4° in India-Gen 2006

Dal 03.01.2006

Obiettivi:
Visite complete agli abitanti di 7 villaggi e  vaccinazioni per 500 bambini

Partecipanti:
Medici Generici: Dr. Giorgio Martini, Dr.ssa Eliana Magnani
Pediatra: Dr.ssa Luciana Biancalani
Infermiere Professioniste: Adelina Castenetto, Lucia Paganelli
Volontari: Eleonora Bartolini, Riccardo Gennai, Alessio Pollastrini, Elisabetta Sarti

DIARIO GIORNALIERO


9 Gennaio 2006

Oggi il clima è stato veramente afoso; siamo partiti con Suor Jain alle 8 per Olakulam, un piccolo villaggio rurale a circa 40 minuti dall’orfanotrofio. Arrivati, attraverso una strada molto impervia che ha costretto Chako, il nostro autista, a mettere le ridotte,siamo stati accolti dal capo villaggio e ospitati nella casa del dignitario del paese. Dopo i soliti saluti di rito e lo scambio della bandiera, abbiamo organizzato le postazioni di lavoro. Nella stanza più grande della casa le postazioni computer con Riccardo e Elisabetta e la farmacia. Le altre 2 stanze erano occupate da Giorgio e Eliana e da Luciana, Adelina e Lucia per le visite e le vaccinazioni. All’esterno, come sempre  sotto il sole cocente, intrattenevano i bambini con scherzi e giochi di gruppo Alessio ed Eleonora. Alla fine della giornata sotto il caldo indiano, avevamo effettuato 146 visite e 40 vaccinazioni. Fra le patologie più frequenti gozzi, bronchiti, vaginiti, dolori, asma. Casi particolari: un bambino di 7 anni con incontinenza urinaria, una bambina di 5 anni con una infezione di una cicatrice esuberante ( cheloide )  molto estesa sulla coscia e l’inguine destro per una bruciatura da caduta sul fuoco. Un bambino di 6 anni con sospetta tubercolosi del testicolo. Fra gli adulti un uomo  con un grosso cheloide cicatriziale al torace da trauma e  una donna con una grave psicosi. Fra le curiosità una giovane donna con” la coda della mammella”; abbastanza frequente in questa etnia e dovuta ad un prolungamento del pilastro mammario ingrossatosi dopo l’allattamento. Alla fine del nostro lavoro siamo stati portati dalle suore e dai padroni di casa a vedere le piantagioni di caucciù e la lavorazione dello stesso. Inoltre abbiamo visto alcune piante tropicali:noce moscata, pepe, vaniglia, cannella, chaka.Sulla via del ritorno siamo stati ospitati a casa del nostro autista Chacko, una dignitosa dimora , dove lui e la moglie ci hanno offerto dell’ananas e delle bibite. Prima di partire , foto di gruppo con Chacko che ha espresso tutta la sua soddisfazione per la visita. Siamo ripartiti per l’ospedale dove ci siamo rinfrescati e abbiamo consumato il nostro pasto “frugale”. Appena rifocillati ci siamo recati negli uffici dell’ospedale per aggiornare le schede delle adozioni a distanza gestite da Suor Jain. Giorgio e Adelina hanno aggiornato l’archivio fotografico, Luciana e Alessio al computer hanno preparato le schede anagrafiche. Riccardo è stato un perfetto gestore del traffico dalla fotografia alla scheda. Lucia ed Eliana hanno pesato e misurato tutti i bambini. Eleonora ed Elisabetta intrattenevano i piccoli con giochi  e disegni. Mentre procedevamo all’aggiornamento delle schede il dr. George, su richiesta di Suor Jain, ha consegnato 10.000 rupie alla madre di un bambino affetto da grave ipoacusia e deficit del linguaggio, quale acconto per l’acquisto di un nuovo e più potente apparecchio acustico. Abbiamo pagato l’ecografia al seno (120 rupie) richiesta nei giorni scorsi, il cui risultato ha dato esito negativo. Mentre gli altri riordinavano il materiale prima della partenza per rientrare all’orfanotrofio, il dr. George insieme a Suor Jain ha visitato una giovane donna di 35 anni, affetta da una grave forma di Morbo di Paget alle ginocchia,alla quale abbiamo assicurato la terapia per un congruo periodo di tempo. Rientro all’Assisi Baby Sadan verso le 18, doccia ristoratrice, riposo per qualcuno e ripresa dei lavori organizzativi della sera. Elisabetta ed Eleonora hanno dato la loro spontanea disponibilità a recarsi domani insieme a Suor Elisabetta a prendere visione a Kottayam di una nuova struttura di accoglienza e sanitaria per bambini sieropositivi, orfani di genitori morti per AIDS. Tutto ciò al fine di programmare un intervento organico da parte dell’H.H.P.P. a favore di questi bambini… E nonostante la stanchezza cominci a piegarci: THE SHOW MUST GO ON …….