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Aprile'17-PRIMA MISSIONE REP. CENTROAFRICA CONCLUSA

OBIETTIVI DELLA MISSIONE

Prendere contatti con le autorità locali per :

  1. Organiizzazione di Missioni Umanitarie indirizzate al tutoraggio degli operatori sanitari locali ( personale Medico e Paramedico )
  2. Implementazione dello strumentario sanitario esistente nelle strutture sanitarie locali
  3. Costruzione ( ove necessario ) di nuovi ambienti sanitari ovviamente dotandoli del necessario per le realtà sanitarie locali
  4. Realizzazione di periodiche Missioni Sanitarie destinate alla diagnosi ed alla cura delle popolazioni più disagiate e bisognose di aiuto

PARTECIPANTI

  1. Dr MARTINI Giorgio  Medico-Presidente H.H.P.P. Onlus Italy
  2. Sig  MARI Nello        Geometra - Membro del Comitato TecnicoScientifico della Fondazione NCDEIF per l'Africa 

DIARIO GIORNALIERO

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 23 Aprile 2017  Domenica

 

La sveglia dell’Hotel Washington di Casablanca ha messo sugli attenti i volontari della Missione in Centroafrica tanto che alle ore 05 in punto tutti erano già presenti all’appuntamento con il transfer per l’aeroporto. Circa 40 minuti di viaggio per raggiungere l’aerostazione ed eccoci immersi nella farraginosa burocrazia alla quale sono soggetti tutti i viaggiatori che utilizzano voli aerei. Controllo ultra dettagliato dei nostri bagagli a mano ( quelli in stiva li troveremo direttamente a Roma – speriamo ! ) dei nostri abiti, delle scarpe e di qualsiasi ammennicolo possibilmente sospetto ; ci avviamo al controllo passaporto per l’espatrio dal Marocco ed ecco realizzarsi l’incubo che sovrasta gli animi di noi cittadini degli anni duemila supertecnologici : il computer dei banchi controllo documenti sono andati in tilt e per circa 1 ora restiamo tutti lì in attesa  di una soluzione. La fila dietro a noi si allunga a dismisura tanto che una moltitudine rumoreggiante invade tutta la sala  destinata ai viaggiatori. Arrivano , oltre ai poliziotti addetti materialmente ai computer, anche dei civili, probabilmente tecnici informatici che smanettano ma non risolvono nulla. Ad un certo momento una postazione comincia a funzionare e la folla comincia a ben sperare ; ma è un’illusione perché solo quella continua lentamente a funzionare mentre le altre sono tragicamente spente. Via via una dopo l’altra le postazioni si sbloccano, i soliti furbi cercano di passare avanti a chi era in attesa da più di un’ora, si sentono ultra e proteste da varie zone e poi, come Dio vuole, riusciamo a passare ed a imbarcarci sul volo. Trasvolata Marocco Italia più che tranquilla ed in perfetto orario arriviamo a toccare il sacro suolo della nostra Patria. Ritiro veloce dei bagagli da stiva ( che sono arrivati tutti ! ) e via verso le nostre destinazioni. Alfredo con la sua auto verso Pescara     , mentre Nello e Dr George accompagnano a casa a Rocca di Papa il Prof Martin. Lasciato il capo della nostra delegazione in Centroafrica , via celeri e spediti verso casa dove arriviamo nel primo pomeriggio ed ognuno ritorna ai propri affetti familiari.           Ora che questa 46° Missione di H.H.P.P. è giunta al termine il Dr George vuole fare due semplici considerazioni : la prima è che realtà della vita nella Repubblica del Centroafrica ha fatto tornare alla sua mente quello che i suoi occhi avevano visto più di 20 anni orsono in India, all’inizio della propria attività di volontario umanitario. Si fa prima a dire che in questa regione sub sahariana non c’è niente di tutto quello che ci circonda quotidianamente nella nostra comoda Europa : dall’acqua all’energia elettrica , dalle infrastrutture inesistenti delle strade all’inquinamento aereo e di rifiuti presenti in ogni luogo. Lo Stato è inesistente per quello che concerne tutte le normali attività sociali che lo rendono degno di tale nome. C’è bisogno dei blindati dell’ONU con i caschi blu armati a bordo per garantire un minimo di sicurezza , la sera con il calar delle tenebre anche i Medici di Medicins Sans Frontières o quelli dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù devono uscire in più di due per tornare ai loro alloggi per avere un briciolo di tranquillità. E’ un paese con delle risorse talmente abbondanti nel sottosuolo dai diamanti all’oro e finanche al petrolio che non si comprende come sia tra i più poveri dell’Africa nella realtà di vita quotidiana. O meglio si capisce fin troppo bene che le potenze internazionali , tutte nessuna esclusa, hanno tutto l’interesse economico a quante nere questo statu quo per fare i loro sporchi affari senza lasciare niente sul territorio.- Ecco che allora H.H.P.P. con la propria partnership con la Fondazione NCDEIF intende collaborare per il miglioramento socio economico e sanitario di queste popolazioni per portare anche in queste lande sperdute dell’Africa Nera il proprio “ SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINIEVOLE NEL MONDO “ .   

 

  

 

 

 

 


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