A divertire il nostro viaggio la visione di simpatiche scimmiette appostate sui tetti e stanchi dromedari sul ciglio della strada.
Al nostro arrivo al seminario di Janampet, ci hanno accolto calorosamente il direttore, i seminaristi e i piccoli orfani ospiti del convento. Dopo la Santa Messa, abbiamo iniziato a vaccinare i seminaristi e a visitare gli abitanti del villaggio. Alla fine della mattina abbiamo vaccinato 83 persone tra bambini ed adulti e visitato oltre 200 persone. Tra i casi più toccanti, il bambino visitato da Ilenia che presentava una grave stanchezza conseguenza di una grave malformazione cardiaca correggile con intervento chirurgico che la famiglia non può permettersi. Sr Jain si è già attivata per approfondire il caso ed eventualmente richiedere il nostro aiuto per il pagamento dell’intervento. Gabriele invece ha inviato ad eseguire un’ecografia urgente una ragazza di 23 anni con una grave adenopatia ascellare e dimagrimento. Vi informeremo sull’evoluzione del caso.
Come al solito, in puro stile indiano, al termine delle visite, un lauto pranzo ci ha rifocillati prima del rientro al Mary Matha.
Sulla via del ritorno breve sosta in una pasticceria locale per comprare dei dolci tipici per festeggiare la domenica con le suore. Il caldo ci attanaglia. E si suda.
Neso Adventures: durante il pranzo ha mostrato il suo interesse verso una squisita salsa piccante chiedendone un po’ da portare a casa. Ne ha avuto un barattolo da 1 kg e mezzo … speriamo che gli basti per il resto della missione.
30 agosto 2010
L’incessante pioggia di questa notte ha scombussolato il nostro programma infatti a causa delle strade allagate, non è stato possibile raggiungere il villaggio di Harichandrapuram dove ci attendevano per la seconda trance di visite e vaccinazioni.
Non siamo però rimasti con le mani in mano. Presto la voce della nostra presenza al Mary Matha si è diffusa nel villaggio e le persone hanno cominciato ad affluire all’ambulatorio del dispensario.
L’ambulatorio si è trasformato presto nella fabbrica del sorriso dove Ilenia ha fatto da mattatrice intrecciando fiori di palloncini per tutti, grandi e piccini. La febbre dei palloncini ha presto contagiato tutti i volontari e le suore tutte che non si sono sottratte ai nostri scherzi.
Alle 13:30 abbiamo terminato le visite e, poiché a causa della pioggia non affluivano più pazienti, Sr Jain ha organizzato una gita a Amaravathi dove abbiamo visitato il museo archeologico, il maestoso tempio buddista ancora in costruzione ed infine il tempio induista per visitare il quale (incuranti delle più banali norme igieniche), ci siamo tolti le scarpe e i più coraggiosi anche i calzini, zampettando in mezzo al fango.
Fortunatamente ci è stato risparmiato il rito del bagno purificatore nel fiume Krishna che i fedeli induisti praticano prima di entrare nel tempio (l’Arno in confronto è un ruscello di montagna …)
Risaliti sul nostro scuolabus siamo tornati a Thullur dove, colte dal tono mistico della giornata,alcune delle nostre volontarie si sono fatte guidare dalla “guru” Giulia in una lezione di yoga.
Buona cena a tutti!
PS Già due quotidiani locali riportano la notizia delle nostre attività mediche. Le foto sono in stile Bollywood!
31 agosto 2010
Oggi bellissima e produttivissima giornata!!
Alle 9:00 siamo partiti per il villaggio di Uddandayapalem, a circa venti minuti di scuolabus dal Mary Matha.
Il villaggio è estremamente povero, sono rare le case in muratura e la maggior parte delle persone vive in capanne di fango e paglia, dividendo la stanza con mucche, galline e oche.
Anche in questo caso l ’accoglienza è stata calorosa; così, prima delle visite, abbiamo ricevuto il consueto benvenuto con ghirlande e discorso di ringraziamento da parte del capo del villaggio.
Uddandayapalem è già noto alla nostra associazione che ha contribuito alla sua ricostruzione dopo la devastante alluvione che l’ha colpito lo scorso anno.
Il bagaglio di esperienze, accumulato fin ora, ci ha insegnato ad organizzare la nostra attività cosicché oggi eravamo tra di noi perfettamente coordinati e più efficienti.
Nell’aula della scuola, adibita ad ambulatorio lavoravano le tre pediatre, che hanno visitato e vaccinato i bambini del villaggio, mentre nell’aula a fianco Emiliano, Nadia e Sarah visitavano gli adulti.
Alle solite postazioni, il Neso distribuiva farmaci e Benedetta registrava al computer i pazienti e distribuiva loro vestiti, spazzolini e dentifrici.
Alla fine della giornata avevamo visitato più di 270 persone e vaccinato tutti i bambini del villaggio, anche se non tutti erano proprio felici!!
Noi, invece, siamo rimasti molto contenti per l’efficace lavoro svolto … tanto che ci siamo guadagnati un ottimo pranzo a casa del maestro della scuola del villaggio, che ci ha accolto nella propria abitazione facendoci sentire a casa nostra!
Dopo pranzo siamo stati ospiti della famiglia del bambino nato circa un mese fa presso l’Ospedale costruito da H.H.P.P. accanto al Dispensario ed è stato bello vederlo in ottima forma!
Al ritorno dal villaggio breve sosta al Dispensario per scaricare farmaci e vaccini e partenza per il mercato di Vijayawada. …e fu il caos…macchine che sfrecciavano da tutti i lati, clacson assordanti, migliaia di persone colorate che ci guardavano divertite e incuriosite! E noi ci siamo fatti contagiare da questa aria festosa e caotica tra mucche vaganti, topi ben nutriti e tante bancarelle cariche di ottimo cibo. Dopo aver fatto qualche spesa al mercato, siamo risaliti sulla nostra jeep e abbiamo fatto ritorno a casa stanchi ma soddisfatti.
Un bacio a tutti voi e buona notte!!!
1 settembre 2010
Oggi giornata all’insegna dell’avventura e piena di sole!!!
Il villaggio dove dovevamo andare era raggiungibile solo con trattore con cui è stato possibile guadare il letto di un fiume ed arrivare a destinazione.
Al di là, ci aspettavano un centinaio di persone che ieri non erano riusciti a raggiungerci a causa delle piogge e dato che già ieri avevamo conosciuto il capo del villaggio abbiamo iniziato subito a visitare adulti e bambini.
Oggi ci sono sembrati più o meno tutti in buona salute e non sono stati registrati casi particolari e gravi.
I più erano molto incuriositi dalla nostra presenza e, anche se non manifestavano patologie importanti, venivano a farci visita e a ringraziarci del nostro lavoro!
Ad una settimana dall’inizio della missione, ci rendiamo conto delle diversità di condizioni di vita tra villaggio e villaggio, della povertà in cui comunque tutti cercano di vivere dignitosamente.
Le differenze sono enormi, basta fare 40 minuti di jeep per ritrovarsi in una città come Viyajawada che non ha niente da invidiare ad una grande città europea.
La mattina è passata velocemente visita dopo visita e finalmente, dopo ore ininterrotte di lavoro, siamo riusciti a visitare tutte le persone del villaggio.
Ci è stato offerto un ottimo pranzo a base di chapati, pesce fritto e riso basmati.
Dopo i ringraziamenti reciproci e le foto di rito, di nuovo in sella del nostro trattore che ci ha riportato al pullman che ci ha riportato al Mary Matha per un meritato riposo.
Però desiderosi di assaporare ancora un po’ di vita indiana, dopo una rapida doccia, ci siamo diretti a piedi verso il villaggio di Thullur dove abbiamo comprato stoffe indiane e gustato prodotti tipici locali.
Domani resteremo al dispensario di Thullur per eseguire le visite dei cittadini del villaggio.
Buonanotte a tutti.
2 settembre 2010
Oggi la giornata si è svolta al Dispensario di Suor Jain tra corse di bambini e donne incinta!
Si sono presentati in molti, bambini che chiedevano un giochino e fingevano mal di testa e adulti che volevano spazzolini da denti!
Gabriele ha effettuato molte ecografie a ragazze tra i diciannove e i ventidue anni incinta di qualche mese.
Sarah ed Emiliano si sono confrontati con un caso di lebbra in un uomo a cui già era stata amputata una gamba.
Giulia, Sara e Ilenia hanno continuato a visitare i bambini della scuola “Mary Matha”, quasi tutti in buona salute, ma che si divertono a farci visita!
Daniela e Nadia hanno visto due ragazzi morsi da serpenti ed una donna da scorpione nero.
La paziente inizialmente si era rivolta ad un medico locale, quando però le ha chiesto in cambio soldi che lei non aveva, si è affidata alle nostre cure ed è tornata anche nel pomeriggio per proseguirle!
Neso, con l’aiuto di Blessy (nipote di Sr Jain), ha distribuito farmaci e ha messo in ordine il suo regno, la farmacia del dispensario.
A metà mattinata si è presentata una vecchia conoscenza di H.H.P.P. Onlus: BUJI, il bambino nato con labiopalatoschisi completa, che è stato operato con il nostro aiuto lo scorso anno. Vederlo ogni anno sempre più in forma, è per noi motivo di gioia.
Alla fine della giornata sono state effettuate più di 250 visite, che hanno tenuto impegnato il gruppo di giovani volontari fino al primo pomeriggio.
Breve pausa pranzo e partenza per il lebbrosario di Vijayawada che ospita 35 pazienti affetti da lebbra con le rispettive famiglie, ognuna sistemata in decorose abitazioni.
Seppur ai margini della società, i lebbrosi grazie al sostegno del governo indiano riescono a vivere dignitosamente; vedere il nostro interesse nei loro confronti è stato per loro una piacevole sorpresa, distraendoli per una attimo dall’indifferenza da cui sono quotidianamente circondati. Ci hanno fatto visitare alcune loro abitazioni e chiesto di tornare appena possibile.
Prima di rientrare al Dispensario, Sr Jain ci ha fatto visitare un edificio abitato da circa 500 bambini, alcuni orfani, altri abbandonati alla nascita, molti affetti da HIV; abbiamo donato loro dei dolcetti comprati a Vijayawada e trascorso con loro dei piacevoli momenti.
Durante il viaggio di ritorno verso il Dispensario, Benedetta, che era rimasta con Neso a sistemare la Farmacia, ci ha informato che un altro giornale locale riportava sulla cronaca odierna della nostra ”escursione” a sorpresa a Thullur.
Nell’articolo (con foto che ritrae Ilenia, Sarah, Daniela e Giulia intente a sorseggiare latte di cocco), si legge che è molto apprezzato dalla gente del posto il nostro desiderio di conoscere la realtà indiana e di confondersi con loro … meno il nostro abbigliamento!!!
A domani!
3 - 4 Settembre 2010
Ci scusiamo se non abbiamo aggiornato in tempo reale il diario ma la pioggia incessante della notte e della mattina di venerdì hanno messo fuori uso tutte le linee telefoniche e modificato il nostro programma. Il villaggio dove eravamo attesi era infatti irraggiungibile. Quindi la giornata si e’ svolta interamente qui al dispensario dove abbiamo visitato oltre 250 persone tra adulti e bambini. Molti i casi di infezioni respiratorie soprattutto tra i più piccoli. Tra i casi più interessanti un ragazzo di 16 anni con un franco quadro di peritonite. Dopo una prima valutazione abbiamo ritenuto opportuno inviarlo all’ospedale di Guntur per gli approfondimenti del caso. La giornata si e’ conclusa con panettone indiano e nutella e giochi di carte.
Questa mattina dopo alcune rapide visite, siamo stati accolti alla scuola media Mary Matha per assistere alla festa degli insegnanti. Anche questa volta non e’ mancata la presentazione in grande stile. Lo spettacolo di danze e canti tradizionali (ma anche moderni!) fra cui la rappresentazione della liberazione dell’India dalla colonizzazione inglese, ci hanno sorpreso e divertito per oltre un ora e mezzo. Abbiamo poi ripreso le visite al dispensario che ci hanno tenuto impegnati fino alle due del pomeriggio. Dopo pranzo abbiamo subito ricominciato la frenetica attivita’ ambulatoriale fino al tardo pomeriggio quando ci siamo concessi una simpaticissima passeggiata per il villaggio di Thullur insieme alle nostre immancabili accompagnatrici, le Sisters. Anche questa volta la nostra presenza nel villaggio ha scatenato la curiosita’ generale sfociando in richieste di autografi e fotografie da mettere in bella mostra nel negozio.
Vogliamo chiudere il diario di oggi con un forte abbraccio per il nostro capo missione Emiliano, per Sarah e Benedetta che sono dovuti rientrare in Italia prima del previsto.
5 - 6 settembre 2010
Domenica primo giorno libero per i volontari H.H.P.P. Sveglia all’alba per una bellissima giornata al mare sull’oceano indiano. Ma il monsone ce la sta mettendo tutta per rovinarci gli unici momenti di relax, infatti ci siamo svegliati con una pioggia battente ma abbiamo tentato ugualmente la partenza. Dopo solamente dieci di minuti di viaggio, quando la strada non era più riconoscibile dai campi allagati circostanti, Sr. Jain ha dato il dietrofront.
Prima del ritorno al dispensario abbiamo partecipato alla messa celebrata nella chiesa di Thullur che ci ha colpito per la grande partecipazione e interazione dei presenti con il parroco.
Dopo pranzo ci siamo concessi un rilassante pomeriggio a base di letture, film e dormite fuori orario.
Oggi il monsone sembra essersi scordato di noi così siamo ripartiti verso il villaggio di Harichandrapuram, a circa 20 minuti di scuolabus dal dispensario.
Immancabile l’accoglienza dei bambini della scuola e di tutta la comunità con canti, fiori e caloroso benvenuto.
Abbiamo così cominciato con le vaccinazioni dei bambini della scuola ma ben presto la voce della nostra presenza si e’ diffusa fra i villaggi vicini richiamando anche numerosi adulti.
Le formazioni ormai sono rodate (squadra che vince non si cambia…): in una stanza Giulia, Ilenia e Sara con i piccoli del villaggio (oggi stranamente meno impauriti del solito…) e nell’altra stanza Daniela, Nadia e Gabriele hanno visitato gli adulti.
Alla porta di uscita immancabile Neso con il suo bagaglio infinito di farmaci e giochi.
Il pranzo, in puro stile indiano offerto dal capovillaggio, ha vinto il primo posto nella nostra personale classifica dei ristoranti dei villaggi.
Dopo pranzo breve sosta sulle rive del Krishna dove ci aspettava una piccola barca per una breve traversata.
Visto la piena del fiume e la forte corrente abbiamo ringraziato ma declinato l’invito (ad affogare insieme ai topi del fiume Krishna).
Tornati al dispensario, una bellissima sorpresa avrebbe lasciato tutti senza parole.
Le ragazze sono state chiamate a raccolta da Sr. Jain e per oltre un’ora Gabriele e Giacomo non sapevano cosa facessero. Il mistero ben presto e’ stato svelato.
Le suore hanno vestito, truccato e ingioiellato tutte le ragazze trasformandole in perfette indiane in Sari. La preparazione e’ stata molto divertente e vogliamo ringraziare di cuore le sisters per la cura e la passione con cui ci hanno preparato.
Anche per Giacomo e Gabriele tipico vestito indiano che e’ piaciuto molto a tutte le presenti.
Cosi ben trasformati, ci siamo incamminati verso Thullur sotto gli occhi più che mai sorpresi e divertiti degli abitanti.
Immancabile il nostro amico reporter sempre pronto a fotografarci.
Durante la passeggiata abbiamo avuto modo di vedere anche una casa ricostruita grazie ai fondi di H.H.P.P. dove alloggiano adesso due nuclei familiari. Un breve saluto ai frati di Thullur che ci hanno offerto una bevanda fresca e augurato un buon rientro a casa.
Al ritorno ci siamo concessi un giro di risciò e numerose foto ricordo (quando mai ci ricapiterà di vestirsi in quel modo?)
Dopo cena di nuovo a lavoro per la preparazione dei farmaci per le visite di domani.
Buonanotte a tutti.
7 settembre 2010
Questa mattina siamo tornati nuovamente al villaggio di Harischandhra Puram (questo e’ il nome corretto …) per terminare il lavoro iniziato ieri.
Anche oggi i pazienti visitati sono stati tantissimi, contando a fine giornata oltre 300 visite.
Non si sono registrati casi di particolare interesse, la maggior parte in buona salute con qualche dolore di troppo per le intense piogge degli ultimi giorni.
Anche oggi il pranzo e’ stato gentilmente offerto dal capovillaggio con un menù che ricordava molto quello di ieri ma che ci ha nuovamente soddisfatto (qui lo dico ad alta voce Viva Viva il chapati!!!!).
Tornati al dispensario per le 15 breve riposo per un caffè e poi nuovamente a lavoro per visitare le persone che da stamattina si erano radunate davanti al cancello.
Il caso sicuramente più’ interessante una ragazza giovane con Epatite A che ha necessitato di terapia endovenosa e che abbiamo ritenuto opportuno trattenere in osservazione fino a domani mattina.
Anche oggi non e’ mancato l’incontro con la stampa (questa volta GTV channel…lo conoscevate?)
Le persone hanno continuato ad affluire fino a tardo pomeriggio.
Il lavoro ovviamente non finisce mai infatti mentre il Neso preparava i farmaci per il villaggio di domani, gli altri volontari erano intenti a sistemare le schede di registrazione arretrate (Benedetta ci manchi tanto).
Avevamo promesso di fare una cena leggera per evitare eccessiva “intestinal motion” ma il chapati e le altre prelibatezze delle Sisters hanno avuto la meglio come al solito.
Domani sveglia presto per l’ultimo villaggio con già un po’ di nostalgia …
A domani.
PS Un caloroso abbraccio a Gina.
8 settembre 2010
Non possiamo non cominciare il diario di oggi con l’evento in assoluto più bello di tutta la missione che è appena accaduto. Alle 23:00 è nato Papa, uno splendido maschietto di 2,550 Kg. Il parto si è rivelato più difficoltoso del previsto perche il bambino aveva due giri del cordone ombelicale intorno al collo ma alla fine si è risolto nel migliore dei modi con un bel pianto vigoroso. (grazie anche all’intervento di Giulia e Sara).
Questa non è altro che la conclusione di una serata altrettanto emozionante. Siamo stati infatti invitati nel convento dove abbiamo gustato una splendida cena indiana e un divertentissimo spettacolo di danza e cabaret interpretato dalle sisters più giovani.
Dopo un discorso di ringraziamento rivolto a tutti noi da Sr. Jain che ci ha profondamente emozionati, ci è stato anche donato un regalo molto gradito.
Questa mattina ultime visite nel villaggio di Vaddamanu a circa venti minuti da Thullur. Nonostante il numero ridotto di volontari e ruoli reinventati, abbiamo visitato oltre 200 persone.
Dopo un caloroso ringraziamento degli abitanti del villaggio a base di specialità indiane, abbiamo ripreso il nostro scuola bus per tornare al dispensario dove ci aspettava il nostro pranzo ovviamente con l’immancabile ottimo chapati.
Dopo una breve pausa abbiamo aiutato Sr.Jain a riordinare la farmacia in modo da facilitare il suo lavoro una volta partiti.
Il racconto di oggi è stato un po’ disordinato e per questo ci scusiamo ma l’emozione di stasera ci ha colti del tutto impreparati.
Vogliamo terminare l’ultimo diario da Thullur con un pensiero di ciascuno dei volontari. Inoltre non ringrazieremo mai abbastanza Sr. Jain per averci accudito,viziato e coccolato per tutti questi giorni.
Ecco a voi i commenti dei volontari:
“Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell’amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l’essenziale però, mi è bastato un istante.”( da Shantaram di Gregory David Roberts). Cosi comincia uno splendido libro sull’India che mi è stato regalato poco prima della partenza per questo viaggio. Ero partito immaginandomi questo paese in un certo modo. Giorno dopo giorno qualunque pensiero avessi fatto non si avvicinava minimamente alla realtà che abbiamo visto. Qui c’è tutto ma anche niente. Porto con me i loro sguardi, i loro bellissimi sorrisi che ti trasmettono una grande voglia di vivere. Spero di ricordare tutte le loro facce ma so già che con il tempo me le scorderò. Un motivo in più per tornare presto qui da loro. Sono davvero contento di aver fatto questa esperienza e non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha avvicinato a questo mondo fantastico di puro volontariato. Ho lavorato con persone davvero splendide. La ciliegina su un’ottima torta.
Gabriele Viviani
“Ci sono storie che si consumano quando le racconti, perdono ricchezza ed ogni parola si porta con sé un po’ degli attimi che l’hanno composta.
Ci sono storie che si consumano quando le racconti, come fiamma di fuoco, un fuoco che brucia, che scalda, che illumina e ravviva gli animi.
Del fuoco resta brace, caldo ricordo. Della brace resta cenere, tiepida memoria.
Ci sono storie che come fuoco si consumano, si fanno ricordo e poi memoria. E ricordare fa bene: è un buon allenamento per non farsi consumare, ma per consumarsi, scaldarsi, vivere e andare avanti.
Questa è la mia esperienza, i miei pensieri, la mia storia.”
Giacomo Nesi
Andhra Pradesh, Distretto del Guntur. Per chi ci è vissuto anche per soli 15 giorni come me, non potrà mai più essere solo un nome sul mappamondo. Andhra Pradesh Distretto del Guntur è un concerto di colori sgargianti e morbidi da cui emergono volti bellissimi, è un concerto di clacson assordanti di giorno e di cicale, grilli e rane che già agli ultimi raggi del tramonto iniziano a conversare allegramente tra loro come amiche davanti ad una tazza di thè interrotte ogni tanto dal maggiordomo Muezin o Canto Indù che offre loro qualche biscottino. E’ una miriade di forti sapori e odori di spezie che ti avviluppano il cervello e non di rado anche lo stomaco e l’intestino…!E’ un vortice di persone stupende molto cordiali ed ospitali. E poi ci sono le Sisters…..semplicemente meravigliose! che nel mezzo al nulla hanno costruito una scuola ed un dispensario aperto 24 ore su 24: e quando alla veneranda età di 88 anni ti sveglierai di soprassalto, nel buio della notte, piegata dal dolore di una maledettissima colica renale, saprai che non lontano da te ci sono un campanello, un cancello pronto ad aprirsi a qualsiasi ora ed una piccola suora, Dr. Suor Jain che insieme ad altri medici volontari (purtroppo solo quando ci sono) hanno voglia di aiutarti…un faro nella notte. Grazie India, grazie Sisters, grazie miei nuovi amici.
Nadia Bartoli
Scrivere le impressioni su questi giorni a Thullur… è strano stasera dopo questo giorno intenso. La prima cosa che passa per la testa è Suor Jain, imperscrutabile, sempre indaffarata, sempre già al prossimo pensiero… stasera l’abbiamo vista in tutta la sua dolcezza e umanità ringraziarci per il nostro lavoro, e poi dopo pochi minuti ho avuto la fortuna di vederla concentratissima in sala parto, a dirigere con sicurezza una situazione difficile… con i pochi mezzi disponibili qui al dispensario e nei villaggi compie un lavoro egregio; mi ricorderò di lei, della sua testardaggine, della sua umiltà e della sua ironia nel mio percorso... Il pensiero va alle altre sorelle, sia quelle più giovani che quelle più anziane, con cui abbiamo scherzato e riso, che ci hanno coccolato, che ci hanno assecondato in ogni richiesta… non ci sono parole per descrivere quanto sono ospitali! E poi il pensiero esce dal dispensario, e va in giro a Thullur e nei villaggi, per i campi, per le strade… mi sono sentita nel cuore dell’India, immersa in un’atmosfera densa (sarà mica l’umidità?), fatta di campi verdi, con uomini e donne chini a lavorare, tagliati dalle strade percorse dagli autobus gialli e dalle mucche, e qua e là i templi coloratissimi, e ogni tanto un villaggio con qualche scimmia qua e là, le persone indaffarate a lavare la domenica mattina, oppure intente a qualcosa, che sia anche solo il riposare… mi porto in Italia l’esempio della loro ospitalità, sconfinata, e un certo senso di sorpresa nel vedere come le donne sono rispettate, i bambini amati, e come le diverse religioni stanno l’una accanto all’altra senza pestarsi i piedi… lo ammetto, ero partita prevenuta! Infine il pensiero va in città, che caos, quante impressioni infinite di colori, di rumore, di oggetti e di persone tutte concentrate… troppe cose da assaggiare e da vedere tutte insieme! L’ultimo pensiero è per i miei compagni di viaggio, con cui ho condiviso questi giorni, siete, ognuno a suo modo, eccezionali… vi porterò con me a lungo.
Daniela Bartoli
Che dire di questa fantastica esperienza … non ci sono sufficienti parole per poter descrivere i paesaggi, le atmosfere, i sapori, gli odori e soprattutto i volti e gli sguardi che ho potuto incontrare in queste tre settimane ormai trascorse. L’idea di partire per questa missione in questo piccolo villaggio dell’ Andhra Pradesh, Thullur, è cominciata casualmente, una sera in un pub, ma è proprio in questo modo che nascono e si sviluppano i progetti migliori. Sicuramente tutte le Sister e prima fra queste la dr.ssa sr Jain hanno reso il soggiorno e l’attività lavorativa ancora più belli. Grazie di cuore. Un ultimo pensiero, ma non per questo meno importante, è rivolto a tutti i miei compagni di viaggio che con la loro simpatia hanno reso questi momenti ancora più indimenticabili. Grazie mille per tutto.
Sara Becherucci
Sono veramente felice di aver vissuto questa missione, felice di essere stata in India. Questo paese pullula di vita in continuo movimento, di odori rumori e sapori indimenticabili. Dal punto di vista umano come quasi sempre succede quando parti per dare qualcosa agli altri, torni sicuramente più ricco di prima. Porto con me tante immagini di donne bellissime avvolte in splendidi e coloratissimi sari e bambini dai grandi occhi neri. Gente poverissima e pure così accogliente e dignitosa. Come medico, sinceramente, mi sono chiesta più volte se quello che stavamo facendo avesse realmente senso. Sicuramente il nostro lavoro è stato una piccolissima goccia in mezzo ad un oceano, ma probabilmente è quello che si poteva fare, almeno per il momento. Spero che il clima gioioso e scanzonato che traspare anche dalle foto che vi abbiamo mandato e che io per prima ho caldamente alimentato non venga scambiato per leggerezza o superficialità. Credo che anche le situazioni più difficili possano essere affrontate col sorriso sulle labbra, senza che questo significhi essere poco seri, e sono più che mai convinta che in certe situazioni un sorriso sia più efficace di un’aspirina! Ringrazio di cuore i miei compagni d’avventura senza i quali quest’esperienza non sarebbe stata così bella e le Sisters che in questi giorni ci hanno fatto sentire come a casa. Alla dr.ssa sr. Jain ed a tutte le sisters va tutta la mia stima per il lavoro che svolgono ogni giorno in questo piccolo villaggio dell’Andhra Pradesh, un lavoro silenzioso ma preziosissimo.
Ilenia Falai
“A volte mille parole non sono sufficienti per esprimere un’ emozione. E una fotografia non basta per descrivere il sorriso di una vecchia che si riguarda nello schermo di una macchina fotografica, la stretta di mano del capo villaggio soddisfatto della giornata di lavoro, il calore dei bambini, la complicità dei compagni, lo sguardo luminoso di una madre che stringe al seno il proprio bambino. Ma forse ne può bastare una: GRAZIE.”
Giulia Braccesi