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OBIETTIVI DELLA MISSIONE
COMPONENTI TEAM DELLA MISSIONE
DESCRIZIONE MISSIONE
PARTENZA Milano Malpensa LUNEDI’ 15 Maggio Ore 21:15
ARRIVO a Nosy Be MARTEDI’ 16 Maggio 2017 – Ore 08:05
16 Maggio – MARTEDI: Trasferimento Aeroporto Residence Ville Blanche a Ambondrona
Sistemazione in camera e Pranzo
Preparazione materiale per Visite ai Villaggi - Visita ai bambini del Centro Maria Stella
Cena in residence
17 Maggio – MERCOLEDI’: Mattina Visite al Villaggio di Ambondrona (c/o Ville Blanche)
Pranzo in Residence
Pomeriggio: preparazione materiale per Visite al Villaggio di domani
Visita alla Scuola del Cocotier
Cena in Hotel
18 Maggio – GIOVEDI’: Mattina Visite al Villaggio di Mangirankirana (c/o scuola)
Pranzo in Gargotte da Elina
Pomeriggio: preparazione materiale per Visite al Villaggio di domani
Cena in Ville Blanche
19 Maggio – VENERDI’: Mattina Visite al Villaggio di Antsakolany/Andrianankonko (c/o scuola)
Pranzo in Gargotte da Elina
Pomeriggio: preparazione materiale per Visite al Villaggio di domani
Cena in Ville Blanche
20 Maggio – SABATO: Mattina Visite al Villaggio di Antanfiananbitry (c/o Chiesa)
Pranzo in Gargotte da Elina
Pomeriggio: preparazione materiale per Visite al Villaggio di Lunedi
Cena in Ville Blanche
21 Maggio – DOMENICA: Giornata libera con possibilità di escursione in un Parco Naturalistico dell'Isola Cena in Ville Blanche
22 Maggio – LUNEDI’: Mattina Visite al Villaggio di Ambatosavavy (c/o da definire)
Pranzo in Gargotte da Elina
Pomeriggio: riposo e preparativi per la partenza
Cena in Ville Blanche
23 Maggio – MARTEDI’: Trasferimento Villa Blanche - Aeroporto
Volo Meridiana IG3659 – Ore 09:35
Arrivo a Milano Malpensa – Ore 18:25 Partenza verso le rispettive destinazioni finali
Lunedi 29 Maggio 2017
Le nostre volontarie Nicoletta e Novella sono giunte al loro ultimo giorno a Nosy Be...
La mattina come al solito è partita con l'arrivo di Zakya al lodge di Monsieur Eric per il consueto rito della terapia. Hanno trovato la piccola migliorata : la frequenza respiratoria è sempre un po' elevata ma diminuita rispetto ai giorni scorsi.
Somministrazione dei puff di ventolin, cortisone , antibiotico e vitamine nel biberon diluito in poco latte.
Poi praticata la penultima iniezione di rocefin intramuscolo; la piccola si oppone sempre di più e cerca di liberarsi dalla presa efficace di Novella (anche questo è un segnale positivo).
La mamma ha detto che si alimenta con latte di zebu' e dorme per quasi tutta la notte.
Terminata la terapia e … due coccole, saluti alla madre ed alla piccola e appuntamento per domattina molto presto visto che alle 6:30 è programmata la partenza per l'aeroporto.
Dopo aver fatto colazione le Infermiere hanno preso un taxi alla volta di Cocotier, in compagnia di Teo, per consegnare i farmaci pediatrici lasciati dal Dr George e destinati a Suor Josephine la quale, oltre ad essere una Suora meravigliosa, abbiamo scoperto che è anche una infermiera. Le abbiamo lasciato le due scatole preparate con allegato un elenco dei farmaci e loro principio attivo e materiale per medicazioni. Saluti di rito e prosecuzione col taxi fino ad Hell Ville dove Nicoletta e Novella avevamo appuntamento con Roberto che le avrebbe accompagnate all'Ospedale pubblico della città.
Sono arrivate un po' in anticipo e ne hanno approfittato per fare un giro nel mercato centrale della città dove si possono ammirare montagne di frutta e verdura disposta in modo perfetto.
Con Teo si sono recate ad un negozio di stoffe dove hanno acquistato delle tovaglie cerate e colorate da regalare a Suor Josephine per i tavoli della sala da pranzo per le bimbe orfane.
All'arrivo di Roberto tutti a visitare l'ospedale pubblico di Hell Ville: sconcertanti le condizioni igieniche e lo stato degli arredi della struttura. Sono immagini difficili da rimuovere dagli occhi e dalla mente soprattutto il reparto (definiamolo tale) di pediatria che di degno di tal nome ha solo i disegni alle pareti. Qua sono state consegnate garze, materiale per medicazione, cerotti ecc.
Al rientro in centro città saluto ad Evelina, la nostra preziosa interprete durante tutte le visite ai villaggi e poi con Roberto e Teo tutti di ritorno da Suor Josephine per consegnare le tovaglie e poi di nuovo al lodge che ha ospitato i volontari H.H.P.P. in questa missione. Le nostre fantastiche infermiere ringraziamo di cuore Roberto per la collaborazione ed il prezioso aiuto in questi giorni per loro in "solitaria".
Sono state poi a salutare i bambini dal piede torto che le hanno travolte con la loro ondata di entusiasmo ed allegria; sono rimaste a giocare con loro e quando sono andate via, le hanno salutate con canzoni di arrivederci e consegnato un regalo per tutta l'Associazione HHPP. Si sono recate infine, quando ormai era già buio, a far visita a Mimá che purtroppo è apparsa molto sofferente con febbre molto alta. Domattina torneranno prima di partire per l'aeroporto a farle visita, insieme a Teo che può tradurre in malgascio perché capirsi è davvero impossibile; vogliono accertarsi che prenda regolarmente la terapia e le vitamine e che cerchi di alimentarsi e idratarsi in modo adeguato per limitare i danni e i sintomi di questa grave malattia.
Queste settimane sono state davvero dense di emozioni travolgenti che crediamo abbiano contribuito ad arricchire ognuno di noi. Stasera , l'ultima sera a Nosy Be per quest'anno anche per le “solitarie” Nicoletta e Novella, al momento di andare a letto, quanti ricordi passeranno per la loro mente e quante emozioni si alterneranno nei loro cuori; emozioni e sentimenti molto forti, a volte molto duri ed anche dolorosi, ma con nell'animo sempre la consapevolezza di aver portato a termine in questa settimana con abnegazione ed amore quello splendido lavoro umanitario condiviso che ha caratterizzato questa seconda missione a Nosy Be di H.H.P.P. nel 2017.
CONSIDERAZIONI FINALI NOSY BE 2
BEATRICE
Si torna a casa. Mi sembra tanto lontana la mia casa, tanto mi sono immersa nella realtà di quello che ho visto. Ho voluto seguire Dr George, mio maritoun po’ per farlo contento e un po’ per uscire dal caos di responsabilità, a volte non richieste, della mia vita lavorativa. Grazie Giorgio, grazie amore mio per averlo fatto ! Torno a casa con tante, tantissime emozioni che ancora devo, come si dice “decantare”. A caldo però dico solo che è vero che riceviamo molto di più di quello che diamo ! Il gruppo di lavoro è stato all’altezza di tutto e per tutto. Abbiamo condiviso davvero quello che vedevamo e sentivamo. Le Infermiere, Corinna Nicoletta e Novella, donne davvero speciali, che non si sono mai tirate indietro a nulla e a nessuno, davvero uniche come professioniste e come donne, che solo a ripensarci mi commuovo. La Drssa Naika, credo alla sua prima esperienza di missione umanitaria, dolcissima e a volte timorosa, ma sempre presente. Mirela e Michele volontari, tenerissimi e protettivi con tutti, soprattutto con bambini. Il Dr Fabio, grande medico con un grande cuore e con la battuta sempre pronta per sdrammatizzare i momenti di scoramento che ci sono stati. Grazie a tutti, per aver dato tutti di voi stessi con tanto cuore e tanta umiltà. Un grazie speciale da parte mia va all’amico Roberto che a Nosy Be fatto tanto per noi per la realizzazione di questa missione ne continuerà a farlo per portare va compimento gli obbiettivi che l’Associazione H.H.P.P. si è prefissata in terra Malgascia. Non scrivo di Giorgio, per ovvii motivi, ma a lui va tutto il mio amore e la mia stima per quello che è.
CORINNA
La mia seconda missione. Se in Brasile ho avuto qualche timore data la mia inesperienza, in questa missione umanitaria e sanitaria ho avuto un approccio più sicuro e sono partita con una grande curiosità. Conosco ormai bene le caratteristiche del meraviglioso Presidente Dr George e questo mi ha dato la serenità per affrontare la mia seconda esperienza. La parte povera, molto povera del Madagascar che abbiamo visitato, mi ha colpita, emozionata, lasciata senza parole. Immagini forti che rimangono scolpite nella mente e nel cuore. Ogni villaggio che abbiamo visitato ha avuto un unico denominatore : il sorriso stampato di felictà sulla bocca dei grandi e di moltissimi piccoli. E per finire ringrazio i miei meravigliosi compagni di avventura che, ognuno per le loro caratteristiche, hanno reso questa missione SPECIALE.
FABIO
E’ seconda missione che faccio con H.H.P.P. quindi sapevo più o meno cosa dovevamo fare nel paese di accoglienza. Devo dire che sono stato colpito e meravigliato dalla accoglienza che abbiamo avuto quando siamo andati nei villaggi a visitare i bambini e le persone adulte che ne avevano bisogne ( TUTTE ). Sono rimasto sorpreso dalla facilità con cui siamo diventati subito amici con gli altri componenti della missione, come se ci conoscessimo da una vita. Questo ci ha facilitati nel nostro lavoro sanitario, siamo stati un team perfetto come se fossimo stati addestrati a fare ciò e in questo modo. Non c’è bisogno di fare una classifica fra di noi volontari. In una scala da 1 a 10 dico 10 perché sono ( persone ) amici veramente al top che meglio non potevo trovare, ognuna con la sua professionalità al servizio della popolazione del Madagascar ma anche verso noi stessi ; mi hanno misurato la pressione arteriosa come delle crocerossine e ciò mi ha fatto capire ancore di più che bisogna avere fiducia del prossimo. Ho avuto grossi problemi con la segreteria telefonica e Michele ha subito telefonato ad un suo amico collega in Sardegna per fare un esposta alla Tim; potrei menzionare ancora tanti casi, ma mi ci vorrebbe un libro. Comunque i sentimenti, le emozioni che provo verso questi amici rimarranno sempre nel mio cuore per tutta la vita. Grazie Dr George, Beatrice, Michele, Novella, Nicoletta, Mirela, Corinna, Naika e Roberto per quello che mi avete dato . Il mondo non è poi così egoista ; fortunatamente, e meno male, ci sono persone come voi ! Ora smetto di scrivere altrimenti mi emoziono.
MICHELE
Che dire, Madagascar la seconda.
Certo la prima volta non si scorda mai, ma l’emozione di immergersi nella realtà del Madagascar è sempre intensa, e al ritorno non si è mai la stessa persona.
In questo mare di necessità di ogni genere non si sono certo risolti i problemi del mondo ma a questo punto sono arrivato ad una certezza: IL POCO è MEGLIO DEL NIENTE.
E nessuno potrà mai considerare poco, se la bimba di sette mesi con una bruttissima infezione polmonare si salverà o se l’altra bimba, reduce dalle operazioni alle gambe riprenderà a camminare e a sorridere, e così via.
È proprio quel poco che per noi diventa immenso. E non dico salvare una vita – che per certo è impagabile – ma anche solo alleviare alcune di queste infinite sofferenze è una vera soddisfazione. Perché non ho fatto il medico! Per fortuna lo farà mia figlia, con il mio massimo orgoglio.
Quanto ai singoli villaggi vi posso rimandare alle considerazioni espresse nei commenti alla 43° missione del 2016, rispetto all’anno scorso debbo segnalare in particolar modo dei significativi miglioramenti nel villaggio dove HHPP ha costruito ex novo una scuola lì dove prima non c’era niente, e per niente intendo niente, né acqua, ne energia elettrica, nulla in assoluto, invece ora è un villaggio pulito, dotato di tavoli e sedie per le visite mediche e per le registrazioni dei pazienti; infatti, gli unici appoggi disponibili l’anno scorso erano delle semplici tavole consumate dall’uso, che i locali chiamavano panche, dove i sanitari hanno potuto operare in condizioni di fortuna.
Sembra ovvio, ma passare ad un tavolo, quando prima avevi solo un panca, in termini assoluti, è un salto di qualità incommensurabile.
L’ultimo villaggio visitato – il più numeroso, era invece il più strutturato, a mio parere grazie alla presenza di una scuola seria, composta da diverse classi.
È incredibile come il circolo virtuoso che inizia dalla scuola, passa dall’educazione sanitaria, porta ad una società più sana e consapevole.
Passiamo ora a NOI.
Giorgio: Equilibrio, Ponderazione, Efficacia;
Corinna: che bella persona …
Novella: professionalità e sensibilità insieme, un mix raro;
Fabio: un treno, che piacere vedere un medico che non si risparmia e che battute da simpatico toscanaccio.
Nicoletta: che umanità, forza, trova il sole che è dentro di te.
Mirela: che passione per i bambini e che dedizione nel regalare loro momenti di felicità
Naika: che testa, ed il tutto in un fiore di ragazza.
Beatrice: ci voleva. Per noi e per Giorgio, e che amore, dopo tanti anni. Alla registrazione una macchina da guerra.
Michele: sì anche Michele, perché alla fine in una missione umanitaria, anche se non sei medico o infermiere, ciò che non fa male è sempre un grande aiuto.
Evvai.
Un abbraccio fraterno a tutti.
MIRELA
La seconda missione in Madagascar si è conclusa ed io ho "mal d'Africa " di già . Per me è stato tutto amplificato perché conoscevo già i bambini , i villaggi , la natura , il cielo stellato e ritrovare tutto ciò è stato emozionante . Questa volta siamo stati meno giorni però sono bastati per creare tra di noi un 'intesa molto forte e tanta complicità . Tutto quello che viene fatto - dalle cure mediche ai semplici giochi con i bambini porta un beneficio a loro e arricchisce interiormente noi . Ringrazio ancora dottor Giorgio per queste meravigliose esperienze e abbraccio uno per uno tutti i compagni di viaggio- il super trio : Corrina , Nicoletta e Novella , la gentile e pacata Naika , la simpaticissima Bea , il bravissimo Fabio ed il grande Michele compresa l' amorevole suor Josephine .
NAIKA
Mi piace pensare che si fa esperienze solo quando ci sentiamo modificati dall'altro, quando tornare indietro non è più possibile e si deve rischiare una certa quota di confusione per sentire che ci siamo messi in gioco, personalmente e professionalmente.
Il viaggio implica per me necessariamente un prima e un dopo, dove il ritorno alle origini immodificati non è più possibile e grazie a questa missione a Nosy Be posso dire di aver potuto esperire a pieno un "dopo" che ha un sapore del tutto particolare e rappresenta un momento significativo di riflessione su me stessa. Non potrò fare a meno d'ora in poi di considerare tutto quello che questo viaggio porta con se nella mia vita e pertanto mi sento di dover prima di tutto ringraziare il Dr. George che mi ha dato la possibilità di poter affacciarmi a piccoli passi a un nuovo modo di concepire il mio lavoro con un'esperienza che avrei voluto realizzare da lungo tempo, dando linfa vitale a una piccola creatura abbozzata che fino ad ora era solo nella mia testa e che mi auguro possa diventare sempre più chiara e reale.
Rimettermi in gioco come medico generico e recuperare un ruolo diverso da quello che rivesto solitamente come psichiatra è stata una vera sfida e non avrei potuto farlo senza i preziosi consigli del Dott. Fabio sempre coloriti da uno sfondo di umorismo che ci ha sollevato dalla consapevolezza delle pesantezza delle limitate risorse sanitarie del posto.
Potrei raccontare ininterrottamente di tutti gli sguardi pieni di dignità dei pazienti che mi sono trovata di fronte, dell'enorme rispetto con cui chiedevano aiuto, mai pretenzioso e carico di riconoscimento ma preferisco ricordare solo quello che una persona del posto mi ha detto di ritorno dalle visite della mattina a un villaggio recondito: " vi ringrazio per quello che state facendo, non è da tutti toccare COSÌ quei bambini sporchi e malati."
È una cosa su cui non avevo riflettuto, dandolo quasi per scontato perchè fa parte del mio e del nostro lavoro ma vorrei ripeterlo anch'io a uno a uno a tutti i miei compagni di viaggio non per autocelebrazione ma perchè è quel "contatto" con le persone del posto, immediato, preverbale e senza filtri che ci ha alimentati in un' impresa comune, seppur brevissima e che mi auguro mi porti a ripetere un'esperienza simile.
Oltre ai già citati colleghi, tutte le altre persone che hanno partecipato mi hanno offerto possibilità nuove e confrontato allo stesso tempo con i miei limiti. Di Corinna mi porteró dietro la mitezza e la capacità di riuscire a conciliare con armonia qualsiasi cosa, persino l'acqua e il fuoco. Michele ha rappresentato per me un pó l'inconscio collettivo del gruppo, stimolando in noi una consapevolezza nuova a tratti provocatoria proprio per la sua potenza. Novella invece la rappresenterei come coscienza morale del gruppo, il cui volto esprimeva sempre mille parole anche nel silenzio e che ci riportava sempre sul nostro obiettivo primario. Nicoletta ai miei occhi è stata determinazione, tenacia e affidabilità tinta di solarità. La dolce Mirela, una piccola Alice in Wonderland, sempre pronta a farsi stupire e a farci guardare il mondo con gli occhi entusiasti e benevoli di una bambina. Infine Beatrice che descriverei "un pezzo di Italia" all'estero, che ci richiamava alla nostra amata terra, sempre preoccupata maternamente del nostro benessere.
Se le parole non sono sufficienti, vorrei affidare a questa poesia di un poeta afghano il ruolo di trasmettere ciò che l'incontro con il popolo malgascio è stato per me:
...non giudeo sono, nè Cristiano, nè son ghebro o musulmano!
Né orientale, né occidentale, nè terreste, nè marino.
Né impastato son di terra, né venuto son dal cielo!
Non di Terra, né di Acqua, né di Vento, non di Fuoco.
Non son re, nè mendicante.
Non son fatto di sostanza o forma.
Non sono di questo mondo nemmeno del prossimo, né del Cielo nè dell'Inferno.
Non di Adamo, nè di Eva, e non vivo in eterni giardini!
Il mio luogo è un non luogo,
Le mie orme non lasciano traccia.
Il mio luogo è un non luogo,
le mie orme non lasciano traccia.
Nulla mi appartiene nè il corpo, nè l'anima.
Tutto appartiene al cuore del mio Amato.
NICOLETTA
"Saggio egoismo" vorrei prendere in prestito questa frase da un libro che ho letto di recente e mentre ero in Madagascar.
Questa frase sta infatti a significare che quanto più spostiamo il focus dell'attenzione da noi stessi agli altri ci sentiamo felici. La felicità scaturisce dalla meravigliosa sensazione di aver fatto felice o aver fatto un piccolo gesto per alleviare o risolvere la sofferenza di qualcuno che in quel momento ne ha bisogno.
Vorrei descrivere la mia esperienza in missione in Madagascar proprio con questo concetto.
Il riuscire a sentirsi utili per qualcuno ripaga di molti sacrifici e fa apprezzare ci fa riappropriare dell'essenza delle cose.
Quando sono partita ero stanca e infelice di molti aspetti della mia vita privata e professionale mi ero preparata anche poco mentalmente alla mia imminente esperienza.
Conoscevo Novella e Corinna oltre al Dottor George e pensare di condividere una esperienza del genere con amiche "speciali" mi rendeva felice e serena.
Già nel viaggio verso l'aeroporto ho fatto conoscenza con le persone del gruppo ed è stato subito feeling, complicità.
Mi sono piaciute moltissimo le persone della "squadra" ognuna con le sue caratteristiche personali e professionali, ho imparato moltissimo da Fabio(il nostro grande pediatra) così come da Naika, Mirela, Beatrice, Michele.
Ognuno ha da subito avuto il suo ruolo operativo sul campo e nel gruppo, direi che ci siamo davvero tutti completati senza ridondanze o interferenze.
Bellissimi anche i momenti di condivisione la sera a cena o nelle nostre passeggiate sotto quel meraviglioso cielo stellato.
Bellissimo e toccante il contatto con la gente dei villaggi...I bambini meravigliosi, i gesti delle mamme che sono uguali a tutte le latitudini della terra.
Questa esperienza mi ha arricchita dal punto di vista umano e professionale dandomi modo di conoscere persone solari come Suor Josephine, Teo...e mi rimarranno per sempre nel cuore quei bimbi ammalati coi quali abbiamo avuto contatti più prolungati Mima e Zakia...
Ritornare alla realtà ed immergersi di nuovo nei problemi di lavoro è difficile...sembrano cose con poco significato....un voler complicarsi la vita...
Spero di poter ripetere l'anno prossimo la missione in Madagascar per dare continuità a quanto seminato..
NOVELLA
La mia prima missione in Madagascar la mia 3° con HHPP, condivisa con un team speciale; è bello trovare una sintonia , armonia e condivisione fra le persone ; io sto BENE quando ciò accade. Nelle nostre sere malgasce ci siamo detti che siamo solo gocce nel mare ... ma a volte le gocce lasciano traccia a chi le tocca .
Dr GEORGE
Ed anche questa volta eccoci giunti al termine di questa nuova missione di H.H.P.P. che mi ha visto protagonista attivo insieme ai miei fantastici compagni di viaggio ed al mio amore Beatrice. Il resoconto finale è anche in questa occasione molto positivo perché abbiamo compiuto tutto quello che avevamo programmato , ed anche di più ; anche dopo la nostra partenza la presenza delle fantastiche Nicoletta e Novella ha permesso di continuare ad assistere Zakya, Mimà ed Abdul . In seguito l’attività dell’Associazione sarà assicurata dall’attenta e premurosa presenza del nostro Roberto che sarà la longa manus di H.H.P.P. a Nosy Be sia per il compimento degli interventi strutturali ( scuole , latrine e pozzi ) che per quelli sanitari ed umanitari. Anche questa volta il gruppo umanitario che è sceso in campo in questa 2° missione in terra malgascia è stato più che all’altezza del suo compito : coesione , condivisione di intenti, partecipazione attiva di ognuno. Mai un lamento di alcuno se tutte le mattine ci dovevamo svegliare alle 6 , mai uno sbuffo se il rompiscatole del Presidente la sera richiamava all’ordine tutti per il diario , e soprattutto tutti sempre umanitariamente d’accordo per gli importanti interventi sanitari da portare avanti per chi ne aveva veramente bisogno. Per me che da ben 14 anni vivo queste esperienze è una gioia immensa vedere come persone che prima non si conoscevano affatto, si sono sentite coinvolte emotivamente da questa attività di un’associazione che riconosce proprio nel supporto di tutti la sua arma vincente contro l’egoismo e aridità emozionale. Ho visto la mia Beatrice , e non solo lei, piangere di gioia quando facevo volare l’aquilone con i bambini dal piede torto e di amorevole compartecipazione quando Zakya si è presentata quella mattina febbricitante e con grande difficoltà respiratorie. Grazie Beatrice, grazie a voi tutti amici miei, che anche questa volta avete condiviso con me questo nostro comune sogno umanitario. Nei giorni, nei mesi, negli anni che verranno altre sfide si presenteranno sulla strada umanitaria di H.H.P.P. e sono certo che con il vostro disinteressato aiuto e la vostra sincera ed affettuosa condivisione, queste saranno tutte superate per la realizzazione del nostro comune SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINEVOLE NEL MONDO.