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7° in Brasile-Mag 2011

Obiettivi :
Attività sanitaria: visite mediche a adulti e bambini (e somministrazione medicinali) con base alle scuole Casa Belem di Salvador de Bahia e Escolina Sao Francisco di Candeias.
Verifica ed aggiornamento delle adozioni a distanza.
Distribuzione di beni di prima necessità.

Partecipanti :
Medici : Aryele Boccara - Giorgio Martini
Volontari : Simona Scibelli

Periodo :
dal 14 al 24 Maggio 2011

DIARIO GIORNALIERO

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23 Maggio 2011 

Stamani sveglia alle 05,30 per iniziare la nostra lunghissima giornata che ci porterà prima a Salvador de Bahia e poi in volo in Italia.Le strade brasiliane, dalle prime luci dell’alba, sono già gremite di automezzi di ogni genere, che viaggiano ad ogni velocità, che ti sorpassano da ogni parte, che intasano ogni percorso.Dopo circa 1 ora arrivo a destinazione, saluti con le locali Suore, ed inizio del nostro lavoro di aggiornamento delle adozioni a distanza; la Dr.ssa Aryele al controllo sanitario, il Dr George alle foto e dati antropometrici, Simona impegnata nella distribuzione dei regali portati dall’Italia, con la difficoltà di essere equa al più possibile con i bambini e impegnata a districarsi fra le richieste pressanti della mamme mai soddisfatte. Momenti di vera gioia reincontrando piccoli che riconoscendoti ti hanno buttato le braccia al collo e con questo gesto hanno cancellato in un secondo tutta la stanchezza per la difficoltà obbiettiva di questi giorni di missione. Nel pomeriggio momento di svago nel centro storico della città in attesa di raggiungere l’ora per l’imbarco destinazione Italia.Alle ore 23,30 in perfetto orario siamo partiti destinazione Italia, dove i volontari di H.H.P.P. arriveranno domani nel pomeriggio a Roma per poi fare rientro alle rispettive abitazioni, dopo oltre 30 ore ininterrotte da quando stamani ci siamo svegliati a Candeias.Un’altra missione della nostra amata Associazione Umanitaria si è conclusa, e come tradizione un breve commento da parte di chi attivamente vi ha partecipato:  

ARYELE 

C’e’ chi, quando diciamo che partiamo in missione verso in paese in via di sviluppo, dicono “che coraggio” con un tono di ammirazione. Ma forse ci vuole più coraggio a restare, soprattutto dopo che si è fatta almeno una prima esperienza. Lo spirito che anima coloro che sono disposti a dare un po’ di sollievo ed un sorriso ai meno fortunati, fa sì che ci si cali subito in un senso di collaborazione irripetibile in altre circostanze. I colleghi medici e non medici, le Suore che ci accolgono, tutti insomma, rendono la missione, ogni volta, un evento straordinario. Grazie Giorgio, grazie Simona, grazie Sorelle, grazie ad H.H.P.P. 

  SIMONA 

Per anni ho pensato e desiderato di vivere un’esperienza di questo tipo senza mai trovarne il coraggio.Oggi a conclusione di questa indimenticabile missione non posso che ringraziarvi.Grazie H.H.P.P. per avermi fatto partecipare con il gruppo di volontari (persone veramente fantastiche) a questa missione, mi auguro e spero con tutto il cuore di essere riuscita, seppur nel mio piccolo, a dare un contributo di aiuto ai locali abitanti di Candeias.Ho conosciuto un popolo bellissimo che nonostante la povertà sa donare affetto dimostrandolo in ogni circostanza, dagli abbracci delle persone che si incontrano lungo la strada, alle preghiere cantate come benedizione del nostro viaggio, e poi i bambini, i loro occhi se pur apparentemente tristi  rivelano in realtà la gioia e la voglia di vivere…un pezzetto del mio cuore rimane qui… 

Dr George 

Ed anche questa è fatta !

Dopo questi relativamente pochi ma molto intensi giorni della  7° missione in Brasile ecco il sentimento che primo anima il mio cuore: è fatta perché anche questa volta dopo 8 anni di ripetute avventure umanitarie in giro per il mondo sono certo che abbiamo tutti insieme raggiunto lo scopo che ci eravamo prefissati alla partenza, ed anche di più; è fatta perché dopo le interminabili giornate di visite mediche che hanno messo a dura prova la mia resistenza fisica sono riuscito a tornare in Italia in una forma tale da stupire me stesso per primo ( potenza della gioia di poter aiutare chi soffre ) ; è fatta perché anche questa volta i miei fantastici compagni di viaggio non si sono risparmiati nel lavoro e nella condivisione emotiva di tutto ciò che è passato davanti ai miei occhi ed ai nostri cuori; è fatta perché ancora una volta tutti i dubbi presenti alla partenza sulla possibilità di essere ancora incisivi per queste povere popolazioni si sono dileguati in un attimo; è fatta perché ancora una volta il sorriso dei tantissimi bambini che ho abbracciato come un padre lontano mi hanno ripagato a pieno di tutte le difficoltà che obbiettivamente si incontrano ad organizzare e gestire una opera di puro volontariato come questa della nostra  comune H.H.P.P. 

Grazie ad Aryele che ancora una volta, se mai ce fosse stato bisogno, si è confermata quella fantastica persona che è, e quel superlativo Medico che dimostra ogni giorno; grazie alla dolcissima Simona la quale, superato il primo impatto emozionale, non si è risparmiata nella sua attività di  “ Farmacista sul campo “ e di sensibilissima volontaria mai stanca e mai sazia di aiutare il prossimo; grazie alla mia adorata Beatrice per la sua costante attiva presenza in seno all’Associazione e nel mio cuore; grazie a tutti coloro che ad ogni titolo e con ogni attività hanno fatto sì che anche questa missione riuscisse a portare uno spiraglio di serenità a chi quotidianamente non ha nessuno a cui rivolgersi per alleviare i propri mali. 

La filosofia buddista afferma che “ tutti noi siamo fatti per la ricerca della felicità “ e che la “ pratica del tong-len   ( dare e ricevere ) ci aiuta a consolidare il nostro innato potere della compassione “. E dal momento che la compassione, intesa come il sentimento di chi non può sopportare di assistere passivamente alle sofferenze altrui, è sicuramente una delle vie principali per raggiungere la felicità, posso affermare sopra ad ogni dubbio che anche oggi, al termine di questa missione umanitaria di H.H.P.P. con quello che nel più piccolo sono riuscito a fare per gli altri bisognosi, ho percorso un importante tragitto per la conquista della mia completa felicità.  

 


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