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Obiettivi:
Visite complete agli abitanti di 7 villaggi e vaccinazioni per 500 bambini
Partecipanti:
Medici Generici: Dr. Giorgio Martini, Dr.ssa Eliana Magnani
Pediatra: Dr.ssa Luciana Biancalani
Infermiere Professioniste: Adelina Castenetto, Lucia Paganelli
Volontari: Eleonora Bartolini, Riccardo Gennai, Alessio Pollastrini, Elisabetta Sarti
14 Gennaio 2006
Oggi è l’ultima giornata di campo sanitario. Nell’aria aleggia una strana malinconia. Partiamo alle 8 come sempre con Suor Jain per recarci al villaggio di Venkuringini. Calorosa accoglienza da parte dei rappresentanti YCMA e dei responsabili. Oggi visitiamo in una fabbrica di caucciù. Sono state allestite le solite 5 postazioni di lavoro. Di diverso rispetto ai giorni precedenti il vocio continuo dei pazienti in attesa di essere visitati, posizionati a pochi passi dai nostri tavoli visita. Abbiamo visto 168 pazienti piccoli e grandi e somministrato 60 vaccini. Anche oggi le patologie più frequenti sono state: gozzi, artrosi diffuse, bronchiti più o meno croniche e asmatiche, diabete, ipertensione, cardiopatie. Tra i casi particolari il primo e unico morbo di Parkinson in un uomo di 70 anni e 2 casi di epilessia grave, ai quali l’associazione ha assicurato l’adeguata terapia per un anno intero trattandosi di persone gravemente indigenti. Si è presentato alla nostra attenzione un uomo di 40 anni a cui mancavano l’avambraccio e la gamba destra per un infortunio occorso sul luogo di lavoro all’età di 25 anni. Dal momento che lavorava in una ditta privata, per la legislazione indiana non ha diritto a nessuna rendita pensionistica. Fra i casi pediatrici rilevanti una bambina di 10 anni con una vitiligine ingravescente al fianco sinistro. Alla fine della mattinata è venuto a trovarci il sacerdote del villaggio del giorno 13, a cui abbiamo consegnato la cifra necessaria all’intervento cardiochirurgico per la piccola Neethu; lui stesso si è impegnato a seguire in prima persona il caso e ad avvertirci non appena sarà stato effettuata l’operazione. Siamo rientrati in ospedale dove abbiamo pranzato. Subito dopo è avvenuto il rito della vestizione. La parte femminile del gruppo è stata vestita da Suor Jain e dalle infermiere con sari tradizionali di vari colori, i maschietti vestiti da Chako con la blusa indiana e il mund (la sottana tipica degli uomini). Così abbigliati, dopo le solite foto di rito, ci siamo incamminati verso il Villaggio di Mukkoottuthara per raggiungere la sede dell’YCMA dove ci aspettavano i bambini per essere vaccinati. Giorgio e Luciana visitavano i bambini. Adelina e Lucia facevano le punture, Alessio le registrazioni. Eliana, Elisabetta, Eleonora e Riccardo davano man forte alle infermiere per controllare questa massa vociante di piccoli, che piangevano, scappavano per non essere vaccinati, ma alla fine erano contenti di ricevere dopo l’iniezione uno sgargiante cappellino targato H.H.P.P.. Sono state effettuate 48 vaccinazioni. Inoltre è stato visitato da Luciana un bambino sordomuto affetto da un ampio difetto interatriale con shunt sinistro-destro, al quale avevano consigliato l’intervento chirurgico. Viste le difficoltà economiche della famiglia abbiamo promesso il sostegno economico attraverso l’H.H.P.P. appena il padre si sarà recato al centro di cardiochirurgia e invierà in Italia tutta la documentazione necessaria. Finito il lavoro ci siamo intrattenuti con tutti i soci dell’YMCA che ci hanno accompagnato in queste giornate. Padre George ha fatto un caloroso ringraziamento invitandoci a tornare l’anno prossimo. Altro regalo e rinfresco. Sempre a piedi nelle nostre vesti indiane siamo rientrati in ospedale dove sono iniziati i saluti accompagnati da lacrime e promesse di tornare appena possibile. Il dr. Gorge e Suor Jain hanno espletato le pratiche burocratico-amministrative di fine missione. Rientrati in orfanotrofio rapido cambio d’abito e tutti a giocare con i bambini per l’ultima sera. Dopo cena cartoni animati insieme ai bambini con la proiezione di Tarzan e a seguire il video del “Mondo che vorrei“. Il termine della serata è stato impegnato a concludere il lavoro sulle schede delle adozioni e ricontrollare il tutto. Abbiamo poi ritenuto opportuno che ognuno di noi esprimesse le proprie emozioni alla fine della missione:
“Ho realizzato un sogno…” LUCIANA
“Per me questa è stata la seconda missione assolutamente positiva, soprattutto nel constatare ciò che in 11 mesi è stato realizzato! Ho potuto verificare con i miei occhi che tutti i bambini stanno bene, sono cresciuti e sono sereni. Ho rivisto la scuola dell’orfanotrofio completamente ristrutturata e funzionale. L’orfanotrofio si è ampliato dando la possibilità a questi bimbi di poter svolgere anche attività ludico ricreative. Per l’esperienza nei villaggi ciò che mi ha colpito è che le persone ci ricordano e ci attendono con gioia. Voglio ringraziare tutti i componenti della missione con i quali abbiamo instaurato un ottimo rapporto di collaborazione e di amicizia. E’ grazie alla mia famiglia se ho potuto rifare questa esperienza! Inoltre un pensiero particolare a tutti coloro che mi hanno sostenuto e hanno creduto in questa iniziativa.” ADELINA
“Un’esperienza importante per la conoscenza di un popolo, che ti accoglie nella sua disperazione, ma ti avvolge con il suo sorriso e la sua dolcezza. Rimane l’amara consapevolezza di aver fatto molto poco per loro. Un grazie a chi mi ha dato la possibilità di fare questo “viaggio” e al gruppo che ha condiviso con me questa esperienza.” LUCIA
“E’ impossibile descrivere in poche righe ciò che mi ha dato questa esperienza così intensa e unica. Resteranno stampate indelebili nel mio cuore e nella mia mente tutti questi occhi neri così profondi ed espressivi in cui è bello perdersi, che ti guardano pieni di gratitudine e speranza, le mani tese a cercare una carezza, un abbraccio, questi sorrisi sereni ricchi d’amore, la dignità del loro vivere quotidiano, gli splendidi colori dei loro vestiti, i nuovi sapori dei cibi e dei frutti, i profumi che si mescolano nell’aria, il verde fitto di questa terra, l’eleganza insita nel loro portamento, il rispetto che portano verso gli altri modi di vivere e pensare religioso, la cura e le attenzioni donateci per farci sentire a casa e ancora i giochi con i bambini, i “batti batti le manine”, i salti, i balli, i baci conquistati dai più timidi, i sorrisi sbocciati sui volti di chi inizialmente era diffidente, le urla di richiamo “andy…andy” (zia!). E ancora la calca dei bimbi e dei grandi per fare una foto insieme, la gioia trasparente e limpida del loro cuore per l’amore ricevuto dalle nostre attenzioni. Ecco allora che al momento del distacco conosco la profondità di questo amore donato, ma soprattutto che ho ricevuto. Vorrei ringraziare il Dr. Gorge e tutti i miei compagni che hanno reso tutto armonioso e allegro, condiviso con me queste emozioni a cui vorrei dedicare le parole di un libro di R. Battaglia che ho letto: Spendi l’amore a piene mani. L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per divisione, è l’unico dono che aumenta più ne sottrai, l’unica impresa nella quale più si spende più si guadagna. Regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani ne avrai più di prima.” ELEONORA
“Eccoci qua…un batter d’occhio e siamo arrivati alla fine dei 14 giorni in India…una India inaspettatamente intensa, piena di colore e calore…in questo periodo ho vissuto tante sensazioni e tutte bellissime…mi sono sentita a casa nonostante questa sia una realtà profondamente diversa dalla nostra! Riesco ad aggiungere poco adesso che ho un grande “arruzzolio” dentro e soprattutto in un report che potrebbero leggere tante persone che non conosco…ad ogni modo a tutti quanti consiglio vivamente di provare questa esperienza perché arricchisce enormemente…tutto quello che dai ti ritorna indietro moltiplicato all’ennesima potenza…è gratificante e incredibilmente meraviglioso… semplicemente indimenticabile!!! Prima di salutarvi per l’ultima volta (di questa volta!!!) dall’India sono d’obbligo i ringraziamenti per tutti gli altri componenti della missione con cui ho condiviso momenti intensi e per tutti coloro che hanno permesso tutto questo…grazie di cuore… veramente!” ELISABETTA
“Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” MT 25.40 Questo era scritto sul bigliettino che ci ha dato YMCA, associazione indiana che ha collaborato con noi in questa missione. Regalo più bello non potevano farmi. Senz’altro in questi pochi giorni ho ricevuto molto di più di quello che sono riuscito a dare. Ho conosciuto Suore che vivono a contatto stretto con la vita della gente povera e cercano, lottando, di aiutare quanti più possibile. Ho conosciuto un popolo accogliente molto dignitoso nella sua povertà, che mi ha mostrato quanto per loro sia necessario quello che facciamo, ricevendoci nei villaggi con cerimonie di benvenuto riservate solo a persone veramente importanti. Ma soprattutto ho conosciuto quei bambini che fino a pochi giorni fa avevo visto solo in foto. Porterò per sempre con me il ricordo dei loro meravigliosi occhi, dei loro caldi abbracci e di come la sera, durante la visione dei cartoni animati, si accoccolavano per terra intorno a noi, e a pensare alle storie che hanno alle spalle, sembra quasi incredibile vedere splendidi sorrisi sui loro volti. Ringrazio l’H.H.P.P. per avermi fatto fare questa esperienza meravigliosa e tutte le persone che contribuiscono a rendere meno dura la vita di questi bambini. ALESSIO
"Chi vive un’esperienza come questa non può che rimanere affascinato e pieno di rispetto di fronte ad un popolo capace di tanta dolcezza e dignità ma soprattutto in grado ancora di stupirsi e godere delle “piccole” cose! Grazie infinite a chi mi ha permesso di vivere questa esperienza ed a chi l’ha condivisa con me! ELIANA
"Ed eccomi qua … alla fine di questa piccola “avventura”. In queste poche righe dovrei raccontare ciò che sento. Non è facile esprimere quello che ho visto negli occhi di tante persone, non è facile esprimere ciò che ogni sorriso ricevuto mi ha dato, non è facile esprimere la gioia e la speranza sul volto di un bambino per un tuo piccolo gesto, non è facile esprimere la dignità e la purezza d’animo che ho visto nella gente, per paura di non trovare le parole giuste non lo esprimerò. Nella mia testa lentamente si sta focalizzando una scritta fine che spero possa essere solo la prima piccola tappa di un cammino che vorrei continuare. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato la possibilità di partecipare a questa missione, in particolare mio zio che in questi anni mi ha fatto conoscere una realtà per me sconosciuta e mi ha dato l’occasione di aiutarlo in questo sogno umanitario. Sono partito con dei compagni di viaggio, penso di tornare con degli amici. Ho dato ciò che potevo, ho ricevuto molto, spero di aver fatto abbastanza. STAY HEAVY ! … RICCARDO
Spetta ora all’anziano del gruppo , e purtroppo non solo per l’esperienza , di tracciare un bilancio di questa nuova esperienza in terra di missione indiana . Come premessa sento in me l’obbligo ed ancor più il piacere di ringraziare tutti i componenti del Consiglio Direttivo ed i volontari al completo dell ‘H.H.P.P. che con la loro volontà e completa dedizione hanno permesso la realizzazione di questo Camp Sanitario. Grazie a tutti i sostenitori e i benefattori dell’Associazione che in qualsiasi modo hanno finanziato la missione stessa permettendone la realizzazione ( volutamente non ne nomino neanche uno per non dimenticare qualcuno e soprattutto perché sono certo che il loro spontaneo aiuto non è legato assolutamente alla volontà di apparire) . Grazie in primis alla mia Beatrice e alle nostre famiglie che ,oltre a sopportare l’utilizzo di tutte le serate e il tempo disponibile dal lavoro per gli scopi istituzionali dell’ H.H.P.P. , mi hanno fattivamente aiutato prima della partenza. Grazie a Sr Jain, a Sr Elisabetta e alle Suore tutte in generale, che si sono dedicate completamente al nostro supporto in questi giorni .
Ancora una volta l’esperienza non può , secondo me, che essere definita “sconvolgente” ; per la realtà umana alla quale non ci si può certo abituare col tempo , e , fortunatamente , anche per i fantastici risultati ottenuti in questi 3 anni di attività della nostra Associazione. Vedere realizzate tante opere importanti, leggere negli occhi dei bambini e degli adulti che stanno beneficiando del nostro aiuto , la fiammella della speranza in una vita dignitosa , mi fa pensare che il “ Sogno Umanitario dalla Valdinievole nel mondo” si stia fattivamente realizzando ogni giorno di più .
Per ultimo, scusandomi per la mia proverbiale prolissità epistolare, ma lasciato al termine di queste mie spontanee riflessioni volutamente , per dargli ancor più importanza , voglio dire due parole sui miei compagni di avventura . Lungo sarebbe elencare le doti, la sensibilità , la volontà, l’altruismo, l’abnegazione allo svolgimento dei compiti assegnati che ognuno di loro ha dimostrato in questi giorni di duro lavoro,in terra indiana, ma posso senza dubbio affermare che un team così completo e compatto era impensabile all’inizio della missione . Mai , ripeto mai , nessuno si è tirato indietro rispetto allo svolgimento dei propri compiti o non ha aiutato l’amico che poteva avere un momento di difficoltà.
Grazie di nuovo a tutti dal più profondo e con tutta la sincerità del mio cuore , per questa nuova esperienza che ho potuto realizzare , e che il buon Dio permetta a me , e l’augurio è ovviamente esteso a tutti i miei amici e compagni della meravigliosa avventura H.H.P.P., di andare sempre avanti in nuove esperienze umanitarie per il mondo.
Il camp sanitario del Gennaio 2006 ha portato i seguenti risultati:
1.191 visite mediche 467 vaccinazioni pediatriche anti-epatite b finanziati centinaia di esami ematici , ecografie varie , radiografie e 1 tac finanziate 7 terapie antiepilettiche per 1 anno intero finanziato 1 intervento di cardiochirurgia pediatrica e promesso l’impegno economico per un altro bambino finanziato 1 apparecchio acustico di tipo avanzato finanziate decine di paia di occhiali da lettura comprati 500 spazzolini da denti con relativi dentifrici per campagna di prevenzione dentale ai bambini consegnate gratuitamente centinaia e centinaia di confezioni di farmaci dietro prescrizione medica sia portati dall’Italia che acquistati presso la Farmacia dell’Ospedale consegnati ai bambini dei vari villaggi cappellini H.H.P.P. , giochi e gadgets i più variPer ora l’avventura umanitaria dell’H.H.P.P. volge al termine. Saluti affettuosi a tutti coloro che ci sono stati vicini …