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20 gennaio 2004
Mattino: Oggi Antonio, Franca, Michela e Pietro, a nome dell'associazione sono andati con le Suore a Kottayam ad acquistare giocattoli (fino ad ora esistevano solo tre palline di plastica per tutti i piccoli) farina lattea, latte in polvere, biscotti per i bambini dell'orfanotrofio sufficienti per SEI MESI, fiduciosi in seguito di trovare famiglie italiane disposte all'adozione a distanza.
Beatrice e Giorgio hanno preferito restare con Suor Jain all'ospedale, dove in mattinata hanno visitato le pazienti ostetriche che per vari problemi venivano a farsi controllare dalla Suora ginecologa, ed hanno avuto l'opportunita' di vedere il volto della Suora dottoressa indiana, pieno di gioia e riconoscenza al varo delle apparecchiature arrivate con i pacchi dall'Italia: abbiamo iniziato con il CARDIOTACOGRAFO (l'apparecchio che monitorizza il battito cardiaco fetale) su una paziente incinta di sette mesi che diceva di non sentire piu' muovere il bambino dentro di lei. E' stato come toccare il cielo con un dito, vedere la gioia della futura madre all'ascolto del battito del cuore del bambino nel suo grembo, e di Suor Jain che vedeva realizzato un sogno tanto atteso. Se tutto cio' e' successo per il monitoraggio del battito cardiaco fetale, immaginatevi la felicita' espressa da ambedue le protagoniste, quando l'ECOGRAFO atteso per tanto tempo dall'ospedale di Mokkuttuthara ha regalato l'immagine del feto nel grembo della mamma. Per l'HHPP e' stato un momento di vera soddisfazione, vedere nell'espressione della gioia di queste due donne, la realizzazione di tanti sacrifici fatti in Italia, per portare tante apparecchiature qui davvero indispensabili: si e' veramente realizzato il nostro primo SOGNO UMANITARIO.
Pomeriggio: Tranquilla vita di ospedale, orgnizzando e mettendo in ordine varie cose arrivate dall'Italia. Abbiamo sistemato in sala operatoria e in sala parto i guanti sterili per le operazioni e quelli non sterili per le visite delle pazienti, e Beatrice ha potuto vedere con i suoi occhi, quello che il Dr. George aveva raccontato: i guanti "sterili" per gli interventi chirurgici, erano appesi come calzini al sole ad asciugare per essere utilizzati alla successiva operazione.
Sconvolti da tale immagine, ma consapevoli del bene che e' possibile realizzare in mezzo a queste realta', ci avviamo alla nostra "appetitosa" cena. Domani ci aspetta una giornata densa di lavoro all'ospedale per la visita dei tanti pazienti che verranno.
Qui India a Voi Italia.