Obiettivi:
1° PARTE - ANDHRA PRADESH
Attività sanitaria: visite mediche ad adulti e bambini (e somministrazione medicinali) con base all'ospedale Mary Matha di Thullur e camp giornalieri nei villaggi limitrofi.
Verifica ed aggiornamento delle adozioni a distanza.
Distribuzione di beni di prima necessità.
Verifica stato avanzamento lavori progetto "Completare lo strumentario sanitario e chirugico dell'Ospedale Mary Matha"
Verifica stato avanzamento lavori progetto "Costruzione poliambulatorio oculistico e odontoiatrico".
2° PARTE - KERALA
Attività sanitaria: visite mediche ai bambini dei 7 orfanotrofi nel distretto di Kottayam che l'associazione sostiene attraverso il progetto di adozione a distanza
Verifica ed aggiornamento delle adozioni a distanza.
Distribuzione di beni di prima necessità.
Partecipanti:
Medici: Martini Giorgio - Medico generico; Cavalletti Anna Paola, Ravalli Gabriella - pediatra; Raco Roberta - Cardiologa; Sansone Enza - Ginecologa
Volontari: Paccosi Sergio, Sarti Elisabetta, Sodini Luciano, Vannini Barbara, Zampieri Massimiliano
Periodo:
13 - 29 settembre 2009
Luogo di svolgimento:
Dal 13 al 23 Settembre: Guntur District, Stato di Andhra Pradesh presso la Missione Mary Matha delle Suore Terziarie Francescane Regolari di Ognissanti di Thullur
Dal 23 al 29 Settembre: Kottayam District, Stato del Kerala presso l'orfanotrofio Assisi Baby Sadan di Panachepally
21 settembre
Oggi abbiamo trascorso l’intera giornata al Dispensario Mary Matha dove sono state effettuate ben 311 visite e 35 vaccinazioni.
All’inizio della mattina si è presentata la nostra paziente trasfusa, in condizioni fisiche decisamente migliorate rispetto a ieri. Dal valore di 3 l’emoglobina è salita a 4,8mg/dl a conferma che le due sacche di sangue hanno tamponato la situazione al momento. Sottolineiamo “al momento”, perché ci siamo resi conto che il problema fisico è solo la manifestazione organica di un grave disagio psico-emotivo. Nell’ultimo incontro di stamani, con delle semplici domande, abbiamo appurato come la grande difficoltà fisica dipendesse dal fatto che la famiglia l’aveva costretta ad abbandonare l’università che frequentava con profitto, per tornare a Thullur nella capanna dei genitori a lavorare nei campi, invece di continuare a vivere in città assieme alla zia. Di conseguenza si è chiusa in se stessa, andando incontro ad una condizione di grave anoressia.
Compreso il problema, tutti d’accordo, abbiamo deciso di inserirla nel progetto Jeevan di adozione a distanza. La somma sarà suddivisa in una parte da consegnare a lei come remunerazione per il lavoro che inizierà a svolgere presso il Dispensario in aiuto alle suore infermiere; un’altra parte verrà accantonata da Suor Jain in un libretto di risparmio, che le servirà per terminare gli studi universitari e realizzare così il suo sogno di diventare insegnante.
A queste semplici parole l’espressione della ragazza è mutata di colpo, ha cominciato a sorridere e si è affettuosamente lasciata avvicinare da tutti noi.
Pur non rientrando nei casi comunemente proposti per l’adozione a distanza, che riguardano bambini, riteniamo che la storia di questa ragazza sia talmente particolare e commovente, da poter fare un’eccezione.
Altro caso veramente particolare incontrato oggi è stato quello di Sai, un bambino orfano di entrambi i genitori che adesso vive con la nonna la quale, per mantenerlo, lavora nei campi; lo avevamo visitato qualche giorno fa e lamentava cefalea, era pallido e sofferente. Da subito avevamo deciso di inserirlo nel programma di adozione a distanza. Questa mattina è ritornato con febbre alta, colorito molto pallido e con aspetto particolarmente compromesso. Abbiamo richiesto un emocromo, prontamente effettuato da Suor Jain, risultato fortemente patologico: 3,7 mg/dl di emoglobina. Abbiamo allora deciso di ricoverarlo presso l’Ospedale di Guntur per accertamenti diagnostici, naturalmente a spese dell’Associazione.
In mattinata è tornato anche un signore, da noi conosciuto perché padre di una bambina adottata a distanza, che lo scorso anno aveva avuto un infarto; a seguito di questo era stato sottoposto ad una coronarografia (un esame molto costoso necessario per studiare le arterie del cuore) per eseguire il quale si era indebitato enormemente. Nonostante la nostra insistenza, si è rifiutato di accettare che coprissimo in parte quanto da lui dovuto; ad ogni modo la dr.ssa Roberta ha constatato che la cura attualmente in corso risultava adeguata al caso, con l’unica richiesta di eseguire un test da sforzo che il signore ha accettato di farsi pagare. Felici per il compromesso raggiunto, se ne è andato con l’accordo di tornare da Sr Jain una volta effettuato l’esame suddetto.
La dr.ssa Enza infine ha visitato una giovane donna di 19 anni, gravida all’ottavo mese, HIV positiva con i genitori e una sorella morti di Aids; i controlli eseguiti e l’ecografia hanno mostrato un decorso della gestazione apparentemente regolare. Enza è rimasta colpita soprattutto dall’espressione sorridente e serena della ragazza, in contrasto con la possibile evoluzione clinica negativa sua e del bambino. A questo proposito Sr Jain ci ha detto che in questa zona i casi di positività all’HIV non sono rari e questo ci ha fatto riflettere su quanto ci sarebbe da fare anche a livello di prevenzione.
Durante la giornata abbiamo avuto modo di incontrare diversi specialisti per cominciare a delineare un potenziamento operativo dell’ospedale ginecologico e la messa in funzione del poliambulatorio; siamo in attesa di preventivi specifici che ci permetteranno di porre in essere quanto prima un progetto strutturato - sia dal lato odontoiatrico, che da quello oculistico - da sottoporre a tutti coloro che vorranno e potranno contribuire alla sua realizzazione, in qualita’ di finanziatori-sostenitori e/o volontari attivi.
Domani ci aspetta l’ultimo giorno di lavoro al dispensario di Thullur; stanchi andiamo a dormire accompagnati dai tuoni in lontananza che ci fanno sperare in una rinfrescata notturna. Buonanotte.
Qui India a voi Italia!