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Obiettivi:
Conoscere la realtà in cui vivono gli abitanti delle periferie più povere delle città di Dakar e di Touba e per apprendere le loro necessità, sia sanitarie che di vita quotidiana al fine di programmare al meglio l'erogazione di futuri aiuti di primaria necessità; effettuare incontri istituzionali volti a intraprendere accordi per la gestione logistica degli aiuti.
Partecipanti:
Membro del Coordinamento Associazioni Senegalesi in Toscana (C.A.S.TO.): Dia Papa Demba
Medico Generico: Martini Giorgio
Farmacista: Spagnolo Cinzia
Volontari: Fantozzi Rita, Trinci Paolo, Ricci Roberto
Periodo:
dal 5 al 11 novembre 2009
Venerdì 6 Novembre 2009
Dopo lo scalo in orario a Casablanca, ed un reimbarco in ritardo di circa 1 ora per la lentezza esasperante del personale di cabina, non capaci di gestire correttamente i posti assegnati, siamo arrivati alle 03,00 a Dakar. Fortunatamente tutte le valigie sono arrivate, ma non abbiamo trovato ad aspettarci il Senatore Massthiam, non abbiamo evitato la caotica fila, anzi ci siamo affrontati tutto il popolo dei portabagagli che aspettava solo noi bianconi per produrre qualche spicciolo di lavoro.
Il buon Papa era sparito alla ricerca degli “agganci” non arrivati e le nostre valigie colme di materiale quantomeno insolito hanno rischiato di essere vivisezionate, ma l’uniforme H.H.P.P. si è gloriosamente imposta ed i doganieri hanno subìto il fascino della divisa.
Passati indenni ai non troppo approfonditi controlli, secondo voi, nostri affezionati lettori, con quali mezzi di trasporto avremo portato le vie le nostre 12 maxivalige + 8 bagagli a mano? Non con un camion o un piccolo pullman, ma con 5 normali taxi.
Circa alle ore 04,30 siamo partiti verso la destinazione del nostro luogo di soggiorno che sapevamo essere un albergo. I taxi si sono fermati davanti ad una palazzina in pessime condizioni di manutenzione ed il responsabile è venuto a spiegarci che quella era la casa di accoglienza degli ospiti del Comune di Medina, della città di Dakar.
Eravamo troppo stanchi per replicare a dovere, anche e soprattutto quando ci hanno detto che le stanze a noi destinate si trovavano al 3° piano senza ascensore e che quindi dovevamo portare da noi le valigie a mano per le scale (gli autisti si erano volatilizzati nella buia notte senegalese).
Facendo buon viso a cattivo gioco, ci siamo sistemati nelle 3 camere matrimoniali messe a nostra disposizione; a sorpresa i 3 bagni erano tutti sprovvisti di asciugamani, di carta igienica e di saponette. Papa ha dormito su di un divano, Cinzia da sola, e le coppie Rita e Paolo e Roberto e il Dr George nei letti a due piazze. Erano circa le ore 5,45 quando quasi tutti si sono sdraiati nei propri letti, per rialzarsi alle 8,30.
Appena abbiano incontrato Papa che nel frattempo era andato a comprarci i croissant per la nostra colazione a secco, abbiamo fatto le nostre sentite rimostranze per l’accomodamento, tanto sentite che alla fine è arrivato il famoso Senatore e ci hanno trasferiti in un Albergo vero e proprio, 3 stelle senegalesi, inclassificabile in Europa.
La giornata si è consumata in incontri istituzionali con i rappresentanti del Comune di Medina, i Medici responsabili delle varie strutture che abbiamo visitato (n 3) e ci siamo fatti un’idea di cosa poter fare in questa realtà, aiutando i più poveri.
La giornata, anche se era iniziata molto presto, si è esaurita lentamente nel caotico traffico cittadino e velocemente è arrivata sera tanto che abbiamo corso il rischio di non potere ritirare lo stock di medicinali prenotati dall’Italia per il pronto soccorso dell’Ospedale di Touba, dove andremo lunedì mattina.
Andiamo a letto molto stanchi ma molto soddisfatti di quanto abbiamo appreso su questa nuova realtà che H.H.P.P. cercherà di aiutare al massimo.