Obiettivi:
Svolgimento dell'attività sanitaria attraverso le visite mediche ambulatoriali effettuate dai medici volontari e la somministrazione gratuita dei relativi medicinali; tali attività verranno effettuate sia all'interno dell’ospedale Mary Matha di Thullur – inaugurato il 16 settembre u.s dai volontari di H.H.P.P. Onlus in missione - sia nei camp organizzati in piccoli villaggi del distretto di Guntur. Campagna di vaccinazione anti epatite B condotta su 800 alunni di una scuola limitrofa all’ospedale. Distribuzione di beni di prima necessità.
Partecipanti:
Medici: Dr. Becherucci Paolo, pediatra - Dott.ssa Biancalani Luciana, pediatra - Dott.ssa Fanelli Lidia, pediatra - D.ssa Boccara Aryele, medicina generale.
Volontari: Belfiore Palma, Di Liddo Michelina, Gentili Giovanni, Ricci Roberto
Periodo:
23 novembre – 5 dicembre
30 Novembre 2008
Oggi domenica non si lavora. KIKIRIKI: sveglia all’alba! Preso il caffè e il "Malarone" siamo partiti per Gunthur dove abbiamo visitato l’ospedale presso il quale vengono effettuati tutti gli accertamenti che non riusciamo a fare al dispensario. L’ospedale ci ha lasciato una buona impressione per l’ordine e la pulizia. Dopo la visita siamo stati ricevuti dall’Amministratore, una signora gentile e distinta. Dall’altra parte del cortile c’era la chiesa di St. Joseph dove abbiamo assistito alla messa insieme ai numerosi fedeli. Tra la moltitudine dei colori dei sahri delle donne e le candide camicie stirate degli uomini, spiccava il blu della nostra divisa H.H.P.P. . Dopo una rapida colazione consumata sullo scuolabus siamo partiti in gita verso il Golfo del Bengala. Abbiamo viaggiato per tre ore attraversando città piene di traffico e di gente indaffarata, villaggi di capanne dove i bambini giocavano nel fango. Uomini e bestie mescolati nella vita quotidiana. Nonostante fosse domenica la vita in campagna non si può fermare: le donne lavavano i panni nel fiume, i pastori portavano le bestie al pascolo, i contadini curavano i campi. In città una catena umana portava il cemento sul tetto di una casa in costruzione. Proseguendo abbiamo attraversato risaie, piantagioni di cotone e acquitrini fino ad arrivare finalmente all’oceano indiano, dove l’impatto è stato di gente festante.Le giovani suore che non erano mai state al mare, sono entrate nell’acqua con il loro saio, bagnandosi fino al collo. La cosa che ci colpisce di più è il contrasto tra la miseria di questa gente e la loro gioia di vivere. Noi che abbiamo tanto dovremmo forse accontentarci un po’ di più? Il senso che vorremmo dare a questa giornata è che per sorridere basta poco e che noi l’abbiamo dimenticato.