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Obiettivi:
Attività sanitaria attraverso lo svolgimento di visite mediche, aggiornamento delle adozioni a distanza, distribuzione di beni di prima necessità, verifica delle stato attuale dei lavori per l’ampliamento del Mary Matha Dispensary
Partecipanti:
Medici: Dott. Giorgio Martini e Dott.ssa Valentina Rafanelli medicina generale, Dott. Massimo Ciampolini e Dott.ssa Gabriella Ravalli pediatria
Volontari: Francesca Fontana, ostetrica - Walter Ghiandai, Gianna Rogialli, Francesco Sodini, Paolo Venturini
Giovedì 25 Ottobre
Anche stamani la giornata è iniziata alle ore 05,30 con il canto del sacerdote del tempio hindu vicino al Mary Matha Convent; i volontari di H.H.P.P. si sono rigirati nei loro " comodi " letti con un piano di ferro al posto della rete elastica, e alle 08,30 hanno ripreso l'attività sanitaria di visite e vaccinazioni al Dispensario di Thullur. Dopo un inizio in sordina la mattinata si è movimentata alquanto fino ad arrivare anche oggi a 168 visite. Oggi abbiamo approntato anche una provvisoria, molto provvisoria, unità di terapia intensiva dal momento che due pazienti necessitavano di cure urgenti; sembrava di essere sul set di E.R. tutti erano impegnati ed occupati a favore di un anziano gravemente disidratato con la pressione sanguigna bassissima ed una grave bronchite asmatica. Sull'altro letto intensivo si trovava la nostra vecchia conoscenza, ovvero il grave anemico, che oggi, trovato chi era disposto a donargli il sangue, era impegnato nella trasfusione vera e propria. Tutto è andato per il meglio ed i due malati sono tornati a casa in ottime condizioni generali. Numerosi i casi gravi e particolari che si sono presentati alla nostra attenzione : una scabbia impetiginizzata su di una bambina di 3 anni, un sospetto tumore epatico molto voluminoso in uomo di 49 anni, un sospetto tumore della tiroide in una donna di 45 anni, ed al termine della mattinata il caso più emblematico. Si è presentata una intera famiglia, mamma , due figlie femmine ed il figlio maschio, con in mano i referti sanitari di una condanna certa in questa realtà sanitaria. All'Ospedale pubblico di Vijayawada alla signora di 60 anni anagrafici, ma dall'aspetto di una ottantacinquenne, diagnosticato un tumore ovarico con prescrizione di chemioterapia ed asportazione chirurgica, è stato detto candidamente che per fare tutto ciò era necessario pagare una cifra considerevole, comunque non alla portata delle misere finanze della famiglia. I figli si disperavano e ci invitavano ad aiutare la madre per non condannarla a morte certa. Immediatamente la nostra squadra ha convenuto sulla ovvia necessità di accollarsi gli oneri relativi all'intervento. In accordo con Sr Jain, abbiamo deciso di inviare la paziente all'Ospedale Saint Joseph di Guntur, struttura sanitaria affidabile e di riferimento per la nostra Dottoressa con il velo. Speriamo il prima possibile di avere già notizie certe che prontamente vi riferiremo. Nel tardo pomeriggio abbiamo accompagnato Sr Jain a Vijayawada per acquisti vari, ed abbiamo approfittato dell'occasone per visitare in un caldo soffocante la caotica città con il relativo grande tempio hindu ( nessun commento specifico è esaustivo per rappresentare la particolare realtà caratterizzata da miseria,degrado e tanta tanta sporcizia). Al ritorno verso casa, lungo la scorciatoia Vijayawada-Thullur, ci siamo visti costretti a dare la precedenza ad un cobra che in tutta tranquillità attraversava la strada. Incontro ravvicinato, ma non troppo, che ha comunque risvegliato i passeggeri della jeep dal torpore del viaggio. Domani cosa ci attenderà ? Cosa avrà preparato per noi la mente vulcanica di Sr Jain ? E dal momento che " ... ora che questa avventura sta diventando una storia vera .... ", come dice la canzone di Battisti, " ... chissà cosa sarà di noi !". P.S. Conseguenze del pranzo hindu di ieri : 8 indenni, una colpita dalla maledizione di Montezouma ( squarauschhhhhhhhhh ).