La risoluzione minima consigliata
per la visualizzazione di questo
sito web è di 1024x768 pixel
Verificare la possibilità di operare sotto il profilo sanitario per le future missioni di H.H.P.P. nell ' Health Center di Wasserà nel Sud dell'Etiopia gestito dalle Suore Francescane Missionarie di Cristo di Rimini - Effettuare attività sanitaria gratuita durante i giorni di missione per tutti coloro che si presenteranno nel Centro Sanitario - Verificare lo stato della struttura sanitaria sotto il profilo delle attezzature presenti analizzando le necessità strutturali per quali possiamo portare il nostro aiuto
12 Aprile 2014
La buia notte etiope ha cullato i sonni dei volontari fino al momento in cui la campana della Chiesetta di Wasserà non ha risuonato in modo perentorio alle ore 06,00; secondo voi come avrà reagito la squadra H.H.P.P. allo scampanellio insistente ? Tutti svegli all’istante ad esclusione della componente più giovane dell’equipe che, per chi non lo avesse capito, trattasi di Alessandro ed Emiliano. Colazione nel refettorio delle Suore e subito dopo smaltimento e ripartizione attenta del materiale sanitario e non trasportato dall’Italia. Con 3 grandi valigie stracolme di tutto e di più, abbiamo invaso l’ordinatissimo magazzino dell’Health Center creando sul momento un po’ di scompiglio nella responsabile Sr Anna; poco dopo, però, vedendo tutto il ben di Dio che era stato portato in Etiopia per la struttura sanitaria, è apparsa ai volontari assai contenta del sovraccarico di lavoro. Anche stamani abbiamo apprezzato la pulizia dei locali e l’organizzazione operativa che è andata avanti in modo puntuale per tutta la mattinata. Il Dr Emiliano con Novella si sono calati nel ruolo di “tecnici di laboratorio analisi” ;il Dr Alessandro ha istruito la Suora sull’uso diagnostico dell’ecografia del torace in modo così esauriente da consentire poi alla stessa Religiosa di individuare il focolaio broncopolmonare su di un giovane paziente febbricitante da vari giorni; il Dr George e Federico stavano pianificando i futuri interventi di collaborazione con la struttura soprattutto sul piano chirurgico. Durante queste ore, l’attenzione della squadra è stata catturata dalla versione africana della barella portaferiti, costruita interamente in legno e corde in materiale vegetale; tutti sono rimasti perplessi sulla reale operatività di tale presidio; non potevano immaginarsi che da lì a poco l’avrebbero vista in funzione … Durante il pomeriggio, appena i volontari hanno iniziato a distribuire i giochi, ecco che subito sono stati circondati da bambini festosi e sorridenti, unendosi con gioia ai loro passatempi fatti di matite e palloni variopinti. Guidata da Minni, bambina di 8 anni orfana di genitori ed ospite della struttura religiosa , la squadra si è inoltrata all’interno di un bosco dove una moltitudine di scimmiette si divertivano a far sfoggio delle loro abilità acrobatiche saltando di ramo in ramo. In seguito, le Suore ci hanno accompagnato a conoscere un bambino di 2 anni di età, che subito dopo la nascita era stato rinvenuto miracolosamente vivo, abbandonato in un gabinetto in mezzo agli altrui escrementi. La polizia, avvertita di ciò, affidò alle cure delle Religiose il neonato, salvandolo da morte certa; per 7 mesi il piccolo è cresciuto nel convento salvo poi essere affidato recentemente ad una famiglia adottiva. Negli occhi stupefatti di questo bimbo c’è tutto il valore delle Missioni di H.H.P.P. ! Durante il ritorno verso i loro alloggi, ecco che i 5 volontari hanno visto messa in pratica la validità della barella portaferiti etiope: una signora di circa 60 anni è stata trasportata al cancello dell’Ospedale con un evidente crisi respiratoria. Non è dato sapere se sia stato merito dell’abilità dei barellieri oppure dei legacci che bloccavano la paziente alla lettiga, fatto sta che dopo pochi minuti la signora era già all’interno della struttura sanitaria e presa in carico dall’equipe mista italo-etiope che in poco tempo ha risolto brillantemente l’importante crisi asmatica. E’ ormai sera, ed al buio della notte si è sommato quello dell’assenza delle luci artificiali per mancanza di energia elettrica; in Africa succede anche questo e domani… è un altro giorno e si vedrà !!!