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Partecipanti:
Medici Generici: Bagnoni Egisto, Martini Giorgio
Inferiera Professionista: Castenetto Adelina
Volontari: Lotti Emiliano, Piattelli Michela, Zei Antonio
7 Febbraio 2005
Dopo un viaggio durato quasi 24 ore, siamo riapprodati finalmente in terra Indiana. All’aeroporto di Kochin erano ad aspettarci la nostra cara Suor Dottor Jain, e la superiora dell’orfanotrofio Sr. Elisabetta. I nuovi compagni di missione: Dr. Egisto Bagnoni, Emiliano Lotti e Adelina Castenetto, hanno potuto cosi’ provare immediatamente sulla propria pelle non soltanto l’abissale differenza di temperatura dall’Italia (da – 7 C. a + 38 C.), ma soprattutto la forte emozione di aver iniziato il sogno di prendere parte attivamente e direttamente ad una missione umanitaria voluta, preparata e concretizzata dopo tanta attesa. Dopo oltre tre ore di trasferimento estenuante in jeep e con l’appoggio dell’ambulanza (dove abbiamo caricato i nostri oltre 400 kg di materiale, medicinali e quanto altro necessario alla missione, portati dall’Italia) dall’aeroporto fino al villaggio di Panacepally dove si trova il nuovo orfanotrofio “Assisi Baby Sadan”, abbiamo finalmente incontrato moltissimi dei bambini adottati a distanza, attraverso la nostra associazione, ospiti di Sr. Elisabetta. La nostra emozione nel rivederli dopo un anno, e’ stata ancor piu’ grande nel costatare che tutti godono di buona salute e usufruiscono di un ottimo trattamento, da parte delle suore, sia sul piano materiale che affettivo. Vedere inoltre, come in soltanto sei mesi, la buona volonta’ e l’abnegazione di tantissime persone sia locali che dall’Italia abbiano permesso la realizzazione di un splendido orfanotrofio dove dei poveri orfani e delle ragazze madri cacciate dalle proprie famiglie hanno trovato un dignitoso rifugio pieno d’amore, e’ stato per tutti noi un fortissimo impatto emotivo . Tutto cio’ , nonostante le innumerevoli difficolta’ incontrate, ci servira’ come nuovo stimolo per intraprendere sempre nuove sfide solo ed esclusivamente nello “ spirito umanitario “ che da sempre ha contraddistinto la nostra Associazione. Da domani inizia il Camp Sanitario nel primo degli 8 villaggi che ci attendono.
Qui India – A voi Italia
8 Febbraio 2005
Stamani, dopo la sveglia delle ore 06,45 ed una colazione a base di banane fritte e caffe-latte , siamo partiti in direzione dell’ Ospedale Assisi di Mukkoottuthara dove siamo stati accolti dal Padre Fernando Direttore , dalla Madre Superiora del Convento e dai notabili – benefattori del luogo . Come sempre e forse piu’ di sempre e’ stato per noi un bagno d’amore e di riconoscenza. Subito dopo siamo partiti alla volta del primoVillaggio programmato per le visite , Vechookira , dove ,alla temperature di circa 38 C , nella Scuola di Saint Thomas abbiamo effettuato la prima campagna di educazione sanitaria alla presenza di circa 600 alunni !!!
La nostra Adelina ha illustrato con semplicita’ ma in modo organico e professionale i principi della igiene dentale per la prevenzione della carie e delle malattie gengivali , con la essenziale traduzione da parte di Sr Jain. Il tutto si e’ realizzato nel grandissimo “ teatro “ della scuola ( in realta’ un immenso capannone !) presentando gli strumenti atti a tale progetto ( spazzolino e dentifricio ) che abbiamo acquistato e donato a tutti e 600 gli studenti . Abbiamo visitato 160 bambini riviando i rimanenti alla giornata di domani . Nel pomeriggio, dopo aver pranzato nel Convento dell’Ospedale, siamo ritornati all’Orfanotrofio dove abbiamo visitato ed eseguita la vaccinazione per l’epatite B e per la Meningite a tutti I bimbi ospiti della struttura . Essendo disponibile presso lo stesso Orfanotrofio una struttura muraria atta ad ospitare l’ambulatorio pediatrico, l’abbiamo arredata completamente dopo aver ordinato tutto l’occorrente tramite Sr Saveria di Kottayam che nello stesso pomeriggio di oggi ci ha fatto recapitare tutto il necessario. Sara’ nostra cura contattare nei prossimi giorni un Medico Pediatra locale, disponibile , tramite un contratto regolarmente stipulato con la nostra Associazione, ad effettuare periodiche e programmate visite ai piccoli ospiti dell’Assisi Baby Sadan . Dopo cena organizzeremo uno spettacolo cinematografico per i bimbi e noi grandi : in programma il RE LEONE della Walt Disney in lingua inglese .
Qui l’India “ calorosa “ a voi Italia !
9 Febbraio 2005
Anche oggi sveglia molto presto perche’ alle ore 08,10 e’ arrivata Sr Jain con il mezzo di trasporto-ambulanza per riportarci al villaggio di ieri, Vechoochira dove abbiamo terminato le visite agli studenti e le vaccinazioni programmate – Alla fine della mattinata inoltrata (il lavoro e’ terminato alle ore 15,00 circa ) avevamo visitato “solo” 200 persone e somministrato circa 150 vaccini anti-hepatite B . Fra i molti casi particolari, uno per tutti: la piccola Shibin, una bambina di 13 mesi di eta’, di famiglia poverissima, che presentava una neoformazione dura a livello delle cartilagini costali posteriori del torace. L' abbiamo inviata a spese dell' Associazione ad effettuare una Risonanza Magnetica all’ Ospedale di Kottayam per escludere formazioni maligne. Speriamo bene e vi faremo sapere in seguito. Data l' estrema poverta’ della famiglia di Shibin, su segnalazione di Sr Jain, l' abbiamo candidata per essere adottata a distanza da una famiglia italiana. Dopo il consueto (per questi luoghi ) saluto con tutti gli onori da parte di studenti ed insegnanti della Saint Thomas Hi-School siamo tornati al Convento dell’Assisi Hospital da dove dopo pranzo siamo ripartiti per l’Orfanotrofio e qui abbiamo terminato le vaccinazioni anti – meningite ai piccoli orfani . Sono circa le 19,30 quando, dopo una salutare doccia ( che speriamo non sia l’ultima dal momento che sembra che il pozzo si stia esaurendo!!) andremo a cena e prima di dormire giocheremo un po’ con i nostri figliocci indiani.
Qui India bisognosa, a Voi Italia generosa !
10 Febbraio 2005
Stamani partenza dall’Orfanotrofio alle ore 08,15 destinazione il Villaggio di Kodithottam, gia’ visitato dalla HHPP nella missione del 2004, a circa 1 ora di distanza dall’Ospedale di Mukkoottuthara . Visitate in una mattinata di lavoro 130 persone con 110 vaccinazioni antiepatite B. Di particolare in questo villaggio, costituito da poveri lavoratori del caucciu’ e cavatori di pietre, e’ stato il riscontro di ben 4 donne con un evidentissimo gozzo tiroideo. Le abbiamo inviate, chiaramente a spese dell ‘Associazione, ad effettuare l’ecografia e gli esami del sangue per chiarire la natura del gozzo. Molti casi di diabete, con valori di glicemia alle stelle perche’ nessuno puo’ permettersi una cura cronica di ipertensione arteriosa. Nonostante l' estrema poverta’ degli abitanti del villaggio, ci e’ stata offerta con grande generosita’ una merenda a base di ananas, latte di cocco e di altri frutti tropicali, secondo la tradizione locale atta a dimostrare la gratitudine per quello che viene fatto per queste povere popolazioni. Finite le visite siamo tornati all’Ospedale dove Sr Jain ci ha fatto visitare tutti gli ambienti e dove abbiamo visto un bimbo nato la notte precedente . Anche qui la vita, pur tra mille difficolta’, va avanti ! In serata ritorno all’Assisi Baby Sadan da dove , dopo una nottata che speriamo piu’ fresca di quella precedente, ripartiremo in mattinata per un altro villaggio da visitare .
Qui India a voi Italia !
11 Febbraio 2005
Questa mattina sveglia alla solita ora e dopo colazione partenza in ambulanza per un nuovo villaggio. Come sempre le “strade” simili a fatiscenti mulattiere ci riservano un viaggio tormentanto e travagliato dove con enormi difficolta’ arranca il nostro automezzo pur se sotto l’esperta guida dell’autista dell’ospedale, il grande Chacko. Il villaggio di oggi e’ stato Elivalicara All’arrivo il comitato dei festeggiamenti ci ha accolto ancora una volta in maniera emozionante. Dopo il saluto sono iniziate le visite che si sono protratte per molte ore, nel capannone adibito a scuola, adiacente alla chiesa locale. Sono stati effettuati 162 vaccini per l’Epatite B, e 181 visite mediche. Sono stati prescritti numerosi esami ematologici e visite specialistiche. Nei prossimi giorni avremo i risultati. Anche in questo villaggio abbiamo trovato 4 donne affette da gozzo nodulare cronico, numerosissimi casi di artrosi, moltissimi casi di diabete scompensato e di ipertensione arteriosa. Molti casi anche di dermatite dovuta a parassiti dell’albero del caucciu’. Con immensa gioia, all’arrivo in ospedale di Mukkotthutara abbiamo potuto visionare i risultati della risposta della Risonanza Magnetica della piccola Shibin, che fortunatamente non ha evidenziato niente di grave, ma soltanto un quadro osteocondritico compatibile con rachitismo. Al ritorno all’orfanotrofio, i bambini ci hanno portato per mano a visionare la loro scuola. Parlare di scuola in un ambiente costituito da una capanna con colonne di mattoni e un tetto in legno e tegole che cade a pezzi, sembra un eufemismo, pensando alle nostre scuole in Italia. In aggiunta, il tetto e’ completamente pericolante. Sono crollate al suolo numerosissime tegole, ancora visibili a terra. I bambini sono costretti a fare lezione all’aperto senza alcuna struttura se non quella formata dagli alberi intorno e dal terreno polveroso. Nei prossimi giorni penseremo anche a questo problema… Domani ci aspetta un nuovo villaggio e circa 200 bambini di una scuola. Adelina continuera’ la sensibilizzazione e l’educazione all’igiene dentale dei fanciulli.
Qui India a voi Italia.
12 Febbraio 2005
Questa mattina dopo la colazione siamo partiti di buon ora per il villaggio di Ummikuppa ancora piu’ lontano dal nostro orfanotrofio rispetto a quello di ieri. Qui ci attendevano decine e decine di persone. Il lavoro e’ iniziato con la sensibilizzazione dei ragazzi all’igiene dentale. Adelina ha provveduto ad istruire i numerosissimi ragazzi presenti alla corretta pulizia dei denti, coadiuvata dalla traduzione di Sr. Jain. Successivamente abbiamo donato spazzolino e dentifrico a tutti i bambini. Poi e’ stata la volta delle visite e delle vaccinazioni. Il lavoro si e’ dilungato per diverse ore, anche perche’ si sono presentati, come di consueto, numerosissimi adulti con un quadro clinico complesso. Anche oggi abbiamo riscontrato come gli altri giorni prevalenza di diabete mellito, ipertensione arteriosa e patologia tiroidea. Il Dr. George ha effettuato una aspirazione di un cospicuo emartro dal ginocchio destro di una ragazza, la quale e’ subito migliorata dai sintomi ed e’ andata via molto soddisfatta. Abbiamo visto anche un bambino di pochi mesi che presentava due voluminosi angiomi: uno del cuoio capelluto e uno della regione toracica anteriore. Dopo il pranzo consumato,come al solito, nel pomerggio inoltrato presso il convento delle suore dell’Assisi Hospital, siamo rientrati all’orfanotrofio, dove abbiamo trovato ad attenderci tutti i bambini che abbiamo adottato a distanza, anche quelli provenienti dai luoghi e dagli istituti piu’ lontani. Abbiamo cosi’potuto constatare il loro stato di salute, abbiamo documentato con fotografie a ciascuno di loro, il nostro incontro, ed infine abbiamo donato a tutti una maglietta ed un cappellino festeggiando con un piccolo rinfresco. Stasera in orfanotrofio sono entrati tre nuovi piccoli ospiti che in questi giorni avremo modo di conoscere meglio. Purtroppo questa sera non e’ stato possibile consolarli in quanto, il trauma del cambiamento di ambiente li ha portati a piangere disperatamente insensibili alle nostre piu’ affettuose attenzioni ed alla distrazione della proieione del film di W. Disney “Alla ricerca di Nemo“. Anche stasera e’ calata la notte sulla nostra giornata Indiana e mandiamo a voi tutti che ci seguite in Italia un “caloroso” abbraccio.
Qui India a voi Italia.
13 Febbraio 2005
Oggi ,domenica, niente visite ai villaggi, ma solo incontro con le bambine ospiti dell’ Orfanotrofio di Sr.Saveria a Kottayam. Siamo partiti da Panacepally circa alle ore 09,00 e ci siamo inoltrati per la strada che conduce a Kottayam; stesse strade disastrate, dove l’asfalto e’diventato un optional, molto trafficate da conducenti che viaggiano ad una velocita’ veramente assurda per le condizioni del manto stradale e senza rispettare alcuna regola. Lungo il tragitto ci siamo imbattuti in una improvvisata “macelleria ambulante“ costituita da un carretto con sopra brandelli di carne di bufalo appena macellata, senza alcuna norma o protezione igienica, sovrastato da una nuvola di mosche affamate, dove pero’ i clienti non mancavano. Alle ore 12,00 circa siamo arrivati a destinazione e subito abbiamo avuto il piacere di poter invitare a pranzo Sr. Saveria, Sr. Elisabetta e Bibin (l’autista dell’Assisi Baby Sadan ); conoscendo la citta’ le Suore ci hanno consigliato il ristorante Arcadia di proprieta’ del fratello di Sr. Elisabetta, dove abbiamo potuto degustare i piatti tipici locali . Ci ha fatto immenso piacere constatare che questo nostro invito e’ stato molto apprezzato dai nostri “ospiti”, in particolare abbiamo notato una gioia fuori dal comune dell’autista nel consumare con appetito le pietanze. Dopo pranzo rientro all’Orfanotrofio di Kottayam dove abbiamo incontrato le piccole ospiti. Ci siamo intrattenuti con loro per tutto il pomeriggio assistendo alle loro danze e ai loro canti ed esibendoci a nostra volta in performace canore ( quasi un rito propiziatorio per la pioggia !!! ) e in scenette cabarettistiche. Le bambine hanno poi molto gradito i 6 Kg di gelato che abbiamo comprato loro, con la speranza che possano gustarlo anche nei prossimi giorni. Infatti le Suore ci hanno raccontato che per loro mangiare il gelato e’ un avvenimento veramente eccezionale che si verifica solo 1 o 2 volte all’anno, visto il costo “proibitivo” per acquistarlo ! (6 Kg di gelato = 10 Euro !!!). Abbiamo poi partecipato insieme alle bambine alla Santa Messa celebrata nella Cappella dell’Orfanotrofio, appositamente per noi in lingua inglese e in rito latino. Emozionante e’ stato poi il saluto con tutte loro alle quali abbiamo assicurato il sostegno a distanza come sempre e soprattutto la promessa di tornare a visitarle il prima possibile. Sulla strada del ritorno ci siamo imbattuti in una festa indu , e abbiamo avuto l’opportunita’ di fotografare a debita distanza il tempio e la processione con 3 elefanti parati per l’occasione. Tornati in serata inoltrata all’Orfanotrofio di Sr. Elisabetta, siamo stati accolti come di consueto con entusiasmo travolgente dai bambini . Dopo aver cenato con loro, li abbiamo accompagnati a dormire . Domani si ricomincia con il vero lavoro; un nuovo villaggio ci aspetta con tante persone piene di speranza per la nostra presenza .
Qui India a voi Italia.
14 Febbraio 2005
Oggi purtroppo il nostro diario si apre con una brutta notizia: ieri la suora infermiera, quotidiana assistente alle visite nei villaggi, Sr. Marylisa, e’ rimasta coinvolta in un incidente stradale (in cui ha perso la vita una persona e la sorella della suora versa in gravi condizioni) mentre si recava in autobus alla santa messa in suffragio del padre recentemente scomparso. Nell’incidente la suora ha riportato la sospetta frattura dell’anca destra, per cui e’ stata ricoverata in ospedale.
Questo incidente e’ la conferma della guida spericolata tipica di questi luoghi. Tornando a parlare della nostra missione quotidiana, oggi e’ stata la volta del villaggio di Chathenthara, piu’ lontano del precedente dall’ospedale di Mukkottuthara dove ci attendevano oltre 200 persone di tutte le eta’ affette dalle più svariate patologie. Le visite sono cominciate dopo che il comitato di accoglienza presieduto dal parroco locale ci ha dato il benvenuto con immenso calore, manifestandoci la gioia per il nostro arrivo. Tra i casi particolari che sono giunti alla nostra osservazione, un anziano paraplegico post-ictus celebrale al quale abbiamo somministrato e garantito gratuitamente farmaci anti-aggreganti piastrinici per un lungo periodo di tempo; una giovane donna con un voluminoso gozzo nodulare da sottoporre ad intervento chirurgico che la stessa paziente non aveva mai potuto sostenere e alla quale abbiamo rassicurato di provvedere noi direttamente; un versamento infiammatorio al ginocchio destro di una giovane donna, alla quale il Dr. George ha aspirato 30 cc. di siero citrino ed iniettato una fiala di cortisone; una diffusa forma di pitiriasi-versicolor della superficie anteriore del torace; molti bambini con gravi stati di denutrizione e patologie correlate alla mancanza di vitamine e proteine. Alla fine della “mattinata” (abbiamo terminato le visite alle ore 14,50) dopo aver visitato 211 pazienti, somministrato 60 vaccinazioni anti-Hepatite B siamo tornati all’orfanotrofio, intrattenendoci con i bambini fino a sera. Prima di cena Sr. Elisabetta ci ha presentato una ennesima mamma con due figli a carico, con gravi problemi familiari, da oggi nuovi ospiti dell’Assisi Baby Sadan. Riusciranno questi due pargoletti con la propria mamma ad adattarsi a questa nuova realta’? Avranno la fortuna di trovare qualche familiare che li accolga in casa propria? Speriamo di si per loro. Per il momento a noi spetta il compito di assicurare loro l’affetto ed il sostegno necessario.
Qui India a voi Italia.
15 Febbraio 2005
Questa mattina siamo partiti alla volta del villagio di Thulappally situato ad un ora e mezzo di jeep dall’orfanotrofio. Durante il viaggio Sr. Jain ci ha aggiornato sulle condizioni di Sr. Marylisa e siamo rimasti molto contenti nell’apprendere che la radiografia ha escluso fratture e che il trauma contusivo si sta piano piano risolvendo sia per lei che per la sorella. All’arrivo nel villaggio solito comitato di accoglienza con ghirlande per tutti i componenti dell’HHPP, ma con una novita’: una maestra della locale scuola ci ha posto sulla fronte un segno a base di pasta di sandalo, espressione di onore e rispetto. L’emozione come sempre ci ha coinvolto in modo incredibile, allor quando siamo passati in mezzo a due vere e proprie ali di folla acclamante, per giungere dall’inizio del villaggio fino alla canonica, dove era stato organizzato l’ambulatorio, la farmacia da campo e il centro vaccinazioni. Alla fine della giornata si contavano 223 visite mediche e 157 vaccinazioni anti Hepatite B, e la consegna di dentifricio e spazzolino da denti a tutti i bambini della scuola dopo la consueta esauriente “lezione” della nostra Adelina. Parlando delle patologie che sono giunte alla nostra osservazione, un caso di Hepatite virale “A” in fase sub-acuta, un “nevo peloso gigante” della regione dorsale, gli ormai soliti e noti casi di patologia tiroidea molto rilevanti clinicamente e incredibilmente mai diagnosticati fino ad oggi, tanto che abbiamo provveduto alla prescrizione degli esami con relativo pagamento, programmati due interventi di cataratta, predisposto l’intervento chirurgico per strabismo bilaterale ad una bambina di sei anni, due casi di vitiligine diffusa che chiaramente non presentavano alcuna vera gravita’ clinica, ma che hanno colpito l’attenzione di tutti noi, per l’impatto visivo. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal fatto che moltissimi bambini (anche di appena quattro anni) si siano presentati da soli per la vaccinazione, muniti di un' autorizzazione sottoscritta dai propri genitori. Pensiamo all’ansia dei genitori di cultura occidentale, quando accompagnano i propri figli per effettuare le vaccinazioni molte volte controvoglia o addirittura contrari alle stesse. Il caso piu’ emblematico della giornata e’stato quello di un padre di 55 anni di eta’ e il figlio di 20 anni, ambedue affetti da epilessia e gravi turbe mentali; il padre, di religione cristiana, come conseguenza di un’ aggressione subita da parte di Induisti, che con ripetute martellate sulla testa gli hanno causato un gravissimo trauma cranico; il figlio in seguito ad una meningite acuta subita all’eta’ di sei anni. Sr. Jain, interrogandoli, ci ha riferito che la famiglia, per poter sostenere il costo delle medicine necessarie alla cura di entrambi, si e’ ritrovata in una situazione di poverta’ assoluta! Alla luce di questi fatti, e’ stato facile per noi, decidere immediatamente di volerci accollare le spese per le cure di entrambi, a partire da oggi fino alla prossima missione in India, quando riverificheremo la situazione. Nel frattempo, Sr. Jain provvedera’ al loro controllo e aiuto. In questi giorni, abbiamo lavorato moltissimo per realizzare all’interno della struttura dell’orfanotrofio di Sr. Elisabetta un ambulatorio pediatrico, al fine di poter garantire a tutti i bambini ospiti, e tutti gli altri adottati a distanza con il nostro progetto Jeevan, adeguate cure in caso di bisogno. Ebbene si, siamo riusciti a compiere questo piccolo grande miracolo!!!! Oggi abbiamo sistemato tutti gli arredi arrivati pochi giorni fa. Si tratta di un lettino da visita, una bilancia con altimetro, un misuratore di lunghezza e una bilancia per neonati, un armadio vetrina porta medicinali e materiale da medicazione, uno sterilizzatore/bollitore, e vari strumenti medico-chirurgici per il pronto soccorso. Ma il risultato piu’ importante ottenuto oggi, che da solo varrebbe l’intera missione, e’ stato la sottoscrizione di un contratto di collaborazione tra la nostra associazione e l’Assisi Hospital. L’accordo prevede che il direttore dell’ospedale, Padre Fernando, garantisca la presenza settimanale di un medico pediatra presso l’ambulatorio sopra descritto, che provvedera’ ad aggiornare una scheda sanitaria personale di ogni bambino, curera’ le eventuali malattie, ed effettuera’ le vaccinazioni di rito. Tutto questo ovviamente dietro un compenso prestabilito, che la nostra associazione versera’ con cadenza almeno bimestrale all’Assisi Hospital di Mukkottuthara. La nostra organizzazione provvedera’, come da contratto, anche al pagamento delle eventuali medicine utilizzate per curare i bambini. La gioia di tutti noi, per essere riusciti ad organizzare e realizzare in cosi’ pochi giorni tutto questo, speriamo che giunga fino a voi, ai vostri cuori, e faccia capire a tutti, quanto sia per noi importante portare avanti gli impegni presi con ogni famiglia italiana che generosamente, ha aderito al nostro progetto umanitario, contribuendo in modo determinante alla sua realizzazione e prosecuzione. Garantire, oltre all’ alimentazione ed all’istruzione assicurata dalle suore, anche la presenza costante di un pediatra, completa in modo perfetto il progetto Jeevan. Da oggi infatti i bambini non dovranno piu’ essere accompagnati all’ospedale per le visite mediche (pensate ai disagi durante la stagione delle piogge…) ma saranno curati direttamente a casa loro, proprio come i nostri bambini italiani.
Piu’ contenti che mai, qui India a voi Italia.
16 Febbraio 2005
Questa mattina dopo aver preparato le nostre borse di medicinali ed apparecchiature necessarie al lavoro, siamo partiti per il villaggio di Kannamala. Come sempre una moltitudine di persone era ad attendere il nostro arrivo. Scesi dalla Jeep, siamo stati accolti con il solito affetto e questo ha mitigato la nostra ansia nel vedere tante persone sofferenti accorse da molto lontano per le quali dovevamo prestare la nostra opera fino all’esaurimento delle forze. Il capo ci ha dato il benvenuto, ringraziando la nostra associazione per aver dato la possibilità a tante persone povere di essere curate ed aiutate gratuitamente. Siamo stati ringraziati ancor prima di iniziare. Quest’anno ovunque andiamo troviamo striscioni di benvenuto scritti sia in lingua indiana che in un approssimato italiano. E’ veramente toccante vedere come queste povere persone dimostrino con gli strumenti che possono la loro riconoscenza verso di noi e conseguentemente verso tutti i nostri sostenitori che anche in questo momento ci stanno leggendo! Inutile negare che la stanchezza comincia veramente a farsi sentire aiutata anche dal caldo afoso che ogni giorno tende ad aumentare. Il tasso di umidità è altissimo e anche questo non aiuta la nostra attività. Nonostante ciò nessuno di noi si tira indietro di fronte al lavoro di qualunque tipo esso sia; anche il giovane Emiliano comincia ad accusare un po’ la stanchezza: immaginate gli altri! Le patologie più significative che abbiamo incontrato oggi sono: - due gravi ulcere diabetiche ai piedi, mai curate prima, in pazienti con la glicemia a valori veramente folli sempre a causa della non possibilità di potersi comprare le medicine e conseguentemente curarsi. La presenza di tutti questi casi di patologia diabetica ci ha veramente stupito, dal momento che le scuole di medicina insegnano che il diabete è una malattia della civiltà “del benessere”, riscontrarle in questi luoghi ci sembrava un controsenso concettuale. La suora dottoressa ci ha spiegato che alla base della malattia diabetica c’è l’abitudine, legata alla povertà, di alimentarsi quasi esclusivamente con la tapioca, tubero dolciastro che rapidamente negli anni esaurisce la funzionalità pancreatica, per cui si sviluppa la malattia. - L’ipertensione arteriosa non compensata, sempre a causa della mancanza di terapia continuativa. - Numerosi casi di patologia degenerativa orbicolare. - I soliti numerosi casi di gozzo. - Una ragazza di trentatrè anni che ci ha riferito di essere affetta da una grave forma di stenosi-mitralica (malattia valvolare cardiaca che se non curata chirurgicamente conduce a morte certa) alla quale il cardiochirurgo locale ha già preso l’appuntamento per l’intervento il giorno 11 marzo 2005. Ovviamente la famiglia della sfortunata ragazza non può in alcun modo sostenere l’onere dell’intervento chirurgico. Venerdì prossimo l’abbiamo invitata a presentarsi presso l’Assisi Hospital con tutta la documentazione clinica in suo possesso, e se constateremo che i documenti confermeranno tutto quanto ci ha riferito sarà nostro obbligo provvedere, in qualche modo, al sostenimento delle spese per l’intervento chirurgico. Al termine del nostro lavoro il resoconto finale contava 165 persone visitate e 90 bambini vaccinati per l’epatite B. Ritornati all’orfanotrofio siamo immediatamente partiti per la città di Kottayam, capoluogo di distretto al fine di poter fare compere per i nostri bambini indiani. Abbiamo acquistato numerosissimi giocattoli per i piccoli ospiti dell’orfanotrofio: la bellezza di 10 tricicli per i bambini più piccoli, dei simpatici cavalli a dondolo, due biciclette per i bambini più grandi oltre che a palloni bambole e tutto quanto abbiamo trovato disponibile. Tutto questo potrebbe apparire agli occhi di persone non troppo sensibili, forse, uno spreco di denaro, tuttavia tutte le famiglie che hanno aderito al progetto Jeevan hanno a suo tempo ricevuto la comunicazione che avremo fatto tanti piccoli e grandi regali ai nostri bambini adottati a distanza. Con i contributi del “regalo di natale” e di ciò che c’è stato consegnato per tale scopo prima della nostra partenza per l’India, abbiamo comprato quello che sicuramente potrà donare un momento di gioia a dei fanciulli che ogni giorno provano sulla loro pelle la fatica della sopravvivenza quotidiana. Abbiamo poi comprato molte lavagnette su cui i bambini faranno i compiti; i più piccoli infatti non usano i quaderni ma pezzetti di vecchie lavagne. Ci sembrava doveroso prendere ad ognuno di loro una piccola lavagnetta personale su cui fare la lezione. Abbiamo acquistato anche una notevole quantità di sapone e bagnoschiuma oltre che a shampoo, spugne da bagno e borotalco. Tutta questa enorme quantità di materiale non era possibile trasportarla direttamente con la nostra jeep. Domani ci sarà consegnata e non vediamo l’ora di gustare la gioia che proveranno, e che conseguentemente proveremo anche tutti noi, i piccoli orfani nel vedere tutte queste belle cose.
Qui India soffocante a Voi Italia. ( riusciremo ad abituarci al clima rigido che ci aspetta al nostro ritorno con un escursione termica dei quasi 40°?)
17 Febbraio 2005
Oggi ci aspettava l’ultimo villaggio programmato: Kannimala. Lo scorso anno eravamo già stati due giorni in questo luogo, in assoluto il più povero dei villaggi in cui siamo stati a lavorare. Vicino ad una cava di pietra, ha praticamente tutte le abitazioni fatte di lamiera e stuoie. La struttura in cui abbiamo lavorato, la stessa del 2004, è forse l’unica in muratura, ancora in costruzione, come lo era lo scorso anno; in effetti più che una casa per famiglie appare opportuno definirla: “casa dei ragni!” Vi erano nelle tre stanze una quantità incredibile di nidi di ragno grossi come il pugno di una mano. Quasi tutte queste “bestiole” hanno avuto la “delicatezza” di restare al loro posto, tranne un paio che hanno pensato bene di farsi vedere e comunicarci che quello probabilmente doveva essere considerato il loro territorio. In pratica erano grandi come un piatto da frutta! Abbastanza per preoccupare anche i meno impressionabili tra di noi; l’unico rimasto imperturbabile, come in molte altre ben più importanti occasioni, è stato il Dr. Egisto, da noi definito Iron-Man! Nella cava di pietra siamo stati attratti dalla condizione lavorativa in atto, rapportabile alla nostra dei primi anni del 1900: in un angolo un lavoratore anziano che spaccava i sassi con un mazzuolo riducendoli a ghiaia per il calcestruzzo, in un altro alcune donne giovani, ma dall’aspetto senescente, trasportavano in canestri sopra la testa, oltre 20 kg di pietre che gli uomini avevano preparato per loro. Tutte queste pietre sminuzzate venivano poi trasportate ad un vicino “cantiere” per la costruzione di un muro a retta. Il nostro lavoro( per noi molto faticoso, ma che non raggiunge neppure lontanamente quello dei cavatori di pietre), è stato come sempre molto intenso; abbiamo ritrovato con gioia persone che ci ricordavano con affetto dallo scorso anno, ed erano tornate per farsi visitare per poter effettuare gratuitamente qualche terapia che, a loro dire, aveva giovato per un anno intero. Oggi fortunatamente non abbiamo riscontrato gravissime patologie, ma tutte le consuete malattie che affliggono quotidianamente queste popolazioni. Avevamo lasciato per oggi la scorta rimanente di cappellini da regalare ai bambini ed abbiamo pensato bene di donarli proprio ai bimbi di Kannimala che erano i più poveri di quelli da noi incontrati. E’ superfluo cercare di descrivervi la gioia incontenibile di questi fanciulli, allor quando hanno ricevuto un modesto cappellino colorato. Il pensiero corre ovviamente ai nostri bambini occidentali che oramai non riusciamo quasi più a sorprendere se non con regali con il cui prezzo qui riusciremmo a sfamare un bambino per un intero anno. Alla fine della giornata abbiamo visitato 154 persone e vaccinato 39 bambini. Dopo i saluti di rito ci siamo diretti ad un nuovo orfanotrofio situato a circa mezz’ora di distanza da Kannimala ove abbiamo provveduto a vaccinare quattro piccoli bambini che ancora non avevano effettuato la vaccinazione. Prima di rientrare in Orfanotrofio il Direttore dell’Assisi Hospital Padre Fernando ( che per la sua spumeggiante personalità abbiamo all’unanimità soprannominato “Don Perignon”!) ci ha fatto visitare la parrocchia di Panacepally , quella dove l’anno scorso andavamo a Messa, e abbiamo con sorpresa trovato la stessa chiesa in via di ricostruzione dal momento che il soffitto era crollato durante la stagione dei monsoni; siamo sicuri che la nuova costruzione risponderà ancora meglio alle esigenze dei tanti parrocchiani della zona. Stasera, dopo cena, allieteremo la serata dei piccoli ospiti dell’Assisi Baby Sadan con la proiezione del film “Gli Aristogatti “.
Dai vostri inviati in India a voi nostri sostenitori in Italia .
18 Febbraio 2005
Il programma di lavoro organizzato dalla Suora Dottoressa, prevedeva per oggi una giornata intera di visite presso l’Assisi Hospital di Mukkoottuthara. Alle ore 09.00 del mattino è iniziata la nostra attività ed al termine di questo venerdì di Quaresima eravamo riusciti a visitare la bellezza di 221 persone e a vaccinare 75 bambini! Prima dell’inizio delle visite non possiamo non menzionare l’emozionante incontro con lo staff della locale Azione Cattolica che ci ha seguito in ogni villaggio per tutta la durata della missione, organizzando in modo impeccabile le visite nei villaggi, impedendo confusione e perdite di tempo. E’ stato anche per merito loro che abbiamo potuto visitare un così elevato numero di persone in relativamente poco tempo. Come sempre succede in India, il ringraziamento che spettava a noi nei loro confronti, è stato invece rivolto con elogi e parole toccanti alla nostra Associazione Umanitaria per tutto il lavoro svolto a favore dei poveri. Oggi abbiamo riscontrato sicuramente casi clinici molto gravi e molto rari, non sempre descritti in alcuni testi medici, che proprio per questo hanno ancora più toccato la nostra sensibilità: una bambina di 9 anni che presentava una marcata asimmetria del volto e ad un esame più attento confortato anche da una radiografia eseguita immediatamente in Ospedale, si evidenziava una ipoplasia (sviluppo incompleto) della parte ascendente della mandibola e dell’osso temporale; una forma diffusa molto grave di neurofibromatosi di Von Reglinghausen associata ad una grave difficoltà respiratoria in un uomo di 40 anni; un giovane di 28 anni con una gravissima malformazione elefantiaca alla mano sinistra (caratterizzata da malformazioni scheletriche delle dita e notevole gonfiore da ristagno sanguigno); un bambino di 4 anni affetto da una completa schisi del labbro superiore, del palato duro e molle, in pratica questo povero bambino presenta le cavità nasali direttamente comunicanti con la bocca, il labbro superiore aperto e la parte superiore del palato non saldata centralmente ma aperta fino alla laringe. Si è presentata come prefissato la giovane ragazza affetta da stenosi mitralica severa, di cui vi abbiamo già parlato nei giorni scorsi, con tutta la documentazione clinica in suo possesso che purtroppo confermava la realtà grave di tutto quello che ci aveva descritto a voce. Alla luce di tutto questo la nostra Associazione si è impegnata a sostenere l’oneroso intervento chirurgico già prenotato per l’11 Marzo p.v. Non pensate che questa potrebbe essere una buona occasione per fare un originale regalo di Pasqua contribuendo a restituire una vita normale a Shiny ? Anche con un piccolo contributo, chiunque potrà concorrere a salvare una giovane vita altrimenti compromessa, versando sul nostro cc postale n. 43502228 intestato a HHPP Onlus con la causale “Un cuore nuovo per Shiny “. Dopo aver terminato le visite, erano già le ore 17,00 , abbiamo fotografato tutti i bambini già adottati a distanza e quelli adottabili da famiglie italiane, e successivamente siamo stati invitati in un ampio locale dell’Ospedale, dove ci attendevano tutte le Suore al gran completo, le infermiere, i Parroci locali e Padre Fernando, Direttore dell’Ospedale. Cosa potevamo aspettarci, visto che tutti loro erano sempre stati insieme a noi ? Nonostante tutto avevano trovato il tempo di organizzare in nostro onore uno spettacolo musicale con canti religiosi e balli folkloristici, interpretati dalle infermiere, dalle Suore e dai Parroci stessi. Ma la cosa che più ci ha toccato , provocando in tutti noi una profonda commozione, sono state le parole pronunciate dalla Suora Farmacista Sr Reena, dal Padre Fernando e dalla Suora Dottoressa Sr Jain che ci hanno ringraziato per il nostro servizio a favore dei poveri ( “ poor people “ ). A fine serata, stanchi nel fisico ma ritemprati come non mai nello spirito, siamo rientrati all’Orfanotrofio dove abbiamo fatto un ennesimo bagno di folla con tutti i bambini che ormai ci considerano di casa e si sono affezionati ad ognuno di noi in maniera gioiosamente incredibile. Dopo cena la proiezione di un nuovo cartone animato ha concluso con letizia questa splendida giornata carica di inimmaginabili emozioni.
Qui India a voi Italia .
19 Febbraio 2005
Terminato il lavoro quotidiano di visite mediche e controlli sanitari fra i più svariati, è oggi il momento del resoconto finale di questa missione umanitaria svolta nel Febbraio 2005 dai componenti dell’Associazione HHPP , Bagnoni Egisto, Castenetto Adelina, Lotti Emiliano, Martini Giorgio, Piattelli Michela e Zei Antonio nella lontana India.
In 10 giorni di attività ambulatoriale sono state effettuate :
Tutto quanto sopra esposto è stato possibile grazie all’aiuto fondamentale di ognuno di voi che ci siete da sempre stati vicini col cuore e con le vostre offerte contribuendo in maniera essenziale alla positiva realizzazione del "sogno umanitario dalla Valdinievole nel Mondo" e in particolare ci corre l’obbligo di ringraziare:
Certi di dimenticare in questo elenco persone che da sempre ci aiutano, ne chiediamo scusa anticipatamente, volendo significare che ciò dipende solo dalla immensa stanchezza che proviamo sul nostro fisico e non dal calore del nostro cuore .
Al termine di questa missione ci sentiamo davvero orgogliosi e soddisfatti per tutto quanto abbiamo “costruito“ in questi giorni e per le nuove persone conosciute. Tutto ciò sarà per noi sicuramente un stimolo per continuare in questa sfida iniziata quasi due anni fa. Le difficoltà incontrate e che sicuramente ancora incontreremo non ostacoleranno quello che da sempre è e resterà il nostro obiettivo primario: aiutare nei modi ai noi possibili le popolazioni fra le più povere del Mondo.