Obiettivi:
Verifica della conclusione dei lavori di costruzione dell'ospedale ginecologico per l'ampliamento al Mary Matha Dispensary di Thullur e relativa inaugurazione della struttura che si terrà il 16 settembre. Consueto svolgimento dell'attività sanitaria che si realizzerà attraverso le visite mediche effettuate dai medici volontari e la somministrazione gratutita di medicinali – attività che avverranno sia all'interno della struttura ospedaliere del Mary Matha, sia nei camp organizzati nei villaggi limitrofi a Thullur. Aggiornamento delle adozioni a distanza. Distribuzione di beni di prima necessità.
Partecipanti:
Medici: Dott.ssa Bonelli Sara Irene, Dott.ssa Iacopini Sarah, Dott.ssa Filardo Francesca Paola, Dr. Martini Giorgio – medicina generale, broncopneumologia - Dott.ssa Ravalli Gabriella - pediatra.
Volontari: Lotti Emiliano, Raspi Costantino, Sodini Luciano, Vannini Barbara
Periodo:
14 - 27 settembre 2008
15 Settembre 2008
Alle ore 03,30 il suolo indiano ci ha accolti al nuovo aeroporto internazionale Rahjiv Gandhi di Hyderabad, struttura avveniristica all’avanguardia anche per un paese occidentale , dove c’erano ad aspettarci la Dottoressa Sr Jain e la Farmacista Sr Ancy. Non sono certo mancati i baci e gli abbracci per tutti, dai più anziani (parlando di presenza in H.H.P.P.) ai neofiti. Dopo aver caricato 3 jeep con i nostri bagagli e le nostre persone, siamo partiti per quello che era stato prospettato come un “comodo e rapido” trasferimento alla nostra meta finale di Thullur. Durante le 9 NOVE ore di viaggio, lungo la “strada” (se tale termine è accettabile per il nastro di asfalto più che malconcio) abbiamo incontrato di tutto : appena usciti dall’aeroporto un gravissimo incidente fra un camion ed una piccola vettura Ambassodor ridotta come una schiacciata, un traffico molto intenso nonostante l’ora, l’uso costante e sconsiderato dei fari abbaglianti che accecavano gli autisti ed… i passeggeri ( probabilmente il suggerimento di Battisti di “… guidare a fari spenti nella notte…” non è mai arrivato in India), il frastuono ininterrotto dei clacson usati anche per risvegliare le formiche di passaggio, assenza completa di qualsiasi regola di viabilità automobilistica, le cunette lungo il viaggio che puntualmente svegliavano chi cercava un po’ di conforto fra le braccia di Morfeo, gli slalom ai quali sono stati obbligati gli autisti per schivare gli innumerevoli bufali, capre, maiali,cani e galline, incuranti del pericolo. Abbiamo attraversato molti villaggi, dove la nostra pelle chiara ha suscitato interesse e curiosità negli occhioni neri della gente del posto. A metà viaggio sosta programmata ad un “resort” ( dotato di toilet che “resortava” anche i morti con i propri effluvi) dove abbiamo gustato una colazione tipica indiana a base di una frittatina ripiena di pane tostato, accompagnata da una salsina super piccante, che con molta fantasia ricordava il nostro kecth-up. Dopo un totale di viaggio di 29 (ventinove !!!) ore siamo finalmente arrivati alla nostra agognata meta; nonostante la stanchezza, i nostri occhi sono stati risvegliati ed illuminati dalla visione della struttura dell’Ospedale Ginecologico, realizzato al disopra di ogni nostra più rosea aspettativa. Saluto indiano da parte di tutte le Suore presenti, compresa la Madre Generale Superiora venuta appositamente dall’Italia in occasione dell’inaugurazione, pranzo frugale, riposo altrettanto frugale ( vista la brevità), e pomeriggio dedicato a suddividere tutto il materiale portato al nostro seguito. Al Dispensario, non programmati, si sono presentati 4 pazienti che prontamente hanno potuto trarre beneficio dall’intervento sanitario dei nostri Medici. I Volontari si sono dedicati all’apprendimento del programmi di acquisizione e gestione delle cartelle cliniche e tutta la farmacia è pronta ad affrontare l’assalto di questi “ poor people “. In questa che da oggi per noi è la penisola dei semi-famosi, mentre c’è qualcuno dall’altra parte del mondo che lotta con i mosquitos, noi lottiamo costantemente con le malefiche e speriamo non malariche zanzare, e se proprio ci dovesse andare male…. speriamo che sia maschio ( l’anofele!!!!! )