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13° in India-Ago 2010

Obiettivi:
I volontari alloggeranno ed effettueranno l'attività sanitaria nei locali del polo sanitario Mary Matha che l'associazione ha costruito negli ultimi tre anni, realizzando un ospedale ginecologico ed un poliambulatoro oculistico ed odontoiatrico a fianco di un piccolo dispensario tenuto dalle Suore Francescane Terziarie Regolari di Ognissanti.
Durante la missione, sono previste le seguenti attività:
Attività sanitaria: visite mediche ad adulti e bambini (e somministrazione medicinali).
Vaccinazioni anti epatite B per i bambini delle scuole di Thullur, Harichandrapuram, Udhandayapalam,
Distribuzione di beni di prima necessità.

Partecipanti:
Medici: Bartoli Daniela, Bartoli Nadia, Becherucci Sara, Braccesi Giulia, Falai Ilenia, Iacopini Sarah, Lotti Emiliano, Viviani Gabriele
Infermiere Professionale: Nesi Giacomo
Volontaria: Lotti Benedetta

Periodo:
24 agosto – 10 settembre

DIARIO GIORNALIERO

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GIORNI: 1º giorno - 2º giorno - 3º giorno - 4º giorno - 5º giorno - 6º giorno - 7º giorno - 8º giorno - 9º giorno - 10º giorno - 11º giorno - 12º giorno - 13º giorno - 14º giorno

 

8 settembre 2010

Non possiamo non cominciare il diario di oggi con l’evento in assoluto più bello di tutta la missione che è appena accaduto. Alle 23:00 è nato Papa, uno splendido maschietto di 2,550 Kg. Il parto si è rivelato più difficoltoso del previsto perche il bambino aveva due giri del cordone ombelicale intorno al collo ma alla fine si è risolto nel migliore dei modi con un bel pianto vigoroso. (grazie anche all’intervento di Giulia e Sara).

Questa non è altro che la conclusione di una serata altrettanto emozionante. Siamo stati infatti invitati nel convento dove abbiamo gustato una splendida cena indiana e un divertentissimo spettacolo di danza e cabaret interpretato dalle sisters più giovani.

Dopo un discorso di ringraziamento rivolto a tutti noi da Sr. Jain che ci ha profondamente emozionati, ci è stato anche donato un regalo molto gradito.

Questa mattina ultime visite nel villaggio di Vaddamanu a circa venti minuti da Thullur. Nonostante il numero ridotto di volontari e ruoli reinventati, abbiamo visitato oltre 200 persone.

Dopo un caloroso ringraziamento degli abitanti del villaggio a base di specialità indiane, abbiamo ripreso il nostro scuola bus per tornare al dispensario dove ci aspettava il nostro pranzo ovviamente con l’immancabile ottimo chapati.

Dopo una breve pausa abbiamo aiutato Sr.Jain a riordinare la farmacia in modo da facilitare il suo lavoro una volta partiti.

Il racconto di oggi è stato un po’ disordinato e per questo ci scusiamo ma l’emozione di stasera ci ha colti del tutto impreparati.

Vogliamo terminare l’ultimo diario da Thullur con un pensiero di ciascuno dei volontari. Inoltre non ringrazieremo mai abbastanza Sr. Jain per averci accudito,viziato e coccolato per tutti questi giorni.

 

Ecco a voi i commenti dei volontari:

 

“Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell’amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l’essenziale però, mi è bastato un istante.”( da Shantaram di Gregory David Roberts). Cosi comincia uno splendido libro sull’India che mi è stato regalato poco prima della partenza per questo viaggio. Ero partito immaginandomi questo paese in un certo modo. Giorno dopo giorno qualunque pensiero avessi fatto non si avvicinava minimamente alla realtà che abbiamo visto. Qui c’è tutto ma anche niente. Porto con me i loro sguardi, i loro bellissimi sorrisi che ti trasmettono una grande voglia di vivere. Spero di ricordare tutte le loro facce ma so già che con il tempo me le scorderò. Un motivo in più per tornare presto qui da loro. Sono davvero contento di aver fatto questa esperienza e non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha avvicinato a questo mondo fantastico di puro volontariato. Ho lavorato con persone davvero splendide. La ciliegina su un’ottima torta.

Gabriele Viviani

 

“Ci sono storie che si consumano quando le racconti, perdono ricchezza ed ogni parola si porta con sé un po’ degli attimi che l’hanno composta.

Ci sono storie che si consumano quando le racconti, come fiamma di fuoco, un fuoco che brucia, che scalda, che illumina e ravviva gli animi.

 Del fuoco resta brace, caldo ricordo. Della brace resta cenere, tiepida memoria.

Ci sono storie che come fuoco si consumano, si fanno ricordo e poi memoria. E ricordare fa bene: è un buon allenamento per non farsi consumare, ma per consumarsi, scaldarsi, vivere e andare avanti.

Questa è la mia esperienza, i miei pensieri, la mia storia.”

Giacomo Nesi

 

Andhra Pradesh, Distretto del Guntur. Per chi ci è vissuto anche per soli 15 giorni come me, non potrà mai più essere solo un nome sul mappamondo. Andhra Pradesh Distretto del Guntur è un concerto di colori sgargianti e morbidi da cui emergono volti bellissimi, è un concerto di clacson assordanti di giorno e di cicale, grilli e rane che già agli ultimi raggi del tramonto iniziano a conversare allegramente tra loro come amiche davanti ad una tazza di thè interrotte ogni tanto dal maggiordomo Muezin o Canto Indù che offre loro qualche biscottino. E’ una miriade di forti sapori e odori di spezie che ti avviluppano il cervello e non di rado anche lo stomaco e l’intestino…!E’ un vortice di persone stupende molto cordiali ed ospitali. E poi ci sono le Sisters…..semplicemente meravigliose! che nel mezzo al nulla hanno costruito una scuola ed un dispensario aperto 24 ore su 24: e quando alla veneranda età di 88 anni ti sveglierai di soprassalto, nel buio della notte, piegata dal dolore di una maledettissima colica renale, saprai che non lontano da te ci sono un campanello, un cancello pronto ad aprirsi a qualsiasi ora ed una piccola suora, Dr. Suor  Jain che insieme ad altri medici volontari (purtroppo solo quando ci sono) hanno voglia di aiutarti…un faro nella notte. Grazie India, grazie Sisters, grazie miei nuovi amici.

Nadia Bartoli

 

Scrivere le impressioni su questi giorni a Thullur… è strano stasera dopo questo giorno intenso.  La prima cosa che passa per la testa è Suor Jain, imperscrutabile, sempre indaffarata, sempre già al prossimo pensiero… stasera l’abbiamo vista in tutta la sua dolcezza e umanità ringraziarci per il nostro lavoro, e poi dopo pochi minuti ho avuto la fortuna di vederla concentratissima in sala parto, a dirigere con sicurezza una situazione difficile… con i pochi mezzi disponibili qui al dispensario e nei villaggi compie un lavoro egregio; mi ricorderò di lei, della sua testardaggine, della sua umiltà e della sua ironia nel mio percorso... Il pensiero va alle altre sorelle, sia quelle più giovani che quelle più anziane, con cui abbiamo scherzato e riso, che ci hanno coccolato, che ci hanno assecondato in ogni richiesta… non ci sono parole per descrivere quanto sono ospitali! E poi il pensiero esce dal dispensario, e va in giro a Thullur e nei villaggi, per i campi, per le strade… mi sono sentita nel cuore dell’India, immersa in un’atmosfera densa (sarà mica l’umidità?), fatta di campi verdi, con uomini e donne  chini a lavorare,  tagliati dalle strade percorse dagli autobus gialli e dalle mucche, e qua e là i templi coloratissimi, e ogni tanto un villaggio con qualche scimmia qua e là, le persone indaffarate a lavare la domenica mattina, oppure intente a qualcosa, che sia anche solo il riposare… mi porto in Italia l’esempio della loro ospitalità, sconfinata, e un certo senso di sorpresa nel vedere come le donne sono rispettate, i bambini amati, e come le diverse religioni stanno l’una accanto all’altra senza pestarsi i piedi… lo ammetto, ero partita prevenuta! Infine il pensiero va in città, che caos, quante impressioni infinite di colori, di rumore, di oggetti e di persone tutte concentrate… troppe cose da assaggiare e da vedere tutte insieme!  L’ultimo pensiero è per i miei compagni di viaggio,  con cui ho condiviso questi giorni, siete, ognuno a suo modo, eccezionali… vi porterò con me a lungo.

Daniela Bartoli

 

Che dire di questa fantastica esperienza … non ci sono sufficienti parole per poter descrivere i paesaggi, le atmosfere, i sapori, gli odori e soprattutto i volti e gli sguardi che ho potuto incontrare in queste tre settimane ormai trascorse. L’idea di partire per questa missione in questo piccolo villaggio dell’ Andhra Pradesh, Thullur, è cominciata casualmente, una sera in un pub, ma è proprio in questo modo che nascono e si sviluppano i progetti migliori. Sicuramente tutte le Sister e prima fra queste la dr.ssa sr Jain hanno reso il soggiorno e l’attività lavorativa ancora più belli. Grazie di cuore. Un ultimo pensiero, ma non per questo meno importante, è rivolto a tutti i miei compagni di viaggio che con la loro simpatia hanno reso questi momenti ancora più indimenticabili. Grazie mille per tutto.

Sara Becherucci

 

Sono veramente felice di aver vissuto questa missione, felice di essere stata in India. Questo paese pullula di vita in continuo movimento, di odori rumori e sapori indimenticabili. Dal punto di vista umano come quasi sempre succede quando parti per dare qualcosa agli altri, torni sicuramente più ricco di prima. Porto con me tante immagini di donne bellissime avvolte in splendidi e coloratissimi sari e bambini dai grandi occhi neri. Gente poverissima e pure così accogliente e dignitosa. Come medico, sinceramente, mi sono chiesta più volte se quello che stavamo facendo avesse realmente senso. Sicuramente il nostro lavoro è stato una piccolissima goccia in mezzo ad un oceano, ma probabilmente è quello che si poteva fare, almeno per il momento. Spero che il clima gioioso e scanzonato che traspare anche dalle foto che vi abbiamo mandato e che io per prima ho caldamente alimentato non venga scambiato per leggerezza o superficialità. Credo che anche le situazioni più difficili possano essere affrontate col sorriso sulle labbra, senza che questo significhi essere poco seri, e sono più che mai convinta che in certe situazioni un sorriso sia più efficace di un’aspirina! Ringrazio di cuore i miei compagni d’avventura senza i quali quest’esperienza non sarebbe stata così bella e le Sisters che in questi giorni ci hanno fatto sentire come a casa. Alla dr.ssa sr. Jain ed a tutte le sisters va tutta la mia stima per il lavoro che svolgono ogni giorno in questo piccolo villaggio dell’Andhra Pradesh, un lavoro silenzioso ma preziosissimo.

Ilenia Falai

 

“A volte mille parole non sono sufficienti per esprimere un’ emozione. E  una fotografia non basta per descrivere il sorriso di una vecchia che si riguarda nello schermo di una macchina fotografica, la stretta di mano del capo villaggio soddisfatto della giornata di lavoro, il calore dei bambini, la complicità dei compagni, lo sguardo luminoso di una madre che stringe al seno il proprio bambino. Ma forse ne può bastare una: GRAZIE.”

Giulia Braccesi


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