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1° in Senegal-Nov 2009

Obiettivi:
Conoscere la realtà in cui vivono gli abitanti delle periferie più povere delle città di Dakar e di Touba e per apprendere le loro necessità, sia sanitarie che di vita quotidiana al fine di programmare al meglio l'erogazione di futuri aiuti di primaria necessità; effettuare incontri istituzionali volti a intraprendere accordi per la gestione logistica degli aiuti.

Partecipanti:
Membro del Coordinamento Associazioni Senegalesi in Toscana (C.A.S.TO.): Dia Papa Demba
Medico Generico: Martini Giorgio
Farmacista: Spagnolo Cinzia
Volontari: Fantozzi Rita, Trinci Paolo, Ricci Roberto

Periodo:
dal 5 al 11 novembre 2009

DIARIO GIORNALIERO

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GIORNI: 1º giorno - 2º giorno - 3º giorno - 4º giorno - 5º giorno - 6º giorno - 7º giorno


Lunedì 9 Novembre 2009
La giornata odierna è iniziata ufficialmente alle ore 5,15 a.m. quando le sveglie dei volontari H.H.P.P. hanno iniziato a suonare. In realtà la notte era stata molto agitata dal momento che, essendo andati a letto solo dopo mezzanotte ( avendo cercato invano di inviare in Italia il diario di domenica) il timore di cadere in un sonno troppo profondo ci aveva impedito di goderci il meritato riposo.
Abbiamo caricato su due fuoristrada i medicinali acquistati dal deposito della farmacia Nazionale di Dakar e gli strumenti sanitari portati dall’Italia e destinati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Matlaboul Fau Zedini (“la chiave del paradiso”) di Touba, finanziato integralmente dalla comunità Senegalese residente in Italia.
Partenza alle 06,00 a.m. con il cielo ovviamente buio ma con la strada già molto affollata da uno sciame di persone che si accingevano ad andare al lavoro.
Finalmente dopo 5 ore di viaggio in uno spettacolo della natura ricco di alberi di baobab a perdita d’occhio e piantagioni di Karkadè ( bissap ), autarchici fiori dai quali si ricava un infuso simil-caffè di uno straordinario color rosso porpora.
L’orizzonte sterminato non interrotto da alcun rilievo topografico ci ha pazientemente accompagnato per tutto il tragitto.
La città santa di Touba, capitale dei Murid, si è presentata ai nostri occhi con una selva di minareti dominati dall’alta torre religiosa della grande Moschea.
Accolti dai rappresentanti della comunità locale, siamo andati all’Ospedale, mèta della nostra azione sanitaria.
Qui, nella sala delle conferenze, i responsabili tecnici, politici e religiosi della struttura sanitaria hanno tenuto una conferenza stampa, illustrando la situazione del complesso fin dalla sua nascita. Anche il Dr George, invitato a parlare, con il suo scolastico francese restaurato per l’occasione, ha motivato lo scopo e i fini della presenza di H.H.P.P. anche in terra senegalese.
Terminata la conferenza, ripresa da radio e tv per la diffusione nazionale e satellitare, è iniziata la visita vera e propria nei vari reparti. Il Dr George, nella “ sordiana “ veste del Prof Dott Guido Tersilli, insieme al Direttore Sanitario, al Tesoriere, al Senatore, alle autorità religiose, ai Primari, ai Medici, agli Infermieri e con l’essenziale costante presenza dei volontari dell’Associazione, esplorava stanza per stanza i vari padiglioni ricevendo dai rispettivi responsabili richieste di apparecchiature e materiale sanitario di consumo di vario genere. Roberto nella veste di Segretario Ufficiale, prendeva accuratamente nota di ogni richiesta. Al termine, consegna ufficiale di tutto il materiale, foto di rito e saluti istituzionali.
L’ impressioni che hanno ricevuto i volontari di H.H.P.P.  di questo ospedale che ha solo quattro anni di vita, è di una decente struttura sanitaria dal lato organizzativo inserito in un contesto strutturale apparentemente pluri decennale. Porte interne arrugginite alla base, muri con la vernice esfoliata, mattonelle crepate od assenti, apparecchiature sanitarie comprate nuove quattro anni fa ma obsolete già prima della consegna, ma il nostro cuore umanitario ha ripreso a batter forte vedendo l’entusiasmo sincero del personale operante, molto giovane tanto che il dottore più anziano ha la veneranda età di quarantasei anni.
Dopo il pranzo, iniziato alle ore 16.30, via di corsa per non perdere l’appuntamento con la massima autorità religiosa di Touba, il Kaliff dei Murid, l’equivalente a Sua Santità il Papa per la religione cattolica, da lui stesso richiesto nei nostri confronti. Intanto, appena arrivati,ci è stato riferito che il Kaliff era occupato ed al suo posto sarebbe stato presente il fratello nella veste di Segretario Personale (il Camerlengo della situazione). Ci siamo rispettosamente tolti le scarpe prima di entrare nel luogo deputato all’incontro, le donne si sono coperte “il petto el crine” e tutti insieme ci siamo accomodati su dei caldissimi divani di pelle ( umana?) in un ambiente di circa metri 3 per 4 dove erano presenti esattamente ventiquattro persone! Caldo soffocante, dopo ripetute attese di cinque minuti in cinque minuti, dopo un’ora esatta abbiamo deciso di declinare l’invito anche se molto prestigioso. La dignità personale è un valore che qualsiasi religione deve rispettare ( Dr. George). Dopo questa esperienza siamo rimontati in macchina ed essendo già arrivati all’imbrunire ci è stata impedita anche la visita alla grande moschea. Ancora in sei sul fuoristrada con Paolo appollaiato in bauliera al posto dell’alano, con la guida non troppo spericolata del nostro autista Papa lungo una strada super accidentata ci siamo fermati per una veloce cena a Thiès a circa settanta kilometri da Dakar.
Molto stanchi andiamo a letto in attesa della giornata “doppia” di domani.
Dal caldissimo Senegal a voi Italia


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