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21° MISSIONE SANITARIA ED UMANITARIA IN INDIA 26 sett-10 ott

  • Visite mediche a tutti gli adulti e bambini che si presenteranno durante i giorni di permanenza dei volontari di H.H.P.P.
  • Vaccinazioni Antiepatite B a centinaia di bambini delle varie Scuole di Thullur e villaggi limitrofi
  • Aggiornamento delle schede delle adozioni a distanza sia in Andhra Pradesh che in Keraka e notizia aggiornate da riferire in Italia alle famiglie adottive
  • Controllo della gestione e pieno utilizzo dei 2 Punti Acqua potabile costruiti a Thullur nel 2011 e nel 2013
  • Prendere visione dell'attività e dell'utilizzo del complesso sanitario del Mary Matha Dispensary con l'Ambulatorio Oculistico e Dentistico
  • Consegna di tutti i farmaci, vestiti e giocattoli portati dall'Italia per i bambini e le loro famiglie

  1. CAPPELLETTI Dr Roberto                          Medico - Cardiologo
  2. COSTABILE Francesco                              Volontario
  3. FIORINI Greta                                         Infermiera - Ostetrica
  4. MANGANIELLO Alessia                              Studente Sc.Inferm.
  5. MARTINI Giorgio                                       Medico Med.Gen.
  6. NERINI Alessandro                                    Studente Medicina
  7. SPAGNI Giuditta                                       Medico Chirurgo
  8. TOMISTI Fabio                                          Studente Sc.Inferm.
  9. ZAMPIERI Massimiliano                              Volontario

Dear and loving Dr.George, 
Saluti da Sr.Jain.  Sto preparando per il camp.E vi aspetto

 IL PROGRAMMA

 27/9/15 -   ARRIVO

 28/9/15  - Vaccinazione 1000 bambini da Mary matha school e bambini di adozione

 29/9/15 - Camp in Villaggio - NELAPADU

 30/9/15 -Camp in Villagio -Rayapudi

 1/10/15  - Camp in Villaggio -Dondapadu

 2/10/15 - Camp in Borapalam e vaccinazione di 30 bambini di scuola

 3/10/15 - Camp in villaggio - Vykundapuram

 4/10/15 - Domenica

 5/10/15 - Camp in Mary Matha Dispensary

 6/10/15 - Partenza

 Con Tanto affetto

 Sr.Jain

 

DIARIO GIORNALIERO

stampa pagina:
stampa diario:
GIORNI: 1º giorno - 2º giorno - 3º giorno - 4º giorno - 5º giorno - 6º giorno - 7º giorno - 8º giorno - 9º giorno - 10º giorno - 11º giorno - 12º giorno - 13º giorno - 14º giorno - 15º giorno

 

Sabato 10 Ottobre 2015

 

Ed ecco che alle ore 1,30 di questa notte ora di Chocin le sveglie telefoniche o alberghiere nelle camere dei volontari di H.H.P.P. sono suonate insorabili; tutti si sono immediatamente alzati sapendo che questa altataccia nella notte sarebbe stato il preludio del ritorno a casa dove ognuno di noi abbraccerà i propri cari familiari. Sono passati 15 giorni dal giorno in cui siamo partiti e sembra ieri che iniziava questa meravigliosa esperienza nuova per alcuni e riconfermata per altri. Ecco che come ad ogni missione in questo diario dell'ultimo giorno ognuno è invitato a lasciare un proprio pensiero, una riflessione , una considerazione su ciò che ha provato in queste 2 settimane ( che è assolutamnte libera e non legata ad alcuna "censura" ) :

 

ALESSIA

 

Ho coltivato il sogno di intraprendere una missione umanitaria dal momento in cui ho iniziato a studiare infermieristica ed a vivere la realtà ospedaliera. Quest'anno mi è presentata l'opportunità di andare in Andhra Pradesh ed in Kerala con l'Associazione H.H.P.P. e , senza pensarci troppo, ho dato la conferma e sono partita. Non sapevo di preciso cosa sarei andata a fare, quali sarebbero state le realtà che avrei incontrato, i sentimenti e le sensazioni che avrei provate ... ma ho deciso di buttarmi e di scoprirlo giorgio per giorno. Ora che siamo alla fine di questo viaggio, posso dire che è stato il regalo più bello che mai abbia ricevuto dai miei genitori in questi vent'anni; so bene i sacrifici che hanno fatto per concedermi questa opportunità e gli ne sarò sempre grata. E' vero, mille euro non sono pochi, ma credetemi, che questa esperienza li vale tutti. Sono stata ripagata con l'amore, la gioia e la gratitudine di tutte le comunità che ho incontrato; con i sorrisi, gli abbracci ed i tantissimi baci dei bambini con cui ho avuto il piacere di giocare. Durante questo viaggio ho avuto l'onore di conoscere due persone fantastiche, due eroine, Suor Jain e Suor Elisabetta le quaili, insieme alle loro Consorelle, con la pssione ed il loro sudore sono riuscite a costruire dei " piccoli paradisi terrestri ". Concludo ringraziando il gruppo di amici viaggiatori che mi ha accompagnata e supportata in queste due settimane, ed esorto tutti coloro che da tempo coltivano il desiderio di prendere parte ad una missione umanitaria, di chiamare il Dr George, fare le valigie, e partire alla volta di questi popoli e di queste meraviglie dimenticate dagli uomini, da Dio , Vismu, Brahma ... da tutti insomma. Non ve ne pentirete !

 

 

 

ALESSANDRO

 

Sono partito per questa "avventura" con un obiettivo: avevo bisogno di vedere con i miei occhi che quello per cui ho studiato (e per cui sto studiando) da piu di 5 anni stava dando i suoi frutti, sia dal punto di vista medico che umano...che i risultati che per ora ho raggiunto non sono solo una pila di "mallopponi" studiati e ripetuti. Avevo bisogno di vedere che mi stavo indirizzando lentamente verso quel sogno che tengo nel cuore da quando avevo 16 anni. Sono partito carico di preoccupazioni, di incertezze. Un pó per la velocitá con cui ho fatto questa scelta, un pò perché (chi mi conosce lo sa bene) mi metto in dubbio continuamente.

 

Posso solo dire che se i primi momenti sono stati un pò più difficoltosi, adesso ho il cuore colmo di tristezza a venire via da questo luogo e posso affermare con assoluta certezza che queste due settimane sono state una delle esperienze più belle della mia vita. Dalla calorosa accoglienza della "squadra" di suore a Thullur, capitanate da suor Jain, che per 8 giorni ci ha fatto da mamma, accudendoci e coccolandoci con tutto quello che poteva offrirci, alla magica atmosfera dell'Assisi Baby Sadan in Kerala, dove suor Elisabetta e le sue simpaticissime consorelle si danno da fare senza sosta per tutti i bambini della struttura. Dalla tradizionale scrittura del diario di bordo serale, tra battute e prese in giro reciproche, alle "leggerissime" colazioni di prima mattina dove arrivavo quasi sempre in ritardo (con il consueto "Buongiorno eh!" degli altri compagni). Dalle interminabili file mattutine dei pazienti che quando finalmente giungevano al termine ci facevano sentire come una squadra "fortissimi, fatta di gente fantastici", alle centinaia di particolari quanto stupende persone che abbiamo incontrato. Dai paesaggi incredibili del Kerala che abbiamo avuto il piacere di visitare con l'aiuto delle eccellenti cicerone delle sorelle, ai giochi ad ogni ora con i bambini dell'orfanotrofio (che poi alla fine quelli che si divertivano di piu eravamo noi!!). Dai centinaia di casi di "febbre da gioino", a balli e canti con cui venivamo quotidianamente accolti in ogni villaggio.

 

Tutto ciò non sarebbe stato così emozionante nè divertente senza i miei compagni di viaggio. Inanzitutto i miei coetanei, Greta Fabio e Alessia, che si sono fatti in 4 per organizzare la distribuzione dei farmaci nella prima parte del viaggio (a voi chiedo scusa se qualche volta ho scritto, come dice mia mamma, "a zampe di gallina", o se qualche volta non ho azzecato i nomi esatti dei medicinali) e che sono sempre stati pronti a darmi una mano, quando da "novellino" quale sono cercavo di dimenarmi tra le varie visite.

 

E ovviamente i più "grandi": Francesco e Max, che mi hanno profondamente ispirato con le loro battute pronte, i mille selfie e la dolcezza che riservavano a tutti i piccoli che abbiamo incontrato. Grazie a voi sono riuscito a tirar fuori la mia parte "torta paradiso".

 

E per quanto riguarda Giuditta, Roberto e Il capitano Dr George: vi devo ringraziare dal profondo del mio cuore...siete stati i primi in 5 anni che, volontariamente o meno, avete creduto in me. Grazie per ogni momento di pazienza quando vi chiedevo aiuto. Grazie per esservi presi un po del tempo impiegato per assistere chi davvero aveva bisogno per insegnarmi qualcosa in più. E scusate se qualche volta non sono stato all'altezza. Siete e sarete per sempre un esempio..Mi avete fatto capire che genere di medico voglio diventare.

 

Riguardo al mio obiettivo, beh......non so se sia stato raggiunto in pieno. Io ce l'ho messa tutta...Spero di esser riuscito ad aiutare chi si è seduto davanti a me durante i medical camp e a trasmettere un po di gioia ai bambini dell'Assisi Baby Sadan (anche solo la meta di quella che hanno trasmesso a me basterebbe!).

 

Una mia amica prima della partenza mi ha detto: "Questa esperienza, bene o male che vada, ti cambierà la vita. Non trattenerti, lascia che te la cambi". Aveva proprio ragione su tutto...

 

Ps: visto quanti puntini Giuditta?! Sii fiera...qualcosa ho imparato davvero!!


 



 

FABIO

 

“Dopo il verbo amare, aiutare è il verbo più bello del mondo” diceva Bertha Von Suttner scrittrice e premio Nobel per la pace del 1904; e adesso, dopo questa esperienza in India l’ho capito anche io. Abbiamo intrapreso questo viaggio per aiutare persone in difficoltà e ritorno a casa con la consapevolezza di vivere nella parte “fortunata” del mondo. Siamo stati un flash, un lampo nella vita di queste popolazioni; sapevano che sarebbe stata una “toccata e fuga” ma ci hanno comunque fatto sentire speciali e non poco. Mi scappa quasi da ridere a pensare che siamo partiti per dare una mano a questi popoli ma a pensarci bene sono loro che hanno dato una mano a noi..

 

 

 

 

 

 

FRANCESCO

 

Alcuni amici, che avevano già partecipato alle precedenti missioni sanitarie di HHPP, mi avevano descritto e raccontato cosa avrei visto là...Devo dire che ero “abbastanza” preparato ad affrontare la mia prima missione..ma le cose che si provano direttamente sono sempre diverse...Bimbi, tanti. Tanti sorrisi, nonostante la povertà e la miseria. Persone povere, ma piene di dignità.Un'esperienza che mi ha “arricchito” di umanità. “Arricchito” sì, ma anche consapevole che le cose da fare sono infinite. Mi è rimasta una sensazione di impotenza. Aver visto con i miei occhi e aver partecipato, insieme ai miei compagni però, mi ha reso fiducioso: anche una goccia nel mare fa il mare. Un grazie particolare alle sorelle francescane che hanno reso il nostro soggiorno meno pesante. Un mio grazie speciale all'associazione H.H.P.P che con pazienza e continuità rende un servizio magistrale. Grazie ai compagni di viaggio Alessia, Greta, Giuditta, Massimiliano, Roberto, Alessandro, Fabio e Giorgio.

 GIUDITTA

 

N.: “Ma come?! Torni in India anche quest’anno?”

 

G.: “Certo…”

 

N.: “Ma cos’è…la terza volta, tipo?!”

 

G.: “Veramente sarebbe la quarta…”

 

N.: “Scusa ma te lo devo proprio chiedere..perchè?!”

 

G.: “Ma come perché…è una bella cosa, una missione umanitaria e sanitaria…io sono un medico…non riesco a capire la tua domanda”

 

N.: “Intanto, secondo me, queste cose sono più utili a chi le fa che a chi le riceve. Non ti sembra un po’ da egoisti?”

 

G.: “Certamente è più utile a me di chiunque altro. Non ho la presunzione di sentirmi santa, ne tanto meno disinteressata. Hai ragione…è da egoisti. Però al mondo ci sono così tanti modi per essere egoisti…questo, secondo me, è il migliore di tutti, non credi?”

 

N.: “Sì, vabbè, che c’entra… e comunque non capisco…”

 

G.: “Cosa?”

 

N.: “Perché sempre in India?”

 

G.: “Beh…come faccio a spiegartelo. Per cominciare ho adottato un bambino a distanza, Christo. Compie 6 anni quest’anno, è una vera peste. Mi piace pensare di poterlo vedere crescere, ritrovare, piano piano riuscire a comunicare sempre un po’ di più con lui…almeno una volta l’anno!”

 

N.: “ Potresti andare a trovare solo lui senza fare tutta quella fatica. Alla fine spenderesti uguale”

 

G.: “Qui mi sa che non ci capiamo. Vediamo se riesco a spiegartelo. L’India è un paese, come dire…. contraddittorio! È un paese che può farsi amare ed odiare contemporaneamente, ma ti assicuro che una volta visto ti resta nel cuore per sempre. Ci sono sporco, tanta povertà, miseria, corruzione, “odori” mooolto forti; per quanto mi riguarda il cibo non è dei migliori e le strutture, anche nelle grandi città spesso sono incomplete e fatiscenti… ma questa è solo la superficie.

 

In questo paese le persone ti sorridono, SEMPRE! E i loro sono veri sorrisi, non c’è falsità. Ti sono grati anche per delle piccole cose e te non puoi fare a meno di sentirti appagato dalla loro gratitudine. Capirai…mica ci siamo abituati. Il tuo lavoro, qualunque esso sia, diventa mettersi al servizio degli altri. Che tu sappia medicare una ferita, fare un piccolo intervento, diagnosticare una malattia e curarla o anche accudire un bimbo che piange, un anziano che soffre, creare animali con i palloncini o far divertire tutti con le bolle di sapone questa è la missione che fa per te. Io sono una specializzanda in chirurgia, giusto?!”

 

N.: “Si!”

 

G.: “Appunto. Ho ancora così tante cose da imparare nel mio mestiere che non mi basterà tutta la vita. Ma quel poco che so fare lo porto con me, cerco di rendermi utile, con i miei limiti e le mie incertezze. Ma quando persone che hai operato negli anni precedenti tornano a ringraziarti, ti cercano, ti abbracciano…ecco, lì capisci che la direzione è quella giusta! L’India è anche questo!

 

N.: “ Quello che mi spaventa sempre in questi viaggi all’avventura sono i compagni… e se poi trovi un gruppo di rompic….?!”

 

G.: “ Quando mi capiterà ti farò sapere! Scherzi a parte, questa è una delle parti migliori del viaggio…il gruppo. Anche quest’anno sono circondata da persone meravigliose; alcune già le conoscevo, una sicurezza per me e i “novizi” sono semplicemente fantastici. So già che mi mancheranno una volta tornata a casa. E che dire poi delle suore: mitiche onnipresenti infaticabili sorelle. Suor Jain, Suor Elisabetta e tutte le altre…non esisterebbe la missione senza di loro.

 

Non ci sono parole sufficienti nel mondo per descrivere tutto questo…. I colori… sono incredibili i colori in India! E la natura è semplicemente…sconfinata! Che tu sia nelle pianure di Amaravati o sulle montagne del Kerala hai in mente solo una parola…infinito!”

 

N.: “Sì, ok..bella la natur..”

 

G.: “Oddio…i bambini! Come ho fatto a scordarmi dei bambini?! Questi piccoli volti con occhi grandissimi che ti guardano, ti interrogano e con quei sorrisi che si aprono, così belli che quasi fanno male al cuore. Non vorresti mai lasciarli. Ti rendi veramente conto che i bimbi, i ragazzi, gli adolescenti sono uguali in tutto il mondo, vogliono ridere, giocare, scherzare, sognare, avere un futuro…a volte mi chiedo come noi adulti ci dimentichiamo di tutto questo? Ecco…L’india ti aiuta a ricordare, ti aiuta a riflettere. E quando riparti e torni nella nostra bella Italia hai comunque solo due parole da lasciare a questi luoghi: GRAZIE e ARRIVERDERCI!”

 

N.: “Mah…non è che mi sia molto più chiaro adesso il perché di questa QUARTA missione…”

 

G.: “ Senti…direi che l’unica cosa che puoi fare a questo punto è venire con me, così ti renderai conto di persona!”

 

N.: “Guarda…come se avessi accettato! Scusa eh..bello tutto quello che hai detto, ma mi dispiace…non mi sento convinto!”

 

G.: “ Dispiace a me. Ma non ti preoccupare, sai…sono convinta io per tutti e due!”

 

 

 

GRAZIE.

 



 



 

GRETA

 

Ho sempre desiderato di partecipare ad una missione sanitaria o umanitaria e quando ho mandato l'email all'associazione, per offrire il mio aiuto in un eventuale progetto, non avrei mai immaginato di avere una risposta in 10 minuti dove in sostanza diceva "tra un mese partiamo per l'India, vuoi unirti?". Da quel momento fino al 26 settembre ho iniziato a fantasticare su cosa avrei trovato al mio arrivo. Ecco... Ciò che avevo immaginato, tramutato nella realtà e messo davanti agli occhi, fa tutto un altro effetto! Non ci sono parole per descrivere bene quanto le persone in Andhra Pradesh vivano (sopravvivano) con poco, quanto abbiano bisogno di aiuto, ma che nonostante tutto, quanto poco basti per renderli felici... sono cose che solo a vederle e a trovarcisi immersi dentro si possono capire. L'HHPP è una manna dal cielo per la gente del luogo (ha cambiato la vita a tanti, dai depuratori di acqua costruiti nei villaggi, passando per le adozioni a distanza e i vaccini, fino ai piccoli interventi che sono stati fatti a livello ambulatoriale che hanno evitato a tante famiglie di indebitarsi per farsi operare in ospedale), e le persone che abbiamo incontrato: le instancabili suore che ci hanno ospitati e che ci hanno dato tanto e che lavorano continuamente per la comunità; le persone dei villaggi che ci hanno accolti sempre con grandi feste, sorrisi e ringraziamenti, ci hanno fatto sempre più rendere conto di questo e di quanto ne siano grati. Ci siamo sentiti speciali come non mai e anche più del dovuto, noi che siamo partiti per portare, senza pretese, un aiuto e non volevamo niente in cambio, siamo stati ricoperti di doni e onorificenze tipiche, e ci è risultato sempre più chiaro e limpido che più una persona ha poco...più tende a regalare agli altri! Sono veramente onorata di aver avuto questa opportunità per crescere, per rendermi conto di quanto io sia fortunata, per vedere luoghi magici e vivere da vicino usanze diverse dalle nostre e per dare una mano, nel mio piccolo, alla popolazione del posto e ai fantastici compagni con cui ho condiviso questa esperienza, compagni che di meglio è difficile trovarne, che ti fanno vedere che in mezzo alla massa ci sono ancora delle belle persone, oneste e gentili, che si emozionano e che hanno tanto da dare agli altri. Ci sono cose che porterò sempre con me... Momenti che ti lasciano senza fiato e parole ...Come quello di entrare in una grande stanza e trovarci 1000 bambini tutti a sedere che aspettano solo te ed i tuoi compagni e che applaudono felici la tua presenza. Vorrei che questa "foto" che che ho in mente rimanesse per sempre con me: "mi giro e vedo solo sorrisi contagiosi"

 

Grazie di cuore... Greta

 

MAX

 

Tornando in volo verso l’Italia il mondo appare perfetto dall’alto. Attraversiamo castelli di nuvole e mondi paralleli, albe cristalline. In basso si sussegue la bellezza della terra, disegni di mari, montagne, deserti reticoli di strade e case ordinate piccolissime mentre i miei pensieri ripercorrono la missione con HHPP appena trascorsa. Allora penso a tutte le persone che abbiamo incontrato nei giorni dei campi medici nei vari villaggi dell’ex Andhra Pradesh, ai loro sguardi e alle loro sofferenze e alla gioia e all’entusiasmo dei bambini per un semplice palloncino, pastello, penna o indumento regalati e vorrei poter trasmettere per intero la realtà che ho vissuto forse percepita dagli altri come se fosse vista da un aereo. Vorrei poter far arrivare la sensazione di questa umanità disperata e bisognosa che non può permettersi una visita medica, che non ha l’acqua corrente in casa e che deve vivere con pochissimo, con la morte sempre dietro l’angolo.

 

Questa realtà é qui in India ma anche in tante altre parti del mondo.

 

Penso alla loro riconoscenza e gratitudine per il poco o tanto fatto per loro, per il nostro gesto di attenzione e il riconoscimento del loro essere persone.

 

Mi torna in mente la contentezza, l’emozione e la gratitudine dei genitori dei gemelli Vijay e Vinay adottati a distanza da me e da Roberto, per la loro nuova casa in muratura, quando prima vivevano in una capanna.

 

Continua a rimanermi addosso la sensazione di devozione, sacrificio e protezione delle suore che ci hanno accompagnato e di suor Jain che ha costruito e permesso lo svolgersi delle missioni insieme a Dr. Gerge e HHPP da lui fondata.

 

E poi a man mano che mi avvicino all’Italia e che iniziamo a sorvolare la pur ricca Europa riaffiora la distanza e il vuoto da gestire che mi separa dai bimbi e dalle bimbe dell’orfanotrofio Assisi Baby Sadan in Kerala, parte del mio cuore é sempre là con loro, con la loro gioia, la loro vivacità, la loro intelligenza e i loro sforzi per ottenere un attenzione, un bacio, una carezza, un abbraccio e di essere ricordati con il loro nome, per essere amati.

 

Un’altra grande donna suor Elisabetta e le altre suore a vegliare su di loro e temporaneamente su tutti noi.

 

Ecco siamo atterrati e qui é tutto diverso tra un po’ mi separerò dai compagni di viaggio e missione che ringrazio per aver vissuto insieme questa esperienza, e poi arriverò a casa dove tutto all’inizio mi sembrerà strano ma non potrò più separarmi da tutte le sensazioni ed emozioni provate.

 



 

ROBERTO

 

6a missione indiana con HHPP, più 4 missioni personali in Kerala, fanno un totale di 10 dal 2010.Molte cose hanno visto i miei occhi,molte storie hanno ascoltato le mie orecchie.Molte gioie e dolori ho condiviso.Molto amore ho cercato di dare, moltissimo ne ho ricevuto.
Soprattutto ho provato grande soddisfazione nel vedere risultati tangibili raggiunti grazie al nostro contributo. Al di là di mille, pur splendide, parole.Grazie quindi a chi mi ha incoraggiato a proseguire in questi anni, grazie a chi ha offerto supporto concreto grazie ai compagni di missione, grazie alle suore.Grazie India.

 

DR GEORGE

 

Ed anche questa è fatta ! E fatta bene ha sicuramente pensato in cuor suo il sottoscritto rilevando le oltre 2300 visite mediche effettuate, le 1120 vaccinazioni antiepatite b ai bambini, il numero innumerevole di medicinali, giocattoli e capi di vestiario i più vari portati dall'Italia o comprati sul luogo, donati a chi ne aveva necessità, l'ottimo stato di salute e di qualità di vita dei bambini del Progetto Jeevan dell'Associazione; tutto ciò sicuramente ha alleviato per un un po' la difficle situazione vissuta dalle popolazioni indiane che abbiamo incontrato durante il soggiorno. Oramai ho perso il conto di quante missioni ho effettuato con H.H.P.P. eppure ogni volta , alla conclusione del mio umanitario soggiorno all'estero, le sensazioni che provo dentro di me sono sempre molto forti. Sono certo che ciò dipende molto dai miei compagni di avventura, questa volta più che mai impareggiabili attori di questa esperienza vissuta così intensamente ; sarà perchè l'entusiamo di coloro che incontro riesce tutte le volte a darmi quella carica che a volte mi sembra di avere perduta nella mia vita quotidiana ; sarà perchè tornare in India è come rivivere il primo amore ( e non me ne voglia la mia adorata Beatrice perchè non ha nessuna ragione per essere gelosa ) da quando nel "lontano" 1992 sono sbarcato nella terra di Gandhi ed insieme ad una giovanissima Sr Dr Jain ho iniziato quella che sarebbe diventata negli anni la più bella esperienza della mia vita. Riuscire ad aiutare gli altri, vedere sorridere un anziano perchè semplicemente prendi in considerazione i propri "nopi" ( dolori ) o un bambino mentre si perde di gioia dietro a delle colorate bolle di sapone, rende a me profondamente molto di più di quel poco che riesco ogni volta a fare . Ed alla fine di ogni esperienza umanitaria mi è doveroso ringraziare tutti coloro che in modo od un altro mi hanno aiutato in questi anni credendo nelle finalità di H.H.P.P. e permettendole di festeggiare gli oltre 12 anni di attività. Un ringraziamente particolare , permettetemelo , lo voglio dedicare con tutto il cuore ad una cara amica che purtroppo non è più con noi in questa realtà, ma nell'altra dove è ora, sicuramente terrà la sua mano protettrice su di me : mia cara Alice, in vita mia ho trovato veramente poche persone altruiste e buone come te; per questa ragione nella gioia di averti conosciuto , nella consapevolezza che la tua sicura vicinanza a me ed all' Associazione tutta è stata un ottimo carburante per il motore umanitario di questi anni, voglio prendere a prestito le parole di Sant'Agostino e pensare intimamente che tu sei solo in un'altra dimensione, in un'altra stanza della casa della nostra vita, ma sempre e costantemente vicina a me ed a tutti quelli che hai amato. Sappi che ancora tanto resta da fare e da lassù dove sei sono certo che continuerai ad aiutuate tutti noi in modo che " IL SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINIEVOLE NEL MONDO " sia una realtà in continua espansione .

 

 

 

 

 


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