Obiettivi:
Svolgimento dell'attività sanitaria attraverso le visite mediche ambulatoriali effettuate dai medici volontari e la somministrazione gratuita dei relativi medicinali; tali attività verranno effettuate sia all'interno dell’ospedale Mary Matha di Thullur – inaugurato il 16 settembre u.s dai volontari di H.H.P.P. Onlus in missione - sia nei camp organizzati in piccoli villaggi del distretto di Guntur. Campagna di vaccinazione anti epatite B condotta su 800 alunni di una scuola limitrofa all’ospedale. Distribuzione di beni di prima necessità.
Partecipanti:
Medici: Dr. Becherucci Paolo, pediatra - Dott.ssa Biancalani Luciana, pediatra - Dott.ssa Fanelli Lidia, pediatra - D.ssa Boccara Aryele, medicina generale.
Volontari: Belfiore Palma, Di Liddo Michelina, Gentili Giovanni, Ricci Roberto
Periodo:
23 novembre – 5 dicembre
4 Dicembre 2008
Siamo in partenza, anche questa missione è finita. Abbiamo fatto 1.429 visite e 787 prime vaccinazioni per l’epatite B e Suor Jain somministrerà le dosi successive, coadiuvata dalle infermiere del dispensario. Tante le medicazioni per ustioni e infezioni non siamo riusciti a contarle perchè S. Jain ha fatto di noi una piccola equipe chirurgica in cui ciascuno lavorava in autonomia, aiutato dalle infermiere.
Le impressioni che ci portiamo a casa:
ALMA: Missione terminata: prima esperienza al quanto positiva, anche se un po’ sconcertante. Spinta dal desiderio di dare, devo ammettere che questa è la gente giusta, perché sa ricevere anche niente facendoti sentire più grande e generoso di quello che realmente siamo. Un grazie particolare a Suor Jain che ha fatto di tutto per farci sentire a casa.
ARYELE: Casa di pace “HHPP-Suor Jain” Ogni individuo è singolare ed ha le proprie peculiarità, secondo il suo bagaglio genetico ed il suo entroterra culturale. Ma in questa casa ispirata al bene, tutti noi così diversi, siamo stati accomunati dagli stessi ideali. Così, abbiamo cercato di dare il meglio di noi stessi, ognuno a modo suo. Abbiamo lavorato in armonia e sempre con il desiderio di dare un po’ di conforto a coloro che ci hanno voluto visitare. Grazie ai Pazienti per la fiducia, grazie a Suor Jain ed alle sue consorelle per quanto fanno; grazie a HHPP per l’opportunità di renderci migliori.
GIOVANNI: La terra, vista dallo spazio freddo e buio, appare avvolta in una luce blu e arancione (la luce della vita - dell’amore). Ebbene, sono sicuro che a causa della nostra missione in India, questa luce da oggi sarà ancora più splendente.
LIDIA: Il mio primo incontro con l’India è stato quando sono stata avvolta dall’odore delle spezie all’uscita dell’aeroporto. Dopo c’è stato l’incontro con la gente e tutti i bambini che nonostante lo stato di estrema povertà e le condizioni di malattia a volte molto gravi e invalidanti conservano il sorriso nei loro grandi occhi scuri……Mi sono resa conto che hanno bisogno di grandissimi sostegni, ma ho anche capito che il piccolissimo aiuto che ognuno di noi può dare anche se è un granello di sabbia può fare tanto.
MICHELA: Ognuno di noi ha tanto da donare,il difficile è….esserne capaci. Questo mio sogno in parte si è realizzato.IL mio piccolissimo contributo mi ha resa molto felice.Rientro a casa con il ricordo indelebile dei volti di Suor Jain e di tutte le altre, sempre sorridenti e dal volto sereno. Sento anche di menzionare tutto il team congratulandomi con tutti. Il mio cuore gonfio di amore per le persone che forse non rivedrò più mi accompagneranno lungo il percorso di vita. Con il mio affetto ringrazio HHPP.
PAOLO: Conoscevo l’HHPP e le sue attività per Luciana, avevo detto “un giorno partirò anch’io in missione”. Poi mi hanno detto che c’era una attività a novembre e, come tutte le decisioni migliori della mia vita, in un attimo ho deciso di partecipare. Tutti mi chiedevano se ero pronto ma, preso nel vortice del lavoro, quasi non avevo avuto tempo di pensarci; forse però se decidi di partire sei già pronto dentro. Alla partenza avevo alcuni dubbi, in particolare se sarei stato capace di fare bene il dottore in una realtà così diversa dalla mia abituale. Dopo qualche difficoltà iniziale, soprattutto guardando Suor Jain lavorare, ho imparato tante cose nuove e spero di aver dato un contributo medico importante. Ho anche imparato ad apprezzare le qualità positive di ciascun membro del gruppo: forse nella mia vita non sempre ci ero riuscito, accecato dalla ricerca dell’efficienza e della perfezione. L’aspetto dei sentimenti è stato importante: sofferenze, povertà, malattie non curate ma anche tanta dignità, allegria, sorrisi e voglia di fare della gente. Le mie sensazioni più forti ma anche più difficili emozionalmente: il dolore dell’uomo ustionato durante la medicazione e la visita alle capanne del villaggio vicino al dispensario. Mi sono reso conto di quanto alcuni piccoli interventi possano migliorare la vita: dagli spazzolini da denti al tetto di muratura. Noi medici possiamo aiutare ma serve anche altro. Proverò ad impegnarmi per fare proseliti e trovare risorse. Spero di tornare qui per vedere realizzato qualcosa di grande e dare di nuovo il mio contributo. Un grazie a tutti.
ROBERTO: E’ stata un’esperienza incredibile ed indescrivibile in poco tempo. Resterà incisa nel mio cuore e nella mia mente per “sempre”. Per questo mi sento in dovere di ringraziare chi mi ha permesso di affrontarla. In primis la mia famiglia, a seguire tutti i miei collaboratori di Italstudio, i miei soci e tutti coloro che hanno contribuito a portare un tangibile contributo alla H.H.P.P. per la popolazione di Thullur. Un grazie ai miei compagni di missione che mi hanno sopportato per tutto il periodo. Un ringraziamento speciale alle suore che ci hanno trattati come dei Re, alle ragazze praticanti infermiere e uno particolare a Sr. Jain. Mi avevano parlato di lei ma è impossibile immaginare chi veramente è senza viverle accanto. Ed io ho avuto la FORTUNA di poterlo fare. Grazie.
LUCIANA: Tutte le volte che torno In India mi vengono in mente le parole di Madre Teresa di Calcutta: “non importa se quello che fai è una piccola goccia… milioni di gocce fanno un oceano….. . Volevo tornare a Thullur per vedere l’ospedale costruito con l’impegno di tutti i sostenitori dell’H.H.P.P.; ma ho avuto di più ho visto con i miei occhi il permesso di costruzione per il nuovo ambulatorio. Voglio ringraziare: tutti i componenti della missione che con il loro impegno hanno reso leggero il lavoro e divertenti le giornate passate insieme, il dr. George che mi ha supportato nel compito di capomissione, Suor Jain la nostra forza e sicurezza, tutti gli amici che ci sono stati vicini. Un ringraziamento particolare a Paolo che ha voluto condividere con me il sogno umanitario e alla gente di Thullur che ci fa tornare a casa più ricchi della cosa più importante: l’amore per gli altri.