3° in India-Ago 2005

Dal 31.08.2005

Obiettivi:
Missione prettamente chirurgica

Partecipanti:
Il primario chirurgo Dr. Massimo Cecchi, il primario anestesista Dr. Maurizio Genovese, le Infermiere Professionali Maria Rita Sebastiani ed Elena Azzarello e il laureando in medicina Emiliano Lotti.

DIARIO GIORNALIERO

31 agosto 2005
Dopo circa 25 ore di viaggio, siamo arrivati o meglio siamo ritornati all’Assisi Baby Sadan di Panachepally. Questa volta gran parte del gruppo è cambiata, ma non certamente lo spirito e l’entusiasmo. Fanno parte di questa missione estiva dell’H.H.P.P. Onlus il primario chirurgo Dr. Massimo Cecchi, il primario anestesista Dr. Maurizio Genovese, le Infermiere Professionali Maria Rita Sebastiani e Elena Attarello e il laureando in medicina, ormai di casa da queste parti, Emiliano Lotti.   La nostra associazione è tornata in India per effettuare una missione prettamente chirurgica: infatti verranno sottoposti ad interventi, effettuati dall’equipe diretta dal Dr Cecchi, i pazienti selezionati nei mesi precedenti, dalla dottoressa Suor Jain, responsabile dell’Assisi Hospital di Mukkuttuthara. Appena giunti all’orfanotrofio siamo stati letteralmente assaliti dai numerosi bambini ospitati e ben curati dalle suore: pensate che a febbraio i bambini presenti erano circa una cinquantina ed oggi sono diventati 68! I piccoli  stanno tutti bene e stanno crescendo in salute. Michelino che abbiamo visto a febbraio appena nato e sottopeso è paffutello ed ha sempre qualcosa in bocca; la nostra Jeena ora è felice perché finalmente anche le sue sorelline Gigi e Vigi sono qui con lei; Prince è cresciuto ma tiene sempre il dito in bocca; i gemellini Arun e Kiran, che a febbraio per poco camminavano, a causa del loro ritardo motorio, ora scorrazzano qua e là per l’orfanotrofio. E’ stato particolarmente emozionante rivedere in che modo è stata ristrutturata la scuola: finalmente il tetto è stato interamente sostituito e le aule sono state divise. I bambini possono così studiare serenamente ognuno nella propria classe e con la propria insegnante. Dopo avere visitato la scuola (e asciugato qualche lacrimuccia...) abbiamo aperto parte dei primi nove colli spediti dall’Italia (gli altri 14 spediti il 18 agosto arriveranno domani perchè a causa dei monsoni sono rimasti fermi a Kuwait City) contenenti quantità industriali di materiale chirurgico, medicinali e medicazioni, giochi e abbigliamento per i nostri bambini e materiali scolastico; a questo proposito vogliamo ringraziare Antonio, Michela, Elena, DANIELA, Natascha e Valentina che sono stati insostituibili e fondamentali per la preparazione e la spedizione di tutto il materiale indispensabile per questa missione. Suor Elisabetta ci ha portato poi a vedere i lavori per la realizzazione del secondo piano dell’Assisi Baby Sadan che sono stati effettuati grazie al preziosissimo contributo dei dipendenti della A.U.S.L n. 12 Versilia, del Rotary Club di Viareggio-Versilia e di tutti i nostri ormai numerosi sostenitori e benefattori. I lavori sono già a buon punto ed entro la fine di settembre finirà di sorgere il secondo piano con camere, con altre aule in cui i bambini potranno studiare e con una stanza giochi e per  altre attività ricreative. Stanchissimi ma estremamente felici di iniziare questa nuova avventura indiana alle ore 23.00 siamo andati a dormire. Qui India a voi Italia!

1 settembre 2005
Stamani mattina sveglia alle ore 07.00  e subito una bella notizia: il nostro Presidente Dr. George e la Dottoressa Testai sono arrivati in Brasile per conoscere la realtà in cui vivono i bambini nell’America Latina. Alle 08.00 come previsto è arrivata, puntuale come un  orologio svizzero, Suor Jain con la quale abbiamo caricato il materiale necessario sull’ambulanza e siamo partiti alla volta dell’Assisi Hospital, teatro della nostra missione. Come sempre siamo stati accolti alla grande: all’entrata c’era uno striscione in un italiano quasi perfetto che ci dava il benvenuto. Il Vescovo ci ha onorato della sua presenza ringraziandoci infinitamente per essere tornati ad aiutare la povera gente del posto. I notabili del luogo ci hanno donato una collana di fiori e segnato la fronte in segno di affetto e riconoscenza. Alla fine del rito la squadra si è divisa in due gruppi: mentre le infermiere Rita ed Elena preparavano la sala operatoria e mettevano in ordine il materiale giunto dall’Italia, il Dr. Massimo, il Dr. Maurizio, la Suora Dr. Jain ed Emiliano hanno incontrato i pazienti che saranno sottoposti ad interventi chirurgici i prossimi giorni. Per domani, primo giorno di sala operatoria, sono stati programmati otto interventi. Finalmente siamo tornati all’orfanotrofio, abbiamo giocato con i bambini che ci aspettano sempre con trepidazione e prima di cena è arrivata da Cochin Suor Elisabetta con gli “ultimi” 14 pacchi giunti dall’Italia. Ora per questa meravigliosa avventura non manca proprio niente: siamo pronti e allo stesso tempo emozionati per cercare di portare un po’ di sollievo a questa povera gente. Domani ci aspetta la prima giornata veramente impegnativa. Qui India a voi Italia.

2
settembre 2005
Stamani sveglia alle 6,30 e dopo una colazione a base di ceci piccantissimi ed appaluna (tipica focaccina indiana) ci siamo diretti all’Assisi Hospital dove abbiamo iniziato gli interventi programmati. Alle ore 8,00 l’equipe diretta dal ROBOCOP (Dr. Massimo Cecchi) ha iniziato ad operare. Il primo caso è stato un ernia inguinale destra alla quale sono succeduti in rapidissima successione (perché con il dr. Cecchi non è possibile fare altrimenti…) una appendicectomia, due isterectomie, due emorroidictomie, un’altra ernia inguinale, una bilaterale ed un lipoma del gluteo. L’equipe medica ha operato fino alle ore 19,00 ed è soltanto il primo giorno!!! Insieme a noi hanno assistito Sr. Jain, indispensabile come sempre, e l’anestesista indiano Dr. Mauriho. L’organizzazione del lavoro prevedeva che Elena e Rita preparassero i ferri chirurgici e le sale operatorie (oltre che sgridare continuamente Emiliano perché toccava con i guanti sterili qualsiasi cosa… il quale alla fine della giornata ha esclamato che tornando in Italia intende iscriversi alla facoltà di Filosofia), mentre il Dr. Massimo e il Dr. Maurizio preparavano i pazienti da operare. La pausa pranzo programmata per le ore 13,30 si è ridotta a soli 30 minuti per l’intervento di urgenza eseguito dal dr. Cecchi su una giovane paziente che aveva appena partorito riportando una grossa lacerazione del collo dell’utero. Grazie al tempestivo intervento del nostro chirurgo la donna ha evitato di morire dissanguata e così ha potuto abbracciare la splendida bambina che soltanto pochi momenti prima aveva dato alla luce. Anche Sr. Jain, la suora ginecologa dell’ospedale, ha tirato un sospiro di sollievo e ringraziato il Signore, appena arrivato il dr. Cecchi, in quanto da sola non avrebbe potuto salvare la ragazza. Tra un’operazione e l’altra il dr. Massimo e il Dr. Maurizio hanno reclutato atri pazienti da operare nei prossimi giorni… sembra che il numero non avrà fine, in quanto si sta spargendo la voce ovunque che all’Assisi Hospital un equipe di medici e volontari italiani operano gratuitamente tutti coloro che hanno bisogno. Alla fine della lunghissima giornata, non contenti, i due indistruttibili medici, hanno visitato i pazienti operati, notando con immenso piacere che tutti, ma proprio tutti, avevano un percorso post-operatorio perfetto e godevano di ottima salute, sorridendo con gratitudine e benedicendo tutta la nostra equipe. Stanchi, distrutti, ma enormemente soddisfatti e felici, andiamo a riposare perché domani ci aspetta un’altra intensa ma sicuramente eccezionale giornata di lavoro.
Qui India a Voi Italia.

3 settembre 2005
Stamani sveglia come al solito alle 6.30, colazione veloce, nuovo carico del materiale e partenza per l’Assisi Hospital. All’arrivo mentre Elena e Rita preparano la sala operatoria, il Dr. Massimo e il Dr. Maurizio visitano i pazienti. La seduta operatoria inizia con un bambino di 18 mesi (10 Kg) con una malformazione genitale e prosegue con un complesso intervento di urologia ricostruttiva e un ernia bilaterale. Alle 13.30 mentre le indistruttibili Elena e Rita organizzano per gli interventi del pomeriggio, Emiliano ed i Dottori visitano altri tre pazienti da operare nei prossimi giorni. Breve pausa per il pranzo ( circa 30 minuti), durante la quale viene effettuata una consulenza telefonica con una suora, che vive in un paese poverissimo a tre giorni di viaggio da Mukkuttuthara, per un caso molto complesso riguardante una giovane donna che verrà nei prossimi giorni, nonostante la distanza, a farsi operare. Il pomeriggio vola via  (si fa per dire) con altri tre interventi che terminano intorno alle ore 19.00. Le suore sorridono, contente di essere arrivate alla fine della giornata, ma no: Elena e Rita decidono di preparare i ferri per gli interventi di Lunedì fino alle 20.15. Nel frattempo Emiliano, Dr. Massimo e Dr. Maurizio fanno visita ai pazienti operati in questi giorni trovandoli tutti in buona salute. Per chiudere in bellezza Robocop decide di fare altre due visite. Alle 20.30, dopo aver fiaccato la resistenza di tutto l’Ospedale, facciamo ritorno all’Orfanotrofio per una meritata doccia. Tutto questo mentre fuori piove sempre giorno e notte.
Qui India  a voi Italia!

5 settembre 2005
Anche stamani sveglia molto presto, ma con una novità; a prenderci non è venuto Chacko, l’autista dell’ospedale, perché sabato è toccato pure a lui passare sotto le nostre mani: è stato infatti operato per ernia bilaterale. La settimana é iniziata alla grande per i vostri missionari: altri 8 interventi effettuati!!! In più, arrivati all’Assisi Hospital, suor Jain e Robocop (Dr. Massimo), ormai sempre più calato nella parte di chirurgo tutto fare, hanno reclutato altri pazienti da operare (chi glielo spiegherà che fra sette giorni ritorniamo a casa ?!?), per la gioia di Emiliano sempre più impressionato e sfinito dagli orari improponibili fissati dall’equipe! La nostra giornata tipo (e quella di oggi é stata proprio una giornata tipo) prevede che, una volta arrivati all’Assisi Hospital (ed è presto, molto presto!) Elena e Rita, le nostre indistruttibili infermiere, preparano la sala operatoria ed i ferri chirurgici necessari agli interventi, mentre Robocop, il Dr. Maurizio e Sr Jain fanno il giro dei pazienti operati e forniscono i loro dati  ad Emiliano che li memorizza al computer. Dopo di che tutta l’equipe riunita da inizio alle danze ed in fulminea successione esegue tutti gli interventi programmati. E’ concessa una pausetta pranzo (intono alle 15.00), dopo di che di nuovo tutti in sala ( e di volata!) ad ultimare gli interventi previsti per la giornata. Non passa giorno in cui non giungano dai villaggi, nuovi pazienti da operare: pensate dal giorno del nostro arrivo ad oggi i casi sono raddoppiati...... e siamo solo all’inizio della settimana!!! L’unica nota stonata di ogni nostra giornata è rappresentata dal clima che abbiamo trovato: qui in India piove ininterrottamente dal giorno del nostro arrivo, quando piano, quando fortissimo tanto da spaventare i bambini che di notte sentono l’acqua cadere con violenza. Oggi Sr. Jain ci ha fatto notare un piccolo particolare: ci ha detto che c’è stato il sole solo quando (ed é vero) siamo arrivati noi dall’Italia.... se possibile, spiegateci come dobbiamo fare a non commuoverci! Al ritorno in orfanotrofio è sera molto tardi, ma dobbiamo trovare sempre il tempo, per stare con i bambini, per fare le foto ai nuovi arrivati, gentilmente abbandonati per poterli fare adottare a distanza dall’Italia: a proposito se leggete questo diario fateci un pensierino! Provate a immaginare quanto è bello sapere che grazie ad ognuno di voi, un bambino che ha avuto  “la colpa” di nascere può essere felice solo con un piccolo aiuto! Mentre Emiliano sta scrivendo le ultime righe di questo diario, il Dr. Maurizio con il suo Indinglese (=inglese con sfumature di un improbabile indiano) cerca di spiegare ad un medico locale alcune tecniche di anestesia, il Dr. Massimo fresco come una rosa riporta gli interventi al computer, Elena e Rita con una precisione chirurgica ( e mai aggettivo è più azzeccato!) risistemano i ferri e la sala per gli interventi di domani. Un caro saluto a tutti.
Qui India a voi Italia!

6 settembre 2005
Il nostro lavoro continua senza sosta: stamani alle 8,00 eravamo già pronti per iniziare gli interventi e puntualmente si sono presentati altri pazienti da operare. Ormai abbiamo perso il conto delle persone che chiedono il nostro aiuto, abbiamo praticamente riempito l’ospedale! Infatti i pazienti operati sono arrivati da lontano con le loro famiglie al completo. Addirittura in alcune stanze incontriamo 6-8 persone venute a trovare il loro caro e a condividere con lui un piatto caldo. Abbiamo messo alle corde anche il servizio infermieristico. Le addette all’igiene della sala operatoria (ma sono poche visto le condizioni della stessa) non erano abituate a tenere ritmi così frenetici come da quando siamo arrivati noi. Leggendo il registro degli interventi si evince che all’Assisi Hospital vengono eseguiti in un anno circa 50 interventi chirurgici. La nostra equipe in 5 giorni di interventi ne ha effettuati 34!!! Siamo diventati l’incubo degli addetti ai lavori dell’ospedale. L’unica persona veramente contenta è Sr. Jain che ogni giorno ci fa capire l’importanza del nostro lavoro. Oggi l’equipe guidata dal Dr. Cecchi ha effettuato altri sette interventi di cui uno molto particolare: una grossa cisti della gamba destra. Particolare non per la gravità quanto per la rarità. Infatti sono interventi che in occidente non si vedono più da molto tempo. Finito il lavoro quotidiano Sr. Jain ha voluto portarci a comprare dei “souvenir” locali a Koottayam. Verso le 19 siamo rientrati all’orfanotrofio dove abbiamo giocato con i  bambini che ci attendevano con tanta trepidazione. Prima di cena abbiamo fatto le foto ai nuovi fanciulli da adottare a distanza. Non potete immaginare le pose che assumevano… si sentivano delle vere e proprie star… piccole star in un mondo di miseria e povertà. Ora sono le 22,45, sta ancora piovendo. Andiamo a riposare pensando che domani ci attende un’altra giornata molto intensa ma che certamente lascerà in tutti noi qualcosa di bellissimo, come ogni giorno da quando siamo arrivati.
Qui India  a Voi Italia.

7 settembre 2005
Dopo un’abbondante e squisita colazione alle 08.30 l’equipe chirurgica inizia la seduta operatoria programmata che si è conclusa intorno alle ore 15.00 eseguendo dieci interventi più o meno complessi. Tanto per non perdere l’abitudine, abbiamo reclutato altri tre pazienti da operare tra giovedì e venerdì. Alle 15.30 abbiamo pranzato come consueto nel convento adiacente l’ospedale. Come sempre Sr. Susamma, la cuoca, ci ha deliziato con piatti prelibati preparati esclusivamente per noi. Nel convento si respira un’aria goliardica quando arriviamo: tutte le suore si divertono con noi e ci riempiono di attenzioni, facendoci sentire come a casa. In particolare ci ha colpito Sr. Marikutty , che è tornata dall’Italia sei mesi fa e che oggi ci ha accompagnato a vedere il fiume che attraversa il paese di Mukkuttuthara in piena  per la pioggia, che ormai cade incessantemente dal giorno del nostro arrivo (speriamo bene!). Durante la strada del ritorno ci siamo fermati a vedere la lavorazione del caucciù e dei  “Beedi” tipiche sigarette indiane, dove siamo stati riconosciuti e indicati come “the italian doctors of Mukkuttuthara”, cioè i dottori italiani che lavorano all’Assisi Hospital. Facendo un punto della situazione, ci siamo resi conto, che la voce della nostra presenza e del nostro lavoro qui si è sparsa in modo sorprendente anche senza l’uso del telefono o del giornale. Al rientro all’orfanotrofio siamo stati piacevolmente accolti dal presidente del Rotary Club di Kanjirapally e dalla moglie con i quali abbiamo gettato le basi per una futura missione oculistica e dentistica, grazie soprattutto alla preziosa collaborazione di suor Elisabetta. Dopo il colloquio siamo andati ad acquistare mobili, tavoli, banchi per la scuola e arredamento vario per il piano superiore (ancora in costruzione) dell’Orfanotrofio. Il fine serata è stato dedicato interamente ai nostri bambini con i quali abbiamo organizzato  un fantastico e assolutamente imprevedibile “nutella-party.”
Qui India a voi Italia !

8 settembre 2005
Come ogni mattina la nostra sveglia è stata la musica della retromarcia del pulmino dell’Assisi Baby Sadan, che puntualmente alle 6.40 ci sveglia e ci indica che ci dobbiamo preparare perché da li a poco arriva il sostituto di Chacko che ci porterà all’Assisi Hospital. Stamani erano i programma sei interventi, ma scusate se ci ripetiamo, ma ancora una volta se ne sono aggiunti altre tre oltre quelli già fissati: in totale ora gli interventi fra quelli eseguiti e quelli in programma sono esattamente 50! La nostra associazione, inoltre, si è fatto carico delle spese di due casi capitati proprio durante la nostra permanenza all’Assisi Hospital; ovvero di una donna poverissima (pensate che dorme per strada anche ora che sta piovendo da giorni) che ha abortito ed era disperata perché non sapeva come pagare le cure ricevute e di un signore, anch’egli molto povero, colpito da un infarto il quale, grazie al nostro intervento, è stato curato, trattandolo con farmaci appositi; ora sta bene e fra una settimana circa verrà dimesso. Domani (salvo casi dell’ultima ora) sarà l’ultimo giorno di sala operatoria, ma nessuno di noi ci crede; sicuramente ci sarà qualche altro paziente da operare! Anche oggi ha piovuto incessantemente: un timido sole si è affacciato poco prima dell’ora di pranzo (che oscilla tra le 15.00 e le 16.00 ... ed Emiliano si chiede come mai....... vero Dr Massimo?) per poi essere oscurato da nuvoloni carichi di pioggia. La cosa più sorprendente e al tempo stesso toccante è stato lo scoprire che alcuni pazienti avevano problemi anche da più di un anno, ma non avevano la possibilità economica per essere operati e quindi per loro il nostro arrivo è significato l’unica possibilità di guarigione. Il Dr Suresh, medico anestesista locale, è entusiasta del nostro operato, perché in pochi giorni abbiamo eseguito lo stesso numero di interventi che normalmente vengono fatti  in un anno e tutto questo ha aumentato la fiducia delle persone nei confronti dell’ospedale. Questa missione sta volgendo al termine ma noi stiamo già gettando le basi per una nuova avventura non in campo chirurgico, ma una missione dentistica ed oculistica da organizzare nei mesi futuri. Ora è tempo di pensare agli ultimi interventi da eseguire per cercare di donare un po’ di sollievo a queste splendide persone. Prima di andare a dormire vorremmo salutare il nostro Presidente Dr. Giorgio Martini e la D.ssa Maria Giovanna Testai in ritorno in queste ore dal Brasile; li abbracciamo e li ringraziamo per quello che hanno fatto, in nome della nostra associazione, in America Latina.
Qui India a voi Italia!

9 settembre 2005
Oggi è stata una giornata particolarmente difficile per i componenti della missione, non tanto per gli ultimi interventi eseguiti, quanto per ciò che abbiamo vissuto. Prima di andare a lavoro all’Assisi Hospital, Suor Elisabetta ci ha portato a fare una visita all’Ospedale Civico di Kanjirapally. Quello che abbiamo visto è a dir poco sconvolgente: letti, o meglio solo reti, che ospitano due pazienti contemporaneamente, degrado in ogni angolo, letti posti al di fuori delle camere. Il tutto contornato da facce disperate di persone che comunque non hanno perso la loro dignità. Dopo essersi ripresi da questa devastante realtà, ci siamo diretti all’Assisi Hospital dove Sr Jain ci attendeva per un parto cesareo, dove sono nati due splendidi gemellini, i cui nomi li sapremo però tra cinque giorni, come usa da queste parti; naturalmente la nostra associazione si è fatta carico delle spese di questo intervento e delle cure della madre e dei due piccini. Segnati da contrastanti stati d’animo abbiamo terminato le operazioni programmate: durante questa missione sono stati effettuati ben 53 interventi chirurgici, sono state pagate le degenze ai pazienti sottoposti alle operazioni e garantito loro un’adeguata cura domiciliare. Alla fine del nostro lavoro siamo stati ricevuti dal Sua Ecc.za Mons. Vescovo della Diocesi di Kottayam che, con toccanti parole, ci ha ringraziato per il nostro impegno e ci ha fatto dono di un rosario in legno di sandalo. Tornati all’orfanotrofio abbiamo caricato il nostro pulmino di magliette e materiale scolastico e siamo partiti per Kottayam, dove abbiamo fatto visita a Suor Saveria e alle sue bambine, che addirittura non solo si ricordavano i nomi dei componenti della missione di febbraio, ma anche la canzone in italiano, con relativi gesti, che avevamo insegnato loro. L’emozione, a questo punto, ha preso il sopravvento ed è stato veramente dura trattenere le lacrime. E’ stata veramente una giornata piena di forti emozioni e stasera riguardando le foto, che abbiamo scattato ci sentiamo impotenti di fronte a situazioni che sembrano irrimediabili. Domani torneremo per l’ultima volta all’Assisi Hospital, dove riordineremo il materiale e faremo una visita a tutti i nostri pazienti che sono felicissimi, di tutto quello che abbiamo fatto per loro; si prospetta quindi un’altra giornata di forti emozioni…….. e sicuramente di pioggia, visto che non ha ancora smesso. Un affettuoso saluto a tutti nostri lettori, che sappiamo essere numerosi!
Qui India a voi Italia!

10 settembre 2005
Giornata di festa quella che si è conclusa oggi; finiti gli interventi infatti avevamo in programma la partecipazione ad un matrimonio. Si sono sposati i genitori di 2 bambini ospiti dell‘Assisi Baby Sadan che hanno anticipato le nozze a sabato (la data fissata era lunedì) proprio perché anche noi potessimo condividere la loro gioia. Alle 12,00 si sono presentati in orfanotrofio i 2 sposi vestiti con tipici abiti indiani: sari per lei e parana con giubba per lui. I matrimoni, qua in India, si aprono con il taglio della torta nuziale, dopo di che inizia il vero pranzo: pensate gli invitati (oltre a noi) erano 6 !!!: le madri degli sposi (i padri non c’erano perché anche gli sposi erano stati abbandonati!), il sacerdote e 2 amici di famiglia! Per noi, membri dell’H.H.P.P. è stato un onore partecipare alle nozze e ognuno di noi nel nostro piccolo ha cercato di rendere un po’ meno difficile la vita di questa nuova famiglia. Alle 15,00 è venuto a prenderci l’autista per condurci per l’ultima volta all’Assisi Hospital, dove le Suore avevano organizzato una festa di ringraziamento per il nostro lavoro. E’ inutile dire che la commozione è stata immensa: ci hanno fatto indossare i tipici abiti indiani (Rita e Elena in sari e noi maschietti in giubba) e ci hanno dedicato balli e canti. Toccanti sono state le parole di Sr Jain che ci ha ringraziati uno ad uno per quello che abbiamo fatto. Al termine, le infermiere (che abbiamo scoperto essere delle ottime ballerine) ci hanno coinvolto in scatenati balli che si sono protratti per parecchio tempo, suscitando le risa e la gioia delle Suore che, puntualmente, venivano gettate nella “mischia” da Emiliano. Anche per le Suore è stata una giornata che sicuramente dimenticheranno con difficoltà. Alle ore 21 abbiamo cenato per l’ultima volta nel convento dell’ Assisi Hospital e ringraziato tutte le Sorelle che ci sono state vicine in tutti questi giorni, sia le Suore Infermiere, le Aiutanti in sala operatoria, la Madre e la nostra simpatica Sr Marikutty. Emozionati e commossi, alla fine della serata abbiamo fatto ritorno all’Assisi Baby Sadan dove siamo stati accolti da un boato di risate, perché indossavamo ancora gli abiti tipici indiani!
Qui India a voi Italia!

11 settembre 2005
Oggi è stato l’ultimo giorno per la “truppa” in terra indiana: è stato un altro giorno emozionante che difficilmente riusciremo a dimenticare! In questi 10 giorni di lavoro abbiamo effettuato ben 53 interventi chirurgici:

n. 8  isterectomie n. 1  aborto n. 14 ernie      n. 1  trattamento per infarto miocardico n. 18 escissioni n. 1  nefroplastica n. 3  emorroidectomie n. 1  parto cesareo n. 4  laparotomie n. 2  appendicectomie


Prima di andare a dormire ci sembra doveroso ringraziare tutte quante le Suore (capeggiate da una Suor Elisabetta sempre in forma smagliante e piena di nuovi progetti che cercheremo, come sempre, di sostenere) che accudiscono i bambini dell’Orfanotrofio in modo impeccabile non facendo mai mancare loro una carezza o un gesto d’affetto . Alle 2,30 di questa notte partiremo alla volta dell’aeroporto di Cochin dove ci imbarcheremo per l’Italia. Il distacco da questa incantevole terra sarà però meno drammatico rispetto al Febbraio u.s. perché porteremo con noi una piccola grande parte di India: infatti la nostra Associazione anche stavolta è riuscita nel suo intento, cioè quello di portare in Italia Sr Jain alla quale abbiamo riservato molte sorprese ……. Prima di salutarvi, ognuno di noi, a suo modo, vuole esprimere le proprie sensazioni ed emozioni provate in questa missione, e ringraziare tutti coloro che da lontano hanno contribuito alla realizzazione di questo nostro grande sogno umanitario.

Ecco le parole di Rita, la nostra instancabile ferrista : “E’ bastato poco per ritrovarmi e capire quanto sia fortunata. Non so se riuscirò a descrivere una volta tornata in Italia quello che i miei occhi hanno visto. Io non sono una vera credente, ma ho imparato ad ammirare e stimare le Suore che con poco riescono a dare tanto a queste persone che non hanno niente.“

Ora tocca ad Elena, la caposala tuttofare, descrivere quello che ha provato: “Calore e sorrisi, espressioni rassegnate e tanta povertà, quella vera, e tanto verde. Un’esperienza sicuramente da fare, tanto prende e tanto da . Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati nella riuscita di questa missione.”

Il Dottor Maurizio, il nostro mitico anestesista, ci dice : “Decisamente non è facile descrivere lo stato d’animo che, anche ora che siamo quasi alla fine della nostra avventura, ritrovo dentro di me. Credo che sia tutto un insieme di emozioni contrastanti ma sicuramente forti che è difficile controllare e giudicare con il nostro animo europeo. Per concludere posso affermare con certezza che per me è stata un’esperienza positiva, da ripetere. Abbiamo trovato gente speciale ed abbiamo fatto bene il nostro lavoro; veramente grande l’impegno delle Suore che meritano di essere aiutate in ogni modo; grazie per avermi dato questa opportunità.“

Ora tocca al Dr Massimo, il nostro inimitabile e instancabile chirurgo : “Dopo 2 settimane di lavoro spesso duro  fisicamente e sempre pesante psicologicamente, è spontaneo fare un bilancio. La mia intenzione per questa missione era quella di dare un aiuto professionale a queste persone veramente povere per restituire una parte della fortuna che Nostro Signore mi ha dato. Abbiamo fatto un grande lavoro con un impegno spesso di oltre 13 / 14 ore giornaliere ed abbiamo visto cose che non sono né immaginabili né raccontabili. Le fotografie che porteremo in Italia non potranno mai rendere l’idea di questa realtà. Nonostante questo,  è molto più quello che abbiamo ricevuto rispetto a quello che abbiamo dato. Abbiamo avuto affetto e riconoscenza sempre dimostrati con gesti e sguardi e parole, tradotte, della loro lingua. La dignità nella povertà e nella sofferenza, sono qualcosa di commovente che non può non far riflettere chi vive come noi. Di un’esperienza di questo tipo con il passare degli anni potrà rimanere anche un ricordo lontano, ma mai potremo dimenticare queste persone e tutto quanto abbiamo visto . Un ringraziamento va a tutto il personale della AUSL n. 12 Versilia, al Rotary Club Viareggio-Versilia ed agli amici di Pisa  e del Bagno “La Pace” di Tirrenia, che hanno contribuito alla realizzazione di questa missione. Come responsabile Medico dell’ equipe un grazie va a Maurizio, Emiliano, Elena e Rita; l’aver condiviso questa esperienza ci fa tornare molto più vicini come amici che come colleghi. La loro disponibilità, professionalità, resistenza e spirito di adattamento, hanno reso possibile un risultato insperato. Un grazie particolare a mia moglie Flavia ed alle mie figlie Francesca e Chiara, che mi hanno aiutato e assecondato in questa missione standomi sempre vicine e, pur rimanendo a casa, hanno condiviso e subito le mie preoccupazioni e difficoltà.”

Infine Emiliano, il più giovane del gruppo: “ Per la seconda volta ho avuto la possibilità di rivivere esperienze uniche che lasciano un segno indelebile nel mio cuore e per questo voglio mandare un abbraccio e ringraziare: la mia famiglia perché ha sempre creduto in me e in ciò che faccio; il Dott Giorgio Martini insostituibile punto di riferimento al quale esprimo tutta la mia stima e gratitudine perché grazie a lui io posso dire anch’io ho fatto qualcosa; Beatrice per il sostegno, l’affetto e la forza che mi trasmetteva dall’Italia; Antonio e Michela per i consigli e le dritte senza le quali sarebbe stato duro fare un buon lavoro qua; Elena per l’aiuto e la presenza sempre costante in tutte le iniziative; la P.A. Avis l’utilizzo del pulmino col quale siamo arrivati a Roma ed al volontario Toni Campioni che ci ha portato fino all’aeroporto; Sua Ecc.za Mons. Giovanni De Vivo, Vescovo della Diocesi di Pescia e la Curia Vescovile; la Parrocchia del SS. Crocifisso di Borgo a Buggiano, nella persona del parroco Don Franco Sbrolli e  la Parrocchia di Altopascio, nella persona del parroco Don Bruno, che ci hanno dato la possibilità di effettuare una giornata di sensibilizzazione e per averci devoluto le offerte delle Sante Messe, rispettivamente nelle domeniche 17 e 10 luglio u.s.; Francesca Venturi per i farmaci che ha raccolto; le farmacie Carlini e Airone per la donazione di farmaci; la ditta Pico di Altopascio per averci donato decine e decine di vestitini che abbiamo consegnato ai bambini del Progetto Jeevan e non; l’Associazione Parco Colombai di Borgo a Buggiano senza la cui collaborazione non sarebbe stato possibile organizzare la “Cena Indiana” in giugno; Mariano Bertoli il cui insostituibile aiuto informatico ha permesso la lettura di questo diario a tutti gli amici e sostenitori dell‘ H.H.P.P.; il Dott. Massimo, il Dott. Maurizio, le infermiere Elena e Rita miei compagni in questa splendida avventura che mi hanno fatto sentire da subito uno di loro; ….. e naturalmente Daniela perché mi è sempre stata vicina (anche se molto lontana) ma soprattutto...perché lo sa lei.

Un grazie particolare  a tutte le famiglie, alla Polizia di Stato, alla Polizia Postale, alle aziende, agli Istituti Scolastici e ai vari Enti che hanno aderito al nostro “Progetto Jeevan” di adozione a distanza; attraverso il loro contributo hanno dato la possibilità a tanti bambini di avere tutto quanto è necessario per una vita serena e dignitosa.

L’ultimo ringraziamento, anche se non per ordine di importanza, a tutti gli amici della nostra associazione che ci hanno sostenuto, aiutato in ogni occasione e che hanno sempre creduto in noi e in quello che facciamo e che quotidianamente ci permettono di portare avanti questo nostro grande sogno umanitario!
Sicuramente mi sono dimenticato di qualcuno, e mi scuso già da ora, ma la stanchezza è tanta...capitemi!!!