6° in India-Gen 2007

Dal 28.01.2007

Obiettivi:
Visite complete agli abitanti dei villaggi

Partecipanti:
Medici: Gabriela Vasilescu (medico generico) - Massimo Ciampolini (pediatra)
Volontari: Carlotta Galli, Eleonora Bartolini, Elisabetta Sarti, Alessio Pollastrini, Massimo Soriani

DIARIO GIORNALIERO


Domenica 28 gennaio
L’airbus della Kuwait Airways parte con 2 ore di ritardo dall’aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino ed i cuori di chi ha accompagnato fino alla capitale i 7 missionari in partenza per l’India fanno dei brutti scherzi. Tanta è la loro voglia di partire per la terra di missione che a stento trattengono le lacrime per accompagnare con un affettuoso sorriso chi sta per affrontare un lungo viaggio in nome dell’ H.H.P.P. Onlus. I Dottori Gabriela Vasilescu e Massimo Ciampolini ed i Volontari Carlotta Galli , Eleonora Bartolini , Elisabetta Sarti , Alessio Pollastrini e Massimo Soriani partono per una nuova avventura nello Stato del Kerala , nell’India del Sud. Saranno ospitati da Sr Elisabetta presso l’Orfanotrofio Assisi Baby Sadan e svolgeranno il loro lavoro nei villaggi vicini all’MMT Hospital di Mundakayam gestito della Diocesi di Kanjirapally.



Lunedì 29 gennaio
Dopo il viaggio iniziato domenica 28 da Montecatini Terme alle ore 06:45 e conclusosi stamani con l’arrivo dopo  quasi 24 ore all’aeroporto di Cochin, i giovani volontari dell’ H.H.P.P. hanno finalmente toccato il tanto sospirato suolo indiano. Per questa prima missione del 2007 la formazione risulta composta dai Dottori Gabriela Vasilescu, Massimo Ciampolini e dai volontari Elisabetta Sarti, Eleonora Bartolini, Carlotta Galli, Massimo Soriani, Alessio Pollastrini … ebbene sì affezionati lettori, manca proprio il Dr George che è rimasto a casa a consumare chili e chili di fazzoletti per asciugare le lacrime di dispiacere per non essere potuto venire… QUANTO CI MANCA IL NOSTRO DR GEORGE !!! L’arrivo all’Assisi Baby Sadan è stato come al solito dei più accoglienti, con tutti i bambini ad aspettarci sulla porta con ghirlande di fiori profumati. Nonostante la stanchezza siamo stati rapiti dagli occhini neri e profondi dei nostri angioletti e siamo rimasti a giocare con loro fino all’ora di pranzo. Sazi e dopo un meritato riposo, il nostro primo obiettivo è stato quello di inventariare il contenuto delle 5 valigie stracolme di medicine. L’impresa è stata ardua, ma ne siamo usciti vincitori. Poteva finire così la nostra giornata? … NO naturalmente. Suor Elisabetta, infatti ci ha subito dopo proposto un primo assaggio di visite alla casa dei mendicanti a Kanjirapally, che si è subito trasformato in un’abbuffata visto la diligente Dr.ssa Vasilescu ha dedicato le sue attenzioni a tutti gli ospiti della struttura. In questa occasione fra i vari casi riscontrati è stata eseguita una medicazione su una lesione ulcerosa alla gamba sinistra che un paziente si è procurato durante la lavorazione del cocco. Inoltre è stata diagnosticata una ciste del dotto inguinale che verrà asportata nei prossimi giorni con un piccolo intervento in anestesia locale. Dopo cena la serata si conclude con la preparazione delle scatole contenenti saponette, spazzolini e dentifrici che l’H.H.P.P. ha deciso di distribuire durante i camp sanitari nei villaggi, per continuare la campagna d’igiene iniziata nelle missioni precedenti. Stanchi ma soddisfatti per il lavoro iniziato, vi diamo appuntamento a domani.
Qui India a voi Italia !



Martedì 30 gennaio
Per questa prima giornata di “camp”, la sveglia suona alle 7,00 (per chi la sente; gli altri vengono buttati giù dal letto dai primi). Veloce colazione e partenza per l’ospedale di Mundakayam dove ci accolgono i Medici e le studentesse dell’attigua scuola per infermiere. Viviamo con intensità e partecipazione il locale rituale di benvenuto ricco di canti. Si uniscono al gruppo le farmaciste, un dottore e le infermiere, che si rivelano un indispensabile aiuto per la giornata. La strada per raggiungere il paese di Bonami Estate che ci ospita, è lunga e tortuosa, tant’è che Gabriela “accusa” la guida rallystica del nostro autista. L’affluenza inizialmente sembra contenuta, ma … non preoccupatevi, è stato solo una impressione : a fine giornata si contano 215 visite, di cui 43 vaccini per l’epatite B. Fra i casi particolari, un piccolo intervento non programmato effettuato dalla dottoressa per la rimozione di un fibroma pendulo gigante, oltre a quello per rimuovere una zecca da’orecchio di un paziente !!! E’ stata inoltre visitata una donna con presunto aneurisma aortico addominale da accertare con esame ecografico. Al termine della giornata intensa di visite, ci siamo trovati a “pranzare” alle 18,30 circa, dopo di che siamo rimontati sul nostro scuolabus per tornare all’orfanotrofio; durante il viaggio è stata una piacevole sorpresa trovare il paese di Kanjirapally stracolmo di gente in festa in occasione della processione di San Sebastiano, protettore dei malati. Finalmente all’Assisi Baby Sadan, terminati tutti i lavori, è giunta l’ora di una doccia refrigerante e di un meritato riposo. Buonanotte !
Qui India a voi Italia !  



Mercoledì 31 gennaio
Oggi seconda giorno di camp sanitario in Kerala nel paese di Kozhikanam Estate, distante circa un’ora e mezzo di scuolabus (considerata la guida spericolata tipicamente indiana) dall’Assisi Baby Sadan. La sveglia è suonata un pochino prima rispetto a ieri e alle 7.45 eravamo già pronti per partire; arrivati al villaggio abbiamo trovato ad accoglierci i bambini con ghirlande di fiori e tanti pazienti “impazienti” di essere visitati per cui abbiamo velocemente allestito la Chiesa, che ci avrebbe ospitato per la giornata, con tutte le postazioni necessarie per lo svolgimento delle visite, dopodichè abbiamo subito dato il via alle danze. Moltissimi i pazienti visitati dai nostri due dottori Gabriel e Massimo e dal pediatra dell’ospedale che ci affianca nella nostra missione; in tutto si contato 244 visite fra adulti e bambini e 63 vaccinazioni per epatite B. Tanti anche i casi particolari che abbiamo incontrato: una donna affetta da probabile brucellosi indotta da bacilli Gram negativi acquisiti dal contatto con capre, pecore e cani manifestata da febbre ondulante, brividi, astenia, calo ponderale e artriti; scabbia da sarcoptes scabbiei in un giovane ragazzo con cunicoli cutanei e grande prurito; infine un neonato di 14 giorni affetto da criptorchidismo destro e ernia inguinale destra, per il quale il dottore ha ritenuto opportuno programmare un’ecografia per valutare la posizione del testicolo ritenuto e l’eventuale intervento correttivo. A tutti i pazienti adulti, anche quest’oggi, è stata consegnata una saponetta e ai bambini spazzolino e dentifricio. Alle 18.30 siamo saliti sul pulmino ed è cominciato il viaggio di ritorno…non senza sorprese: la “trapezista” Gabriela, presa dall’entusiasmo per gli ottimi risultati della giornata, con un solo balzo ha messo a dura prova il vetro anteriore del bus con una testata. Ad ogni modo la destinazione non è stata subito l’orfanotrofio, bensì la casa dei mendicanti dove i due medici si sono soffermati per eseguire le medicazioni ai pazienti visitati il primo giorno. Gli altri volontari si sono avviati all’Assisi Baby Sadan per intrattenersi coni piccoli nella visione del cartone animato Aladin. Al rientro di Massimo e Gabriela ci siamo gustati tutti insieme una squisita cenetta preparataci dalle suore, compresa una deliziosa scorpacciata di ananas…e adesso, dopo il nostro diario, andiamo a dormire di corsa in previsione dell’intensa giornata di lavoro prevista per domani.
Buona notte a tutti…qui India, a voi Italia.



Venerdì 2 febbraio
Vi chiederete come mai ieri non è stato fatto il diario di bordo…. Semplice, ci siamo svegliati alle 6:00, siamo tornati alle 23:00 e nel mezzo c’è stato un viaggio di circa 7 ore (con tante tante tante buche nella strada) e… 520 visite di cui 153 vaccini. Ora vi speghiamo meglio: Partenza ore 7 e arrivo al villaggio sperduto di Mount Estate, dove l’ospedale più vicino dista 3 ore. La nostra presenza era un’occasione unica per quelle persone cosi, appena arrivati, troviamo ad attenderci un ondata di gente….stavolta pochi cerimoniali…dobbiamo cominciare subitissimo!!! Fortunatamente eravamo in una buona struttura, i medici hanno potuto disporre di una stanza visite per ognuno, la stanza per la farmacia era grande e funzionale, cosi’ come quella per le vaccinazioni!!! Ma O MIO DIO!!!! Oggi oltre ad esser praticamente sommersi dalle persone manca l’aiuto indispensabile di Elisabetta che è tornata a Cochin per ritirare i pacchi pieni di doni spediti dall’Italia; cosi abbiamo dovuto trovare qualcuno che la sostituisse nel duro lavoro di farmacia …vada per Massimo e Carlotta, mentre Alessio si è occupato  di gestire un po’ tutta l’organizzazione (a volte esprimendosi in un indiano spagnoleggiante), Eleonora assunta come aiuto vaccinazioni e i medici….non hanno piu’ alzato la testa per tutto il giorno!!!! Un panino al volo per un tour de force che rivela a fine giornata molti casi di intossicazione dovuta principalmente al contatto con pesticidi durante il lavoro nelle piantagioni di tè. Inoltre ci sono stati tanti casi di zoonosi, qualche ulcera venosa e un paio di casi di malaria. Tra i casi particolari 3 bambini affetti da cardiopatia reumatica fortunatamente già in trattamento, una bimba di due anni e mezzo, Saraniya, con sindrome di down e cardiopatia congenica, per la quale abbiamo fissato un ecocardiodoppler per domenica per la valutazione diagnostica. La dottoressa ormai esperta in operazioni in extremis, si è nuovamente cimentata in 2 interventi chirurgici, uno per una ciste sebacea interglutea e una per una cisti di un ragazzo sopra lo zigomo sinistro.
Quanto ad oggi fortunatamente la sorte ci ha concesso un oretta in più di sonno, il nuovo villaggio, Chittaday , era relativamente vicino e, quindi, siamo potuti partire verso le 9,30!!! WOW!!!! Molto buona anche stavolta l’organizzazione del luogo, eravamo separati solo da tende colorate ma le persone erano indirizzate in modo preciso ed efficiente!! Le visite sono state “solo” 185, e, visto i ritmi dei giorni precedenti, abbiamo terminato con ancora tanta energia e, ci siamo potuti godere una visita ad una farmacia ayurvetica insieme ad alcuni bambini del posto. Magari, a fornirci maggior carica, è stata anche la magnifica accoglienza e, la bella sorpresa del pranzo, presentato su un enorme foglia di banana piena di salsine tipicamente indiane(e tipicamente piccanti!!!). Per la gioia del Dottor Massimo, che gusta anche le cosce di pollo con la forchetta, abbiamo rigorosamente mangiato con le mani!!!! Particolarmente toccante è stato l’incontro con una mamma, la cui figlia,Ammubijiu, di 10 anni è epilettica dalla nascita;  la donna, in lacrime,ci ha spiegato di non riuscire piu’ economicamente a curare la bambina e, cosi’,noi volontari dell’HHPP, non potevamo che offrire immediatamente il nostro aiuto garantendo, per almeno un anno, l’acquisto dei farmaci salvavita. Stavolta la situazione generale dei pazienti era migliore dei giorni precedenti e non ci sono altri casi particolarmente difficili da raccontare.
Quindi…qui india a voi Italia e buona notte



Sabato 3 febbraio
Nuova giornata di intenso lavoro con partenza alle 7, visto che anche stavolta il paese di Chemmanny  è a più di 3 ore di distanza. Sono paesi sperduti in mezzo alla foresta totalmente isolati da ospedali e medici  con strade che mettono a dura prova anche i mezzi più attrezzati…è per questo che Suor Elisabetta ha organizzato tutti i camping della  missione in questi luoghi. Anche stavolta il gruppo si divide, Elisabetta ed Eleonora cominciano i giri negli orfanotrofi per compilare le schede per le adozioni a distanza. Tralasciamo di parlare del viaggio per descrivervi meglio la dignità di queste persone che nella loro povertà rimangono comunque generose, educate e con il sorriso sulle labbra. Appena arrivati siamo accolti dal parroco locale e dai rituali fiori di benvenuto. La popolazione e’ già tutta fuori dalla scuola per salutarci. Iniziamo l’organizzazione delle postazioni e tantissime mamme con i loro bambini si sistemano sulle panchine in attesa del proprio turno. Ci affiancano due medici dell’ospedale e anche grazie al loro aiuto riusciamo a visitare 298 persone e ad effettuare 111 vaccini. Le patologie più gravi sono la spondilite anchilosante, il tifo e molte vene varicose. Inoltre varie cheloidi e fibromi penduli giganti, quest’ultimi rimossi sul posto da Gabriela. Il ritorno è lungo ma molto piacevole visto che siamo anche oggi contenti dei risultati ottenuti e gratificati da un panorama spettacolare e unico nel suo genere, condito pure da un tramonto mozzafiato. L’arrivo all’orfanotrofio è coinciso con il rientro della “missione adozioni”: anche i loro numeri sono davvero ad effetto: in una sola giornata hanno visitato ben 4 orfanotrofi per un totale di 128 bambini. In particolare è stato conosciuto un nuovo orfanotrofio (Betheleheme Balabhavan) con 20 ospiti che vivono in condizioni particolarmente difficili data la povertà della struttura e della famiglia che la gestisce. Proprio per questi bambini speriamo di riuscire a trovare presto una famiglia adottiva che permetta loro di migliorare le proprie condizioni di vita. Con questo vi salutiamo e vi diamo appuntamento a domani. Qui India a voi Italia.      



Domenica 4 febbraio
Cari amici, stamani, appena alzati, ci siamo recati alla chiesetta vicino all’orfanotrofio per partecipare alla celebrazione della Santa Messa domenicale: il piccolo spazio disponibile all’interno era quasi completamente riempito dai bambini dell’Assisi Baby Sadan, tutti disposti a ridosso dell’altare, in ordine sparso ma ben composti. Al contrario di quello che potreste pensare non e’ stato cosi’difficile seguire la loro melodia, perche’anche se l’idioma ci e’ sconosciuto, la fluenza e la musicalita’ delle voci ci hanno accompagnato per tutto il tempo. Al termine ci siamo incamminati verso l’asilo accompagnati dai nostri piccoli amici, sempre affettuosi e pronti al sorriso. Nonostante la festa il gruppo HHPP e’ partito per eseguire il lavoro previsto: Alessio, Eleonora, Massimo e i due doc si sono recati all’ospedale di Mundakayan, mentre Elisabetta e Carlotta sono andate per le adozioni a distanza negli orfanotrofi di Kottayam e Pampady. Per il medical camp di oggi abbiamo usufruito delle strutture dell’ala nuova dell’ospedale: ambulatori, farmacia e ufficio per la registrazione delle visite gestito abilmente da Eleonora, Alessio e Massimo. Vista la notevole affluenza di pazienti e’ stato importante l’aiuto ricevuto da alcuni medici internisti: alla fine della giornata si sono contate 260 visite, 79 vaccinazioni antiepatite, 9 elettrocardiogramma, 4 esami radiologici, 12 esami ematologici. La Dr.ssa Gabriela ha eseguito due interventi ambulatoriali (rimozione di cisti inguinali, di cui una ad un paziente della Casa dei Mendicanti di Kanjarapally)   e 3 ecografie inguino-scrotali. Parte degli esami sono stati eseguiti su pazienti che erano stati selezionati durante i precedenti camp. Nonostante la soddisfazione del bel lavoro svolto appagasse gia’ ampiamente le nostre menti, Padre Matthew ci ha riservato una sorpresa finale…..DA DA DA!!!!!! Siamo stati accompagnati nella scuola infermieri dell’ospedale dove era stato allestito un piccolo teatro per rappresentarci un tipico spettacolo: le ragazze della scuola,vestite con abiti cerimoniali, si sono alternate cantando e danzando con maestria e grazia suscitando in noi stupore e divertimento. Poi pero’ di fronte alle loro manifestazioni di affetto e gratitudine la nostra commozione ha raggiunto l’apice e …….qui India a voi Italia.



Lunedì 5 febbraio
Ebbene sì, assieme alla stanchezza che inesorabilmente è arrivata, hanno fatto capolino i primi tristi pensieri della partenza. Fortunatamente la giornata non ci ha dato tanto tempo per pensare perché il lavoro non manca mai. Alle ore 8:30 il fantastico gruppo dell’H.H.P.P. si è diviso per  partecipare al medical camp e per occuparsi delle adozioni. Elisabetta e Massimo sono rimasti all’Assisi Baby Sadan per fare le foto ai bambini, gli altri - il Dr. Massimo, la Dott.ssa Gabriela, Carlotta, Eleonora e Alessio - si sono recati all’Ospedale di Mundakayam per consegnare delle borse piene di giochi al reparto di pediatria. Nell’occasione è stata consegnata la bandiera dell’associazione a padre Mathew  per farla sventolare sul pennone più alto. Presi i medicinali necessari, gli stessi sono partiti per Punchavayal, paese poco distante da lì. Oggi tutti ci aspettavamo una giornata un pochino più  “tranquilla”, perché Suor Beena ci aveva detto che le visite non sarebbero state più di 180, poi… come di consueto la situazione è cambiata strada facendo. Piano piano, si è sparsa la voce della nostra presenza e la gente dei paesi vicini si è catapulta per sfruttare l’occasione unica di poter essere visitati e curati gratuitamente visto che la sanità in India è a pagamento e molta gente povera non si può permettere una spesa medica. Per fortuna Elisabetta e Massimo, terminato l’aggiornamento delle schede per le adozioni a distanza, ci hanno raggiunto al camp portando rinforzi al gruppo. A fine giornata così, abbiamo contato 340 visite, 174 vaccini, 200 saponette consegnate e 7 pacchettoni di caramelle distribuiti. Tra i bambini visitati si sono osservati casi particolari tra cui merita menzionare un piccolo affetto da osteogenesi imperfetta, uno con una paralisi celebrale infantile ed uno con una alopecia quasi completa; si è inoltre presentata una bambina con cardiopatia congenita con difetto interventricolare stenosi della valvola polmonare e ipertrofia cardiaca ed un bambino affetto da sindrome di down con cardiopatia congenita. Tra gli adulti si sono presentati frequenti artriti infiammatorie ed un’ulcera trofica venosa pretibiale. Voi penserete a questo punto di aver letto il meglio della giornata, ma il bello dobbiamo ancora raccontarvelo… da da da daaaaaaaan,  da da da daaaaaaan. Mentre i medici, gli infermieri e i farmacisti svolgevano il lavoro del medial camp , Eleonora e Alessio andavano a fare conoscenza con i bambini della scuola adiacente pensando di fare qualche palloncino e di distribuire  penne e caramelle. Tutti i loro buoni propositi si sono dissolti in pochi attimi. I piccoli scolaretti, attirati dalla strana presenza , sono accorsi a valanga addosso ai due volontari, lasciando la scodellina di riso che stavano mangiando nel cortile. Due magliette gialle in mezzo ad una marea di bimbi cantanti. Guardandosi negli occhi increduli e felici, Ale ed Ele, hanno iniziato a farsi trasportare dalla corrente, fino a giungere in uno spiazzo di terra rossa dove di solito probabilmente vengono svolte le ricreazioni. Qui, Eleonora con la sua bravura e Alessio con l’aiuto dell’attaccatissimo Albin, sono riusciti ad organizzare un MEGAGIROTONDO di circa 150 bambini. E’ stato bellissimo, a tutti è bastata una sola volta sentire la filastrocca per cantarla. Forse si può definire uno dei momenti magici della missione… Qui India a voi Italia.      



Martedì 6 febbraio
L’ultimo giorno ”attivo” e’ passato. Sentimenti, pensieri, affetto... Svegliati presto, ci siamo saliti sull’autobus direzione Chendara, un magnifico paesino purtroppo a 150 km distanza del nostro nido.   Inutile dire che anche oggi, l’ultimo giorno effettivo della nostra missione, abbiamo fatto vere e proprie gare per poter coprire le richieste da parte degli abitanti di Chendara, molto poveri da non potersi permettere il lusso di una visita medica e l’acquisto di farmaci. Come al solito ci hanno accolto con fiori e tanti sorrisi e centinaia di bimbi aspettavano in fila per esere vaccinati e visitati. Dalla terrazza della scuola dove era organizzato il nostro camp si vedevano immense piantagioni di te’ dalle quali spuntavano casine e baracche, Dei e piccoli stendardi colorati che davano un tocco “originale” di colore al verde intenso e profondo del te’. Eravamo alla fine con le nostre risorse dei gioccattoli e palloncini. Eppure davanti a noi scorrevano in un modo “ordinato” disordinato file intere di bambini che magari non hanno mai avuto la possibilita’ di avere il loro proprio balocco. Ci siamo guardati tutti senza parole ed in un attimo la decisione e’ stata presa. Munite e determinate, Eleonora e Carlotta si sono direzionate verso il primo negozio per i bimbi e sotto gli occhi grandi quanto due pentole del venditore meravigliato ed imbarazzato, hanno comprato quasi tutto quello che si poteva offrire: palloncini da gonfiare, palline, penne, gomme da masticare, pennarelli, giochini, caramelle per un esercito. Vi immaginate le emozioni dei bimbi, i sorrisi ed i ringraziamenti dei genitori, il nostro cuore che prendeva le ali,.. e poi gli sguardi curiosi e belli, profondi e puri che ci hanno accompagnato tutta la giornata, sia quando Elisabetta e Eleonora saltavano la corda con i bambini, sia quando gli stessi cantavano e guardavano dietro le finestre con ansia e curiosita’ gli adulti che tranquilli e pazienti aspettavano il loro turno per essere visitati. Resoconto della giornata: 280 visite e 196 vaccinazioni per epatite B; convulsioni febbrili, paralisi cerebrale infantile,  ritardi psico-motori, sono solo alcuni casi particolari riscontrati oggi, poi tante cisti sebacee, unghie incarnite, corpi estranei risolti “sul luogo”. “Malattia del giorno”: l’artrite infiammatoria. Alla fine della giornata, Alessio ha consegnato la bandiera dell’associazione concludendo con un bellissimo discorso commovente e sincero. Siamo partiti con tanto tam tam, talmente stanchi da lasciare al villaggio le pentole del pranzo preparatoci da Suor Elizabeth con massima gentilezza...ma chi se ne rendeva conto? Dopo un bel po’ di strada la sempre agile Suor Beena e’ rimasta folgorata: “ Le pentole”! e noi altrettanto... dovevamo tornare a riprenderle... cosi’, mentre le suore tornavano indietro a riprenderle, noi ne abbiamo approfittato per continuare la strada a piedi e goderci la splendida natura che ci circondava, ovviamente non senza le borse e gli zaini pieni di pupazzi, pennarelli, palloncini per i bambini “della foresta”...chissa’, non si sa mai...!!! In effetti nemeno a 50 metri abbiamo cominciato a donare di tutto e di piu’ a tutti i bimbi e ragazzi incontrati che, sorpresi della nostra insolita presenza, ci hanno accolto con un sorriso timido. Poi strada facendo abbiamo incontrato la locale guardia (“guardiano della foresta”) che ci ha accompagnato fino alla piccola citta’ dove siamo stati recuperati dall nostro autista. La giornata stava per finire... Stanchi pero’ contenti, andiamo a dormire; domani e’ un altro giorno...sentimenti, pensieri, affetto... Qui India, a voi Italia



Mercoledì 7 febbraio
Ebbene sì, il tanto temuto ultimo giorno è ormai arrivato!!! Nonostante stamattina non ci aspettassero impegni medici, nessuno di noi è riuscito a restare a letto a lungo…finalmente avevamo del tempo a disposizione per goderci i nostri angeli dell’Assisi Baby Sadan. Alcuni di noi sono andati a Kanjirappally per acquistare dei piccoli regali, altri hanno preso per mano i piccoli, ai quali Suor Elisabetta ha concesso di non andare all’asilo, e hanno visitato la scuola e così anche per i più grandicelli si è trasformato in un giorno di vacanza. E’ difficile però riuscire a non pensare al nostro obiettivo principale e così abbiamo approfittato del pomeriggio per invitare i bambini del Bethleheme Balabhavan, l’orfanotrofio in grosse difficoltà visitato nei giorni precedenti. A questi bimbi sono stati donati dei vestiti e dei giochi, mentre Dottor Massimo effettuava le visite nel nostro piccolo ambulatorio. Nell’occasione ha purtroppo riscontrato una malformazione cardiaca, per la quale l’H.H.P.P. ha preso l’impegno di seguire il caso tramite Padre Matthew e valutare una eventuale operazione chirurgica; inoltre siamo venuti a conoscenza che un bambino ha bisogno di un sostegno economico per l’acquisto di un paio di occhiali nuovi e anche per questo provvederemo noi; per gli stessi bambini, l’associazione ha infine provveduto a finanziare l’acquisto di 20 materassi in modo da rendere un po’ più comodi i loro letti di legno. Dopo siamo stati invitati dal vescovo per i ringraziamenti ufficiali ai quali hanno partecipato Alessio e i due Dottori. L’instancabile Gabriela ne poi ha approfittato per un ultimo giro di visite agli affezionati ospiti della casa dei mendicanti. La sera eravamo già tutti emozionati per la sorpresa che aleggiava nell’aria…infatti la cena era organizzata insieme a tutti i bambini nel cortile dell’Assisi con tanto di gelato, ma soprattutto ci hanno organizzato uno splendido spettacolo di danza per ringraziarci della nostra presenza e del lavoro svolto. Di quest’ultimo siamo molto soddisfatti anche noi: complessivamente H.H.P.P., grazie alla collaborazione con i medici indiani e al sostegno della struttura ospedaliera, ha potuto effettuare 2254 visite mediche ed 837 vaccinazioni per epatite B; per i pazienti visitati sono state inoltre sostenute le spese per accertamenti vari resisi necessari in sede di visita (fra cui ecografie, raggi X, ECG, analisi cliniche di laboratorio varie e specifiche per la tiroide, TAC). E’ stato inoltre preso l’impegno per sostenere un’eventuale operazione ad un bambino con una malformazione cardiaca; è stata finanziata la terapia per la durata di un anno contro l’epilessia riscontrata in una piccola paziente, nonché l’acquisto di un paio occhiali per un bambino e di vestiti e materassi per i bambini di un orfanotrofio. Infine a tutti i pazienti visitati sono state distribuite caramelle, giochi, saponette, dentifrici e spazzolini…adesso, col il cuore pieno di felicità, cercheremo di esprimervi le nostre impressioni su questa esperienza.

DR. MASSIMO: "Oggi, per la fine della nostra avventura, non deve vincere la tristezza ma dobbiamo rallegrarci perché “da un piccolo che seme che muore nascerà una nuova pianta” e quindi dopo questa missione che finisce un’altra prenderà forma con sempre maggior forza: l’HHPP e’ una piccola pianta, un germoglio, ma le sue radici sono forti e crescerà. San Paolo diceva che le parole senza le opere non sono nulla e qui accanto a me ci sono persone che hanno deciso di dare e fare per quello che sono capaci: Vorrei ringraziare Alessio perché è un ragazzo d’oro, umile, ha saputo districarsi in tutto quello che gli è stato chiesto, in situazioni nuove per lui. Ringrazio Eleonora perchè con i suoi abbracci e il suo affetto ci ha dato forza. Ringrazio Elisabetta per la sua maturità e la sua esperienza, ha saputo guidare il gruppo e svolgere allo stesso tempo gli altri compiti previsti. Un abbraccio a Carlotta perché è un terremoto di simpatia ed è una chiacchierona, è indispensabile. Massimo mi ha sorpreso per come sa stare con i bambini perché è un Jolly e sa fare tutto. Un grazie anche a Gabriela, è di una esuberanza direi contagiosa. Infine un saluto di arrivederci a presto e un  abbraccio forte forte a tutte le Sisters, Suor Elisabetta in testa, perché sono la testimonianza terrena che il bene esiste ed è grande. I bambini meravigliosi dell’orfanotrofio hanno bisogno di loro e noi dobbiamo aiutarle".

GABRIELA: “Alcune cose saranno sempre più forti del tempo e della distanza…alcune cose le sappiamo solo noi…siamo angeli con una sola ala…possiamo volare soltanto abbracciati, soltanto sorridendo… Unita a voi mando un bacio a tutti loro, persone in difficoltà e sofferenza che ci hanno accolto con il loro cuore, speranze e lacrime, a tutti i bimbi che hanno risvegliato dentro di me il senso profondo dell’amore e tenerezza, alle suore che con pazienza e dedizione hanno dato forma ai nostri obiettivi.. Alessio, un grande amico speciale, un sensibile altruista fantastico capo squadra…grazie.. Elisabetta, la dolce diplomatica agile caposquadra, con la tuo calma hai creato il giusto equilibrio, la giusta atmosfera….grazie.. Totta, potente fonte di energia solare, vulcano d’emozioni e di grande cuore…grazie.. Eleonora, pensieri teneri risvegliati in un grande cuore, sensibilità, gioia e devozione…grazie… Massimo, sensibile e calmo, attento e sincero, hai cambiato le nuvole con arcobaleni…grazie.. Doc Massimo, donando il tuo cuore ai bambini ci hai fatto una bella dimostrazione della “perfect mission”, con la tua semplicità hai conquistato cuori rinchiusi nelle pratiche desuete.. 3 parole: sei un grande…grazie.. Dr. George…pur non essendoci… eri dovunque,..grazie della tua fiducia, dei tuoi insegnamenti, della tua grande forza di volontà. Porterò con me per sempre ogni vostro abbraccio, parole d’incoraggiamento e dimostrazioni d’affetto nei momenti belli e meno belli, porterò con me le emozioni forti per cui le parole..non hanno valore..porterò con me tutto, ogni momento trascorso insieme e farò tesoro per il futuro, la fondazione di domani…vi voglio bene..grazie di cuore.

MASSIMO: "Tante emozioni che mi portero’ per sempre con me e adesso la difficolta’ di esprimerle a parole. La mia esperienza in missione, un sogno coltivato per tanto tempo e che finalmente e’ diventato realta’. Tutti quei pensieri, immaginazioni che adesso vivi proprio cosi’ come le avevi nella tua testa e che, anzi, risultano anche piu’ intense di quanto potevi credere. Sono un milione di flash che ti ritornano alla mente in continuazione: l’incontro con il gruppo, la paura di non essere all’altezza, il piacere di vedere aumentare ogni minuto la complicita’ e il legame tra noi. L’incontro iniziale con i bambini dell’Assisi Baby Sadan che, solo a ricordarlo, mi fa venire le lacrime agli occhi, il loro abbraccio, il loro sorriso, la voglia di urlarti “ancole” (zio) anche solo per un sorriso, un gioco, un abbraccio, un piccolo dispetto (“tu ‘cittacutti’, io ‘nalacutti’”: tu bimbo cattivo, io bimbo buono). E poi i “camp”…l’arrivo con le decine e decine di persone che ti attendono, la maggior parte delle quali povere, molto povere, ma anche tanto dignitose, serene nel loro modo di vivere la loro vita, gentili, affettuose, sempre pronte a scambiare un saluto e una stretta di mano. I bambini che ti guardano incuriositi e pronti a chiederti “what is your surname?” e tu a ripetere con il sorriso stampato sulle labbra decine di volte il tuo nome. Riuscire a renderli felici con una “muttay” (caramella) o una scultura fatta con i palloncini, oppure vederli stringere come un tesoro una saponetta,un dentifricio e uno spazzolino da denti. E poi la sera il ritorno alla “base” tutti stanchi, distrutti e felici. Trovare l’energia e la voglia di stare pochi ma intensi momenti con i bambini che si preparano per andare a letto, trovarsi tutti assieme intorno ad un computer per condividere le nostre emozioni della giornata, ed infine andare a riposare pensando…chissa’ se domani ce la faro’, stupendosi la mattina successiva di svegliarsi dopo poche ore di sonno e con un carica fortissima per iniziare la nuova giornata. Sono solo alcuni flash, alcune emozioni…il resto non riesco a descriverlo ma vi assicuro che mi ha reso immensamente felice e grato a tutti: dall’associazione HHPP per avermi dato questa possibilita’ (e in particolar modo un grazie ad Elisabetta: il mio “aggancio” meraviglioso che ha reso tutto reale), al fantastico gruppo che sono orgoglioso di aver trovato, a tutto il popolo indiano e a tutti gli angeli fatti bambini. GRAZIE !!!!!  

ELEONORA
: "In silenzio, stanca e con un po’ di malinconia mi ritrovo a preparare la mia valigia, con attenzione metto dentro tutto ciò che so che servirà al mio rientro…così per iniziare inserisco l’abbraccio caldo e materno con cui Suor Elisabetta ci ha accolto al nostro arrivo all’aeroporto…la gioia provata nel rivedere, dopo una anno di attesa, così cresciuti ed incredibilmente belli i bambini dell’Assisi Baby Sadan, il piacere di essere accolti all’ospedale, negli orfanotrofi e nei villaggi con canti di benvenuto e parole di gratitudine, lo stupore di mangiare su una foglia di banana! L’orgoglio per aver fatto ritrovare il sorriso ai bambini spaventati dal vaccino. L’immagine di me in mezzo ad un enorme cerchio con oltre un centinaio di scolari che si tengono per mano e carichi di energia cantano e ballano sotto un sole scottante su un rosso e polveroso piazzale di terra battuta…e ancora grandi e piccini che allungano le mani per ricevere i nostri doni e ti trascinano per portarti in mezzo a loro… L’incredibile lavoro svolto dai medici - Massimo e Gabriela - e dai volontari – Massimo, Alessio, Carlotta ed Elisabetta; la grande forza di volontà e dedizione di ognuno di noi…la complicità, le attenzioni e la voglia di condividere che hanno creato un legame intenso e sincero con questo gruppo! Grazie a tutta l’H.H.P.P.  e a chi da casa mi ha sempre sostenuta… ogni sorriso che incontriamo sul nostro cammino fa crescere in noi l’amore per la vita e per gli altri, fa dimenticare il passato e rende il futuro degno di essere vissuto…”

CARLOTTA
: "Eccomi qua sull’aereo per Roma…mi è stato detto di scrivere le mie impressioni sulla missione ma non so se ci riuscirò. Non si possono descrivere le emozioni provate nel rivedere i “miei” angeli dell’Assisi Baby Sadan, nel sentirli cantare le canzoni che gli ho insegnato. La forza che tutto ciò che è bene è possibile, che trasmettono gli occhi di Suor Elisabetta. Le lacrime di stanchezza a fine di giornate che parevano interminabili, ma la certezza che i sorrisi che ricevevo mi avrebbero fatto continuare all’infinito. Il gruppo di AMICI che ogni istante mi ha aiutato anche solo con uno sguardo, una parola, un abbraccio. I lunghissimi viaggi in pullman, per strade improponibili e le risate con i miei compagni…forse di prevedibile ansia data dalla guida sprint del nostro autista. Le visite agli orfanotrofi, l’immensa tristezza davanti alla realtà di alcune malattie, il senso di impotenza, ed il senso di onnipotenza quando i medici dichiaravano possibile un intervento esapere che un piccolo aiuto arrivava anche da me. La carica, talmente forte da sembrare di rinascere, che ricevevo la sera quando potevo riabbracciare i bimbi e sentivo che tutto era perfetto, giusto, bellissimo.Sono attimi che non una frase, non una foto o un odore potranno descrivere ma che so per certo non dimenticherò mai".

ELISABETTA
: "Sembra uno scherzo…eppure sono già trascorsi 10 giorni dal nostro arrivo in India e questo significa che siamo al giorno dei saluti, con tutto quello che può significare “salutare” questi luoghi, queste persone…significa trovarsi ancora una volta a fissare nella memoria occhi profondi e riconoscenti di adulti e di bambini, sorrisi esplosi sui visi della gente solo per la felicità di essersi sentiti “considerati”. Rispetto allo scorso anno ho trovato molta meno formalità nei ringraziamenti e nell’accoglienza nei villaggi; l’organizzazione locale a cui facevamo riferimento era diversa…forse meno convenevoli e più sostanza, ma sono riuscita comunque a percepire quanto sia importante la nostra presenza qua…sia a livello medico, sia con le adozioni a distanza…e perché no, anche a livello umano. E’ così bello rendersi conto quanto bene può fare anche un semplice sorriso…non ci sono parole per rendere l’idea di quanto sia intensa ed avvolgente questa realtà e della sensazione di “completezza” che dà parteciparvi. Dilungarsi troppo sulle sensazioni provate e che rimangono dentro…soprattutto quelle avvertite all’incontro con Suor Elisabetta e coi piccoli dell’Assisi Baby Sadan è difficile e forse anche poco pertinente in un “diario di missione”…ad ogni modo per me è molto importante ringraziare i miei “compagni”…Alessio, Carlotta, Eleonora, Gabriela e i due Massimo…tutte persone speciali. Solo grazie ad ognuno di loro abbiamo potuto fare tutto quello che abbiamo fatto…ed è stato veramente tanto!!! Grazie anche a chi dall’Italia ha contribuito alla realizzazione di questa missione.

ALESSIO: "E’ trascorso un lungo anno dalla mia prima ed unica missione in India, ma quando il 29 gennaio ho rimesso piede all’Assisi Baby Sadan ho avuto la calda sensazione di essere tornato in famiglia, quella famiglia che abita lontano e che vedi una sola volta l’anno durante le vacanze estive. Non vi dico la gioia che ho provato quando, scendendo dal pulmino che mi era venuto a prendere in aeroporto, ho visto che tanti bimbi mi avevano riconosciuto. Riabbracciarli è stato bellissimo, le sensazioni di amore e di felicità che ti danno stringendoti forte a loro sono uniche e ti riempiono l’anima. Confesso che la missione per me è iniziata con qualche timore; il Dr. Gorge non c’era, il Dr. Massimo l’avevo visto due volte, la Dott.ssa Gabriela l’ho conosciuta durante il viaggio di andata e, nonostante le buone sensazioni, era difficile pensare di trovare una bella armonia di gruppo come c’era stata l’anno precedente. Invece questa secondo me è stata proprio la nostra forza! Inoltre era la prima volta che i camp venivano organizzati senza Suor Jaine; era la prima volta che ci appoggiavamo all’ospedale di Mundakayam di Padre Matthew ed era la prima volta che andavamo a fare le visite in paesini sperduti lontani 3/4 ore dalla nostra base. Qualche momento tosto lo abbiamo passato, ma nessuno ha mollato e lo spirito di gruppo è sempre stato alto. Quindi grazie di cuore a tutti i componenti (Dr. Massimo, Dott.ssa Gabriela, Massimo, Eleonora, Carlotta, Elisabetta) che con i loro sacrifici hanno permesso che questa missione si svolgesse nel migliore dei modi. Un ringraziamento non meno importante va a tutti i volontari dell’H.H.P.P. che hanno organizzato il tutto e che ci hanno sostenuto sempre con la massima presenza e disponibilità. E non per ultimo un caloroso grazie a chi con il proprio contributo ci ha permesso di vedere la felicità negli occhi delle persone che ricevevano le nostre cure, dalle medicine, alle saponette, ai giochi che facevamo coni bambini. Ora torno a casa con tante immagini nel cuore e nelle orecchie la richiesta di non partire che mi facevano i bambini dell’Assisi Baby Sadan  ieri sera durante i saluti finali. Mi mancano già i loro abbracci, sogno di rivederli presto. Grazie H.H.P.P.