Obiettivi:
Visite complete agli abitanti di 7 villaggi e vaccinazioni per 500 bambini
Partecipanti:
Medici Generici: Dr. Giorgio Martini, Dr.ssa Eliana Magnani
Pediatra: Dr.ssa Luciana Biancalani
Infermiere Professioniste: Adelina Castenetto, Lucia Paganelli
Volontari: Eleonora Bartolini, Riccardo Gennai, Alessio Pollastrini, Elisabetta Sarti
13 Gennaio 2006
Oggi per la prima volta abbiamo fatto le visite in una chiesa. Siamo partiti verso le 8.30 per il villaggio di Edakadathy, a poca distanza dall’ospedale. Abbiamo trovato ad attenderci lo stesso parroco del giorno precedente, che con la solita efficiente organizzazione ci ha permesso di svolgere al meglio il nostro lavoro. Sono state visitate 158 persone ed eseguite 40 vaccinazioni. E’ stato senza dubbio il villaggio in cui abbiamo riscontrato le patologie più gravi. Come sempre la patologia più frequente è quella tiroidea, accompagnata dai dolori articolari, patologie respiratorie croniche e malnutrizione.
Fra i casi veramente rilevanti: una giovane donna con linfedema cronico all’arto inferiore sinistro (elefantiasi) in fase settica, causata da infestazione di filaria per mezzo di puntura di zanzara. La deformazione dell’arto era talmente imponente e deturpante da determinare una ritrosia completa della donna a mostrarla per troppo tempo. Fra i pazienti in età pediatrica c’era una bambina di 10 anni con una sordità completa acquisita per infezione (probabile meningite..), la quale nonostante la protesi acustica monolaterale (modello obsoleto), ha tuttora un grosso deficit del linguaggio. Vista la prevalenza della patologia uditiva in età pediatrica nella zona dove abbiamo operato, pensiamo che sia opportuno che l’associazione si interessi presso aziende produttrici di apparecchi acustici per cercare di risolvere questo problema grave per la vita di relazione.
E’ giunta poi alla nostra osservazione la piccola Neethu di 10 anni affetta da una cardiopatia congenita: ampia comunicazione del setto interatriale con shunt sinistro-destro.La piccola era stata visitata nell’ottobre 2001 e le era stato programmato l’intervento cardiochirurgico per il 3 gennaio 2002. Purtroppo le condizioni economiche disagiate della famiglia non hanno permesso di poter effettuare l’operazione. “ Si ricorda che in India come in quasi tutti i paesi del terzo mondo l’assistenza sanitaria è quasi completamente a pagamento.” Il dr. George ha chiamato a raccolta i componenti della missione, i quali all’unanimità hanno deciso di sostenere le spese dell’operazione attraverso la recente donazione dei colleghi di lavoro della nostra Elisabetta. L’ultimo paziente che si è presentato, il sacrestano della chiesa che ci ha ospitato, è un paziente di 40 anni epilettico che in occasione di una crisi è caduto nel fuoco ustionandosi profondamente tutta la parete anteriore del torace, il collo e la parte sinistra del volto. Data la gravità delle lesioni è stato sottoposto a trapianto autologo di cute prelevata dagli arti inferiori. L’aspetto della lesione è impressionante. Finita l’attività del camp sanitario, ci siamo recati in ospedale dove abbiamo concluso l’aggiornamento delle schede dei bambini adottati a distanza di Suor Jain .Alla fine del pranzo il direttore dell’ospedale ci ha ringraziato per l’attività svolta e ci ha onorato ponendoci sulle spalle un velo simbolo tradizionale riservato alle persone notabili. Rientro in serata in orfanotrofio, cena anticipata per assistere allo spettacolo preparato per noi dai bambini dell’Assisi Baby Sadan. Canti, balli, scenette tradizionali con omaggio finale da parte di Suor Elisabetta hanno commosso i nostri volontari in modo così profondo che Riccardo ha ricordato...
L E L A C R I M E S O N O I L S U D O R E D E L C U O R E