9° in India-Set 2008

Dal 14.09.2008

Obiettivi:
Verifica della conclusione dei lavori di costruzione dell'ospedale ginecologico per l'ampliamento al Mary Matha Dispensary di Thullur e relativa inaugurazione della struttura che si terrà il 16 settembre. Consueto svolgimento dell'attività sanitaria che si realizzerà attraverso le visite mediche effettuate dai medici volontari e la somministrazione gratutita di medicinali – attività che avverranno sia all'interno della struttura ospedaliere del Mary Matha, sia nei camp organizzati nei villaggi limitrofi a Thullur. Aggiornamento delle adozioni a distanza. Distribuzione di beni di prima necessità.

Partecipanti:
Medici: Dott.ssa Bonelli Sara Irene, Dott.ssa Iacopini Sarah, Dott.ssa Filardo Francesca Paola,  Dr. Martini Giorgio – medicina generale, broncopneumologia -  Dott.ssa Ravalli Gabriella - pediatra.
Volontari: Lotti Emiliano, Raspi Costantino, Sodini Luciano, Vannini Barbara

Periodo:
14 - 27 settembre 2008

DIARIO GIORNALIERO


14 Settembre 2008
FINALMENTE SI PARTE!!! Dopo settimane di intensi preparativi trascorsi a far coincidere al massimo la voglia di portarsi dietro il mondo per poterlo donare ai bambini indiani e la necessità di conciliare tale desiderio con la estrema limitazione del peso del bagaglio da portarci appresso, ecco l’alba del giorno programmato da tempo. Ed è alba nel senso letterale della parola perché è proprio al sorgere del sole che i nostri 9 volontari sono usciti di casa per trovarsi puntuali alle ore 06,45 in Piazza della Stazione a Montecatini. Dopo i saluti pieni di affetto dei familiari che hanno voluto condividere il momento della partenza, via con il furgone e l’auto prese a noleggio destinazione Roma, Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci. Viaggio più che piacevole con alla guida Emiliano ed il Dr George , sosta tecnica ad Arezzo dove abbiamo imbarcato la Dottoressa Gabriella, altra sosta “tecnico-fisiologica” all’area di Fabro ed arrivo in perfetto orario per il famoso chek-in. E diciamo famoso perché tale momento rappresenta sempre un’esperienza molto delicata legata al numero esorbitante di bagagli che abbiamo appresso ed al peso di quelli a mano: in 9 persone ci siamo presentanti ai banchi della Qatar Airwais con 19 valigie e 12 bagagli a mano !      Ecco che la missione è già iniziata con  un miracolo : la moltiplicazione dei bagagli, perché i 18 preparati dai volontari nei giorni scorsi sono diventati all’improvviso 19 ! Dopo un momento di leggero imbarazzo, incastrando i pesi di una borsa con l’altra, siamo riusciti ad imbarcare tutto senza nessuna difficoltà. Classica foto del gruppo H.H.P.P. alla partenza sotto l’uomo Vetruviano di Leonardo all’interno dei locali del Terminal C e via all’imbarco. Il traffico aereo della capitale ci ha fatto partire con circa 30 minuti di ritardo; il volo è stato più che piacevole dal momento che, non essendo l’aereo eccessivamente affollato, abbiamo potuto cambiare il posto assegnato per distendere comodamente le gambe e potere riposare. L’arrivo a Doha è avvenuto in perfetto orario e, dopo l’abbraccio soffocante del caldo del deserto scendendo dalla scaletta dell’aereo, abbiamo fatto un trasferimento veloce nell’immenso aeroporto della capitale del Qatar, verso il  nuovo aereo che ci porterà ad Hyderabad. In questa occasione questo si è mosso sulla pista addirittura con qualche minuto in anticipo, partenza in orario quasi perfetto e posizionamento comodamente allungato delle nostre gambe sulla fila di sedili vicini alle uscite di sicurezza.    Il sonno ristoratore è sceso sulle palpebre di molti dei 9 volontari e tra sonno, silenzi, pensieri per l’avventura che ci aspetta tutti ed il ricordo dei nostri cari a casa dei quali già sentiamo la mancanza, il tempo trascorre sereno e ci avvicina all’arrivo alla nostra meta. Qui ci aspetta la nostra Sr Jain insieme alla quale nei prossimi giorni ed esattamente il 16 Settembre condivideremo la felicità dell’inaugurazione della realizzazione e completamento dell’Ospedale Ginecologico di Thullur, materializzazione in terra indiana del Sogno Umanitario dalla Valdinievole nel Mondo.



15 Settembre 2008
Alle ore 03,30 il suolo indiano ci ha accolti al nuovo aeroporto internazionale Rahjiv Gandhi di Hyderabad, struttura avveniristica all’avanguardia anche per un paese occidentale , dove c’erano ad aspettarci la Dottoressa Sr Jain e la Farmacista Sr Ancy. Non sono certo mancati i baci e gli abbracci per tutti, dai più anziani (parlando di presenza in H.H.P.P.) ai neofiti. Dopo aver caricato 3 jeep con i nostri bagagli e le nostre persone, siamo partiti per quello che era stato prospettato come un “comodo e rapido” trasferimento alla nostra meta finale di Thullur. Durante le 9 NOVE ore di viaggio, lungo la “strada” (se tale termine è accettabile per il nastro di asfalto più che malconcio) abbiamo incontrato di tutto : appena usciti dall’aeroporto un gravissimo incidente fra un camion ed una piccola vettura Ambassodor ridotta come una schiacciata, un traffico molto intenso nonostante l’ora, l’uso costante e sconsiderato dei fari abbaglianti che accecavano gli autisti ed… i passeggeri ( probabilmente il suggerimento di Battisti di “… guidare a fari spenti nella notte…” non è mai arrivato in India), il frastuono ininterrotto dei clacson usati anche per risvegliare le formiche di passaggio, assenza completa di qualsiasi regola di viabilità automobilistica, le cunette lungo il viaggio che puntualmente svegliavano chi cercava un po’ di conforto fra le braccia di Morfeo, gli slalom ai quali sono stati obbligati gli autisti per schivare gli innumerevoli bufali, capre, maiali,cani e galline, incuranti del pericolo. Abbiamo attraversato molti villaggi, dove la nostra pelle chiara ha suscitato interesse e curiosità negli occhioni neri della gente del posto. A metà viaggio sosta programmata ad un “resort” ( dotato di toilet che “resortava” anche i morti con i propri effluvi) dove abbiamo gustato una colazione tipica indiana a base di una frittatina ripiena di pane tostato, accompagnata da una salsina super piccante, che con molta fantasia ricordava il nostro kecth-up. Dopo un totale di viaggio di 29 (ventinove !!!) ore siamo finalmente arrivati alla nostra agognata meta; nonostante la stanchezza, i nostri occhi sono stati risvegliati ed illuminati dalla visione della struttura dell’Ospedale Ginecologico, realizzato al disopra di ogni nostra più rosea aspettativa. Saluto indiano da parte di tutte le Suore presenti, compresa la Madre Generale Superiora venuta appositamente dall’Italia in occasione dell’inaugurazione, pranzo frugale, riposo altrettanto frugale ( vista la brevità), e pomeriggio dedicato a suddividere tutto il materiale portato al nostro seguito. Al Dispensario, non programmati, si sono presentati 4 pazienti che prontamente hanno potuto trarre beneficio dall’intervento sanitario dei nostri Medici. I Volontari si sono dedicati all’apprendimento del programmi di acquisizione e gestione delle cartelle cliniche e tutta la farmacia è pronta ad affrontare l’assalto di questi “ poor people “. In questa che da oggi per noi è la penisola dei semi-famosi, mentre c’è qualcuno dall’altra parte del mondo  che lotta con i mosquitos,  noi lottiamo costantemente con le malefiche e speriamo non malariche zanzare, e se proprio ci dovesse andare male…. speriamo che sia  maschio ( l’anofele!!!!! )  



16 Settembre 2008
D-DAY !  Oggi è il giorno tanto atteso da tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’Ospedale Ginecologico di Thullur: Sua Eccellenza il Vescovo di Guntur, con uno stuolo di Sacerdoti e Suore, dopo che la Madre Generale Sr Samuela ha tagliato il nastro che ha ufficialmente dato l’avvio alla vita della struttura sanitaria e che il Dr George ha scoperto la targa commemorativa dell’evento, ha celebrato la Santa Messa. Al termine si sono succeduti discorsi dei vari intervenuti, ringraziamenti e doni per i presenti, compresi gli operai che materialmente hanno portato a termine la costruzione e noi volontari di H.H.P.P. che, insieme a voi rimasti in Italia, l’abbiamo sostenuta con tutto il nostro impegno. Tutta la cerimonia è stata gioiosamente accompagnata dalla presenza, dai canti e dai balli dei numerosi bambini della Scuola interna alla missione. Dopo solo 2 ore  di cantilene indiane e di caldo asfissiante, siamo andati a pranzo tutti insieme e in questa occasione Costantino ha dato sicuramente il meglio di se stesso. Il Vescovo, che è conosciuto per essere una persona che parla poco con gli altri e sorride meno con tutti, non ha potuto fare a meno di sciogliere il suo glaciale riserbo di fronte al nostro irrefrenabile volontario pisano, parlando anche in italiano, sorridendo e talvolta addirittura ridendo di gusto. Dal momento che Sr Jain ha programmato l’inizio della nostra attività sanitaria da domani, oggi pomeriggio andando a Vijayawada ci siamo dedicati agli acquisti del necessario mancante per le visite mediche e di oggetti di artigianato locale da vendere nei mercatini di sostegno all’Associazione. Nel traffico frenetico della cittadina indiana, dove di nuovo trionfavano clacson ed abbaglianti, ci siamo imbattuti in numerosi casi di mendicanti che cercavano di impietosire i passanti con la vista delle loro gravi menomazioni. Alla fine della giornata, mentre ci avviamo alle nostre stanze dove speriamo in un sonno ristoratore, i nostri cuori non possono dimenticare tutto ciò che hanno visto realizzato nella nuova costruzione. L’edificio è costituito da due piani , comunicante attraverso una passerella con il vecchio Dispensario; al piano terra troviamo la Cappella e 5 camerette di degenza per i malati, al primo piano  una sala operatoria( già attrezzata con letto chirurgico,macchina per anestesia,macchina per aspirazione e 2 lampade scialitiche), una sala parto (con letto ginecologico ed isola neonatale), una piccola sala pre-operatoria ( con apparecchio per la sterilizzazione ) e 4 camere per i futuri degenti chirurgici … e citando le Sacre Scritture  “ le parole senza opere sono vane “.



17 Settembre 2008
Anche stamani la sveglia è suonata di buon ora e puntuale come da nostro invito si è presentato al Dispensario il paziente che ha dato inizio alla nostra attività, quello della grave infezione alla mano in seguito alla ferita infetta da un chiodo. Le Dottoresse Sarah e Sara Irene insieme ad Emiliano, hanno riscontrato un notevole miglioramento, tanto da sospendere la terapia iniettiva antibiotica. Un’altra paziente che era stata visitata e curata , sempre dalle stesse Dottoresse con il supporto indispensabile della Dottoressa Francesca, ieri sera per una grave forma di asma bronchiale, si è ripresentata per un controllo che è risultato molto soddisfacente. Tutto questo prima ancora di iniziare la nostra attività ufficiale giornaliera:la vaccinazione dei bambini della Scuola Primaria di Thullur . All’arrivo, accoglienza tradizionale con la scolaresca schierata a mo’ di parata, saluto ufficiale delle autorità locali al Team H.H.P.P., risposta nel suo “perfetto inglese” del Dr George, e via di corsa ad iniziare le vaccinazioni. In un locale senza luce ed attrezzato all’occorrenza con banchi di scuola e cattedre traslocate per l’occasione dalle aulee, i “ MAGNIFICI NOVE” hanno iniziato le attività : Barbara e Luciano alla postazione computer per registrare i dati, Costantino ( il nostro favoloso Jolly e animatore ) si alternava tra la distribuzione dei dentifrici e lo sfogo alla propria natura fanciullesca giocando con i bambini, le Dottoresse Gabriella e Francesca visitavano gli alunni da vaccinare, il “Dottor” Emiliano insieme alle Dottoresse Sarah e Sara Irene ed il Dr George vaccinavano senza pietà i bambini. Le coccole vaccinali delle Dottoresse Sare e di Emiliano sono servite ad addolcire il dolore della puntura. Durante la breve pausa per il pranzo al Mary Matha Convent, si è presentato un bambino per aggiornare la sua scheda di adozione a distanza , ed un ragazzo di 22 anni affetto da una forma di Tubercolosi cronica diffusa a tutto il polmone destro ed al quale era stato prospettato l’intervento di asportazione dell’organo interessato. Dopo un attento esame delle Radiografie portate in visione, ed una visita clinica da parte di tutti i Medici presenti, è stata confermata la necessità dell’operazione , somministrando al giovane nel frattempo terapia di supporto vitaminico, immunostimolante ed anticatarrale. Per ritornare alla Scuola Statale di Thullur abbiamo utilizzato, per dare libero sfogo alla nostra natura avventurosa, i folcloristici e sgargianti auto- rischiò. Una volta arrivati,   abbiamo terminato le vaccinazioni dei bambini più grandi, lasciando quelle per i più piccoli all’indomani, dal momento che l’aula adibita a locale sanitario era piombata nel buio più completo. Lasciando la Scuola, siamo tornati a piedi attraversando il villaggio di Thullur, accompagnati da uno stuolo di ragazzini festanti e contenti … nonostante le iniezioni. Alla fine della cena, congedo ufficiale dalla Madre Generale che parte domani per tornare in Italia con simpatici canti e balli delle Suore, delle novizie e dell’instancabile Costantino. E camminando lungo il sentiero buio che separa il Dispensario dal Convento, si è rinnovata in noi la consapevolezza che “ quello che doniamo è nostro per sempre “ ! ( Emiliano dixit )



18 Settembre 2008
I casi clinici che si sono presentati oggi alla nostra osservazione avrebbero stupito anche il IV Medico dell’Ospedale di Cisanello di Pisa ! Infatti la mattinata è iniziata con la fortissima emozione suscitata dall’arrivo di Nissibabu e Kumar. Il primo è un bambino di 1 anno di età con una gravissima forma di idrocefalo congenito trattata chirurgicamente con drenaggio ventricolo-peritoneale circa 1 mese fa; è stato uno spettacolo angosciante per noi che osservavamo impotenti tale crudeltà della natura e lo sguardo misto di amore e disperazione dei genitori che cercavano nei nostri volti un cenno di speranza. Ci siamo subito attivati delegando Sr Jain di contattare il Neurochirurgo più accreditato di Vijayawada per capire se esiste una qualche possibilità di soluzione, ovviamente sostenendo tutte le spese necessarie . Dopo pochi minuti è arrivato Kumar, un bambino di 9 anni di età il quale ha subìto nel mese di Maggio 2008 un grave incidente stradale (un’auto ha perso il controllo, ha sfondato la sua capanna e l’ha travolto mentre dormiva nella branda) riportando la frattura di un femore e la rottura dell’uretra. Per la frattura della gamba è stato possibile l’intervento chirurgico con risoluzione del problema, mentre per la ricostruzione delle vie urinarie inferiori era necessaria una somma di denaro ,quale compartecipazione, che la famiglia povera non possedeva. Quindi il bambino è stato dimesso con un catetere vescicale sovrapubico, fonte di ripetute infezioni. Anche in questo caso H.H.P.P. si è assunto l’impegno di finanziare l’intervento, da effettuarsi il prima possibile.  Fortunatamente abbiamo avuto subito dopo l’occasione di risollevare il nostro morale tornando nella scuola di ieri, dove abbiamo terminato di vaccinare i bimbi più piccoli che ci hanno accolto con gioia al nostro arrivo e con pianti al momento dell’iniezione. A metà mattinata eravamo già tornati al Dispensario dove ci attendeva da tempo un “ denutrito “ gruppo di pazienti che aspettavano di essere visitati. Francesca ha avuto l’occasione di effettuare vari esami ecografici, Luciano e Barbara “prigionieri” della registrazione delle schede sanitarie, Costantino promosso sul campo farmacista ufficiale, e gli altri impegnati nelle proprie mansioni mediche. L’intensa giornata di lavoro è stata allietata da un improvvisato balletto eseguito da 3 bambini delle adozioni a distanza. Il riscontrarli in ottime condizioni generali ci stimola a proseguire ed incrementare il programma Jeevan per aiutare i bambini più bisognosi. La stanchezza comincia inesorabilmente a farsi sentire, anche se l’entusiasmo per quello che facciamo non ci abbandona mai.



19 Settembre 2008
Oggi è stata una giornata caldissima in tutti i sensi: dal punto di vista meteorologico e da quello della nostra attività sanitario - umanitaria. Appena disponibile lo scuolabus, siamo partiti dal Dispensario destinazione il villaggio di Nurapalam, a circa mezz’ora di distanza, immerso nel nulla dei campi di cotone. Al contrario delle previsioni delle Suore, ad accoglierci c’era una folla di persone che di ora in ora è lievitata sotto il sole, in attesa dell’agognata visita medica. Il nostro campo-base era localizzato in una piccola chiesetta di circa 40 metriquadrati, dove erano sistemate 6 postazioni di visita, 3 di registrazione dati, 1 di farmacia ed 1 di distribuzione materiale omaggio per bambini, e non solo. A questa già numerosa presenza umana, dobbiamo aggiungere la moltitudine di pazienti insistenti che pressando alle due porte disponibili entravano a diecine nell’interno del locale, sottraendo la poca “calda” aria a disposizione. Tutto questo è durato parecchie ore, prima e dopo il breve intervallo per il pranzo. A metà mattinata, Sr Jain e la Dr.ssa Sara Irene, sono corse al dispensario richiamate dall’aggravarsi delle condizioni di un giovane morso da un serpente cobra reale. Terapia a base di 10 dosi di antidoto per via endovenosa, precedute da cortisone, adrenalina, antistaminico ed antibiotico, la quale ha fortunatamente sortito un ottimo risultato, salvando sicuramente la vita al malcapitato. Riflettendo sul tipo di assistenza sanitaria esistente in India, basti pensare che se questo giovane si fosse recato ad un ospedale pubblico, gli sarebbe stato richiesto l’acquisto delle fiale di antidoto, per una cifra di circa 5.000 rupie, corrispondenti allo stipendio di 100 giorni di lavoro. Vi chiederete come mai, rispetto alle missioni precedenti, questa volta non concludiamo la serata con il resoconto numerico esatto delle visite effettuate ; il motivo è che gli innumerevoli vaccini effettuati nei primi giorni, non hanno permesso una registrazione giornaliera aggiornata, per cui rimandiamo il conteggio finale a lavoro ultimato. Parafrasando la famosa canzone di Renzo Arbore “che fatica di giorno ma la notte…”    ANCHE … infatti mentre stiamo scrivendo il diario, la Dottoressa Gabriella sta visitando e curando un bambino con una grave difficoltà respiratoria, da sospetta broncopolmonite.      



20 Settembre 2008
Caro diario, tu sei la nostra gioia e il nostro tormento in  quanto ci fai sentire vicini a quelli lontani, ma ci tieni svegli a dispetto della stanchezza! Oggi siamo rimasti tutta la mattinata al Dispensario ad effettuare numerose visite agli abitanti di Thullur e villaggi vicini e vaccinazioni a 50 bambini di una scuola locale. Stessa mole di lavoro frenetico in un caldo infernale che ha messo a dura prova la resistenza di tutti noi . La Dottoressa Francesca ha avuto l’opportunita’ di effettuare molti esami ecografici che hanno meglio chiarito i quadri sanitari piu’ complicati. E’ stata necessaria tutta la sua bravura, dati i limiti dell’ecografo tecnicamente obosleto e che ci auguriamo di poter rinnovare quanto prima se i progetti di H.H.P.P. in tal senso sortiranno l’effetto voluto.  Tra i pazienti sottoposti all’esame ecografico, un bambino di  7 anni di eta’ con infezioni ricorrenti delle  vie urinarie presentava un notevole residuo vescicale, senza interessamento delle vie superiori; lo abbiamo quindi inviato ad effettuare ulteriori indagini all’Ospedale di Guntur. Si sono susseguite varie donne con patologia tiroidea e cisti ovariche. A fine mattinata una giovane con una colica renale in corso; l’ecografia ha confermato il sospetto clinico di calcolosi ed e’ stata curata di conseguenza. Tra le ultime pazienti abbiamo esaminato due future madri in stato di gravidanza a termine: una di queste, presentando posizione podalica del feto, sara’ inviata da Sr Jain all’Ospedale di Guntur, non potendo ancora intervenire personalmente per la mancanza dell’Anestesista. L’altra non presenta alcun tipo di problemi e quindi si prepara ad un parto naturale, che avverra’ a breve termine. Alla fine del lavoro Sr Jain ci ha accompagnato a visitare il Tempio Hindu di Amaravathi, luogo di culto e di devozione profonda. Il viaggio si e’ svolto in un caldo assurdo per circa un’ora, in mezzo alle piantagioni di cotone  e lungo strade a dir poco disagevoli. I neofiti hanno avuto l’occasione di vedere uno spaccato della realta’ locale, sicuramente molto coinvolgente dal lato emotivo. Pur nelle obiettive difficolta’ di convivenza esistenti al momento in questi luoghi fra hinduisti e cristiani, nessuno di noi, compreso le sei Suore che ci accompagnavano, si e’ sentito minimamente a disagio, ma anzi  parte di una spiritualita’ universale. E` proprio un`utopia sperare che l`unica verita` per tutti sia l`amore?



21 Settembre 2008
L’autunno che ci dicono sia gia’ arrivato in Italia, qui in India per ora non ha dato segno di vita dal momento che oggi e’ stata una delle giornate piu’ calde ed afose da quando siamo arrivati a Thullur. Oggi, domenica, la giornata e’ stata dedicata al riposo ed alle pubbliche relazioni: Santa Messa al mattino alla Parrocchia del Gesu’ Bambino del paese, e pomeriggio passeggiata sempre in paese vestiti con i tradizionali abiti indiani. Alle ore 09,00 lo scuolabus ci ha condotto alla Chiesa locale ; una navata gremita di fedeli suddivisi nettamente in donne e bambini da una parte ed uomini dall’altra, tutti  accovacciati a terra alla maniera indiana. Al termine della cerimonia religiosa, il parroco ci ha invitati ad accomodarci davanti  all’altare per un momento di ringraziamento, donando ad ognuno una colorata ghirlanda di fiori freschi e profumati. Al ritorno al dispensario abbiamo aggiornato le schede di 6  bambini adottati a distanza, visitandoli ed accertando le loro buone condizioni di salute. Dopo pranzo le Suore con tanto entusiasmo ci hanno vestito con gli abiti tradizionali per poi accompagnarci lungo la strada fino al villaggio; il percorso e’ stato molto impegnativo ed a ostacoli a causa dei vestiti stretti e della necessita’ di evitare i numerosi escrementi di bufali presenti lungo il tragitto . Slalom fra l’indisciplinato e rumoroso traffico, tanto che una domanda e’ sorta spontanea ai volontari : e’ preferibile correre il rischio di abbracciare un autobus o un bufalo camminando nel centro della carreggiata, oppure essere morsicati da un serpente lungo i bordi della strada ? Il male minore e’ stato pestare montagne di cacche sull’asfalto.Durante il tragitto si sono uniti a noi molti bambini festanti, che guardavano con curiosita’ questi occidentali dalla pelle bianca e dai vestiti colorati. Abbiamo avuto anche la possibilita’ di visitare le capanne e vedere da vicino la dura realta’ della vita quotidiana e di constatare come, grazie al sostegno finanziario delle adozioni a distanza , alcune famiglie hanno potuto migliorare o costruire la propria abitazione. Tutti ci hanno accolto con molta ospitalita’ , rendendo reale quello che sempre Costantino ci ripete dall’inizio della missione: “UN ESTRANEO E’ UN AMICO CHE NON ABBIAMO ANCORA CONOSCIUTO!“



22 Settembre 2008
Cari amici italiani che giornalmente ci seguite da queste pagine nella nostra avventura Indiana, la mattinata e’ iniziata con l’affissione sulle pareti dell’Ospedale Ginecologico delle targhe ricordo come ringraziamento doveroso ai sostenitori di H.H.P.P. che hanno permesso la realizzazione di questo sogno umanitario. Una doversosa menzione da queste pagine va a Barbara e Luciano quali rappresentanti in loco dell’Associazione Amici di Matteo di Capannori , che tanto generosamente hanno elargito una parte cospicua della cifra necessaria alla realizzazione della struttura. La loro presenza fra noi e’ un segno tangibile dell’impegno costante e sincero che getta delle solide basi per future importanti collaborazioni. Dopo questo importante e piacevole impegno, la giornata e’ iniziata e proseguita nel medesimo frenetico ritmo di visite mediche e vaccinazioni al Dispensario. Una folla impressionante ed indisciplinata ha pressato i vari cancelli della struttura sanitaria, riuscendo piu’ volte ad entrare senza controllo e provocando un chiasso assordante che disturbava enormemente e rallentava il lavoro dei volontari H.H.P.P. Fra i casi particolarmente gravi giunti alla nostra osservazione, un bambino di 4 anni di eta’ affetto da  piede torto congenito completo bilaterale, che camminava con la parte laterale del piede,  per il quale abbiamo solo potuto predisporre una visita specalistica ortopedica nella speranza di poterlo operare. Un giovane uomo di 21 anni con una rara forma di neurofibromatosi di Von Reglingausen, il corpo completamente ricoperto di noduli di varia grandezza che lo deturpavano in modo impressionante.  I Dottori sono stati tutti impegnati in modo pressante, Costantino ha avuto il suo bel da fare per consegnare tutti i numerosi farmaci prescritti, Barbara e Luciano “ incatenati “ a registrare i dati al computer. Il buon Emiliano, per riprendere fiato dall’assalto dei pazienti, ha dato  libero sfogo alle proprie “disabilita’ “ calcistiche, organizzando il primo derby tra le squadre formate dai bimbi della scuola, denominate Atletico Guntur e Real Thullur; la partita si e’  conclusa con un salomonico e pilotato pareggio. Mentre siamo impegnati nella stesura di questo diario, ci e’ giunta, riferita da Sr Jain, la bellissima notizia che che il piccolo con la rottura post traumatica dell’uretra, domani mattina sara’ ricoverato all’Ospedale di Guntur, per essere operato mercoledi. Ecco come concretamente vengono utilizzati i fondi economici portati dall’Italia! A questo proposito vi informiamo che abbiamo visitato il piccolo Buji, il bambino affetto da “labbro leporino” operato gia’ due volte grazie all’interessamento dei sostenitori di H.H.P.P. e che dovra’ nel prossimo futuro subire altri interventi chirurgici per completare la ricostruzione del palato duro . Tutto quanto sopra, dimostra che per realizzare un sogno non bisogna continuare a sognare, ma svegliarsi !



23 Settembre 2008
Ultimo diario dalla missione di H.H.P.P. a Thullur . Oggi di buon mattino , per intenderci alle ore 05,30 , i volontari che dormono nelle camere del nuovo Ospedale, sono stati svegliati dal vocìo della folla già in attesa dell’arrivo delle Suore per la registrazione delle schede sanitarie pre-visita. Il nostro lavoro è iniziato subito dopo colazione, e Costantino (data la sua “esile” figura) ha avuto delle difficoltà a districarsi tra l’assembramento dei poveri assiepati all’ingresso del Dispensario. Oggi più del solito tutti i volontari hanno dato il meglio di sé per cercare di soddisfare tutte le richieste di visita che si sono succedute; purtroppo non è stato possibile esaudirle tutte, non per mancanza di impegno, ma per il continuo ed inarrestabile affluire di pazienti. Un resoconto finale di questi giorni di attività sanitaria conta un totale di 1.986 visite mediche, 784 vaccini anti epatite B, 14 accertamenti ematici di funzionalità tiroidea, 4 test del sangue per il virus HIV, 3 esami TAC encefalo, 6 ecografie della tiroide, 5 ecografie generiche ed un numero imprecisato di medicazioni e terapie le più varie. H.H.P.P. ha finanziato 2 interventi chirurgici di urgenza e precisamente quello del piccolo Kumar per la ricostruzione dell’uretra e la pneumonectomia dx per il paziente affetto da una grave forma di Tbc polmonare cronica. Abbiamo anche consegnato il considerevole numero di 2.000 tubetti di dentifricio con relativo spazzolino da denti a bambini e… non solo. Ai piccoli di Thullur e dintorni è stato anche fatto dono di giocattoli, vestitini, zainetti,matite, pennarelli e gadgets vari targati H.H.P.P. portati dell’Italia.  Rimangono in sospeso, in attesa delle decisioni delle visite specialistiche, il caso del bimbo con idrocefalo e di quello affetto da piede torto congenito bilaterale. In questi giorni, in numero molto maggiore dalle precedenti missioni, abbiamo anche osservato e curato ben 5 casi di morso di serpenti cobra, uno dei quali molto grave e che, come abbiamo detto i giorni scorsi, ha sicuramente tratto molto vantaggio dalle assidue e precise cure della nostra Dottoressa Sara Irene. Tra gli ultimi pazienti si è presentata alla Dottoressa Francesca Paola una giovane donna di 35 anni dall’aspetto vecchieggiante e gravemente defedato , che lamentava stanchezza, dolori diffusi e disappetenza, riferita, secondo il suo giudizio, a bruciore del cavo orale. Nell’esaminare la bocca è stata messa in evidenza una devastante infezione da fungo; è stato perciò eseguito il test rapido per HIV, risultato purtroppo positivo. Grazie a tutti voi che con pazienza ogni giorno avete letto questi nostri resoconti e riflessioni dalla missione in India. “ …sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo ! “  (Gandhi)



25 Settembre 2008
Dopo una nottata di viaggio aereo, siamo arrivati di buon mattino all’aereoporto internazionale di Doha. Abbiamo  lasciato Thullur da circa 24 ore e già  le immagini e le emozioni si affacciano ai nostri occhi e al nostro cuore. Suor Jain e Suor Ansamma ci hanno accompagnato fino all’ingresso dell’aeroporto di Hyderabad. Ieri mattina al momento della partenza dal convento, il primo momento di commozione ci è  stato regalato dai bambini della scuola, che si sono messi in fila per salutarci festanti. Dopo gli ultimi baci alle Suore siamo partite con lo scuolabus alla volta dell’aeroporto di Vijayawada dove siamo arrivati dopo circa un’ora di viaggio, in mezzo al solito traffico caotico e indisciplinato. Da qui, dopo un volo interno di quaranta minuti circa (col battesimo del volo di Suor Ansamma), siamo atterrati a Hyderabad. Dopo aver lasciato i nostri bagagli in albergo abbiamo visitato velocemente la città, soffermandoci ad un tempio hinduista. Anche qui lungo le strade affollatissime abbiamo notato molte persone che vivono in estrema povertà, dormendo perfino sui marciapiedi. Dopo una tipica cena indiana e un breve riposo, alle ore 1.30 siamo ripartiti per l’aeroporto di Hyderabad dove abbiamo dato gli ultimi commossi baci alle due Suore. Come consuetudine, alla fine di ogni missione, la parola passa ai veri protagonisti di questi giorni: i volontari vecchi e nuovi, che in questi giorni non hanno risparmiato il minimo sforzo per la realizzazione del Sogno Umanitario di H.H.P.P.

EMILIANO: Non è facile in poche righe, elencare tutte le emozioni che ho provato durante questa mia nuova missione in India, la prima a Thullur. Ogni giorno, per me, è stato un mix di estrema felicità perché mi rendevo conto che molto abbiamo fatto in questi anni per aiutare la nostra cara Sr Jain, e con lei tutte le altre Sorelle, ma anche di infinita commozione … A tal proposito il ricordo si ferma alla bambina, che ha sopportato sotto il sole la lunga fila per ricevere non una vitamina, non una medicina in particolare, ma una penna... non aveva il coraggio di dirmi che si sentiva stanca e che non aveva le forze… con  un imbarazzo estremo mi   stava chiedendo  soltanto una penna. Mentre sto scrivendo queste poche righe il fiato si fa corto e la gola si stringe e per questo, sento il bisogno di ringraziare per primo la mia grande famiglia che mi sostiene e crede in quello che faccio non facendomi mai un momento mancare il loro appoggio e i loro fondamentali insegnamenti; il mio caro amico, maestro, e sì forse un po’ anche fratello maggiore, Dr George, che ho sentito sempre vicino in questi giorni e che con i suoi sguardi di approvazione e di gratitudine, mi rendeva la fatica più facile da sopportare; Costantino, grande burlone, animatore, e persona incredibilmente buona, che con le sue gags e le sue corse dietro alle suore, il solletico a chi ci riparava dal sole all’aeroporto, mi ha ancora più convinto che con un sorriso la vita è migliore; Gabriella, che curava i bambini prima ancora che con le sue infinite conoscenze, con l’amore che sprigionava dai suoi occhi rassicuranti di splendida donna, ma soprattutto di madre; Luciano e Barbara che hanno avuto il coraggio di ripetere le gesta del figlio Francesco e provare questa esperienza che sicuramente segnerà la loro vita; Francesca, che con la sua vocina bassa e con i suoi modi gentili ha, in ogni momento, prestato la propria professione  agli ultimi della lista; Sara Irene, che ho avuto modo di conoscere meglio in questo viaggio, e che dopo un periodo di debolezza ha saputo reagire, a quello che di più triste la vita sa offrire; Sarah che ha sempre dato il meglio di se e ha messo a disposizione il suo grande cuore e la sua immensa voglia di riscatto, mettendosi ogni giorno in discussione; ed infine la mia carissima amica e guida spirituale Sr Jain per tutto quello che mi ha trasmesso in questi giorni, per la fiducia che ha in me , per i suoi sguardi pieni di amore e tenerezza con cui mi guardava, per le sue preghiere che mi accompagneranno per sempre! Grazie davvero a tutti Voi, grandi amici, ma soprattutto grandi persone, siete davvero unici e ricordatevi che se sentirete la mancanza di un bidì…basterà bussare alla mia porta!!!

FRANCESCA
: Quando gli input sono molti lascio al tempo la necessità di assorbire ed elaborare. Un mondo, tanti mondi.

SARAH
: Sono troppe le emozioni che ho provato durante questa missione in India, terra che non avevo mai conosciuto prima, terra di grandi contraddizioni. La cosa che più mi ha emozionato è stato vedere come anche persone che vivono nell’estrema povertà siano sempre capaci di regalarti un sorriso, senza chiedere niente in cambio. Mi porterò dietro il sorriso e la gioia di tutti quei bambini sorridenti e vivaci che ho incontrato e che tanto mi hanno regalato, sorridenti nonostante non avessero nemmeno una penna con cui scrivere, né una palla con cui giocare. È stato bello anche conoscere nuove persone, tutte diverse con cui condividere questa esperienza, a tratti sfinente dal punto di vista emotivo. L’ India è una terra che mi ha regalato tante belle emozioni che mi porterò sempre nel fondo del cuore. Una parte del mio cuore l’ho lasciata a Thullur, davanti al dispensario di Sr Jain.

BARBARA e LUCIANO: E’ stata un’esperienza meravigliosa piena di forti emozioni e di nuove sensazioni che ci hanno arricchito e che valeva la pena di vivere. Tornando a casa una parte del nostro cuore rimane in quei luoghi dove abbiamo trascorso dei momenti che sarà difficile dimenticare.

COSTANTINO
: Scrivo queste righe con in mano il rosario che Suor Ansamma mi ha donato di nascosto all’ultimo secondo prima della partenza regalandomi l’ultima delle mille emozioni provate in questa missione. Sono partito senza un motivo logico specifico spinto solo dal grande desiderio di vivere questa esperienza e dalla necessità emotiva di fare “deserto” dentro di me: ebbene questo deserto è stato riempito da una moltitudine di stelle (gli occhi dei bambini e delle persone povere) che l’hanno illuminato continuamente e che lo risplenderanno per il resto della mia vita. Quando sono partito ho avvisato tutti che mi sento solo un imbecille nelle mani di Dio: Suor Jain salutandomi mi ha detto che qualsiasi persona al quale si riesce a donare un sorriso può vivere meglio: ebbene questa sarà sempre la missione di questo imbecille. Nel mio cuore rimbombano ancora con grande strepito le inquietudini provate nel vedere una bambina fare la fila di due ore per ammettere candidamente di non avere dolori ma di desiderare solo una penna; l’atroce sofferenza nel leggere nella scheda delle persone alla voce della diagnosi “denutrito”; la gioia infinita nel vedere gli occhi dei bambini illuminarsi di una luce speciale al solo verso di “marameo”!!!!! Quanti bambini innocenti soffrono le povertà più incredibili e cercano soltanto la gioia di un sorriso e di una persona che li consideri!!! Sono fermamente convinto che la mia partecipazione a questa missione troverà un vero senso solo se saprò dare “sale” alla mia vita regalando sempre attenzione e amore al prossimo nella vita di tutti i giorni e se saprò testimoniare con il mio esempio quello che ho maggiormente imparato in India: la gioia della semplicità e del donarsi: credo che ogni essere umano trovi la realizzazione della sua vita non lamentandosi di cosa gli altri facciano o non facciano ma essendo protagonista attivo delle proprie azioni nei confronti del mondo che lo circonda!!! Grazie all’India d’ora in avanti chiunque dovrà incontrare in me un sorriso e un’accoglienza che lo faccia sentire amato!!! Come non pensare alla folla di mani che ti circondano e ti pressano per una minima cosa……come non pensare che la disperazione del niente porta a tutto per chiedere qualcosa. Come non ricordare con incredibile affetto alla felicità delle suore del convento sempre pronte a giocare e scherzare con questo imbecille. Come non ridere ripensando alla disponibilità della Madre Generale Suor Samuela sempre pronta a una battuta o al pranzo con il Vescovo locale finito a risate e scherzi. Il mio cuore vivrà sempre dei battiti provati in questi giorni cercando di trasmettere a tutti quelli che incontrerò la gioia di averli provati. Ogni volta che incontravo dei bambini mi sentivo come una macchina che si ricarica al distributore superando ogni stanchezza e riempiendo di gioia ogni poro della mia enorme pelle. Le giornate passate gomito a gomito con Suor Ansamma in farmacia saranno il pensiero con il quale potermi rasserenare con gioia nei momenti di difficoltà!!!! La forza di questa missione è stata certamente anche l’unione che si è creata tra i componenti del gruppo: grazie all’esperto, eccezionale, scherzoso e sempre disponibile all’ascolto e al dialogo Giorgio, alla affettuosa e con gli occhi sempre sorridenti e disponibili Gabriella, alla delicata e dolce Francesca, al super entusiasta e ricco di bontà e sensibilità infinita Emiliano, alla bellissima sia fuori che dentro Sara “Pippi”, alla intelligente e disponibile Sara Irene, alla coppia più giovanile e buona che esista Luciano e Barbara.  In particolare con Sara “Pippi” ed Emiliano ho trovato una complicità e una gioia di vivere che ricorderò spesso con emozione. Chiedo scusa a tutti loro per l’invadenza con la quale spesso li ho travolti. Un grazie enorme lo devo a mia moglie Anna che sebbene incinta al sesto mese di un parto gemellare e bisognosa di aiuto mi ha sempre spinto a vivere questa esperienza e mi ha sostenuto ogni momento della missione con dolci e emozionanti messaggi!!!! Siccome è venuto il momento di chiudere questa riflessione voglio concludere con lo stesso pensiero con il quale ho iniziato: spero che il Signore mi dia ogni giorno la forza di essere degno di questo rosario che stringo ancora con emozione in mano!!!!!................... e ricordiamoci sempre che “Un amico è un estraneo che non abbiamo ancora conosciuto”!!!!!!

GABRIELLA
: Questa è stata la mia terza missione in India, ma non per questo la più facile. L’impatto con questa realtà mi suscita sempre sentimenti contrastanti: dalla sofferenza nel vedere la miseria in cui vive la povera gente dei villaggi , alla gioia immensa del donare loro una piccola speranza. L’emozione più grande è stata vedere terminato l’ospedale del quale avevamo posto la prima pietra nello scorso 2006, alla mia prima missione in India. Mi ha riempito di commozione ed entusiasmo vedere quella costruzione davanti ai miei occhi, la realizzazione di un sogno umanitario per tutto H.H.P.P. e per me ed anche la concreta speranza di un cambiamento. Per questo per me LA MISSIONE CONTINUA…

SARA IRENE
: Trovo difficoltà a raccogliere i pensieri, in questo lungo viaggio di rientro, con la mente ancora in India… Di questi giorni intensi mi porterò dentro gli occhi immensi e nerissimi di tutti i bimbi visitati, vaccinati, o anche solo incrociati; l’odore di questo Paese, che è solo qui e che riconoscerei come “India” ovunque; i colori netti e pieni di sole; i volti di tutte le persone che mi hanno sorriso, lasciandomi un segno… Ma più di ogni altra cosa mi resterà lo sguardo pieno di luce di Suor Jain e di tutte le altre Sorelle, che è lo sguardo di chi nella vita ha trovato il proprio cammino e lo affronta con entusiasmo e amore. Vorrei che questa missione avesse rafforzato il mio sogno di essere medico nel mondo, che è la sola cosa a cui non potrei mai rinunciare, se non al prezzo di tradire me stessa. Il mio ultimo pensiero va all’India, che è il posto nel mondo che più di tutti racchiude mille realtà e contraddizioni, che porto nel cuore come un’altra casa.

DR GEORGE: Cari amici, eccoci ancora una volta arrivati al termine di questa ennesima missione sanitaria ed umanitaria di H.H.P.P. che, grazie a Dio, mi ha visto ancora protagonista attivo insieme ai miei splendidi compagni. Già il mio carissimo amico Emiliano e il prorompente Costantino hanno descritto in modo perfetto le caratteristiche e la personalità di ciascuno di loro(che condivido pienamente), per cui non mi dilungherò oltre; una cosa però voglio assolutamente dire perché la sento scaturire dal più profondo del mio cuore: grazie, mille volte grazie amici miei, che avete voluto condividere con me questa forte esperienza, grazie del vostro insostituibile aiuto professionale ed al vostro entusiasmo, senza il quale molte volte avrei potuto sicuramente cedere. Con l’aggiornamento delle ultime schede che erano rimaste in mano a Sr Jain, il nostro lavoro “ sanitario “ ha contato un totale di 2025 visite mediche e di 785 vaccini anti epatite b. La soddisfazione è sicuramente un sentimento umano e noi in questo momento noi dobbiamo essere completamente soddisfatti, contenti di quanto abbiamo realizzato in questi giorni a Thullur. Gli occhioni neri dei poveri bambini che abbiamo incontrato ed ai quali abbiamo regalato un momento di felicità con una penna o con un cappellino, i volti segnati dalla sofferenza e dalla fatica dei miseri adulti che si sono rivolti a noi e che sono usciti dai nostri ambulatori con la gioia di una visita gratuita, di uno sciroppo di vitamine, ma soprattutto felici del fatto che qualcuno era venuto da tanto lontano per loro e solamente per loro, mi accompagneranno per tutti i giorni a venire. I volti pieni d’amore, di riconoscenza e di tristezza delle Suore alla nostra partenza, saranno lo stimolo quotidiano per impegnarmi a fondo con l’Associazione per continuare ed anzi migliorare la quantità e la qualità degli aiuti da portare in questo luogo di missione. Grazie a mia moglie Beatrice, insostituibile compagna della mia vita, stimolo nei momenti di difficoltà e sostegno sicuro di tutte le mie attività. Grazie a tutti voi splendidi sostenitori di H.H.P.P. che con la vostra vicinanza permettete la realizzazione di questi che non solo più solamente sogni di soci fondatori, ma splendida realtà umanitaria di chi si sente vicino al modo che soffre. Nelle parole dei diari di questi giorni abbiamo cercato di farvi vivere le stesse emozioni che quotidianamente affollavano i nostri cuori; la vostra condivisione è la nostra necessaria forza per andare avanti perché
LA REALIZZAZIONE DEL SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINIEVOLE NEL MONDO CONTINUA !