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23esima Missione Indiana Sett 2017

  1. Visite Mediche a tutti gli adulti e bambini che si presenteranno durante i giorni di peramnenza dei volontari H.H.P.P.
  2. Vaccinazioni Antiepatite B a centinaia di bambini delle varie Scuole di Thullur e Villaggi limitrofi
  3. Aggiornamneto delle schede dei bambini adottati a distanza col Progetto Jeevan sia a Thullur che nel Kerala per riportare notizie aggiornate in Italia alle famiglie adottive
  4. Controllo del pieno utilizzo del Complesso Sanitario mary Matha Dispensary di Thullur con i 2 punti acqua potabile e degli Ambulatori Dentistico ed Oculistico
  5. Consegna di tutti i farmaci, vestiti e giocattoli portati dall'italia per i bambini e le loro famiglie

  1. BARETTA Luigi           - Volontario ( Cesano M.no-MB)
  2. CAPPELLETTI Roberto - Medico Cardiologo ( Cantù )
  3. MARTINI Giorgio        - Medico ( Montecatini Terme )
  4. MAZZONI Tiziana       - Medico Pediatra ( Firenze )
  5. MELE Alessandro        - Medico Ecografista ( Firenze )
  6. NICOLETTI G. Ilaria    - Medico Nefrologo ( Salerno )
  7. TOMBARESI Giorgio    - Volontario ( Firenze )
  8. ZAMPIERI Massimiliano-Volontario ( Seregno - MB )

17.09.2017   Partenza dall'Italia

18.08.2017   Arrivo India Hyderabad ---> Vijayawada

19.09.2017   Visite bambini Progetto Jeevan al Mary Matha Dispensary

20.09.2017   Medical Camp al Villaggio di Vykundapuram

21.09.2017   Medical Camp al Villaggio di Modhur + vaccinazioni

22.09.2017   Medical Camp al Villaggio di Dondapadu

23.09.2017   Medical Camp al Villaggio di Nelapadu + vaccinazioni

24.09.2017   DOMENICA - FREE DAY

25.09.2017   Medical Camp al Mary Matha Dispensary di Thullur

26.09.2017   Partenza da Thullur per il Kerala

26.09.2017   Arrivo Kerala Kanjirappally Orfanotrofio Assisi Baby Sadan

27.09.2017   Controllo bambini Progetto Jeevan Assisi Baby Sadan Kanjirappally

28.09.2017   Controllo bambine Progetto Jeevan Balika Bhavan Kottayam

29.08.2017   Partenza per Kocin

30.09.2017   Partenza per Italia Kocin---> Dubai ---> Bologna 

DIARIO GIORNALIERO

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GIORNI: 1º giorno - 2º giorno - 3º giorno - 4º giorno - 5º giorno - 6º giorno - 7º giorno - 8º giorno - 9º giorno - 10º giorno - 11º giorno - 12º giorno - 13º giorno - 14º giorno

RIFLESSIONI POST MISSIONE 


Adesso che ognuno di noi è tornato a casa propria ed alle proprie abitutudini quotidiane , ecoo qui , come ogni volta , i pensieri , una riflessione di chi ha voluto condividere questa esperienza nella 47° Missione Sanitaria ed Umanitaria di H.H.P.P. in India

Alessandro

La mia prima volta in India e la mia prima esperienza nella cooperazione sanitaria internazionale. Un progetto che sognavo da tempo e che, grazie all'associazione HHPP e a tutti i volontari che ne fanno parte, è diventato realtà.

Un intero mese di viaggio, iniziato in solitaria nelle caotiche strade di Delhi, proseguito lungo le rive del Gange a Varanasi, fino all'arrivo in Andhra Pradesh e in Kerala, da subito faccia a faccia con i mille volti di questo paese che suscita emozioni diverse e contrastanti in ogni momento, ma che in ogni caso non lascia mai indifferenti. Un paese che riesce a far sentire a proprio agio fin da subito, nonostante le differenze e le difficoltà quotidiane. E questo grazie alla bellissima accoglienza delle persone, dalle suore del dispensario, sempre pronte ad aprire la porta, anche in piena notte, quando qualcuno bussa in cerca di aiuto, agli splendidi sorrisi della gente dei villaggi, all'affetto sincero dei tanti bambini dell'orfanotrofio in Kerala. Un'esperienza unica, vissuta in compagnia di persone eccezionali, che cambia per sempre il modo di vedere il mondo.
Giorgio

Giorgio, si va in India?Di ritorno da un consueto corso di aggiornamento Tiziana mi fa la proposta che lì per lì mi gela. Ho sempre sostenuto che nei luoghi dove c’è molta sofferenza non ci sarei mai andato da turista, ma semmai in veste di operatore umanitario. Ora che mi fa la proposta io mi rendo conto che mi fa fatica e un po’ mi spaventa, ma è difficile giustificarsi.

L’unica cosa che posso dire è:ma che ci vengo a fare ? Non so fare una puntura e la vista del sangue mi dà noia e in più non so una parola di inglese! Non sono adatto! La visita a Montecatini alla sede della associazione H.H.P.P. mi rincuora , le persone che incontro, il dott. Martini e altre operatrici, mi sembrano persone tranquille che non si scandalizzano delle mie incapacità ma mi incoraggiano. E allora si parte per il viaggio.

Per chi non ha mai messo il naso fuori dall’Europa ritrovarsi in India e non nell’India col Pil ma quella senza, dove esistono ancora le capanne senza luce, strade polverose e incasinatissime,piene di gente e di promiscuità con animali e immondizia, lo schok è notevole.

Mi ha aiutato la presenza amica delle suore,in particolare suor Jane ma anche le altre, che con i loro sorrisi e le loro sollecitudini mi hanno fatto sentire protetto in un ambiente che mi dava preoccupazione e anche il clima di serena collaborazione con i membri del gruppo di lavoro con cui si condividevano anche gite e compere.

Il rapporto quotidiano con la gente e in particolare con i bimbi mi ha fatto superare le piccole grandi angosce claustrofobiche che mi attanagliavano la notte nel chiuso delle inferriate alle finestre e delle zanzariere, del resto necessarie, che mi toglievano il respiro.

Di giorno, tutto ciò spariva e contava solo riuscire a dare ai ragazzini che avevano fatto la visita medica una maglietta un palloncino due matite e vederli felici.

In quegli occhi,sempre sorridenti, si intuiscono storie di abbandoni, di povertà,di soprusi e violenze che le suore con il loro lavoro e sorriso quotidiano riescono a lenire.

La sera poi riunione per il report della giornata e,tutti addossati all’unico modem, a smessaggiare con parenti e amici da quella stanzetta che ,di fatto, era il nostro collegamento con un altro mondo.  


Ilaria
India 2017.La mia terza missione sanitaria e umanitaria .Il numero tre é Universalmente riconosciuto come il numero perfetto. Io posso sfatare questa credenza popolare e dire senza ombra di dubbio che ,nonostante sia stata tutt’altro che perfetta ,e’ stata decisamente indimenticabile. Ho lasciato l’Italia con la neve nel cuore ed e’ accaduto l’inimmaginabile…. Sebbene sia stata risucchiata da un vortice di improbabili ed inaspettati “imprevisti”, .ho trovato una nuova e grande famiglia (dalle sisters che mi hanno protetta ed accudita ,al gruppo ,che ha condiviso con me il lavoro per l’ obiettivo comune : i bambini dell’Andra Pradesh.). Tutto questo mi ha dato la forza necessaria per affrontare la mia avventura personale… Alla fine questa e’ stata la lezione che ho imparato , il senso di tutto: la famiglia e l’Amore, due parole che insieme sono l’unica spinta propulsiva che fa girare il mondo.. Torno alla mia comoda e sicura vita con una speranza tutta nuova che custodiro’ gelosamente nel mio cuore (questo e’ stato uno dei miracolo che quest’anno l’India ha compiuto per me) . Spero di tornare ancora….nel frattempo, Grazie di cuore HHPP e a presto.

Luigi

 Come ho saputo di questa missione mi sono sentito attratto e inspiegabilmente coinvolto .Ho riflettuto molto , ho considerato un po ' di cose e ho deciso di parteciparvi  .Per tanti motivi,  anche  validi , tutti i miei familiari erano fermamente contrari .Io no e con l'apprensione e l'inesperienza di un principiante mi sono trovato a Thullur. Volevo essere tanto utile e dare un significato forte e vero a questa mia prima missione .Ho incontrato Sister Jain e ho avuto modo di stupirmi e ammirarla per il suo agire .Ho incontrato tante persone e tanti bambini stupendi che mi hanno riempito il cuore di gioia .La sera mi aiutava a riflettere sul vivere del mondo occidentale e ne uscivo pieno di dubbi e incomprensioni. Ma la gioia regnava negli occhi dei bambini che con un pallone , o una biro o una maglietta colorata erano felici e con un sorriso grande davano significato al nostro essere là. Poi abbiamo incontrato tanti altri bimbi sfortunati e inconsapevoli del mondo che stava loro attorno. Li abbiamo fatti giocare tanto ,sembravano davvero felici e pieni di gioia .Ci hanno chiesto insistentemente di tornare ancora .Ed io non sapevo cosa rispondere. Ora è tutto terminato ,  siamo rientrati da qualche giorno,  ma tanto di me è rimasto là,  così ho deciso , o perlomeno mi piacerebbe molto , di ritornare da loro con tanti giochi e tanto amore .

 

Se uno appena appena può ,vada  in India con H.H.P.P.

Max

Ogni volta che ritorno da una missione in India sento un gran vuoto. 

Una parte di me rimane là ed è quella parte che mi fa ritornare ogni anno e mi mette nostalgia quando sono a casa 

Dopo il rientro in Italia oltre allo sforzo di riadattarmi alla mia vita consueta nella mia mente é un continuo susseguirsi di momenti e immagini delle persone incontrate e delle situazioni vissute. 

Penso a Neelavaty, ragazza con una vita sfortunata e difficile, al suo bambino di pochi mesi che é la speranza della loro famiglia.

Poi Vinay e Vijai i gemelli adottati a distanza da me e Roberto, al loro sorriso e contentezza nell’accoglierci, al nel trovarli ogni anno sempre più grandi, e alla loro serenità che mi riempie di orgoglio.

Mi tornano in mente i sorrisi e la contentezza dei bambini quando ricevono un palloncino, un gioco, un vestito o delle caramelle portati dall’Italia.

E poi l’ultima sera prima di lasciare l’Andhra Pradesh un bimbo del vicino villaggio che é venuto a festeggiare la nostra partenza e che mi regala lui una caramella come ringraziamento e arrivederci !

La mia mente é affollata dai volti di tutte le bambine e i bambini del Kerala un susseguirsi di sorrisi, affetto, baci, grida di gioia e di gioco il tutto mescolato nel verde lussureggiante e magico delle foreste di questa regione e nello scrosciare delle copiose pioggie.

Infine ringrazio come ogni volta tutte le suore per la loro continua devozione e sacrificio, suor Jain, suor Elisabetta, Giorgio, HHPP e tutti i miei compagni di missione volontari e medici che con il loro impegno e professionalità ne hanno permesso la sua riuscita.

 

 

Roberto

Mi ritrovo ancora una volta a dover scrivere qualcosa su questa missione indiana conclusasi una settimana fa, Mi accorgo che è difficile, dopo tanti anni dire qualcosa che non abbia già’ detto. Soprattutto è difficile fare una riflessione su un’ esperienza che da tempo non è più’ episodio isolato ma qualcosa che fa parte di me. Nonostante siano diversi anni che vengo con HHPP ( 8 missioni ufficiali per la precisione, a cui si aggiungono altre 6 missioni personali in Kerala ) ogni volta c’è sempre qualcosa che mi sorprende. Il sorriso di un bimbo, gli occhi pieni di gratitudine di un anziano, la dedizione delle suore, la passione e l’entusiasmo di compagni di missione (vecchi e nuovi). E questo ripaga della fatica e del sacrificio. Certo,la gioia di poter essere d’aiuto si mischia sempre alla frustrazione di non potere fare di più’ e meglio. Ma prevale alla fine la consapevolezza che quel poco è comunque sempre meglio di niente. E che per qualcuno il nostro supporto ha fatto veramente la differenza.

Un passo di un libro che ho molto amato," Il dio delle piccole cose" , dell’indiana Arundhati Roy dice“ E’ talmente facile mandare in frantumi una storia, spezzare una catena di pensiero,sciupare il frammento di un sogno portato in giro con precauzione, come un pezzo di porcellana” 

Ecco, io ho la speranza di aver contribuito (e di continuare a contribuire) a tenere insieme una storia , a supportare un flusso di pensieri e progetti, e a  permettere al sogno di qualcuno di spiccare il volo.

Perche la storia di queste persone mi riguarda, i loro pensieri sono anche i miei, così come i loro sogni.

Tiziana

Sono partita per l’India come un pacco postale nella completa inconsapevolezza di quello

che mi poteva aspettare.Preferivo che gli eventi ,le impressioni e i sentimenti si facessero spazio senza preconcetti.

E così è stato. L’accoglienza a Thullur è stata bellissima e le suore ci hanno sostenuto in tutto:sia nell’impatto con un ambiente nuovo, sia nel lavoro del dispensario con la loro organizzione.

Tutto ha lasciato un solco profondo:dal traffico delirante della città, all’impatto con i villaggi di capanne col tetto di foglie di banana, strade polverose, promiscuità continua fra animali e persone, anziani sdraiati ai margini della strada, bambini sorridenti e con una voglia di giocare che,grazie al cielo è uguale dappertutto.

Il nostro lavoro in fin dei conti è marginale rispetto al quotidiano di chi rimane sul campo e tante manifestazioni di festa da parte di tutti mi lasciano confusa, ma mi rendo conto che la loro ricchezza più grande è questa capacità di accogliere con gioia.

 

Grazie,grazie a tutti: i volti incontrati, gli sguardi incrociati, le mani strette, ma solo una continuità nascosta ma perseverante può dar senso a una esperienza che altrimenti potrebbe essere solo “una parentesi interessante”. 

Dr George

Ed anche questa missione è terminata nel migliore dei modi : siamo riusciti a portare a conclusione tutti gli obbiettivi prefissati alla partenza, la compattezza del gruppo non è mai entrata in discussione , ognuno si è prodigato come meglio sapeva fare per portare aiuto a queste popolazioni e ... devo confessare , che ancora una volta sono molto soddisfatto di quello che tutti insieme siamo riusciti a realizzare . La sensibilità di ognuno , ovviamente segnata dalle caratteristiche psicologiche proprie , ben si è sposata con la causa comune ed il gruppo è stato come sempre meraviglioso. Grazie a tutti voi miei cari compagni di viaggio e di avventura per avermi permesso ancora una volta , con il vostro indispensabile aiuto, di vivere quella gioia immensa che deriva dalla possibilità di donare qualcosa a chi non ha niente. Anche un solo sorriso , ricambiato dagli occhioni neri di un bambino o di un anziano mal ridotto, sono ancora un immenso regalo che solo chi ha provato queste esperienze può sentire nel proprio animo. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato dall'Italia nella preparazione e nell'organizzazione di tutto quello che occorreva alla Missione ; grazie al Centro Missionario Farmaceutico di Firenze del Sig Massimo Ghiribelli , che ancora una volta ci ha supportati con una notevole quantità di medicinali che ci sono stati utilissimi ; grazie alla mia amata Beatrice che come sempre e sempre di più sopporta questa mia smania umanitaria e, non solo non me fa una colpa , ma mi supporta con tutto il suo amore . Grazie a tutte le Suore con l'aiuto delle quali ci siamo sentiti ancora una volta a casa nostra e non stranieri in terra lontana, grazie alla popolazione indiana che ha sommersi di amore e ... petali di fiori. Con questa sono 47 le Missioni da quando è stata fondata H.H.P.P. ma sicuramente le nostre sfide e la nostra voglia di umanità e fratellanza non finiscono qui. Molte altre avventure ci attendono , altri scenari di paesi ai quali possiamo portare il nostro aiuto si apriranno all'orizzonte nel prossimo futuro e spero con tutto il cuore che ancora tanti amici vogliano condividere con me quel progetto iniziato da 25 anni e portare avanti nel mondo il " SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINIEVOLE NEL MONDO ".    

 

 


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