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5° in India-Ott 2006

Obiettivi:
Visite complete agli abitanti dei villaggi e vaccinazioni per 700 bambini.
Contatti con le autorità locali e con i costruttori per avviare la costruzione di un ampliamento dell'ospedale ginegologico di Thullur gestito dalle Suore Francescane di Firenze.

Partecipanti:
Medici: Dr. Giorgio Martini (medico generico) - D.ssa Luciana Biancalani (pediatra) - D.ssa Gabriella Ravalli (pediatra)
Volontari: Cinzia Spagnolo (farmacista) - Laura Baracchi (infermiera) - Riccardo Gennai - Sergio Rastelli - Elisabetta Sarti

DIARIO GIORNALIERO

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15 Ottobre 2006
La missione sanitaria volge al termine: alla sua conclusione registriamo come risultato un totale di 1315 visite e 652 vaccini ai bambini per l’epatite B; acquistati e consegnati gratuitamente migliaia di confezioni di farmaci, lasciato un contributo come acconto per l’acquisto di un apparecchio acustico per la bambina sordomuta e per l’intervento di cardiochirurgia per la piccola Vennela. Finanziati numerosi esami di laboratorio , ecografici, radiografici, visite specialistiche, terapie complete per 3 casi di tubercolosi, sei terapie antiepilettiche per un anno e tutto quanto si è presentato di necessario per alleviare le sofferenze di queste persone. Consegnato un acconto per inizio lavori, dopo la posa della prima pietra, per la costruzione del Padiglione di Ginecologia dell’Ospedale Mary Matha di Thullur gestito da Sr Jain delle Suore Francescane di Firenze. Consegnato un apparecchio defibrillatore portatile donato dalla Pubblica Assistenza – Avis di Buggiano. Lasciato a Sr Jain tutto il materiale sanitario portato al nostro seguito dall’Italia, perché lo usi giornalmente. Finanziata e installata una postazione completa multimediale che agevolerà la Suora nella gestione della sua attività nell’Ospedale oltre che essere uno strumento prezioso per inviarci notizie e foto di avanzamento dei lavori dell’Ospedale Ginecologico, ma soprattutto dei nostri bambini adottati a distanza. Domenica tutti a Messa con gli immancabili, commoventi ringraziamenti da parte di tutta la comunità locale e poi via di corsa alla preparazione delle valigie per il ritorno. Come sempre alla fine di ogni missione, ogni suo partecipante lascerà qui di seguito delle impressioni sulla propria esperienza. Qui tutto e’ molto forte: gli odori, i sapori, i colori,  i sentimenti, le emozioni ma soprattutto LA POVERTA’. Grazie a tutti. Cinzia - Si parla tanto della povertà in India ma non mi rendevo conto cosa fosse finché non l’ho conosciuta da vicino. Nel tepore della mia casa e delle mie certezze mi scorreranno davanti agli occhi queste immagini e questo mondo sarà di nuovo lontano… ma resterà per sempre nel mio cuore . Gabriella - Pensavo che la seconda volta fosse più facile accettare la povertà e la malattia, ma non è vero. Mi sembra di aver gettato una goccia nell’oceano. Ma come dice Madre Teresa: se non ci fossero le gocce non ci sarebbe l’oceano……. - Grazie a tutti i miei compagni di missione che  mi hanno supportato con il loro affetto e la loro umanità. Luciana - Andhra Pradesh: in questo nuovo paese indiano ho visto tanta povertà; il solo pensiero di tutto ciò che ho visto mi fa venire i brividi, eppure, nonostante questo sia completamente un mondo diverso dal nostro, è difficile non sentirsi vicini a questa gente…la loro ospitalità, il calore che ricevi dai loro sorrisi e dai loro occhi profondi ti fanno sentire parte del loro mondo…perché in fondo a quegli occhi ci sono persone semplici, pure…che sono quello che sono…che ti accolgono come meglio possono e che ti fanno capire quanto sia importante quello che stai facendo per loro. Chissà se anche loro riescono a leggere nei nostri occhi la riconoscenza per tutto quel tanto che loro, che materialmente non hanno niente, riescono a darci…spero di sì, io ho cercato di fare del mio meglio per farglielo capire. Concludo come sempre ringraziando tutti i miei compagni di missione…persone splendide con cui è stato veramente bello condividere una simile esperienza; ringrazio anche tutti voi perché se state leggendo le nostre parole significa che credete in qualcosa di grande, che va oltre a ciò che possiamo immaginare…ognuno gli dà il nome che vuole…ma pur sempre di AMORE si tratta. Elisabetta - Il sorriso di questa povera gente  mi  fa ritornare a casa  con il cuore ricolmo di gioia. Laura - Un viaggio fatto per capire ,per conoscere, lascia in me  un’enorme angoscia per aver scoperto  che nel  mondo ci sono ancora tante persone povere, bisognose di tutto, gente umile che non chiede niente,  che apprezza tutto quello che fai per loro in silenzio .Non parliamo la stessa lingua  ma  basta guardarli negli occhi, per comprendere  che  quel poco che facciamo per loro è tanto. Sergio - Tanto caldo, tanta stanchezza, tante emozioni.  Riccardo - Anche questa volta con l’aiuto del Signore, di Sr Jain e dei miei compagni di viaggio,di avventura e di solidarietà, siamo arrivati al termine di questa nuova missione sanitaria umanitaria dell’H.H.P.P. in India. Sono tornato nei luoghi per me storici, in quel Thullur che mi ha visto,da solo,circa 10 anni orsono, iniziare questa opera a favore dei più poveri, e che oggi, con l‘indispensabile supporto di tutta l’Associazione e dei  miei insostituibili e impareggiabili amici e colleghi, ha visto la realizzazione di questa importante missione umanitaria. Il bilancio di questi giorni di attività in Andhra Pradesh è sicuramente molto positivo, per quello che siamo riusciti a fare per i derelitti locali, e per tutto quanto di ultra-positivo abbiamo ricevuto noi da queste popolazioni. Scontati sono i ringraziamenti per tutti coloro che, in qualsiasi modo, in Italia o in terra di missione, permettono la realizzazione dell’attività sanitaria e umanitaria dell’H.H.P.P. Non scontato, ma importantissimo e doveroso il ringraziamento che in questo momento devo fare a Beatrice per l’appoggio e la sopportazione incondizionata che manifesta continuamente per la mia attività nell’Associazione. Abbiamo lasciato tanti grandi occhioni neri che ci hanno salutato con tenerezza e rimpianto per la nostra partenza; sono certo che tutti noi, nel profondo del nostro cuore, abbiamo promesso loro di tornare per cercare di aiutarli nel modo più incisivo possibile. Un grazie a tutti coloro che hanno seguito la nostra avventura leggendo il diario quotidiano, ed un invito appassionato perché, con la loro volontà di benefattori, possano permettere all’H.H.P.P. di realizzare sempre maggiori interventi umanitari. Dr George


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