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Il 16 febbraio 2012 otto volontari dell'associazione H.H.P.P. Onlus di Lecco , 6 Medici e 2 Infermiere Professionali, partiranno per la 17° missione sanitaria (la 3° chirurgica) che si svolgerà nello Stato indiano dell'Andhra Pradesh, all'interno del polo sanitario Mary Matha di Thullur; da qui dal 3 al 7 marzo 3 Medici proseguiranno per una missione esplorativa a Calcutta in un Ospedale delle Suore della carità di Madre Teresa per valutare se esistono le basi per una futura collaborazione fra H.H.P.P. Onlus e l'organizzazione sanitaria fondata dalla Santa paladina dei poveri.
Medici: Mazzei Sergio, Perego Annalisa, Giannatelli Federica, Coppola Sara, Perri Alessandra, Semeraro Maria Vittoria
Infermiere Professionali: Bevacqua Stefania, Paternoster Chiara
25 Febbraio
Doveroso da parte di tutti noi e’ comincinciare il diario congratulandoci con le nostre anestesiste che, in condizioni poco favorevoli, sono riuscite a praticare un’anestesia spino-peridurale alla paziente candidata all’isterectomia. Cio’ ha notevolmente semplificato il lavoro dei chirurghi e di Sister Jain che, in quanto chirurgo ginecologo, ha diretto l’intervento in qualita’ di primo operatore.
La sala operatoria ha monopolizzato tutti quanti noi fino al primo pomeriggio. Al termine, abbiamo dovuto scapicollarci in un villaggio vicino per un ambulatorio fuori porta, durante il quale sono stati visitati adulti e bambini con problemi piu’ o meno gravi. E’ comunque stato proficuo perche’ ha permesso di individuare alcuni pazienti candidati alla chirurgia, che sono gia’ stati inseriti nella lista operatoria dei prossimi giorni.
Gli abitanti del villaggio, come ringraziamento, ci hanno offerto un pranzo a base di riso, carni speziate e yogurt di bufala (tradotto: latte inacidito di bufala), da consumare rigorosamente con le mani secondo l’uso locale. Fra tutti si e’ distinta la nostra personal stylist Alessandra, la quale non si e’ piegata all’uso comune e ricordando i fondamenti della trasmissione delle infezioni per via oro-fecale si e’ ingegnata con un cucchiaio ricavato da un bicchiere pur di non usare le mani (a differenza degli altri 7 animali del gruppo che con le mani sono riusciti anche a farsi la scarpetta!).
Completate le visite, circa un centinaio, e dispensate matite e pennarelli ai bambini, ci siamo diretti nella citta’ di Amaravathi per vistitare un famoso tempio Indu’. Per l’ennesima volta, e’ stato necessario lasciare le scarpe per proseguire scalzi all’interno del tempio, ma la saggia Stefania, lungimirante, ha uscito un paio di calzini dalla borsa proseguendo calzandoli.
Finalmente dopo questa rapida gita siamo tornati a casa, rapida visita ai pazienti ricoverati che godono attualmente discrete condizioni generali e subito dopo cena.
Degno di nota durante la serata e’ stato l’arrivo di un sedicenne indiano che, millantando una frattura scomposta ad un dito della mano, ovviamente non vera, ci ha provato con Chiara invitandola ad uscire.
Ed e’ con questa piccola love story che vi diamo la buonanotte, non invidiando per nulla le nostre anestesiste che stanotte alle ore 3 dovranno alzarsi per la somministrazione della terapia antalgica alla paziente con l’epidurale, ma come dice un famoso detto telogu “mors tua vita mea”.