La risoluzione minima consigliata
per la visualizzazione di questo
sito web è di 1024x768 pixel
Obiettivi:
Conoscere la realtà in cui vivono gli abitanti delle periferie più povere delle città di Dakar e di Touba e per apprendere le loro necessità, sia sanitarie che di vita quotidiana al fine di programmare al meglio l'erogazione di futuri aiuti di primaria necessità; effettuare incontri istituzionali volti a intraprendere accordi per la gestione logistica degli aiuti.
Partecipanti:
Membro del Coordinamento Associazioni Senegalesi in Toscana (C.A.S.TO.): Dia Papa Demba
Medico Generico: Martini Giorgio
Farmacista: Spagnolo Cinzia
Volontari: Fantozzi Rita, Trinci Paolo, Ricci Roberto
Periodo:
dal 5 al 11 novembre 2009
Domenica 8 Novembre 2009
Questa mattina il primo tuffo nella realtà senegalese l’abbiamo avuto nella locale “patisserie” , l’equivalente del nostro “ Pellegrini di Montecatini” , con un’abbondante colazione a base di croissants e altre delizie africane alla frutta e cioccolato, accompagnate da fresche spremute d’arancia e cafè au lait. Rifocillati, siamo partiti alla volta della Parrocchia di S:Maria Immacolata, dove abbiamo incontrato Padre Pierfrancesco insieme al quale abbiamo gettato le basi per una possibile futura missione sanitaria nella località di Koungheul, al confine con lo Stato del Gambia. Abbiamo presenziato alla Santa Messa, al termine della quale siamo partiti verso la nostra mèta domenicale: i poveri villaggi nei pressi del Lago Rosa, famoso a livello internazionale quale punto di arrivo in passato del mitico rally Parigi-Dakar.
Ci aspettava un amico fraterno della nostra guida Papa, famoso venditore di oggetti di antiquariato africano, che ci ha accompagnati in un piccolo villaggio che sembrava adatto ai nostri scopi umanitari.
Ci siamo sistemati all’ombra dell’unico grande albero presente nell’unica piazza tra le numerose misere abitazioni. Lì abbiamo aperto le nostre valigie colme di ogni ben di Dio, ed iniziato a preparare palloncini e a distribuire i regali ai bambini.
La nostra vantata organizzazione nella distribuzione è andata a farsi benedire ben presto, sopraffatta dalla esagerata e disordinata affluenza di bambini e mamme, tutti avidi di accaparrarsi qualsiasi cosa estraessimo dalle nostre valigie. Roberto, Paolo e il Dr George a ciclo continuo gonfiavano palloncini d’ogni sorta, ma le mani protese dei piccoli superavano ogni record di velocità. Cinzia inondava la piazza di bolle di sapone, nel vano tentativo di distrarre i bambini; Rita addolciva gli astanti distribuendo caramelle e chupa-chups. Anche Papa, nonostante la sua autorità, non è riuscito ad evitare che l’ondata umana più simile a delle cavallette, ci circondasse fino a metterci letteralmente con le spalle al muro. Tutto ciò ci ha creato un grosso disagio obbligandoci a ripiegare nostro malgrado prima del programmato. Per consegnare i vestitini con serenità, ci siamo “rifugiati” nella casa di una figura rappresentativa locale, la moglie del capo villaggio; lei ha preso in carico tutto quanto, impegnandosi a ridistribuirlo equamente ai più bisognosi.
Dopo pranzo, relax sulle amache per Roberto e il Dr George, e nelle famose calde acque salate del Lago Rosa (che per le abbondanti piogge si presentava di un colore marroncino e schiumoso) per Cinzia, Rita e Paolo.
Prima del rientro Rita e Roberto non hanno voluto rinunciare all’avventura sulle dune; perciò sono saliti in groppa a due scalcinati dromedari (pieni di zecche!) che li hanno scorrazzati fino all’Oceano Atlantico; i nostri volontari riferiscono che alla sommità della duna, si è presentata ai loro occhi uno spettacolo inimmaginabile: la visione del deserto che si perde nell’oceano.
Durante la strada del ritorno, breve sosta a casa della sorella di Papa, e qui finalmente con tranquillità abbiamo potuto goderci l’attenzione dei bambini del quartiere presenti e consegnare loro gli ultimi regali rimasti.
Tuffati di nuovo nel caotico traffico di Dakar nell’orario di punta per il rientro serale, ci siamo intrattenuti con canti ed inni italiani e senegalesi. Il meglio di noi però è venuto fuori quando, in occasione di una sosta forzata per gonfiare i pneumatici, abbiamo inscenato una coreografia sulle note del mitico Geghe-Gè di Rita Pavone. Siamo stati così coinvolgenti da travolgere nella danza anche lo stesso gommista oltre ai residenti .
Certo questa H.H.P.P. è una vera forza …
Domani partenza ore 06,00 destinazione Touba.
Perciò buonanotte a tutti dal caldo Senegal !