Obiettivi:
Visite mediche, vaccinazioni, distribuzione beni di prima necessità, pianificazione adozioni a distanza.
Partecipanti:
Dr. Giorgio Martini (broncopneumologo) - D.ssa Maria Giovanna Testai (pediatra) - D.ssa Gabriella Ravalli (pediatra) - Cinzia Spagnolo (farmacista) - Nella Cerino (infermiera ) - Elisabetta Sarti
Domenica 30 aprile 2006
Come era nella mente di tutti noi , alle ore 04,30 le suonerie , le più varie nelle camere dei volontari , hanno iniziato a fare il loro dovere ; Elisabetta è andata a bussare alla camera del Dr George , che era già alzato , e poi ha suonato alla camera 2055 che doveva ospitare Cinzia e Maria Giovanna . In realtà un secondo dopo aver suonato ha realizzato che la camera non era quella , ma la 2059 ; è corsa nel corridoio , lontana dal “ luogo del delitto “ , ha svegliato le due dottoresse , per tornare poi di corsa in camera ( fortunatamente nessuno ha risposto dalla malcapitata 2055 e tutto è finito bene ). Scesi nella hall dell’albergo , un facchino diverso da quello della sera precedente , dopo aver stralunato gli occhi vedendo tutti quei 12 immensi bagagli + altri 13 bagagli a mano che era suo compito trasportare fino all’ingresso dell’aereostazione , anche lui ha chiesto al Dr Martini , in quel momento rimasto solo a dirigere il traffico – borse e borsoni - come avrebbe fatto a portarli tutti da solo al chek-in ; rassicurato sulla imminente presenza di altri 5 volontari , ha iniziato a posizionare il tutto sul camioncino . Appena arrivati davanti all’ingresso del terminal B , dopo aver caricato all’inverosimile i 6 trolley necessari , i volontari dell’H.H.P.P. sono entrati all’interno del Leonardo da Vinci ; si sono diretti verso il desk della Compagnia TAP Air Portugal , dove una solerte , ma molto gentile addetta , ha iniziato con pazienza a registrare passeggeri e bagagli . Momenti di notevole tensione per tutti noi ( pensate solo al vedere un angolo intero del desk chek-in occupato dai nostri 25 bagagli !)ma poi fortunatamente tutto è andato per il meglio ed è stato necessario solo far conto sulla prontezza e sulla lucidità di Cinzia che , accortasi che un “morto” pesava addirittura 36 Kg , ha fatto velocemente scivolare sulla bilancia una valigia di neanche 25 Kg e così la “ umanitaria “ impiegata ha potuto chiudere forse tutti e due gli occhi ed ha continuato nella registrazione degli altri bagagli. Nessun problema al passaggio ai metal detector (addirittura a Gabriella e Nella è stato permesso di portare in volo un paio di forbicine dimenticate nel bagaglio a mano) , imbarco e partenza in orario e via a spiccare il volo nel cielo di Roma destinazione B R A S I L E ! L’avventura adesso è veramente iniziata , e dal momento che , come diceva Martin Luter King , “ se i sogni non si realizzano è solo colpa della poca buona volontà che viene messa in gioco dai partecipanti “ , sicuramente alla fine di questi giorni di missione il sogno di aiutare il maggior numero possibile di poveri brasiliani sarà pienamente portato a termine , perché Cinzia , Elisabetta , Gabriella , Maria Giovanna , Nella e Dr.George , fin dall’inizio hanno messo tutto se stessi in questa nuova missione sotto il nome della nostra comune Associazione Umanitaria. In orario come un orologio … brasilero , alle 14,45 ora locale siamo arrivati a Salvador dopo un lungo viaggio con molte turbolenze allorquando abbiamo attraversato l’equatore , ma in ultima analisi molto buono. Alla consegna dei bagagli abbiamo avuto la piacevole sorpresa di vederli arrivare tutti e quando al Funzionario della Dogana che ci chiedeva cosa mai ci fosse dentro tutti quegli enormi borsoni, abbiamo risposto che contenevano solo abiti e giocattoli per i bambini poveri , ci ha fatto un bel sorriso e ci ha fatti transitare senza altri problemi . Appena usciti abbiamo ricevuto il “caloroso” saluto dal clima tropicale brasiliano ( un soffocante caldo umido che ha fatto contrasto stridente , o per meglio dire , bagnante , con i nostri abiti italiani ); ma ancor più caloroso è stato l’abbraccio che le nostre amate Suore , prima fra tutte la Superiora del Brasile Sr Emily , hanno riservato ad ognuno di noi , dai veterani ai nuovi arrivati . E’ stato un momento di grande commozione e per qualcuno ancora più che ad altri . Caricate 3 macchine con i bagagli, ci siamo avviati verso la nostra accoglienza in questi giorni di missione brasiliana , la Casa Belem di Amaralina (Casa Belem significa Casa del pane , perché le Suore offrono il pane materiale e quello spirituale ai poveri diseredati delle Favelas di Amaralina). Sana doccia ristoratrice , leggera cena condita con tanto amore e riconoscenza dalle Suore e poi … tutti a nanna perché domani ci aspetta il lavoro di sistemare tutto il materiale portato con noi e prepararlo per l’inizio delle visite di martedì 2 Maggio .
Adesso possiamo dire che la 2° missione umanitaria di H.H.P.P. in Brasile ha veramente inizio !