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Visite mediche a tutti gli adulti ed ai bambini che si presenteranno durante i giorni di permanenza dei volontari ; vaccinazioni antiepatite b ai 700 bambini della Scuola Statale di Thullur ; aggiornamento schede dei bambini inseriti nel Progetto Jeevan di adozioni a Distanza sia di Andhra Pradesh che del Kerala e notizie aggiornate da riferire in Italia alle famiglie adottive ; inaugurazione del 2° Punto Acqua Potabile nella zona sud di Thullur ( nei pressi della locale Chiesa Parrocchiale Bala Jesu Church ) a completamento di quello già esistente presso il Mary Matha Dispensary in modo tale da dare la possibilità reale a tutti gli abitanti di rifornirsi finalmente di acqua depurata e potabile ; consegna di un Elettrobisturi per la sala operatoria del Mary Matha Dispensary ; consegna di un nuovo Cardiotacografo ( per monitorare il battito cardiaco fetale alle donne in stato di gravidanza ) essenziale per il punto nascita del Mary Matha Dispensary ; consegna di tutti i farmaci, vestiti e giocattoli portati dall'Italia per i bambini e le loro famiglie.
Partenza il giorno 14 Ottobre da Roma Fiumicino - Arrivo ad Hyderabad ( via Dubai ) il giorno 15 Ottobre; lo stesso giorno trasferimento aereo a Vijayawada dove le Suore ci verranno a prendere con lo Scuolabus per portarci a Thullur ( Stato di Andhra Pradesh ). Il 25 Ottobre partenza da Thullur con volo Vijayawada-Hyderabad-Kochi per trasferirci a Kanjirappally nello Stato del Kerala dove visiteremo ed aggiorneremo le schede dei bambini che abbiamo adottati a distanza nei 7 Orfanotrofi locali. Il 31 Ottobre partenza per il ritorno in Italia
Mercoledi 30 Ottobre 2013
Inizia oggi l’ultimo giorno di missione all’Assisi Baby Sadan , ultimo giorno che è iniziato con la colazione alle 8 del mattino quando siamo stati ancora a coccolare il piccoli ospiti dell’Orfanotrofio che oggi avevano una vacanza inaspettata da Scuola dal momento che in tutto il distretto di Kottayam è stato decretato lo sciopero generale per la riduzione eccessiva del prezzo alla vendita del caucciù.
Questa situazione veramente grave per tutta la comunità locale, è stata molto positiva per noi , perché così abbiamo avuto a disposizione tutti i bambini ed i ragazzi della Portiuncola per poterli fotografare ed aggiornare le loro schede di adozione a distanza e … soprattutto poter giocare un po’ con loro in tutta serenità.
Mattinata dedicata a questa piacevole occupazione intramezzata dalla distribuzione di palloncini colorati di tutte le forme , delle mitiche bolle di sapone portate dall’Italia consueto regalo della nostra amica Barbara Ghiarè dell'Edicola Sberla di Buggiano, giochi i più vari che hanno rallegrato tutti noi.
Nel primissimo pomeriggio, sempre per sfruttare lo sciopero e trovare la strada più libera, partenza da Panaceppally in direzione di Chocin; come ogni anno questo è il momento più commovente della missione, perché vedere 80 angioletti che fanno a gara a salutarti dimostrandoti calore ed affetto stringe il cuore ad ognuno dei partecipanti e… fa calare anche qualche lacrimuccia !
In serata arrivati a Chocin, dormiremo qualche ora all’albergo dell’aeroporto in attesa della partenza per l’Italia alle 4,30 del mattino.
Come tradizione al termine di ciascuna missione ogni partecipante, se vuole, può lasciare qui scritta una propria considerazione, un pensiero, un proprio giudizio sulla missione stessa, giudizio libero e svincolato da ogni condizionamento, che sarà come sempre pubblicato integralmente.
FEDERICA
Quando ho deciso di partire per questa missione in India immaginavo che sarebbe stata una bella esperienza, ma quello che ho vissuto è andato ben oltre ogni mia aspettativa! Vorrei dire molte cose, un po’ scontate e quasi banali.. mi limiterò ad alcuni doverosi ringraziamenti.
Grazie innanzitutto a Giorgio, per l’opportunità che mi ha dato e per quello che ha fatto e fa; ho potuto vedere in prima persona la passione e l’entusiasmo con cui lavora ai suoi progetti, la riconoscenza che lo circonda è una prova tangibile del suo fantastico lavoro.
Grazie a suor Jain e a tutte le suore del Mary Matha Dispensary; ci hanno accolto con affetto incredibile, ci hanno coccolato e fatto sentire a casa, hanno lavorato con noi sempre sorridenti e disponibili. La loro gioia ed entusiasmo sono stati contagiosi.
Grazie ai miei insostituibili compagni di viaggio. A Gabriella, per la sua dolcezza e il sostegno; a Roberto, per le sue foto che valgono più di tante parole; a Michela, per il suo entusiasmo e simpatia; a Giulio Sergio “il farmacista”, per la disponibilità e gentilezza. Uno "special thanks” lo dedico agli under 35 della missione, Giuditta, Giulio e Stefano; senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa, hanno aggiunto un sacco di risate e di allegria a questa avventura, rendendola ancora più speciale.
Infine un enorme “grazie” a Thullur, all’Andhra Pradesh e all’India; non dimenticherò i colori, i profumi, le distese di riso e cotone, le capanne, la dignità e gentilezza delle persone, gli occhi neri e vivaci dei bambini.
Grazie H.H.P.P.!
GABRIELLA
Questo è il settimo anno che partecipo alla missione umanitaria annuale con H.H.P.P. in India.
Esperienza bellissima. Nonostante sia ormai una veterana, le emozioni che mi suscita sono sempre molto forti. Quest’anno ho avuto anche in più la gioia di condividerla con mio figlio Stefano.
E’ stato fantastico lavorare con lui e vedere il suo entusiasmo ed il suo altruismo.
Ho avuto dei compagni di missione veramente speciali sia da un punto di vista professionale che umano: Giorgio, Roberto,Giulio, Giulio N., Michela, Federica,Giuditta mi sento legata a voi e porto nel cuore il sorriso e l’allegria di ciascuno , importante aiuto anche nei momenti più faticosi.
Un profondo affetto mi lega a suor Jain ,donna e medico di eccezionale valore , ma anche per me guida ed esempio per la sua incondizionata bontà.
Un sentimento di gratitudine per le attenzioni premurose verso di noi,,ma soprattutto per quello che fanno ogni giorno va alle suore del dispensario di questo sperduto villaggio dell’India, dove il destino ha voluto portarmi .
E siccome nulla avviene per caso credo che abbia un senso che io sia qui ,in mezzo a questa gente povera, a questi bambini che ormai fanno parte di me , in questo mondo dove la gioia di donarsi dà un vero senso alla vita.
GIULIO ( l’ Architetto)
Ho dovuto aspettare tanto, a causa degli impegni universitari, prima di riuscire a realizzare uno dei miei sogni più sinceri e profondi: partire in missione umanitaria.
Ed è con il cuore colmo di gioia che ora posso finalmente dire di esserci riuscito.
Ringrazio H.H.P.P. Onlus ed il suo presidente “cuor di leone” George Martini che mi hanno dato questa opportunità e mia zia Michela, senza la quale non avrei saputo dell’esistenza di questa favolosa organizzazione.
Ora vi parlerò a grandi linee di cosa è significato per me realizzare questo sogno.
La prima parte della missione in Andhra Pradesh mi ha catapultato all’interno di una realtà ai limiti del credibile. La povertà estrema, l’ignoranza e le condizioni geografiche e climatiche sono gli ingredienti alla base di una ricetta di continua sofferenza. Solo dopo aver visto centinaia di bambini supplicarmi per una semplicissima penna, un pallone o una caramella, ho capito che la favola lussuosa che viviamo ogni giorno in Europa non è altro che una pezza a colori su un mondo che ha veramente bisogno dell’aiuto di tutti noi. E la cosa più bella è stata sentire da parte della popolazione locale un rispetto, un amore ed una gioia degne di un principe. Ogni volta che ci hanno accolto con canti, balli e corone di fiori appena raccolti, non potevi far altro che commuoverti ed inginocchiarti davanti alla pura essenza dell’umiltà e della dignità.
Hanno molto da insegnare in materia, gli Indiani.
La seconda parte della missione, svoltasi in Kerala, mi ha messo a confronto con una regione molto più ricca dell’Andhra Pradesh, ma, purtroppo, dove si possono trovare moltissimi orfani. Soltanto nella zona di pertinenza della missione, abbiamo visitato ben 6 orfanotrofi. Porterò nel cuore ogni singolo sguardo di quei bellissimi bambini, che con i loro occhioni indiani, neri e profondi come un pozzo, facevano trasparire tutti i loro pensieri e tutta la loro sofferenza passata, prima di essere accolti in queste strutture. Avrò gonfiato almeno 1.000 palloncini e palloni per questi splendidi marmocchi, e vi assicuro che mentre sto scrivendo mi fanno ancora male le mani, ma la verità è che ne avrei voluti gonfiare altri 10.000. Una volta che sei qui, non puoi fare a meno di esaudire un desiderio innocente di qualcuno a cui il mondo ha negato tutto, senza alcun perché.
L’esperienza è stata intensa, formativa ed entusiasmante, ed invito chiunque stia leggendo a partire, a lasciarsi alle spalle per pochissimo tempo la nostra lussuosa quotidianità, per portare aiuto dove DAVVERO ce n’è bisogno.
Un grandissimo abbraccio a tutta la magnifica squadra, la Fede, la Giudi, Stefano, Gabriella, Giulio, Michela, George e Roberto. Di solito persone come queste è difficile trovarle come un ago in un pagliaio! Immaginatevi di trovarle tutte insieme nello stesso momento! E’ una cosa bella quanto rara! Davvero eccezionali. Non troverò mai le parole giuste per farvi capire quanta stima ho e avrò per sempre di queste persone.
Grazie ancora a tutti, di cuore! E alla prossima!
Giulio (il Farmacista)
Volti che resteranno nel cuore:
Alcune figure adulte che ho incontrato sono veri e propri santi: Suor Jain in Andhra Pradesh e Suor Elisabeth nel Kerala; hanno un carisma, una serenità e un amore per le persone e per i bimbi che le ha fatte diventare speranza e vita per chi ha bisogno. Sono riuscite a creare dal niente, strutture importanti con l'aiuto materiale dell'Associazione e con il lavoro materiale delle persone del luogo.
George mi ha raccontato come anno per anno la scuola di Thullur sia cresciuta, dotati di nuovi volumi fino ad ospitare quasi 900 scolari e il dispensario di recente costruzione sia ormai attrezzato (e pensare che Giorgio mi raccontava che le prime visite le facevano nell'ingresso della casa convento!!)
Domani mattina saluterò prima di scuola i bimbi ospiti dell'orfanotrofio di Panacheppally con cui ho vissuto l'ultima settimana : l'affetto dei più piccini, la giocosità dei bimbi, i discorsi importanti dei ragazzi più grandi (due dei quali cresciuti qui dentro sono ormai all'università): penso che chi ha avuto la fortuna di venire qui se li ricordi uno a uno ; tutti hanno lasciato un segno nel mio cuore, e la gioia per la certezza che nessuno di loro verrà lasciato indietro.
GIUDITTA
Ho sognato….
Ho sognato che tornavo in un paese lontano…un paese che potrei chiamare casa.
Ho sognato che ritrovavo vecchi amici e ne conoscevo di nuovi….splendide, fantastiche, stupende persone.
Ho sognato colori, odori, paesaggi di cui non credi possibile l’esistenza.
Ho sognato persone diverse da me… un altro colore, altri occhi, un’altra cultura, ma lo stesso sorriso e lo stesso cuore.
Ho sognato tanti di quei sorrisi…abbracci…canti…fiori…suoni.
Ho sognato qualche lacrima, a volte di gioia..altre no…qualche sguardo triste.
Ho sognato che potevo fare qualcosa, anche se purtroppo non molto, per dare un po’ di serenità.
Ho sognato la vera povertà…ma vissuta con grande dignità.
Ho sognato che il mio lavoro poteva essere utile per qualcuno.
Ho sognato di dare troppo poco ma ricevere tanto in cambio…e di questo un po’ mi vergogno.
Ho sognato tante piccole facce sorridenti, con grandi occhi che parlano senza bisogno di parole, felici di vivere la loro giovane vita nonostante le difficoltà.
Ho sognato che anch’io potevo impegnarmi a vivere sempre così.
Ho sognato la fatica, la stanchezza…ma anche le risate…i giochi e gli scherzi.
Ho sognato che ero felice.
Ho aperto gli occhi…e non era un sogno.
Grazie infinite a chi ha reso possibile ed unica questa esperienza.
Sognerò di tornare….farò il modo che diventi realtà.
Ciao India
MICHELA
La mia terza Missione è cominciata incontrando nuovi amici e nuove emozioni,la compagnia di Giulio mio nipote mi ha resa molto felice e orgogliosa.,ritornare a Thullur mi ha emozionato tantissimo ,e rivedere questi luoghi a me cari mi ha creato forti emozioni. L’accoglienza di Suor Jain e delle altre Suore è stata fantastica , il loro amabile modo di accoglierci mi ha confermato la loro indole dolce e sincera ,le ricorderò con tenerezza e nostalgia ,augurando loro di proseguire la loro missione con tenacia e amore. L’impatto con l’orfanotrofio in Kerala è stato molto forte, mi sono sentita impotente e ho cercato di ingoiare le lacrime che mi pungevano gli occhi già tristi per aver lasciato Thullur. Lì Suor Elisabetta purtroppo ha perso sua madre per cui è stata assente al nostro arrivo ma in seguito insieme alle altre Suore è stata molto carina con noi, l giorni trascorsi in India mi hanno regalato tanta tranquillità interiore e amore per gli altri,l’immensa e rigogliosa vegetazione in Kerala rende questo paese molto bello i colori e gli odori intensi delle spezie penetrano nelle narici quasi con prepotenza. Serberò gelosamente tutti gli sguardi dolcissimi dei bambini e la fierezza degli adulti .Ho condiviso tanti momenti di allegria
Con il team di H.H.P.P. e ho apprezzato la loro professionalità il conoscerli mi ha resa felce ,Gabriella con suo figlio Stefano,Roberto Federica ,Giuditta e Giulio . un ringraziamento particolare per George a cui devo tanto per avermi dato la possibilità di conoscere un altro mondo e in ultimo un affettuoso ringraziamento a mio nipote Giulio il quale si è dimostrato molto tenero e sensibile alle problematiche di questo bellissimo e contradditorio paese. Rientrerò a casa con la consapevolezza che donare un po’ del tuo tempo e aiutare gli altri fa bene al cuore .
ROBERTO
Eccoci anche quest’anno a cercare di verbalizzare le emozioni vissute durante l ‘esperienza missionaria con gli amici di HHPP. Si pensa che l ‘ esperienza accumulata nelle precedenti missioni possa attutire l’impatto emotivo di quella piu’ recente ma non è così, almeno per me. Sicuramente si ha una maggiore consapevolezza rispetto alle prime volte riguardo a ciò che si viene a fare e a quello che si trova. Ma l’emozione derivante dall’incontro con un mondo così apparentemente distante dal nostro, eppure così vicino , è sempre grandissima.
Le persone, gli sguardi, le storie non smettono mai di stupire, di affascinare,di coinvolgere, per il rapporto empatico che si instaura non solo con i bimbi e i ragazzi degli orfanotrofi o del villaggio di Thullur ,che ho imparato a conoscere e ad amare, ma anche con le persone che si incrociano per pochi minuti e che probabilmente non si rincontreranno mai più.
Quest’anno sono partito dall’Italia un po’ in anticipo rispetto agli altri e ho trascorso i primi dieci giorni all’Assisi Baby Sadan di Kanjrappally, Kerala. Qui ho trascorso giornate indimenticabili con i bimbi e i ragazzi dell’orfanotrofio, con i quali ormai si è stabilito un rapporto affettivo molto forte. La cosa straordinaria è la naturalezza del rapporto empatico che si stabilisce con loro, al di la delle barriere linguistiche e culturali. Dove non arriva la parola arriva il gesto, lo sguardo, l’abbraccio. A ulteriore dimostrazione che ciò che unisce è sempre più di ciò che divide, che alla fine siamo tutti accomunati da un unico e semplice desiderio che è quello di amare ed essere amati.
La seconda parte del mio soggiorno indiano l’ho trascorsa a Thullur, Andhra Pradesh, dove mi sono unito agli amici di HHPP nell’attività sanitaria al dispensario e nei villaggi. Quest’anno ho avuto la percezione generale che quelle zone stiano vivendo un momento di particolare difficoltà. Un lungo periodo di piogge torrenziali e di recessione economica ha messo in ginocchio la popolazione rurale dell’Andhra Pradesh. Sono rimasto molto colpito dall’abitazione dove vive Vijay, il bimbo che ho in adozione a distanza, una capanna molto umile priva di qualsiasi comfort basilare. E’ per questo che sono molto felice e orgoglioso per l’inaugurazione del secondo impianto di potabilizzazione dell’acqua al villaggio, reso possibile grazie anche all’ aiuto economico di amici e conoscenti dall’Italia, che ringrazio di cuore.
Un ultimo ringraziamento va al Dott George Martini, a tutti i compagni di missione, vecchi e nuovi,con i quali ho condiviso questa nuova bellissima esperienza, e alle suore francescane, Suor Elisabetta e Suor Jain in primis ,due instancabili sognatrici che hanno l’abilita’ e la forza di realizzare i propri sogni, e che ogni volta ci fanno sentire come a casa.
STEFANO
Descrivere le impressioni finali di una missione come questa,dovrebbe essere vietato;
questo soprattutto perchè non si tratta di raccontare un viaggio come tanti tra paesaggi,divertimenti e compagnie.
Le impressioni su una missione umanitaria sono emozioni e sentimenti purissimi troppo complicati da esprimere.
Il mio caso non è da meno. Tutto ciò amplificato inevitabilmente dalla mia situazione da 'novizio' delle missioni.
La scoperta dell'India fin dall'inizio ti fa capire che non sei li per caso, ma che tanto è quello che c'è da fare e da sperare, oltre alle meraviglie già realizzate anche dalla stessa HHPP.
La scoperta più emozionante però resta senza dubbio l' incontro con la gente locale; quanto ti possono regalare fa restare senza fiato.
Vivere questa esperienza da giovane medico inoltre mi ha fatto sperare fin dal principio di poter dare qualcosa in più, ma ti rendi conto all'istante che chiunque può essere indispensabile. Anche professionalmente mi ha aiutato a crescere; mi è rimasta una grinta insolita nell'affrontare il lavoro che mi attende ed ho imparato tante cose sul campo che non si leggono sui libri, oltre ad aver fatto parte di un gruppo di lavoro affiatato e con un bel clima di cooperazione con scambi di opinioni,critiche e consigli e tante tante risate.
Non posso che concludere ringraziando l'HHPP che realizza opere magnifiche e che ci permette di viverle e di confermare con piacere che ogni centesimo è speso con criterio e giudizio.
Un pensiero speciale va a tutti coloro che ho incontrato: i volontari,una squadra bellissima, ma soprattutto i pazienti,la gente comune e tutti i bambini dei villaggi, tutti insieme mi avete regalato emozioni MAI provate prima.
Dr GEORGE
Eccoci giunti anche questa volta alla svolta finale, al ritorno in Italia dopo questa 19° missione in India. Per un veterano come me potrebbe sembrare tutto scontato e le emozioni risultare affievolite da quella che per me è diventata la piacevole abitudine delle missioni umanitarie di H.H.P.P. soprattutto in India. Ma non è assolutamente così perché tutte le volte le sensazioni che il mio cuore registra lo fanno battere all’impazzata come la prima volta risalente ormai a 21 anni fa. E’ sufficiente visitare una persona particolarmente bisognosa di cure sanitarie, incontrare un bambino molto bisognoso di affetto , che tutto ciò che hai vissuto nelle esperienze precedenti viene cancellato e sei trascinato completamente nella realtà emozionale del presente.
Avere conosciuto la tragica storia del piccolo Praveen a Thullur , avere rivisto in Kerala cresciuti ed in ottimo stato fisico e psichico i pargoletti incontrati in quelle due stanze diciamo poco ben odoranti del vecchio ospedale di Mokkuttuthara , malati, sottopeso e per molti di loro con il ragionevole dubbio se sarebbero arrivati a domani, da sicuramente la forza e l’entusiasmo per continuare in questa fantastica opera che H.H.P.P. sta portando avanti da 10 anni.
Oggi i bambini di Panaceppally si sono fatti grandi, sono cresciuti, alcuni di loro frequentano l’università e facendosi onore negli studi si affacceranno con orgoglio ed autorevolezza al mondo del lavoro; oggi molti dei piccoli seguiti dal progetto Jeevan di adozioni a distanza a Thullur sono felici di avere una casa in muratura costruita in una zona che non viene sommersa dalle inondazioni frequenti , una casa realizzata grazie all’amore a distanza di famiglie italiane.
In questo momento sotto l’impeto emozionale delle intense sensazioni provate, tutto è bello e ti riempie di gioia; lontane sono,anche se inesorabilmente si ripresenteranno, le difficoltà della gestione quotidiana della realtà operativa dell’Associazione che oramai assorbe una larga parte della vita mia e di chi mi è veramente vicino. Ed è proprio per questo, perché la realtà di una Associazione di Volontariato vive sulla dedizione da parte di tanti, che voglio in questo momento ringraziare tutti coloro che nell’ombra, ma lavorando costantemente per le tante facce operative di H.H.P.P. hanno permesso tutto questo: prima fra tutte come sempre fatemi ringraziare la mia indispensabile Beatrice, mio amore nella vita e mio sprone e supporto nell’Associazione; i miei fantastici compagni di avventura che come sempre giorno dopo giorno sono “maturati” ed hanno dato il meglio di sé senza mai tirarsi indietro a niente; grazie Gabriella e Roberto per la vostra costante ed indispensabile amicizia e fratellanza nella realizzazione dei comuni obbiettivi; grazie al Centro Farmaceutico Missionario di Firenze del Dr Ghiribelli per la quantità innumerevole di farmaci che gratuitamente ci ha reperito per le necessità delle nostre visite mediche; grazie alla Ditta M.G.M. Motori Elettrici di Serravalle Pistoiese nella persona della Signora Lucia Ghieri per il contributo economico per la realizzazione del 2° punto acqua potabile a Thullur; grazie alla Ditta Eurosanitas di Montecatini Terme per la fornitura gratuita del Bisturi Elettrico per la sala operatoria del Mary Matha Dispensary; grazie a tutti coloro, e spero diventino sempre di più, che ci hanno aiutati in qualunque modo credendo in H.H.P.P. e vedendo dai nostri reportage fotografici la realizzazione dei progetti in terra di missione. Quest’anno il 27 Marzo abbiamo festeggiato il 10° anniversario della fondazione dell’Associazione e … tanta acqua deve passare sotto i ponti prima di vedere realizzati tutti i progetti che costantemente studieremo e porteremo avanti !!!
Grazie H.H.P.P. Grazie ai suoi Volontari Grazie a tutti coloro che siamo riusciti ad aiutare !