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Gli obiettivi dell' 8° missione in Brasile dal 12 al 25 maggio 2012, la 33° di H.H.P.P. nel mondo sono:
- effettuare il maggior numero di visite mediche ad adulti e bambini nella cittadina di Candeias ( a 30 Km da Salvador de Bahia ) Stato di Bahia
- distribuire gratuitamente centinaia di confezioni di medicinali ai pazienti a seconda della cura prescritta
- consegnare indumenti, giocattoli, materiale umanitario vario ai bambini delle favelas di Salvador de Bahia e di Candeias
- verificare ed aggiornare le adozioni a distanza "progetto Jeevan" a Candeias e Salvador de Bahia
L'equipe è formata da 5 persone:
Dr. Martini Giorgio, Medico di Medicina Generale
Dr. Moretti Fabio, Medico Pediatra
Salti Francesca, Infermiera
Di Liddo Michelina , Volontaria
Lenzi Franco , Volontario
24 Maggio 2012
Oggi giovedi 24 Maggio termina per i volontari H.H.P.P. questa 8° missione in terra brasiliana; come è logico l’ultima giornata è dedicata alla preparazione dei bagagli per il ritorno e soprattutto ai saluti alle nostre carissime Suore che tanto amorevolmente ci hanno seguito nella nostra opera quotidiana.
Come consuetudine qui di seguito pubblichiamo le impressione dei partecipanti le quali, come sempre, sono libere e volontarie.
Fabio
Oggi 25 Maggio termina la nostra missione di volontari in terra brasiliana,la mia diciamo avventura essendo la prima volta che vi partecipavo e che era iniziata con uno stato d’animo un po’ apprensivo e nervoso; non conoscevo gli altri volontari e non sapevo come era l’ambiente, dove andavamo e che tipi di patologia potevamo trovare . Il primo incontro è stato disastroso: io con la maglietta celeste e loro tutti gialla; ho pensato dentro di me “ e si comincia bene “. Dopo un viaggio abbastanza lungo e stancante siamo arrivati a Salvador dove c’erano le Suore ad aspettarci che ci hanno accompagnati alla loro casa e ci hanno offerto una cena . Il primo è iniziato con la preparazione delle postazioni per le visite , la farmacia ed il pronto soccorso e l’esposizione dei vestiti e giocattoli portati dall’Italia da offrire ai bambini. Ecco diciamo che già a questo punto ho percepito, capito che i volontari erano persone veramente in gamba e con un gran cuore. Abbiamo trascorso i primi giorni visitando molti bambini ed il nostro affiatamento cresceva come quello con le Suore che si sono dimostrate veramente super; diciamo che non esiste una parola per rappresentarle. In conclusione dico che ho conosciuto delle persone Franco, Michela, Francesca, Dr George eccezionali che mi porterò sempre nel cuore per tutta la vita, come ricorderò tutte le Suore che ci hanno accompagnato e assistito in questi giorni. Ringrazio H.H.P.P. per avermi dato la possibilità di aver fatto questa esperienza di volontariato e così di aver aiutato bambini e adulti che veramente ne hanno bisogno, sotto tutti i punti di vista. Mi vorrei ripetere all’infinito: ho vissuto 15 giorni della mia vita in maniera eccezionale e per questo devo ringraziare Franco,Michela, Francesca, Dr George, Suor Litty, Suor Valsamma e tutte le Suore ed i bambini che ho visitato. Mi mancheranno tutti e penserò a loro sempre nel mio cuore. Come ho detto qualche sera fa “ mi avete fatto vedere un raggio di sole nella nebbia “.
Francesca
Non è facile per me mettere insieme tutte le sensazioni provate in questa mia prima missione; in questi giorni passati a Candeias mi sono trovata immersa in una realtà così lontana dalla mia; la realtà della gente di questo posto che affronta quotidianamente con estrema dignità e accettazione condizioni di vita per noi inimmaginabili. La realtà delle Suore Francescane che con serenità e dolcezza si prendono cura di chi ha bisogno ed alla stesso modo si sono prese cura anche di noi. Quindi ogni parola mi sembra che non renda merito e che sia riduttiva rispetto alle tante sensazioni provate in questi giorni. L’emozione forte degli abbracci calorosi e sinceri e di quegli enormi occhi dagli sguardi intensi dei bambini, la gentilezza e l’accoglienza discreta delle donne di Candeias, il dolore e l’angoscia e il senso di ingiustizia provato nel visitare le favelas e le tante dure altre emozioni ancora. In mezzo a tutte queste sensazioni un po’ confuse una mi sembra di poter affermare con certezza: sono contente e riconoscente per aver potuto conoscere tutto questo. L’unico rammarico è quello di non aver condiviso maggiormente la vita quotidiana degli abitanti di Candeias.
Franco
Questa mia 1° missione umanitaria è finita e ringrazio coloro con i quali l’ho vissuta. Tutti si sono dati da fare; tra vocaboli medici per me indicibili, malattie rare e bambini indimenticabili, io ho avuto molto e spero di aver dato qualcosa. Un grazie lo rivolgo alle Suore che hanno reso la nostra permanenza a Candeias molto più facile, grazie alle loro attenzioni sempre puntuali e gentili. Vivendo direttamente quanto l’ H.H.P.P. riesce ad organizzare in giro per il mondo, non posso che complimentarmi con tutti coloro che, direttamente o indirettamente, ne hanno fatto parte e dove da oggi anche io, orgogliosamente, posso essere elencato. Sicuro che questa esperienza servirà a me e a tutti coloro con i quali passo la mia vita quotidianamente , spero di poter in qualche modo continuarla ad accrescere.
Michela
Anche la mia seconda missione si è conclusa, lasciandomi forti e contrastanti emozioni. Questa esperienza è stata un po’ diversa dalla precedente in India, in quanto ho vissuto situazioni e sensazioni più forti, e il ricordo molto triste è ancora vivo nel mio cuore. L’esperienza in Brasile sicuramente è servita a dare valore a tutto quello che io in Italia ho il privilegio di avere. Porterò con me e conserverò gelosamente il ricordo dei tanti bambini che con il loro sguardo innocente e riconoscente ci hanno regalato tanto amore e allegria. Ricorderò con tanto affetto tutte le Suore che ci hanno dato la possibilità di farci sentire a casa con la loro disponibilità. E con melanconia rievocherò tutti i momenti trascorsi in questo paese pieno di contrasti e dai mille colori brillanti offuscati da tanta miseria, condivisi con i miei compagni di viaggio, a cui devo tanta solidarietà e affetto, e per concludere ringrazio il Dr Martini per avermi dato questa possibilità, e spero in seguito di averne altre. Con affetto un bacio
Dr George
Eccoci arrivati al termine di questa nuova missione dell’Associazione che mi ha visto protagonista in prima persona e potrebbe sembrare banale quello che sto per esprimere, ma credetemi che è la più pura verità : anche questa volta, come tutte le altre al ritorno in Italia , il mio cuore è pieno di gioia per essere certo di avere veramente portato quello spiraglio di sole nella nebbia fitta della misera vita di coloro che ho incontrato. Dopo tante volte che mi sono confrontato con la miseria più nera di chi non ha e non avrà mai nemmeno una speranza in una vita migliore, la realtà della favela di Conjunto Santa Cruz di Candeias mi ha lasciato letteralmente sconvolto. Che dire poi del caro Reginaldo, che dopo tanti anni sento come un fratello, ma che purtroppo non so come sia possibile aiutare in maniera più utile, dal momento che nei fatti per la sua stessa famiglia non è altro che un relitto umano da relegare in terra in un angolo buio della casa, utile solo ad ottenere un qualche sussidio dal comune. Certo mi rendo conto che in questa realtà veramente ai limiti dell’impossibile l’aiuto che tutti noi, volontari attivi dell’Associazione, possiamo portare può non sembrare grande cosa; è sicuramente un solo raggio di sole, ma quanto povero e meno splendente sarebbe il sole senza quel raggio! Leggere la riconoscenza negli occhi profondi e sinceri di coloro che abbiamo incontrato, sapere che a distanza di tempo le persone da noi visitate hanno riferito alle Suore di essere stati tanto meglio dei propri acciacchi con le cure da noi somministrate, vedere la gioia nelle impressioni sincere e spontanee dei bambini per un piccolo giocattolo portato dall’Italia, sono come sempre il regalo più bello che anche questa volta, come in tutte le precedenti, sono i doni che più gelosamente mi porto stretti nel cuore. Eppure chi ha partecipato alle missioni sa quanto possa e sia nella realtà dura la giornata in una realtà non certo superaccogliente e con un clima che fiaccherebbe anche l’atleta più allenato. Che dire allora per chi come me festeggia oggi i 20 anni di inizio della mia attività di missione con una allora giovanissima Sr Jain in India ? Certo con il passare degli anni e con il crescere delle difficoltà di ogni genere, tutto tenderebbe a diventare ogni volta più difficile e faticoso: preciso diventerebbe, perché le considerazioni espresse in precedenza riescono a far superare anche un attacco di sciatica sul più bello di un affollatissimo ambulatorio.
Grazie mia carissima Beatrice per essere sempre e comunque vicina in questa nostra comune bellissima e sempre più difficoltosa realtà umanitaria; grazie ai miei favolosi compagni di missione che anche questa volta hanno compiuto il miracolo di amalgamarsi meravigliosamente tutti insieme in un gruppo molto affiatato che è riuscito pienamente nel compito prefissato; grazie alle amorevolissime Suore supporto locale indispensabile per le nostre attività; grazie al Banco Farmaceutico Missionario di Firenze supporto indispensabile per poter distribuire tanti medicamenti a tutte le persone che si sono presentate per essere curate; grazie a tutti i volontari, ai benefattori, agli amici più o meno vicini ad H.H.P.P. che vedendo tutto quello che di positivo è stato realizzato in questi nove anni, hanno il desiderio di vedere concretizzati nuovi progetti messi in essere là dove più sono necessari.
Il padre del bambino affetto da una grave infezione che abbiamo curato a Candeias e che è tornato da noi per dirci che il suo figlio era guarito e stava perfettamente dopo le cure da noi somministrate, ci chiede di continuare nella missione che H.H.P.P. si è prefissata 9 anni orsono. Le tante difficoltà che quotidianamente incontriamo e sicuramente incontreremo nel tempo per portare avanti la nostra opera non ci scoraggiano né ci scoraggeranno mai, certi come siamo che tanti amici sinceri e volenterosi di aiutare chi più ha bisogno, ci sosterranno per realizzare sempre più compiutamente IL GRANDE SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINIEVOLE NEL MONDO.