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Obiettivi:
Attività sanitaria: visite mediche ad adulti e bambini (e somministrazione medicinali) con base alle scuole Casa Belem di Salvador de Bahia e Escolina Sao Francisco di Candeias.
Verifica ed aggiornamento delle adozioni a distanza.
Distribuzione di beni di prima necessità.
Partecipanti:
Medici: Martini Giorgio, Perego Annalisa, Mazzei Sergio
Volontari: Gentili Giovanni,Fantozzi Rita, Trinci Paolo
Periodo:
dal 22 al 31 maggio 2010
28 Maggio 2010
Oggi trasferta del gruppo H.H.P.P. a Salvador de Bahia per aggiornare le schede dei bambini adottati a distanza e controllare il loro stato di salute.
Sveglia tutti puntali alle 5.30 del mattino, per fare una breve colazione e partenza alle 6.00 in punto.
Viaggio nella confusione più caotica del traffico automobilistico dell’ora di punta per coloro che vanno al lavoro, in autobus, in moto e in auto. All’arrivo, saluti affettuosi con le Suore di stanza a Casa Belem, e come primo appuntamento siamo andati a trovare un affezionato assistito dell’associazione, quel Reginaldo, ragazzo spastico ed epilettico dopo aver subito un colpo di pistola in testa alcuni anni orsono, ed al quale ogni anno portiamo le necessarie medicine antiepilettiche. La visita a questo disgraziato è stata l’occasione per conoscere e per rivivere l’esperienza della vista quotidiana degli abitanti delle favelas di Salvador. Sporcizia che la fa da padrona per ogni dove, case che non sono case ma insieme di mattoni scalcinati murati alla rinfusa; interni che a tutto assomigliano fuorché a luoghi dove si possa vivere, ad un livello igienico inferiore ai nostri standard per autorimesse, garages, pollai o semplici stalle per animali domestici. In questa realtà passa le proprie giornate, seduto in terra perché il suo letto è occupato dal fratello noto spacciatore e tossicodipendente, Reginaldo che con uno sguardo per niente presente, ha fatto una smorfia di sorriso quando il Dr George ha consegnato alla mamma le medicine portate dall’Italia.
Dopo questa full immersion nella super povertà delle favelas locali, via di ritorno a Casa Belem, dove siamo stati sommersi dall’amore e dalla gioia dei bambini della scuola e da quelli adottati a distanza. Non tutti stanno nel migliore dei modi, qualcuno è anche ammalato grave, ma l’aiuto costante dell’adozione a distanza è sicuramente un patrimonio insostituibile per ciascuno di loro.
Nel pomeriggio breve tour turistico nel centro di Salvador dove i neofiti hanno potuto ammirare le bellezze architettoniche locali e subito dopo tutti insieme siamo andati a fare acquisti delle ciabatte hawaianas che i nostri affezionati sostenitori in Italia, annualmente aspettano con gioia.
Giornata molto stancante per tutti ma piena di mille soddisfazioni!