Obiettivi:
Conoscere la realtà in cui vivono gli abitanti delle periferie più povere delle città di Dakar e di Touba e per apprendere le loro necessità, sia sanitarie che di vita quotidiana al fine di programmare al meglio l'erogazione di futuri aiuti di primaria necessità; effettuare incontri istituzionali volti a intraprendere accordi per la gestione logistica degli aiuti.
Partecipanti:
Membro del Coordinamento Associazioni Senegalesi in Toscana (C.A.S.TO.): Dia Papa Demba
Medico Generico: Martini Giorgio
Farmacista: Spagnolo Cinzia
Volontari: Fantozzi Rita, Trinci Paolo, Ricci Roberto
Periodo:
dal 5 al 11 novembre 2009
Sabato 7 Novembre2009
Sveglia di buon ora per rispettare l’appuntamento con un organizzazione che si occupa dei diritti dell’infanzia con l’incontro al centro che accoglie i bambini delle strade della periferia.
In questa struttura vengono tenuti occupati con lavori manuali molti bambini sordomuti, ex o tuttora
dediti alla droga, comunque appartenenti a famiglie inesistenti da un punto di vista del coinvolgimento sociale. Dopo questo breve incontro, ha avuto inizio il programma odierno che prevedeva le visite a diverse scuole delle cosiddette banlieus ( quartieri periferici ultra degradati) alla periferia di Dakar, che recentemente hanno subito allagamenti di gravi proporzioni, tali da rendere inagibili situazioni abitative e non solo. La realtà, pur nella tragicità comune di case ancora completamente allagate dopo un mese dalla fine delle piogge, si è presentata a noi sotto due diversi aspetti: nella prima scuola un gruppo di donne ha preso in mano la situazione per far fronte a ciò che le istituzione mai avevano intrapreso, maggiormente in questa ultima tragica situazione. Si sono costituite in una sorta di mutuo soccorso e con un piccolo contributo economico frutto di autotassazione hanno ripristinato la scuola allagata, riverniciata e soprattutto si sono dotate di una idrovora per aspirare l’acqua dall’interno delle case. Il comune, in questa situazione, ha stanziato fondi per litri e litri di benzina, ma le motopompe sono rimaste silenziose perché solo poche gocce del prezioso liquido sono veramente arrivate a chi ne aveva bisogno. H.H.P.P. ha riempito immediatamente due taniche di benzina da litri venti donandole a questa coraggiosa comunità.
Caramelle, giocattoli, vestiti, palloncini, cappellini e quant’altro portato dall’Italia è stato distribuito ai piccoli presenti per la gioia loro e delle proprie madri.
Per contro, nella seconda visita, in una zona della periferia che fino a poco tempo fa era semplicemente campagna e che in questi ultimi anni è cresciuta smisuratamente per il sopraggiungere di migliaia e migliaia di persone col sogno del miraggio cittadino, un numero considerevole di persone vive in ambienti malsani ed in promiscuità con animali più o meno da cortile e senza la benché minima volontà di migliorare la situazione. Bambini sporchi, malvestiti che sono stati capaci solo di spintonarsi fra di loro ed assalire noi volontari come cavallette per accaparrarsi un regalo od una penna che comunque erano destinati solo a loro. Anche Papa, la nostra guida senegalese, ad un certo punto ha ritenuto di farci rientrare perché la cosa non appariva più gestibile. Scoraggiati ma cedendo di fronte alla dura realtà ci siamo incamminati verso la nostra auto con i bambini aggrappati materialmente a noi, durante il cammino ed all’auto quando eravamo in marcia. Il nostro allontanarsi è stato accompagnato dalle loro grida continue di :- Argent!!!! Argent!!!. Rattristati da questa esperienza siamo rientrati in albergo programmando per domani l’incontro con Padre Pier Franceso e la successiva visita dei villaggi a nord verso il celeberrimo Lac Rose ( Lago Rosa).
Qui siamo nella melma senegalese a voi asciutta Italia!